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Tenuta Regaleali di Tasca d'Almerita, un paesaggio unico al mondo. Tra bellezza e storia nel cuore della Sicilia

Uno spazio verde infinito, un paesaggio fatto di morbide colline dove filari di vigne, olivi, erbe aromatiche e alberi da frutto trovano il loro habitat naturale. Siamo a Sclafani Bagni nella splendida Tenuta Regaleali, a circa 50 chilometri a sud-est di Palermo, nel cuore della Sicilia. Dal 1830 questo territorio e questa azienda racconta una parte della storia della regione, attraverso il suo paesaggio, chi lo coltiva, il vino prodotto da questa simbiosi fra uomo e natura.

Regaleali era uno dei feudi della Sicilia centrale, famoso per la fertilità dei suoli e la bontà dei suoi prodotti. Una classica azienda agricola dove convivevano (e convincono tuttora) grano, olivi, pascolo e vite. La sua particolare posizione geografica le conferisce un clima particolare caratterizzato da inverni freddi e forte escursione termica estiva.

L’azienda è estesa 520 ettari e, nonostante negli ultimi 50 anni si sia sviluppato l’aspetto vitivinicolo ed i vigneti oggi ricoprono una superficie vicina ai 360 ettari, sono state mantenute tutte le coltivazioni tradizionali in modo da garantire alla tenuta una giusta diversità colturale e da non perdere tutte quelle ricchezze agricole che fanno parte del patrimonio dell’azienda.

La serata

Siamo a Marzo, è lunedì. Io, Emanuele, Fabio e Leonardo. Pronti a partire da Mazara del Vallo nel primo pomeriggio. Dopo un viaggio in macchina di circa tre ore siamo arrivati alla tenuta Regaleali alle 19.00 circa e subito siamo stati accolti e accompagnati in camera giusto per darci una sistemata. Subito dopo siamo stati invitati a fare l’aperitivo nel salone del baglio, uno spazio affascinante e molto accogliente, ricco di cimeli, di premi e riconoscimenti che la famiglia Tasca ha ottenuto nel corso degli anni, molti dei quali risalenti anche all’800.

All’aperitivo, servito tra una chiacchierata e l’altra stando comodamente seduti al lato di un caldo camino, ci è stato servito l’Almerita Brut, un metodo classico ricco, fragrante e fruttato ottenuto da uve Chardonnay e che si presenta al palato con una bella cremosità e morbidezza.

Dopo l’aperitivo siamo stati invitati nella sala da pranzo dove ci è stata servita una bella cena accompagnata da tre ottimi vini.

Con il primo, delle pennette al cavolfiore con uva passa e mollica tostata ci viene servito lo Chardonnay Villa San Francesco 2015, un vino dal colore giallo dorato intenso, con profumi che ricordano la frutta gialla, la vaniglia, la cannella. Un sapore ricco e intenso, complice anche una bella freschezza data da una buona acidità. Un vino molto equilibrato. Un ottimo Chardonnay.

Con la seconda portata, uno spezzatino di castrato accompagnato da una caponata classica siciliana, viene servito il Cabernet Sauvignon Vigna San Francesco 2013, un rosso rubino con bei riflessi granati che al naso esprime sentori di frutta rossa matura, spaziatura di vaniglia e pepe nero, lievi sentori di menta nel finale. Al palato viene fuori il frutto. Un vino di buona freschezza e di grande equilibrio.

La famiglia Tasca è stata una delle prime in Sicilia ad intuire le potenzialità dei grandi vitigni internazionali e queste due etichette, i cui vigneti sono stati impiantati nella tenuta di Regaleali già nel 1985, sono il risultato di un grande lavoro e di una grande visione internazionale dei vini siciliani.

A fine cena arriva il dessert, un cannolo siciliano accompagnato da un vino passito ottenuto da uve Moscato e Trainer Aromatico, Diamante 2015. Bel colore giallo oro. Al naso esprime profumi di frutta candita mentre al palato si presenta dolce e morbido.

La serata continua nel salone accanto al camino, e tra un calice di ottimo vino ed una chiacchierata con il gruppo ci rendiamo conto che l’ora si è fatta tarda e così la serata volge al termine.

Colazione

Sarà stato il buon vino bevuto la sera prima, sarò stata l’aria fresca e pulita di campagna che si respira in questa tenuta, sta di fatto che mi sono svegliato alla buon’ora, tranquillo e rilassato per una notte passata in una camera comoda e spaziosa, arredata e rifinita con una eleganza d’altri tempi, proprio come nello stile di tutta la struttura.

Mi affaccio dal balcone e il colpo d’occhio è affascinante: tutta la tenuta Regaleali davanti ai miei occhi, con il sole ancora tiepido ad illuminare le immense colline ricche di vigneti. Un’immagine semplicemente bella, che ho voluto immortalare in questa foto e che ritengo racconti da sola la bellezza di questo luogo unico al mondo.

Anche se non avrei voluto ho chiuso il balcone e sono sceso a fare colazione. Qui oltre a coltivare la vigna si coltivano anche la maggior parte degli alimenti che, un tempo, erano anche di sostentamento a tutta la tenuta. La colazione infatti, così come tutte le altre portate della cena e del pranzo, è preparata con ingredienti per lo più prodotti sul territorio: latte fresco, torte e crostate, marmellate e conserve.

In giro per la Tenuta

Dopo la colazione, e ancora prima di raggiungere il gruppo per il giro in vigna, mi sono dedicato a fare qualche foto attorno al baglio, una tipica struttura ottocentesca di campagna. Molto carina l’idea di colorare di blu i balconi e le finestre, oltre che il portone d’ingresso. E così sarà anche nell’atrio interno.

Entrando all’interno del baglio si nota subito la “Putia” un piccolo negozio dove poter acquistare vini e gadget ma che funge anche da reception. Come vedete anche qui il blu predomina molto e riesce ad armonizzarsi perfettamente con tutto il resto.

Nell’atrio interno si affacciano diverse stanze: alcune portano al salone e alla sala da pranzo del baglio, altre alla sala degustazione (che è stata ricavata all’interno di un vecchio frantoio), altre ancora sono camere per gli ospiti. Nell’atrio è possibile trovare anche alcuni salottini in legno dove è possibile rilassarsi e godere della tranquillità del posto.

All’interno predomina su tutto il salone, lo stesso dove la sera prima ci è stato servito l’aperitivo. Da qui è possibile capire ed apprezzare la storia della famiglia Tasca: una stanza piena non solo di opere d’arte, ma anche ricca di tanti ricordi e riconoscimenti che la famiglia Tasca è riuscita a collezionare nel corso di tanti anni.

Ci sono diverse librerie dove è possibile trovare tanti volumi dedicati anche al mondo del vino, e ci sono i tanti premi nazionali ed internazionali ottenuti dai vini prodotti nella tenuta. Molto belle le statue di argilla lavorate e dipinte a mano che rappresentano le varie figure del presepe.

Attorno al baglio spazi infiniti di verde, di vigne, di agrumi, di fichi. I profumi della campagna qui ci sono tutti. Non solo vigne ma anche l’orto, gli alberi da frutto, le piante aromatiche del mediterraneo e perfino le api tra i fiori di rosmarino.

In Vigna

Dopo aver terminato il tour alla scoperta degli spazi attorno al baglio siamo pronti per il giro in vigna. Ad accompagnarci ci sarà Corrado, grande conoscitore delle vigne della tenuta che con la sua simpatia si dimostrerà essere una perfetta guida. E allora ecco che si salta tutti sul fuoristrada, pronti per addentrarci tra i filari dove nascono quasi tutti i prodotti dell’azienda.

Il primo punto dove ci fermiamo e la Vigna San Francesco sull’omonima collina. Qui, nella parte più bassa, dove i terreni sono più argillosi e quindi adatti alle uve bianche di struttura, viene coltivato lo Chardonnay. Nella parte alta, dove i terreni sono un misto tra sabbia e argilla, viene coltivato il Cabernet Sauvignon. Lo Chardonnay e il Cabernet Sauvignon sono gli stessi vini di cui vi ho parlato sopra.

Dopo la Vigna San Francesco il giro continua, ed ecco via via addentrarci tra i filari di Santa Rosa, Piana Gelso, Ciminnita, Baracca Nuova, fino ad arrivare ad Alberello Conte Lucio ovvero la vigna dove nasce il Rosso del Conte.

Qui, in questo spazio di terra coltivato ad alberelli, nasce uno dei più grandi vini siciliani: il Rosso del Conte. Nato nel 1970, voluto e creato dal Conte Giuseppe, questo vino esprime le caratteristiche della tenuta Regaleali. Un Perricone e un Nero d’Avola coltivati ad alberello. La sua storia è lunga e fatta di numerose evoluzioni tra cui diverse tipologie di affinamento. Fu il primo vino da vigna unica in Sicilia.

Queste di sotto sono foto scattate dalla punta più alta di tutta la tenuta dalla quale si può avere una visione abbastanza ampia di tutte le terre di Regaleali. In fondo, quasi al centro della foto, è possibile vedere il baglio.

Ammirando panorami come questi come potremmo non apprezzare questa terra, questa Sicilia. Una Sicilia autentica, vera, bella, fatta di lavoro, di persone, di storia, di paesaggi. Un miscuglio meraviglioso di colori, dove luci e ombre si intrecciano quasi come fosse un gioco tra il cielo e la terra. Un paesaggio fatto di filari e di vigne, creato dall’uomo e plasmato dal sole e dal vento.

In basso vi presento i compagni di viaggio, con i quali ho avuto il piacere di trascorrere due giorni indimenticabili. Molti di loro non li conoscevo, ma alla fine del viaggio mi è sembrato di conoscerli quasi da una vita. Complice anche la magia del vino. Perché il vino non è solo bere bene, non serve solamente ad accompagnare le pietanze più prelibate. Il vino è socialità, è convivialità. Il vino è buon vivere. Il vino è spesso quel trend union che tiene insieme amicizie, amori, passioni. E poi, mizzica quanto è buono.

La Cantina

Dopo lo splendido tour in vigna, eccoci all’interno della cantina. Da un lato la natura, dall’altro la cultura. Ovviamente così per come le intendiamo oggi. D’altronde la dicotomia natura-cultura è un tema che affascina da sempre e tutt’ora antropologi, psicologi, linguisti, semiologi. Si tende sempre più a pensare questi due termini non come degli opposti ma semmai in interazione fra loro, quasi ad influenzarsi a vicenda. Ed è un po’ quello che succede qui, a Regaleali. Ma, ovviamente, questo è un altro tema. Torniamo quindi alla cantina.

Qui vengono vinificati, affinati e imbottigliati tutti i vini prodotti nella tenuta e non solo. In questa zona, collegata dal retro al baglio, oltre alle varie cisterne di affinamento in acciaio, sono presenti anche le storiche botti di rovere di Slavonia dove per anni ha affinato il Rosso del Conte e le barrique dove crescono di corpo e di struttura i grandi vini prodotti a Regaleali.

Pratiche di cantina (e di vigna) che seguono molto il rispetto delle persone e dell’ambiente, per una azienda che ha fatto della sostenibilità una vera bandiera, portando avanti anche importanti progetti e studi con diverse Università del paese, tra cui quella di Palermo e di Piacenza.

Degustazione

Dopo aver osservato con i nostri occhi dove nasce e viene coltivata l’uva e dopo aver acquisito tutte le nozioni circa i vari metodi di vinificazione che si svolgono in cantina, siamo passati alla prova d’assaggio. Una degustazione tecnica, guidata sempre dallo stesso Corrado, e che ci ha permesso di approfondire ancora di più tanti aspetti sui prodotti di questa azienda.

La degustazione si è tenuta in una sala molto bella, ricavata in quella che anticamente era utilizzato come frantoio per la produzione dell’olio.

Sei i vini in degustazione. Tre bianchi e tre rossi. Si comincia con l’Antisa Catarratto 2016. Un vino dal colore giallo paglierino che al naso ricorda subito il profumo del pompelmo rosa. Intenso e abbastanza complesso. Un vino fresco e di buona acidità.

Si prosegue con il secondo bianco, Cavallo delle Fate Grillo 2016. Un bel giallo paglierino dai sentori agrumati, fruttati e floreali. Al palato si presenta secco, fresco, persistente, di buona sapidità e struttura.

Si conclude il giro dei bianchi con il terzo vino, Nozze d’Oro 2015. Nel 1984 il Conte Giuseppe Tasca d’Almerita decise di celebrare i 50 anni di matrimonio con la moglie Franca con un vino che raccontasse la storia di famiglia e la Tenuta. Nato da uve Inzolia e Sauvignon Selezione Tasca (una selezione di una vigna presente a Regaleali dalla fine della Prima Guerra Mondiale), questo vino è in grado di esprimere grande freschezza da giovane ma che è capace di dare ottimi risultati anche dopo lunghi affinamenti. Un bel colore giallo paglierino, profumi di frutta bianca quali mela, melone e pesca ed un finale leggermente mielato. In bocca e secco, fresco, fragrante e di buon equilibrio.

Continua la degustazione e si passa ai rossi. Il primo è Lamùri 2015, un Nero d’Avola in purezza che affina per 12 mesi in barili di rovere francese da 225 litri. Un bel colore rosso rubino. Al naso i sentori sono quelli del frutto, di mora, di ciliegia, di confettura. Il legno conferisce quelle note speziate di cannella e di vaniglia. Al palato questo vino e caldo, intenso, vellutato, con un tannino morbido ed elegante.

Il secondo rosso in degustazione è un Monreale DOC, La Monaca 2014, un Syrah in purezza della tenuta Sallier de La Tour. Un rosso rubino intenso con riflessi violacei. Al naso emergono sentori speziati, balsamici e di erbe aromatiche. Un vino secco, caldo, morbido e di buona persistenza.

La degustazione si conclude con il Rosso del Conte 2012. Questo vino è l’espressione più alta dei vini della tenuta Regaleali e di tutta l’azienda. Le migliori selezioni di uve Nero d’Avola della tenuta per almeno il 60 % e per il resto altre uve rosse sempre di Regaleali. 18 mesi di affinamento in barili di rovere francese da 225 litri e 12 mesi di affinamento in bottiglia. Al calice si presenta consistente, con un bel colore rosso rubino intenso e con bei riflessi violacei. Al naso i profumi sono quelli di ciliegia, di frutti di bosco, di vaniglia, di cannella, bei sentori di menta e salvia nel finale. Al palato è ricco, con un bel retrogusto di frutta matura. Un vino pienamente armonico ed equilibrato.

Aperitivo e Pranzo

Per concludere la giornata, e quindi tutta la visita a Regaleali, ci viene offerto prima l’aperitivo e subito dopo il pranzo. Vista la bella giornata l’aperitivo si è svolto all’aperto, nell’atrio interno del baglio. Ad accompagnare diversi stuzzichini ci è stato servito un metodo classico unico in Sicilia, ovvero un Almerita Contessa Franca 2010, un millesimato che sta 60 mesi a contatto con i lieviti. Una lenta e lunga permanenza sui lieviti che danno a questo spumante, ottenuto da sole uve Chardonnay della tenuta Regaleali, una fragranza ed una freschezza molto interessante. Alla vista è brillante con un perlage fine. Al naso si sentono i lieviti ma anche il frutto. Al palato è pieno, fresco, lungo. Molto equilibrato. Un grande metodo classico dedicato ad una donna che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia di Regaleali.

Dopo l’aperitivo ci siamo accomodati nella sala da pranzo, dove ci è stato servito un pranzo da tre portate. Una pappardella di pasta fresca fatta con grano perciasacchi prodotto nella tenuta di Regaleali (l’azienda sta portando avanti anche un progetto di recupero dei grani antichi siciliani ed il perciasacchi è uno dei migliori grani da sempre presente in Sicilia) con un pesto di salvia e pecorino. Un involtino di carne ripieno con formaggio e uva passa e verdure di contorno. E per finire una sfincia ripiena di crema di ricotta di pecora.

Come noterete dalle foto a tavola c’è anche dell’olio extravergine di oliva prodotto dall’azienda Tasca. Per l’esattezza sono due gli oli prodotti da Tasca: l’Olio Regaleali, prodotto con la migliore selezione degli oliveti presenti nella tenuta, principalmente da cultivar Nocellara e Biancolilla, e L’Olio di Mozia, prodotto sulla stessa isola insieme con la Fondazione Whitaker.

Per il pranzo l’azienda ha voluto concludere la visita facendoci degustare i vini dell’Etna. Tre etichette, un bianco e due rossi.

Tascante Buonora 2015, 100% Carricante, storico vitigno utilizzato per la sua grande produttività, oggi riqualificato dall’Etna grazie alle note che riesce a regalare, tra cui mineralità, note sulfuree e e sentori di idrocarburi. Un vino di grande freschezza.
Tascante Ghiaia Nera 2014, 100% Nerello Mascalese, altro grande vitigno storico dei territori dell’Etna, riesce ad esprimere nel bicchiere una grande personalità data da un tannino morbido e da una bella freschezza. Un vino che affina 12 mesi in botte di rovere e ma che riesce a mantenere un profilo territoriale molto alto.
Il Tascante 2013, anche questo un Nerello Mascalese al 100% ma proveniente da un vitigno più storico. Un vino che affina in botti di rovere di Slavonia per 18 mesi, ricco, elegante e di grande intensità aromatica. Tannico, minerale, di buona freschezza. Persistente ed equilibrato. Un vino che è grande espressione del territorio in cui nasce ed evolve.

Con il dessert, uno squisitissimo sfincione di ricotta, ci viene servito il Capofaro 2015, un vino passito, una Malvasia delle Lipari di buona freschezza e acidità. L’uva viene fatta appassire sui graticci con un sistema che ne consente la disidratazione naturale. Capofaro affina sei mesi in acciaio e quattro bottiglia. Il risultato è un vino dal grande profilo aromatico tipico della Malvasia del territorio di Salina (Isole Eolie).

E con questo si conclude la visita in quello che oserei definire uno dei più bei luoghi di tutta la Sicilia. Un territorio unico, non solo per bellezza ma anche per clima, per caratteristiche fisiche del terreno, per esposizione al sole, per escursioni termiche; tutte peculiarità che aiutano l’uomo a produrre vini importanti. Un’azienda storica, portata avanti da una famiglia che da otto generazioni porta un po’ di Sicilia nel mondo grazie ai suoi prodotti. Ma soprattutto una realtà vitivinicola che riesce a trasmettere in ogni calice i sapori, i profumi, i colori di una Sicilia inimitabile.

Vorrei concludere questo lungo (e mi auguro piacevole) post con alcuni ringraziamenti. Il primo a Rosanna, che mi ha invitato e voluto fortemente. A tutto il gruppo, con un particolare saluto per Emanuele, Fabio e Leonardo. A Corrado, che con la sua simpatia e preparazione ci ha spiegato in ogni dettaglio tutto ciò che è Regaleali. E a Bogata (sperò di averlo scritto bene), che ci ha accolti nelle bellezze di Regaleali con grande eleganza.

TENUTA REGALEALI – TASCA D’ALMERITA
Contrada Regaleali
90020 Sclafani Bagni (PA)
Tel. +39 0921 544011

hospitality@tascadalmerita.it

www.tascadalmerita.it

Foto: Ignazio Perez
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Eventi Focus On News Vino

WineHunter, il vino a Identità Golose 2017

Identità Golose oltre ad essere una delle migliori kermesse dedicate al cibo e all’alta gastronomia italiana è anche un’ottima vetrina per tantissimi vini italiani, grazie al collaborazione con la WineHunter Selection.

La WineHunter Selection è l’esclusiva selezione di aziende vitivinicole e di distillati che hanno ottenuto il bollino Merano Wine Award & Culinaria dalle commissioni di degustazione WineHunter e che sono state invitate a rappresentare l’eccellenza vitivinicola nazionale a uno dei più importanti eventi nel settore del food.
Di seguito potete leggere le mie considerazioni circa le diverse etichette che ho degustato.

LAZIO

Casale del Giglio

Tempranijo Lazio Rosso IGT
Colore rosso intenso con sentori fruttati di lampone, ribes nero e sottobosco, avvolti da una nota dolce di marasca. Al gusto è ricco con note speziate e fruttate, esaltate da una consistente presenza di tannini molto dolci. Lungo e persistente.
Mater Matuta Lazio Rosso IGT
Rosso rubino. Al naso spiccano sentori balsamici, caffè, viola e marasca. Belle la note spezziate di coriandolo, noce moscata e cannella. Buona tannici sostenuta da una bella freschezza. Finale fruttato e persistente.

TOSCANA

Triacca

La Madonnina Chianti Classico Riserva
Al calice si presenta di un rosso intenso tendente al granato. Al naso il profumo è intenso e variegato, ben speziato con note di viola, fichi freschi, vaniglia e liquirizia. Sapore ricco, pieno. Finale persistente. Armonico.
Santavenere Vino Nobile di Montepulciano
Colore rosso denso con riflessi granati. Profumo intenso e aromatico, appena etereo, con tipico sentore di viola e lievi note di menta. In bocca è ricco, di corpo, vellutato ed elegante, leggermente tannico e molto persistente.

Carpineto

Chianti Classico
Colore rosso rubino intenso con bei riflessi granata. Al naso è elegante, ampio, con sensazioni di vaniglia e lampone. Al palato si presenta lungo, vellutato, caldo e persistente.
Brunello di Montalcino
Rosso rubino intenso con leggeri riflessi granata per questo Brunello di Montalcino. Netto, fine, ampio al naso. Vaniglia, ciliegia, lampone e liquirizia emergono al naso. In bocca è asciutto, caldo, morbido e di grande struttura.

VENETO

Famiglia Pasqua

Amarone della Valpolicella DOC, 2003 Riserva
Vino nobile e sontuoso. Si distingue per la presenza dell’antica uva Oseleta coltivata nei vigneti della Valpolicella. E’un Amarone di grande struttura e carattere, prodotto in una edizione limitata. Dal colore rosso granato impenetrabile, all’olfatto presenta profumi di marasca, confettura di frutti rossi, cuoio, tabacco, liquirizia, cacao e una leggera nota di vaniglia. Al palato il vino si svela caldo e morbido grazie a tannini vellutati. Sul finale, si percepisce una nota amarognola, tipica dello stile classico dell’Amarone e note di spezie. Estremamente persistente.
Amarone della Valpolicella DOCG
Questo Amarore si presenta al calice con un bel colore rosso intenso- Al naso è ampio, con freschi profumi di frutti rossi quali mora e ciliegia, cioccolato, note tostate e di vaniglia di vaniglia. In bocca è caldo, equilibrato, con tannini soffici ed eleganti.
Valpolicella Superiore Ripasso DOC
Di colore rosso intenso, presenta un bouquet ampio con aromi di marasca, mirtillo e ribes cui seguono note di liquirizia. In bocca è ricco, caldo e morbido, con tannini soffici, ben equilibrato e persistente.

PIEMONTE

Alfiero Boffa Vigne Uniche

La Riva Barbera d’Asti DOCG Superiore Nizza 2011
Sentori di ciliegia, marasca, frutti rossi e fini sentori erbacei arricchiti da una nota di pepe. In bocca è avvolgente e corposo. Elegante grazie alla finezza dei tannini.
Cua Longa Barbera d’Asti DOCG Superiore 2011
Rosso rubino chiaro. Sentori fruttati, su tutti prevale un intenso profumo di ciliegie. In bocca è pieno, di buona acidità. Lungo ed equilibrato.
More Barbera d’Asti DOCG Superiore 2011
Bel colore rosso granato per questo Barbera d’Asti. Al naso esprime sentori di frutti di bosco, noce moscata e mandorla. Vino di ottima beva, con grande acidità e tannino fine. Corpo abbastanza leggero.
Muntrive’ Barbera d’Asti DOCG Superiore 2011
Frutto e floreale al naso.  Speziatura fine e mineralità. In bocca grande struttura con acidità e tannino su tutti, seguiti da una bella sapidità. Buona la persistenza.

Gavone

Barbera d’Alba DOC “Monarca” Terre Sabaude
Colore rosso rubino con riflessi granati. Profumo pieno, leggermente speziato con sentori di vaniglia. Al palato è secco, delicato e leggermente tannico.
Barolo DOCG Terre Sabaude
Din un bel rosso rubino con riflessi granati, questo Barolo esprime al naso sentori di frutta matura quali prugne ma anche una leggera speziatura. In bocca belle le note di erbe e di pepe nel retrogusto. Ben equilibrato e di buona persistenza.

Foto: Ignazio Perez
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Eventi Focus On Gusto News Vino

Masterclass Trento DOC, 9 etichette in degustazione

Identità Golose oltre ad essere una delle migliori kermesse dedicate al cibo e all’alta gastronomia italiana è anche un’ottima vetrina per tantissimi vini italiani, grazie al collaborazione con la WineHunter Selection.

La WineHunter Selection è l’esclusiva selezione di aziende vitivinicole e di distillati che hanno ottenuto il bollino Merano Wine Award & Culinaria dalle commissioni di degustazione WineHunter e che sono state invitate a rappresentare l’eccellenza vitivinicola nazionale a uno dei più importanti eventi nel settore del food.

In una delle tre giornate della kermesse mi è stato possibile partecipare ad una MasterClass veramente esclusiva, interamente dedicata ad una zona vitivinicola di grande interesse per la produzione di spumanti italiani: Trento DOC.

Di seguito potete leggere le mie considerazioni circa le nove etichette in degustazione.

Balter Riserva 2010, Balter
Chardonnay e Pinot Nero. Questo Trento DOC affina 50 mesi sui lieviti. Al naso è fragrante, i profumi ricordano la frutta gialla matura. Al palato è secco, intenso e complesso. Buona freschezza e sapidità.
Opera Riserva 2010, Opera Vitivinicola in Valdicembra
Chardonnay. 72 mesi sui lieviti. Un Trento DOC dal profumo intenso e complesso di frutta gialla matura e vaniglia. In bocca e secco, fresco, sapido, con un retrogusto e di agrumi. Lungo e persistente.
S.A. Ferrari Maximum Brut, Ferrari
Chardonnay. 36 mesi sui lieviti. Un bel giallo paglierino e un perlate fine e persistente contraddistinguono questo Trento DOC. Al naso emergono sentori floreali e fruttati, ma anche minerali. Al palato è secco, abbastanza fresco e sapido. Fine e di media persistenza.
Morus dal 1957 Brut Millesimato 2013, Mori Colli Zugna
Chardonnay e Pinot Nero. Colore giallo paglierino brillante con un berl perlage. Affina 36 mesi sui lieviti. Il profumo è intenso e complesso che ricorda la frutta gialla matura, note spezzate di vaniglia e zafferano. Fragrante. In bocca e fresco e sapido oltre che intenso e persistente.
Altemasi Brut Millesimato 2011, Altemasi
Chardonnay. Affina almeno 36 mesi sui lieviti. Giallo paglierino con sentori intensi e abbastanza complessi di frutta gialla. Buona freschezza.
Endrizzi Pian Castello Brut Riserva 2012, Endrizzi
Chardonnay e Pinot Nero. 42 mesi di affinamento sui lieviti. Colore giallo paglierino. Fragrante, ricorda la crosta di pane. Intenso e complesso. Fresco, sapido, lungo, fine.
Antares Brut Millesimato 2011, Toblino
Chardonnay e Pinot Nero. 40 mesi sui lieviti. Secco, fragrante, fresco e sapido. Bella persistenza e interessante retrogusto agrumato.
Redor Brut Riserva 2008, Rotaliana di Mezzolombardo
Chardonnay e Pinot Nero. 50 mesi sui lieviti. Al naso è intenso e complesso con sentori fragranti di crosta di pane. Secco fresco e sapido. Bella persistenza finale.
Rotari AlpeRegis Rosè Brut 2001, Rotari
Pinot Nero e Chardonnay. 36 mesi sui lieviti. Bel colore rosa tenue, si presenta con un bel perlage cristallino. Al naso è inteso e complesso con profumi frutta gialla. Abbastanza fresco e sapido, ricorda molto le caratteristiche tipiche del pinot nero.

Foto: Ignazio Perez
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Serata Bue Grasso al Pesciolino d'Oro di Mazara

Sono stato diverse volte a mangiare Al Pesciolino d’Oro di Mazara del Vallo (vi dico subito che è la mia sosta di gusto preferita nella mia città) e ogni volta è sempre una grande soddisfazione. Conosco da diversi anni i proprietari, la famiglia D’Agostino, con i quali posso vantare di avere una sana e bella amicizia, e ho anche avuto la fortuna di lavorare qui come cameriere quando ero un po’ più giovane di adesso. So come si lavora, so con quale cura e attenzione si selezionano le materie prime e so della passione vera che c’è nelle persone che lavorano ogni giorno in questo luogo.
Lo so, a questo punto penserete che sono di parte. Beh forse un po’ è così, ma se siete stati a mangiare anche voi in questo ristorante riconoscerete che quello che dico è semplicemente vero.

Questa volta l’occasione per cenare Al Pesciolino d’Oro è arrivata grazie ad una cena a tema interamente dedicata al Bue Grasso, una particolare razza bovina di straordinaria qualità. Il ristorante organizza spesso queste serate enogastronomiche che hanno come obiettivo quello di far conoscere ed apprezzare al pubblico prodotti di unici e di grande qualità. Spesso queste serate sono sponsorizzate anche da diverse cantine, che propongono i loro vini in abbinamento alle pietanze preparate. In questa serata la cantina partner era Baglio di Pianetto, cantina che ho avuto il piacere di visitare e che sta avendo importanti riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale.

Ci sono al tre due Serate Enogastronomiche già in programma per questo 2017: il 29 Marzo dedicata al Pesce di Paranza ed il 17 Maggio dedicata al Gambero Rosso di Mazara.

Ma andiamo alla cena e vediamo insieme come è andata. Si comincia con un ricco e saporito antipasto. Oltre a formaggi e olive locali troviamo una bella bruschetta croccante di pane fatto in casa con straccetti di bue grasso e funghi di ferla, molto saporita, del carpaccio di bue grasso condito con un po’ d’olio extra vergine di oliva (di loro produzione), gustose polpettine di bue grasso insaporite con le mandorle, ed una tartare di bue grasso, senza dubbio il pezzo forte, tagliata molto bene e insaporita con capperi di Pantelleria, olio evo e uovo.

Ad accompagnare questo piatto ci è stato servito lo Shymer 2012 di Baglio di Pianetto, un vino ottenuto da syrah e merlot dal bel colore rosso rubino con riflessi violacei, profumo intenso e abbastanza complesso di frutta matura e spezie. Al gusto il vino è morbido, con un bel tannino elegante, abbastanza equilibrato, di buona intensità e persistenza. Ottimo l’abbinamento.

Arriva il primo, spaghettone fresco all’amatriciana di bue grasso con pecorino locale. Gustosissimo, il condimento molto saporito, la carne si scioglieva in bocca. Bella l’idea di usare la pasta fresca rendendo così il piatto molto morbido. Il vino servito questa volta è lo Shymer 2013, che è risultato molto più equilibrato del 2012. Interessante l’idea di questa verticale. È stato così anche per i due vini successivi.

Il secondo, come si poteva immaginare, è stato il piatto forte. Tre interpretazioni di tagliata di bue grasso: con rucola e formaggio bovino, al rosmarino e sale grosso di Trapani e con riduzione di aceto balsamico. La carne è stata presentata con una cottura media e gli abbinamenti scelti sono stati tutti ottimi, anche se forse avrei evitato quella con la riduzione di aceto balsamico e l’avrei servita al naturale. Buone le patate di contorno.

Con il secondo ci è stato servito in abbinamento il Ramione 2012, sempre di Baglio di Pianetto. Merlot e nero d’Avola sono le due bacche che compongono questo vino dal colore rosso rubino intenso, con bei profumi di bacca rossa maturi e sentori speziati di vaniglia e liquirizia. Un gusto abbastanza morbido ed equilibrato, con un bel tannino, di buona intensità e persistenza.

Successivamente ci viene servito il Ramione 2013, molto più strutturato ed equilibrato del primo. E con questo si conclude questa seconda verticale.

Per finire questa cena ecco servito il dessert composto da fragole, caprese di mandorla e cioccolato fondente e cannolino siciliano con crema alla ricotta. Ottima questa versione di caprese fatta con mandorle di produzione locale, buona anche la crema di ricotta. A suggellare il tutto un bel calice di Ra’is Moscato 2012 anch’esso di Baglio di Pianetto, un vino da dessert dal bel colore dorato, con profumo di agrumi, pesca ed albicocca e dal sapore fresco ed equilibrato. Bella la persistenza aromatica finale.

Così volge al termine la serata è la soddisfazione non può che essere massima. Partecipo sempre molto volentieri a questo genere di serata organizzate Al Pesciolino d’Oro in quanto sono sempre un’ottima occasione non solo per mangiare e bere bene, ma anche per poter apprezzare prodotti unici e di qualità. Adesso non posso che aspettare la prossima serata enogastronomia in programma.

RISTORANTE PIZZERIA AL PESCIOLINO D’ORO
Lungomare San Vito, 109
91026 Mazara del Vallo (TP)
Tel. +39 0923 909286
info@alpesciolinodoro.it
www.alpesciolinodoro.it

Foto: Ignazio Perez | Al Pesciolino d’Oro
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Emanuele Russo e il suo Ristorante Le Lumie di Marsala

Dopo una bella ed interessante mattinata passata in visita presso la cantina Donnafugata di Marsala, abbiamo deciso (io e parte del gruppo AISCorso Sommelier) di fare tappa per il pranzo al ristorante Le Lumie del giovane e apprezzato Chef marsalese Emanuele Russo. Eravamo in cinque, prenotiamo il tavolo e partiamo. Il ristorante si trova nell’entroterra marsalese (Contrada Fontanelle) ma tutto sommato è facile raggiungerlo.

All’estero il Ristorante Le Lumie si presenta come una semplice villetta, elegante e con un bel giardino. Salendo le scale si accede alla sala, intima ed accogliente, arredata e rifinita con un design sobrio e moderno. Bellissima la vista sulle campagne marsalesi e con le isole Egadi all’orizzonte.

Il menù propone diverse preparazioni alla carta sia di carne che di pesce: dalla Crudità di Gambero Rosso di Mazara all’Olio Extra Vergine di Oliva alla Battuta di Manzo in Crosta di Brik e Maionese al Marsala Vergine, dal Cous Cous di Grano Duro Siciliano con Zuppa di Cernia e Limone Candino al Filetto di Vitello al Fieno e Patate al Sale Integrale, e tante altre preparazioni che esaltano la cucina della tradizione ed i prodotti del territorio. Sono presenti anche due menù degustazione, uno a base di carne ed uno a base di pesce.

Interessante anche la carta dei vini che vede primeggiare tante etichette siciliane ma anche interessanti etichette nazionali ed internazionali, tra cui diversi vini francesi.

Il pranzo non poteva che cominciare con un bel metodo classico, abbiamo optato per delle bollicine siciliane, precisamente Murgo Brut 2011. Un metodo classico ottenuto da uve 100% Nerello Mascalese, questo spumante affina 8 mesi in acciaio e circa tre anni in bottiglia. Il colore è un bel giallo paglierino, con un perlage fine e continuo. Al naso esprime profumi floreali, di frutta bianca e leggermente speziati. In bocca questo spumante è fresco, sapido e di buona persistenza.

Ma andiamo alle portate. Personalmente ho provato due antipasti e un secondo. Il primo antipasto è stato il Polpo Grigliato con Crema di Mozzarella di Bufala al Profumo di Limone. Buona la cottura del polpo e l’acostamento dei sapori. Gusto deciso e buon equilibrio. Bella la persistenza finale della scorza di limone.

Come secondo antipasto ho provato il Macco di Piselli Verdi Secchi e Baccalà Croccante in Pasta Kataifi. Ottima la cottura del pesce è bella la croccantezza data dalla pasta kataifi. Non male l’accostamento con il macco di piselli, rivisitazione azzeccata del più noto macco di fave, piatto tipico siciliano inserito nei prodotti agroalimentari tradizionali italiani dal Mipaaf.

Mentre aspettiamo il secondo, ed essendo finito lo spumante, ordiniamo la seconda bottiglia. Questa volta andiamo in Francia, e scegliamo uno ChardonnayChablis Saint Pierre Albert Pic 2013. Colore giallo paglierino brillante. Al naso emergono sentori agrumati, delicati sentori erbacei e fruttati di albicocca e frutta bianca. In bocca questo vino è morbido, di buona sapidità e freschezza. Ottimo chardonnay.

Arriva il secondo. Ricciola Scottata e Zucchine alla “Scapece”. Bello il taglio della ricciola, buona anche la cottura. Ottime le zucchine di accompagnamento con una bella e leggera nota agrodolce.

Finito il secondo ci viene posta la carta dei dessert, dove oltre ai dolci sono elencati anche una interessante selezione di vini dolcipassiti e Marsala DOC. Io ho deciso di chiudere il pranzo con un Soufflè al Cioccolato e Crema Inglese. Tortino morbido con cuore caldo e cremoso. Liscia e vellutata la crea inglese. Ad accompagnare il dolce ho chiesto un calice di Kabir di Donnafugata che completa il palato con un finale equilibrato, fine e persistente.

Che dire. Non posso che essere soddisfatto. Lo Chef Emanuele Russo ha soddisfatto a pieno le mie aspettative. Una cucina di ottimo livello, ben curata nella selezione degli ingredienti, nella preparazione dei piatti oltre che nella presentazione.

In questa foto gli aspiranti sommelier con cui ho vissuto questa sosta di gusto.

RISTORANTE LE LUMIE
C.da Fontanelle 178 B
91025 Marsala (TP)
Tel. 0923 995197 | 334 9385512
info@ristorantelelumie.com
www.ristorantelelumie.com

Foto: Ignazio Perez
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Donnafugata, il rinascimento del vino siciliano

Visitando la Cantina Donnafugata di Marsala e scrivendo questo articolo mi è venuto in mente un #hashtag (lo so, è una brutta parola, ma #cancelletto forse lo è ancora di più) lanciato in questi giorni sui social da Vittorio Sgarbi: #Rinascimento. E vi spiego perché.

La Sicilia, la mia bella Sicilia, è sempre stata bistrattata e spesso trattata male soprattutto dai noi siciliani stessi. C’era un tempo (e potremmo dire c’è ancora) in cui il vino siciliano veniva venduto a pochi centesimi al litro fuori dall’isola ad aziende che poi lo usavano come vino da taglio, e non solo. Fortunatamente, questo tempo (almeno in parte) si è concluso, ed oggi assistiamo ad un vero e proprio Rinascimento dei vini siciliani.

Donnafugata e la famiglia Rallo sono senza dubbio un esempio bellissimo e concreto di questo rinascimento, avviato già parecchi anni fa. Qui non si parla solo di vino, ma di una vera e propria filosofia che persegue l’eccellenza e che porta nel mondo un Made in Italy (e soprattutto un Made in Sicilia) fatto di vino, di arte e di sostenibilità. Un “fare sartoriale”, come ama definire l’azienda, con il quale riescono a produrre grandi vini rappresentativi di una Sicilia innovativa, nel pieno rispetto dell’ambiente.

L’azienda è presente in Sicilia da diversi anni con tre cantine: Marsala, dove sono presenti le cantine storiche e dove si conclude l’affinamento e l’imbottigliamento di tutta la linea di vini; Contessa Entellina, con 270 ettari di vigneti suddivisi in 10 contrade (in effetti i vigneti coprono anche alcuni comuni vicini); Pantelleria dove sono presenti 68 ettari di vigneti coltivati a Zibibbo (Moscato d’Alessandria) e dai quali si produce anche lo splendido Ben Ryè.

Con il gruppo Corso Sommelier AIS ho avuto il piacere di visitare la cantina storica di Marsala. Qui i vini vengono affinati in acciaio, in cemento e in barrique.

Le vasche in acciaio vengono usate soprattutto per affinamenti brevi, mentre quelle in cemento costituiscono degli eccellenti contenitori per medi e lunghi affinamenti grazie alla buona inerzia termica, al naturale grado di isolamento e ad una totale assenza di correnti elettrostatiche.

Ma il luogo più suggestivo della cantina è senza dubbio la barricaia. Interamente scavata nella roccia di tufo ai piedi del vecchio baglio, si presenta ai visitatori con un colpo d’occhio affascinante. Barriques e tonneaux sono ideali per far evolvere i vini di grande struttura. Donnafugata, per rispettare al massimo le peculiarità dei singoli vitigni ed esaltarne le potenzialità di evoluzione, seleziona circa 20 tipologie di legno differenti per grana delle doghe, metodo e intensità di tostatura.

Ma Donnafugata non è solo attenta a creare dei vini che sono dei capolavori. L’azienda cura molto anche l’aspetto relativo alla comunicazione e lo fa in grande stile. A cominciare dalle etichette che sono delle vere e proprie opere d’arte, illustrazioni create o ispirate da Gabriella Rallo.

La linea di prodotti è suddivisa in quattro categorie, dove troviamo: i Vini Icona, ovvero il Mille e Una Notte e il Ben Ryè; i vini dall’Eleganza Mediterranea dove troviamo i due metodo classico Brut e Rosè (entrambe millesimati), il Chiarandà e il Tancredi; poi abbiamo i vini Versatili di Carattere come il Lighea, La Fuga, Vigna di Gabri, Angheli e Kabir; e per finire i Freschi e Fruttati, quindi Prio, SurSur, Lumera, Sherazade, Damarino, Anthilia, Sedàra.

Molto bella la degustazione che ha avuto luogo dopo la visita in un bel salone adibito appositamente per l’occasione. In degustazione abbiamo avuto quattro etichette. Eccovi le mie impressioni:

Vigna di Gabri, 2015
Colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Profumo intenso e abbastanza complesso. In bocca il vino si presenta secco, con buona freschezza e sapidità. Un vino abbastanza equilibrato.
Tancredi, 2012
Alla vista si presenta con un bel rosso rubino intenso con leggeri riflessi granati. Limpido ed elegante. Profumo di frutta fresca matura, ciliegia, amarena, fiori appena recisi. Sentori vegetali e di liquirizia, ma anche un leggero tocco di mineralità e speziatura di vaniglia e cannella. Al palato e secco, caldo, abbastanza morbido. Buono e delicato il tannino. Bella sapidità. Un vino equilibrato e persistente.
Brut Millesimato, 2012
Cristallino. Giallo paglierino intenso con riflessi dorati. Perlage fine. Al naso emerge subito la nota dei lieviti e della crosta di pane. Fragrante. Sentori floreali e fruttati di frutta gialla matura. Intenso, complesso ed elegante. In bocca questo metodo classico è secco, fresco e sapido. Uno spumante di buon equilibrio. Intenso e persistente.
Ben Ryè, 2014
Con il suo colore giallo ambra brillante, il Ben Ryè sembra emanare luce propria. Questo vino sorprende per freschezza e complessità. Al naso è intenso è ampio, con un bouquet di profumi che spazia dall’albicocca alla scorza di agrumi candita. E ancora sentori balsamici, note dolci di miele e fico. In bocca il Ben Riè è dolce, caldo e morbido, il tutto sostenuto e bilanciato da una bella freschezza e da una vivace sapidità. Un passito di Pantelleria ammaliante, tra i vini dolci italiani più apprezzati al mondo. Un vino maturo e pienamente armonico.

DONNAFUGATA
Cantine Storiche
Via Sebastiano Lipari, 17
91025, Marsala (TP)
Tel. +39 0923 724 200
info@donnafugata.it
Visita il Sito Web

Foto: Ignazio Perez
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Cantina Florio, la storia del vino e l'eccellenza del Marsala

Ci sono luoghi dove il tempo sembra quasi essersi fermato, quasi come a scandire lentamente il suo trascorrere. Ci sono luoghi dove bisogna aspettare il tempo necessario affinché ogni sforzo compiuto possa diventare piena espressione di ciò che si vuole produrre. Ci sono luoghi in cui la storia è piena di fascino, fatta di racconti, di gesta, di uomini e donne, di duro lavoro. La Cantina Florio è uno di questi luoghi.

La Cantina Florio, (Marsala) costruita nel 1832 da Vincenzo Florio, è un luogo in cui è possibile non solo fare un tuffo nella storia ma anche entrare in un mondo artigianale e contemporaneo dall’anima intensa, insolita e preziosa, dove tradizione e innovazione si fondono creando una realtà dal fascino unico. Lo storico Baglio accoglie il visitatore in tutta la sua eleganza, portando con sé una storia lunga quasi due secoli.

La Cantina, con il caratteristico pavimento di tufo e le imponenti navate, custodisce nelle storiche botti i pregiati vini Florio, che trovano qui la perfezione del tempo e dell’attesa. A questo fascino del tempo si unisce il moderno grazie alla Sala di Degustazione Donna Franca Florio e alla nuovissima Enoteca Florio.

Questa visita alla Cantina Florio è stato un omaggio che l’azienda ha voluto fare ai corsisti AIS (Associazione Italiana Sommelier) del Corso di Sommelier che in questi giorni si sta svolgendo proprio presso questa cantina. Corso che sto seguendo anch’io e che ha previsto un’approfondimento sui vini passiti e liquorosi subito dopo la visita, oltre che un approfondimento sui vini Marsala. Subito dopo abbiamo avuto modo di degustare due grandi vini Florio:

Terre Arse 2002, Marsala Vergine DOC
Brillante, dal colore oro antico con riflessi dorati. Al naso questo vino si presenta ampio, con sentore di frutta secca, mandorla amara, canditi, ma anche lievi sentori di cioccolato e caffè. In bocca è secco, asciutto, armonico, con retrogusto di vaniglia, cannella e liquirizia. Un Marsala Vergine DOC perfetto anche come aperitivo, accompagnato a formaggi di grande stagionatura. Grande vino da meditazione.
Donna Franca, Marsala DOC
Vino top dell’azienda, il Donna Franca Marsala DOC si presenta con un bel colore topazio brillante con intensi riflessi ambrati. Profumo intenso e complesso, si distinguono l’albicocca sciroppata e i datteri, frutta secca, canditi, uva passa. Bei sentori di vaniglia e liquirizia. Al palato il gusto è pieno, dolce, caldo, morbido, vellutato. Chiude con un retrogusto elegante di caramello e mandorla. Ottimo vino da meditazione e in abbinamento ai dessert.

Due grandi vini che confermano senza dubbio le aspettative di chi degusta vini di questa tipologia e livello.

Un gran bella serata, un bel tuffo nella storia, un immersione in prodotti di grande qualità. In questa foto vi presento alcuni compagni di viaggio e parte del gruppo degli aspiranti sommelier.

CANTINA FLORIO
Via Vincenzo Florio, 1
91025 Marsala (TP)
Tel. +39 0923 781 305/317

hospitality@duca.it

www.duca.it

Foto: Ignazio Perez
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Chocomodica 2016, la festa del cioccolato tutta siciliana

Città del Barocco Siciliano, Modica, in provincia di Ragusa, è nota ai più per il suo cioccolato unico e inconfondibile. Famoso in tutto il mondo, il cioccolato di Modica deve la sua particolarità ad una consistenza granulosa e ruvida, quasi grezza, che conserva intatte tutte le caratteristiche del cacao.

Le storie che si raccontano su questo prodotto sono tante, una fra tutte quella che vede importare le fave di cacao in Sicilia dagli spagnoli ai tempi della loro dominazione sull’isola.
La produzione del cioccolato di Modica segue una metodologia di preparazione artigianale. I semi di cacao macinati vengono riscaldati e mischiati a zucchero e spezie. Il composto ottenuto viene mantenuto a temperatura bassa tale da non far sciogliere i cristalli di zucchero, che si mantengono intatti così da conferirgli la caratteristica consistenza granulosa. Il tutto viene poi amalgamato e lavorato “a freddo”, consentendo così di preservare inalterate le caratteristiche del cacao, eliminando la fase del “concaggio” che potrebbe far scomparire alcune fragranze originali.

Già da alcuni anni, qui a Modica, si svolge un bellissimo evento dedicato a questo cioccolato: sto parlano del Chocomodica. L’evento è organizzato ogni anno nel periodo che precede le festività natalizie, quest’anno si è svolto dal 9 al 11 dicembre, e attira tantissimi curiosi e visitatori da tutto il mondo.

Va da se che Modica già di suo attrae un forte flusso di visitatori ogni anno; tra Barocco Siciliano, chiese monumentali, paesaggi infiniti e bontà culinarie, Modica sa offrire veramente tanto ai turisti. Il Chocomodica però è un modo di presentare al mondo la città in tutte le sue sfaccettature e il suo prodotto dolciario di indiscussa bontà.

Personalmente sono stato a Modica parecchie volte, e quando posso ci torno sempre volentieri. Così come per tutta quella zona della Sicilia. Qui si respira un’aria diversa, fatta di storia, di bellezza e di antico fascino siciliano. Dopo alcuni anni di assenza ho deciso di ritornare per una breve visita, e ho deciso di farlo proprio durante il Chocomodica.

Arrivato a Modica la prima tappa per me è e rimane l’Antica Dolceria Bonajuto. Il tempio del cioccolato di Modica. Un luogo storico (ma veramente). La più antica fabbrica di cioccolato in Sicilia. Sei generazioni di lavoro alle spalle. Una sosta di gusto che non può mancare.

Camminando per le vie cittadine (il Chocomodica è un evento organizzato in centro città, tra strade, piazze e palazzi di città) il cioccolato si trova ovunque: nei vari stand dove era possibile degustarlo e compralo; nei cooking show dedicati a ricette e preparazioni al cioccolato; perfino nell’arte e nelle cose più bizzarre, come una vecchia Fiat 500 ricoperta di cioccolato e nelle opere d’arte di scultura e pittura di giovani artisti locali. Insomma un vero e proprio trionfo del cioccolato.

Uno degli spazi che più mi ha colpito è stato quello dedicato all’abbinamento tra cioccolato e vino, nello specifico vino Marsala. Nella mia guida all’abbinamento cibo-vino avevo già spiegato come il cioccolato fosse di difficile abbinamento con il vino. In questo caso, però, le caratteristiche del cioccolato di Modica sono perfette per essere abbinante alla morbidezza del vino Marsala. Mi sono cimentato quindi in alcune degustazioni e posso dirvi che il risultato è sensazionale.

Il mio consiglio? Venite a Modica, provate il cioccolato modicano, godetevi le bellezze di questa città e immergetevi in un territorio che sa regalare emozioni indimenticabili.

www.chocomodicaofficial.it

Foto: Ignazio Perez
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Cous Cous Fest 2016, Welcome Diversity

Benvenuta Diversità! Questo lo slogan scelto per il Cous Cous Fest 2016. Il mondo a San Vito Lo Capo (Trapani) si riunisce intorno ad un piatto, il cous cous, capace di fare incontrare in questa piccola cittadina dieci paesi diversi per culture, religioni e tradizioni per una festa all’insegna dell’integrazione e dello scambio. E’ la magia di questo evento, giunto alla sua 19° edizione.
Una festa di sapori, colori, musica e spettacolo dal carattere unico che celebra l’integrazione attraverso il cibo. Dieci giorni di festa che vedono avvicendarsi sfide di cucina, degustazioni, incontri culturali, concerti e spettacoli all’insegna della pace e dell’incontro tra culture.

Guarda il Video

Il Cous Cous Fest rappresenta un vero e propria viaggio nel gusto che comincia con le Case del Cous Cous: i tradizionali punti di degustazione di cous cous che propongono oltre 30 ricette diverse, dai sapori della tradizione a quelli internazionali, dalle specialità del territorio come busiate e frascatole ai sapori più esotici e bizzarri.

Il Villaggio Gastronomico, dislocato in più punti della città ci da la possibilità di assaporare cous cous del Mediterraneo, del Trapanese, del Maghreb e per tutti i gusti. Inoltre l’Expo Village propone un grand tour nella vivace produzione artigiana e agroalimentare siciliana e mediterranea: tantissimi gli stand e tante le aziende presenti.

Ma il cuore pulsante della manifestazione si svolge al PalaBia, sede di gara e location dei vai Cooking Show dove entrano in scena i grandi Chef e le grandi firme della ristorazione internazionale.

Diversi i Cooking Show a cui ho partecipato, in particolare mi fa piacere segnalarvi quello di Sergio Barzetti e di Giancarlo Morelli, Chef che ci hanno fatto gustare piatti unici. Il Cous Cous come con lo avete mai visto.

Sergio Barzetti della Prova del Cuoco. Simpatia assoluta. Ha preparato un cous cous di farro condito con ricordi ed emozioni siciliane: pomodorini datterino profumati con mandorle d’Avola tostate e sesamo, primosale, melanzane arrostite e gocce di salsa di pomodoro ai fichidindia.

Giancarlo Morelli, una stella Michelin, del Ristorante il Pomiroeu (Brianza). Alta classe e professionalità. Ci ha deliziato con un cous cous croccante, tiradito di ricciola, leche de tigre di mandorla. Morbido e croccante, dolcezza e acidità, un equilibrio perfetto di sapori e consistenze diverse. Una vera delizia per il palato.

E dopo aver gustato tutto ciò la serata continua prima con i Cous Cous Live Show dove il giornalista Gianluigi Nuzzi intervista i suoi ospiti e successivamente con i grandi protagonisti dello spettacolo e della musica italiana ed internazionale.

E dopo aver decretato il Campione Italiano di Cous Cosu Bia, con Alberto Sanna al primo posto, aspettiamo di conoscere il vincitore del Campionato del Mondo di Cous Cous. Dieci i paesi in gara: Angola, Francia, Israele, Italia, Marocco, Mauritius, Palestina, Perù, Stati Uniti e Tunisia, con il pubblico che potrà assaggiare e votare le ricette partecipando alla giuria popolare.
Una grande festa, una manifestazione che merita il successo ottenuto negli anni. Il Cous Cous Fest prosegue fino a Domenica 25 Settembre. Se non ci siete ancora stati, fate presto… Gusto e Divertimento sono assicurati!

Per info sul programma potete consultare il sito www.couscousfest.it

Foto: Ignazio Perez
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Un bella serata all'Ouverture Pellegrino tra vino e prodotti di tonnara

Ouverture Pellegrino è il nuovo spazio concepito dall’azienda Carlo Pellegrino per far conoscere a turisti e visitatori la storia e i prodotti d’eccellenza della cantina. La struttura, che si sviluppa su tre piani, circondata da una superficie vitata, è un’estensione in chiave moderna delle storiche cantine.

Si tratta di una vera e propria enoteca, con tutti i vini dell’azienda esposti e messi in vendita, oltre che una location molto bella per organizzare eventi e ricorrenze, che sorge a Marsala, proprio di fronte al mare, con una vista magnifica sulle Isole Egadi.

Qui vengono organizzati durante tutto l’anno eventi ed incontri enogastronomici. L’ultimo ieri sera, dedicato ai vini dell’azienda abbinati ai prodotti di tonnara.

La serata si è svolta all’insegna del buon cibo e del buon vino, il tutto accompagnato da un sottofondo musicale dal vivo. Il buffet era molto ricco e variegato. Era possibile assaggiare tante prelibatezze tutte preparate con il tonno fresco e con i prodotti di tonnara: cous cous freddo al tonno fresco, tonno al carpaccio, bruschette al tonno, arancini di pesce, pasta freddo al pesto verde e tonno e altro ancora. I vini quelli dell’azienda Carlo Pellegrini, ovviamente. Tra un boccone e l’altro ho avuto modo di assaggiare questi:

Gibelè, IGP Terre Siciliane, Zibibbo
Belle note di agrumi e pesca bianca. Secco, fresco, con buona persistenza aromatica.
Dinari del Grillo, IGP Terre Siciliane, Grillo
Intenso, con sentori di agrumi e frutti esotici. In bocca il gusto è abbastanza complesso, morbido e fresco.
Tereni del Duca, IGP Terre Siciliane, Bianco Alcamo
Delicato e floreale. Secco, morbido di media struttura.
Tripudiaum, Catarratto
Intenso e complesso, con belle note floreali e di frutta bianca. Bei sentori speziati. Al palato si presenta morbido e fresco, persistente ed equilibrato.

OUVERTURE PELLEGRINO
Lungomare Salinella
Via Battaglia delle Egadi, 10
91025 Marsala (TP)
Tel. +39 0923 719970
accoglienza@carlopellegrino.it
www.carlopellegrino.it

Foto: Ignazio Perez