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Il giorno che il grillo… A Mozia si parla di vino e di grillo

Estate. Un bel pomeriggio di sabato. Il sole è caldo. Inizia così il mio viaggio verso Mozia (Marsala, Trapani). Si parla di grillo (il vitigno) e si degustano vini (da sole uve grillo). Devo dire che il Consorzio DOC Sicilia ha avuto una bella idea a dedicare una intera giornata a questo vitigno siciliano a bacca bianca più in voga del momento.

Il grillo è tra i vini bianchi siciliani più richiesti dal mercato in questo momento ma anche il più giovane tra i vitigni autoctoni isolani a bacca bianca, così come hanno dimostrato gli studi condotti sul DNA. È stato dimostrato, infatti, che il grillo è frutto dell’incrocio nel 1874 tra catarratto bianco e zibibbo da parte dell’agronomo Antonio Mendola (1827-1908) [1]. Una bella idea, come già detto, organizzata in un bel luogo: l’isola di Mozia.

Sull’isola si arriva grazie agli imbarcadero che si trovano di fronte allo Stagnone di Marsala. Un’isola affascinante e un posto perfetto per parlare del grillo visto che qui si trovano, tra dimore storiche e resti archeologici, alcuni ettari di vigneto di grillo coltivati ad alberello dell’azienda Tasca d’Almerita, che conduce i vigneti con le tecniche dell’agricoltura biologica e sotto la tutela dalla Soprintendenza ai Beni Culturali.

Giunto a Mozia, prima di cominciare con le degustazioni, ho dedicato qualche minuto per la visita del Museo Whithaker presente sull’isola all’interno del quale si trovano diversi resti archeologici li rinvenuti, tra cui l’ormai famosa statua del Giovinetto di Mozia. Tutto ciò vale da solo il viaggio.

Dopo aver apprezzato le bellezze dell’isola sono passato alle degustazioni. Diverse le cantine presenti. Tante le etichette in degustazione. Tutti rigorosamente grillo, ognuno espressione di un territorio. Ecco quelli che ho provato:

Baglio Cristo di Campobello Lalùci Grillo 2015
Intenso  e abbastanza complesso regala note floreali e di frutta bianca quali pera e pesca. In bocca è fresco a con una buona acidità. Persistenza.
Baglio di Pianetto Timeo Grillo 2015
Intenso e Complesso. Al naso esprime note floreali e di frutta matura. Fresco e persistente con un finale fruttato.
Colomba Bianca Grillo Kore 2015
Senatori di fiori gialli e frutta bianca, morbido, abbastanza persistente.
Cantine Rallo Bianco Maggiore 2015
Un vino intenso e complesso che presenta al naso profumi di acacia, ginestra, pesca gialla, con leggeri sentori agrumati e minerali. Fresco, sapido e di buona persistenza.
CVA Canicatti Fileno Grillo 2015
Vino di buona complessità ci porta all’olfatto profumi di sambuco, frutta bianca fresca. Buona acidità e persistenza.

Donnafugata SurSur Grillo 2015
Fruttato, fresco e morbido. Leggermente sapido.
Fondo Antico Grillo Parlante 2015
Con i suoi profumi di glicine, pera e piacevoli note erbacee, si presenta complesso al naso. In bocca dà freschezza e sapidità.
Gorghi Tondi Kheirè Grillo 2015
Fruttato con sentori di erbe aromatiche. Persistente.
Tasca D’Almerita Cavallo delle Fate 2015
Intenso e complesso regala note olfattive che spaziano tra floreale, fruttato e note erbacee. In bocca conferma le sue sfumature olfattive, di grande freschezza. Persistente.
Tasca d’Almerita Mozia Grillo 2015
Questo vino nasce proprio in questa stessa isola. Al naso regala profumi di biancospino e ginestra, pesca bianca e agrumi. Secco, fresco e persistente.

La degustazione è stata grandiosa. I vini assaggiati tutti di grande qualità, La giornata volge così al termine. Di nuovo sull’imbarcadero e dritto verso casa. Ah dimenticavo, non vi ho detto che ero con lui, il grande Ciccio. Gourmet come pochi, appassionato quanto me di vini e di prodotti del territorio.

Se vi state ancora chiedendo: “Mozia merita una visita?”. Beh, quest’ultima foto è la mia risposta…

Foto | Ignazio Perez
[1] Fonte | Identità e Ricchezza del Vigneto Sicilia, Regione Siciliana, a cura di Ansaldi e altri
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Territori

Mazara del Vallo, borgo marinaro nel cuore del Mediterraneo

Città di Mare, di vento e di sole. Di storie antiche e di sapori senza tempo. Città di spazi e di vuoti assoluti. Città di gabbiani e di cani randagi. Di santi, di marinai e di contadini.

Recita così uno dei tanti pannelli artistici in ceramica che si trovano in questa (mia) città. Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, a metà tra il parco archeologico di Selinunte e la riserva dello stagnone di Marsala, si presenta agli occhi del viaggiatore come un miscuglio di tante cose.

Città antica, che vede nella kasbah e nei vicoli un centro storico ricco di storia, ravvivato dalla dinamicità dei tanti luoghi di svago presenti nelle stradine.
Città multietnica, qui infatti convivono nel pieno rispetto della diversità etnie diverse.
Città culturale, con i suoi luoghi di interesse quali il museo del satiro, il museo diocesano, il collegio dei gesuiti, il teatro Garibaldi, le tantissime chiese tutte (o quasi) aperte ai visitatori.

Mazara del Vallo è una città piena di luce e di colori. Il mare la fa da padrona, le coste infatti riescono a coprire quasi tutto il territorio.

Abbiamo la zona rocciosa di Quarara. In centro città Mazara del Vallo ha i suoi splendidi lungomare (lungomare San Vito, lungomare Hopps e Lungomare Mazzini, per un totale di quasi 3 km di passeggio).

Sul versante si trova la spiaggia di Tonnarella, la spiaggia dei mazaresi e dei tanti turisti che ogni anno in estate ne godono la bellezza.

Ma il mare a Mazara del Vallo non è solo divertimento, ma anche (e soprattutto) duro lavoro. Qui infatti si trova una delle più grandi flotte di pescherecci di altura, imbarcazioni che solcano i mari del Canale di Sicilia (e non solo) per lunghi periodi, a volte anche mesi.

La tradizione marinara ha fatto di Mazara del Vallo un porto rinomato in tutto il mondo per la qualità del suo pescato e per la grande esperienza dei pescatori di questa città.
Oltre ai pescherecci che vanno in mare per periodi lunghi ci sono anche delle imbarcazioni più piccole che escono dal porto anche solo per pochi giorni.
Queste barche portano ogni giorno nei mercati mazaresi pesce fresco e di grande qualità quali saraghi, triglie, calamari, sarde, sgombri e pesce da zuppa.
I pescherecci di altura, invece, sono specializzati principalmente (ma non solo) nella pesca del Gambero Rosso di Mazara, prodotto di assoluta eccezionalità.

E sono ancora tante le cose che si possono apprezzare a Mazara del Vallo: abbiamo detto il centro storico, da poco riqualificato grazie alle ceramiche decorative e con l’aiuto di diversi artisti locali; la natura con le sue oasi naturalistiche WWF di Gorghi Tondi e Lago Preola e della Riserva di Capo Feto; il cibo, i sapori, i profumi, i prodotti straordinari del mare e della terra preparati e serviti nel migliore dei modi nei diversi ristoranti e gastronomie presenti in città.

Che dirvi, se vi trovate in zona venite a vedere la mia città, venite a visitare Mazara del Vallo, e se volete contattatemi pure, ci faremo una bella passeggiata insieme.

Dove Dormire a Mazara del Vallo



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Città di Mazara del Vallo
+39 0923671111
www.comune.mazaradelvallo.tp.it
www.mazaracapitale.it

Foto: Ignazio Perez | Giampaolo Caruso | Città di Mazara del Vallo