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Al via la nona edizione di Sicilia in Bolle dal 24 al 26 Giugno

Per la nona edizione tante e spumeggianti novità. Il ritorno della manifestazione più amata alla stagione estiva, nuovi ospiti e importanti degustazioni vi attendono il 24. 25. 26 Giugno 2023

Giunta ormai alla nona edizione Sicilia in Bolle, che nel 2023 si terrà dal 24 al 26 Giugno, è stata ed è la manifestazione più importante per il comparto spumantistico siciliano e non solo

Nel corso degli anni abbiamo assistito alla crescita qualitativa e quantitativa delle etichette siciliane di bollicine tra metodo charmat, coi vitigni autoctoni più rappresentativi, e grandi metodo classico che sanno portare in alto la bandiera della viticoltura siciliana anche all’estero.

Ais Agrigento Caltanissetta negli ultimi anni si è impegnata a creare una manifestazione sempre attenta alla valorizzazione del prodotto, scommettendo già in tempi non sospetti sulla crescita del comparto spumantistico isolano.

“Tante le novità che lo staff SIB ha in serbo per il suo affezionato pubblico, il lavoro e l’impegno di una squadra rodata viene premiato dall’affetto di chi ama e aspetta questo evento tutto l’anno. Sono passate numerose edizioni ma l’entusiasmo è quello di sempre, avremo il piacere di ospitare il Presidente Ais Sandro Camilli, il Presidente Ais Puglia e il delegato di Ais Foggia, la delegata Ais Pavia e il Direttore del Consorzio Oltrepò Pavese, con noi anche il giornalista e caporedattore di Gusto rubrica enogastronomica del TG5 Gioacchino Bonsignore… tante quindi le cose da scoprire nella nona edizione di Sicilia in Bolle!”

Queste le parole del Presidente Ais Sicilia Francesco Baldacchino, per anni alla guida della delegazione Ais Agrigento Caltanissetta e tra gli ideatori di Sicilia in Bolle, ora saldamente nelle mani del delegato Calogero Trupia.

Nell’ambito di una maggiore valorizzazione del territorio, eletto quest’anno a Capitale della Cultura 2025, nasce anche la collaborazione con il Parco della Valle dei Templi di Agrigento che ospiterà presso la suggestiva location di Casa Barbadoro, recentemente restaurata, l’apertura della manifestazione di sabato 24 giugno, con una master dedicata alla migliore espressione spumantistica dei vari areali della regione, una accurata selezione che saprà mettere in mostra la forza espressiva di questo comparto vinicolo in grande ascesa con buffet al tramonto di prodotti tipici esclusivo. Sempre a casa Barbadoro si svolgerà la tradizionale cena di gala con consegna dei premi Alberto Gino Grillo giunto alla 5° edizione, che vedrà premiate le migliori bollicine secondo la guida ai vini di Sicilia 2023. Lo Chef Salvatore Gambuzza che accompagna Sicilia in Bolle da tanti anni farà coppia con il pluripremiato Chef Claudio Ruta (Stella Michelin 2010) per una cena a 4 mani dal grande impatto emozionale.

Non mancheranno i momenti di approfondimento delle Masterclass di Sicilia in Bolle, sempre alla ricerca di importanti novità quest’anno ospiterà il Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese, il direttore Carlo Veronese e la Delegata Ais Pavia Miriam Prencisvalle ci accompagneranno alla scoperta dell’anima effervescente della terra del Pinot Nero.
Un’altra importante realtà spumantistica che ha visto una grande crescita negli ultimi anni sono le Bollicine di Puglia che in una sorta di gemellaggio si degusteranno in un confronto con i migliori spumanti isolani.

Tornano con grandi novità gli amici di Gusto e Degusto che dopo la verticale di Breton Fils dello scorso anno, ci faranno viaggiare dalla Champagne alle coste della Gran Bretagna che, in conseguenza ai cambiamenti climatici, è la nuova regione spumantistica da tenere d’occhio.

Il lunedì sarà una giornata molto ricca, I Bartender si sfideranno nella creazione di un cocktail che sia la sintesi perfetta tra le bollicine siciliane e i prodotti dell’isola e una giuria degustativa decreterà il cocktail dell’estate. A seguire una speciale ed esclusiva degustazione di bollicine affinate in fondo al mare alla presenza dell’ideatore di questa tecnica Emanuele Kottakhs,
e ancora una Tavola Rotonda sui nuovi mercati “green” e lo spazio che le bollicine avranno in esso.

Immancabile la serata di chiusura con i banchi degustazione delle cantine dell’isola che da 9 anni ci accordano la loro fiducia e degli ospiti dove poter degustare tutte le bollicine dell’anno accompagnate come sempre dalle squisite preparazioni dello staff Madison che per questa occasione ha pronta per noi una importante novità.

Ci sono tutti gli ingredienti per un inizio estate frizzantissimo con noi a Sicilia in Bolle!

Prenotazioni e prevendita su www.siciliainbolle.it

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Cibo Gusto

Visioni di cucina e territori. Da Bagheria a Trapani con Nino Ferreri e Nicola Bandi.

Lo Chef Nicola Bandi di Osteria Il Moro a Trapani torna a stupirci con i suoi piatti, ma stavolta lo fa affiancato da una nuova stella del firmamento culinario siciliano: Nino Ferreri, Chef e patron del ristorante Limù a Bagheria, da poco insignito del riconoscimento più ambito per gli Chef di tutto il mondo, la stella Michelin.

Nicola Bandi, insieme al fratello Enzo, portano avanti l’Osteria Il Moro già da diversi anni e nel tempo hanno dimostrato una crescita interessante, tanto è vero che anche qui gli ispettori della “rossa” si sono accorti del buon lavoro fatto. E così, da qualche mese, Osteria Il Moro a Trapani è segnalata nella guida Michelin.

Dietro questo successo un lavoro di ricerca e sperimentazione ma anche di confronto. Già l’anno scorso, grazie al progetto Osteria Il Moro Lab, la cucina di Nicola si è confrontata con quella dello Chef Peppe Barone. Quest’anno, a distanza di un anno, il confronto è con Nino Ferreri, neo stellato siciliano con il suo ristorante Limù a Bagheria.

Visioni di cucina e territori. Da Bagheria a Trapani. Questo il tema dell’interessante serata che si è svolta qualche giorno fa a Trapani presso il ristorante dei fratelli Bandi. Una serata non priva di idee interessanti e di grandi piatti e abbinamenti gastronomici. Perché se è vero che i due Chef non si sono limitati nel soddisfare mente e palato dei commensali, non da meno sono stati i vini che hanno accompagnato le diverse portate. Infatti in abbinamenti ai piatti degli Chef c’erano i vini di Tasca D’Almerita, storica azienda siciliana che ha fatto grande la Sicilia del vino non solo in casa propria ma anche nel mondo.

La cena inizia benissimo già con gli entree, due per Chef: Nicola Bandi presenta il suo cioccolatino di caponata e l’oliva liquida, Nino Ferreri ci porta al mare con la tartelletta di pesce azzurro e un bon bon che porta in se tutto il gusto di una buona zuppa di pesce. Entree che vanno dalla terra a mare, uniti da una forza gustativa straordinaria.

Con gli antipasti gli Chef propongono due piatti interessanti. Come una capasanta e il piatto di Nicola. Un calamaro ridotto finemente, al quale lo Chef ha dato una forma di capasanta, appena scottato e accompagnato con un croccante ai capperi, una salsa alla lattuga di mare, tentacolo di calamaro e crema di pesca. Piatto pulito e ben bilanciato.

Nino Ferreri propone invece un piatto che unisce terra e mare, gli opposti si attraggono. Lingua di vitello e gambero crudo su una spuma realizzata con Metodo Classico Contessa Franca Tasca D’Almerita. Grandissimo piatto, fresco e ricco di aromaticità.

Come detto prima i vini in abbinamento alla serata sono stati selezionati tra le migliori etichette ed annate dell’azienda Tasca D’Almerita. Con gli entree e gli antipasti è stato servito un Metodo Classico Contessa Franca 2014, 60 mesi sui lieviti per questo straordinario Chardonnay. Un gran bella bollicine siciliana.

Come al solito lo Chef Nicola Bandi ama stupirci con le sue scomposizioni e ricostruzioni, ci inganna alla vista ma ci stupisce al palato. Un gioco continuo tra Chef e commensale.

La cena continua con due primi. Nicola Bandi fa un salto nella tradizione, innovandola. Il piatto è Frascatole 2.0. Aggiungendo la farina alla semola lavorata per fare il cous cous viene fuori la “frascatula”, un piatto povero che anticamente accompagnava il macco di fave e che oggi lo Chef Bandi ci propone con una zuppa di pesce e astice. A guarnire una crema di mandorle e del limone fermentato. Un piatto di sostanza e dal sapore deciso.

E dopo un piatto di mare Nino Ferreri ci porta alla terra con il tortello della Domenica. Un tortello all’emiliana con ripieno di carni miste accompagnati da una crema verde alle erbe, una crema alla provola e una riduzione di ragù classico alla siciliana. Per finire una serie di erbe che donano grande freschezza al piatto.

Se lo Chef Bandi ama stupire con le destrutturazioni, Nino Ferreri ama presentare gli ingredienti quasi la naturale. Poche lavorazioni ma grande tecnica e conoscenza delle materie prime, messe insieme in maniera magistrale.

Due primi piatti abbinati ad altri due grandi vini. Nozze d’Oro 2020 per la Frascatola 2.0 e Rosso del Conte 2017 per il tortello della Domenica.

Passando ai secondi Nicola Bandi ci serve un tonno vitellato. Cubi di tonno scottati su ogni lato accompagnati da una marmellata di cipolla, una salsa vellutata e del katsuobushi. Bell’equilibrio di sapori.

Il secondo di Nino Ferreri e un ricordo di una scampagnata. Un involtino di maiale con della salsiccia all’interno, completato con una chips di piselli, dello scalogno e una salsa che porta in se tutto il profumo del barbecue.

Anche qui due grandi vini in abbinamento. Nozze d’Oro 2012 con il tonno e Rosso del Conte 2012 per la salsiccia.

Tasca D’Almerita ha proposto non solo delle etichette interessanti ma anche delle annate uniche. Il 2014 di Contessa Franca esprime un bouquet ricco e un palato piacevolissimo. Il Nozze d’Oro è disarmante nella sua freschezza, ancor più nella 2012. Il Rosso del Conte esprime forza e potenza, ma anche eleganza e fascino. E sarà così anche per l’ultimo vino in abbinamento al dessert, Tenuta Capofaro Malvasia delle Lipari 2021.

Prima del dessert arriva un pre dessert pensato da Nino Ferreri. Tra le vie di Ballarò. Una granita di zucchine dei tenerumi, nota a Ballarò come la “cocuzza ghiacciata”, prodotto tipicamente estivo e che fa parte dello street food palermitano, servita in un limone verdello. Un omaggio all’estate che verrà.

Il dessert invece è stato pensato da Nicola Bandi, pane e panelle. Anche qui una rivisitazione di un tipico street food palermitano. Una crema di ceci fa da base ad un croccante al sesamo, ceci e panelle fritte passate nello zucchero ad un gelato al pane. Completano il piatto una cialda di ceci e sesamo, sale, pepe, olio e limone. Dessert piacevolissimo, ottimo finale di una grande cena.

E dopo il dessert anche la piccola pasticceria di Nicola Bandi, ulteriori coccole a suggellare una serata perfetta, resa tale non solo dal cibo e dal vino ma anche nelle attenzioni del personale di sala guidato da Enzo Bandi, sempre attento a curare ogni dettaglio.

Osteria Il Moro e i fratelli Bandi confermano ciò che già sapevamo: per la buona cucina gourmet a Trapani bisogna passare da qui.

Osteria Il Moro
Via Garibaldi, 86
Trapani

www.osteriailmoro.it

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Prima edizione per il Thunnus Thynnus Fest, il festival incentrato sulla valorizzazione del tonno rosso

Prima edizione per il Thunnus Thynnus Fest, il festival incentrato sulla valorizzazione del tonno rosso e dei prodotti provenienti da esso, il 21 e il 22 giugno pp.vv. presso la tonnara di Marzamemi, borgo marinaro in provincia di Siracusa. L’evento, nato dalla collaborazione tra la Pro Loco di Marzamemi, lo Chef Alfio Visalli, l’Associazione Sinergie Mediterranee e l’associazione Blu Lab Academy, si inserisce come anteprima all’interno del programma del Festival del Pesce Azzurro, alla sua nona edizione, che si svolgerà dal 21 al 25 giugno nella piazza di Marzamemi. Thunnus Thynnus Fest si prefigge l’obiettivo di promuovere, nella sua naturale architettura, la tonnara, la storia e la preziosità del re del mare, il tonno rosso, e delle sue uova, la bottarga, all’insegna dell’artigianalità.

Ricco il calendario che prevedrà laboratori tenuti dal mastro salatore Alfio Visalli dedicati alla bottarga, attraverso panel test e degustazioni, e cooking demo di chef rinomati i cui piatti preparati in diretta saranno degustabili nell’area food. Ad aprire il programma, mercoledì 21 giugno alle 12, rappresentando simbolicamente il taglio del nastro di partenza, il taglio del tonno da parte dello chef e mastro salatore Alfio Visalli insieme a Ciccio Sultano chef patron del ristorante due stelle Michelin “Duomo” di Ragusa, da sempre ambasciatore del tonno rosso e della bottarga. 
All’interno della manifestazione, aperta ogni giorno dalle 12 alle 23, varie attività e degustazioni che coinvolgeranno il pubblico negli spazi allestiti per l’occasione all’interno della tonnara: area food con aziende che in Sicilia hanno creato e sviluppato filiere importantissime dedicate al tonno rosso e menù dedicati alla sua storia in tutte le sue declinazioni; area wine con aziende rappresentanti il territorio che va dall’Etna alle splendide vigne del cuore del Val di Noto; area mixology che vedrà protagonista il barman Alessandro Nucci nella preparazione di una drink list legata al fish paring, in un’unica grande esperienza. 
La manifestazione si chiuderà giovedì 22 giugno alle 23. 
Il programma, in via di definizione, sarà presto consultabile sul sito https://www.thunnusthynnusfest.i

L’evento aperto al pubblico sarà fruibile tramite ticket di ingresso acquistabile dal 4 giugno presso gli info point della pro loco di Marzamemi, o online al link https://www.eventbrite.it/e/631391979407, o ancora, nei giorni dell’evento, presso la biglietteria all’ingresso. 
Il biglietto, del costo di 20 euro con 10 token di consumazione inclusi, consentirà di accedere a tutte le attività all’interno della manifestazione: degustazioni nell’area food e wine, laboratori, cooking demo e visita degli spazi accessibili della Tonnara di Marzamemi.  
Per partecipare ai laboratori sulla bottarga che si svolgeranno entrambi i giorni alle 15.30 sarà necessaria la prenotazione che potrà essere effettuata tramite whatsapp al numero 334 1401172, o sempre tramite sito al link https://www.thunnusthynnusfest.it/laboratori-sensoriali/modulo-di-partecipazione-ai-laboratori

THUNNUS THYNNUS FEST I edizione 21-22 giugno 2023

Informazioni e prenotazioni: 334 1401172 – info@bottargaditonnorosso.it

www.thunnusthynnusfest.it

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Visioni di Cucina e Territori, torna Osteria il Moro Lab con la cena degli chef Nicola Bandi e Nino Ferreri

“Visioni di cucina e territori” è il prossimo appuntamento della rassegna di gusto Osteria Il Moro Lab, organizzata dai fratelli Nicola ed Enzo Bandi del ristorante Osteria Il Moro di Trapani, tra i migliori ristoranti d’Italia secondo la Guida Michelin 2023.

La rassegna torna giovedì 25 maggio alle 20.30 presso il ristorante in via Giuseppe Garibaldi nel centro storico trapanese. E si inserisce come tassello di un vero e proprio laboratorio di saperi e sapori, aperto ad eventi in continua evoluzione, con lo scopo di valorizzare le risorse umane e agricole, le piccole produzioni siciliane e le eccellenze del territorio. Osteria Il Moro Lab è infatti uno scambio evolutivo di idee e di prospettive, un contenitore di incontri, confronti costruttivi, scambi culturali intorno al cibo e al vino.

La rassegna ritorna con il titolo “Visioni di cucina e territori”, e mette insieme questa volta due diverse visioni di cucina, unite dal legame territoriale: quella dello chef residente dell’Osteria Il Moro, Nicola Bandi, e quella dello chef Nino Ferreri del ristorante di Bagheria Limu (1 stella Michelin). Insieme, gli chef, figli di due percorsi diversi, daranno onore alla Sicilia, al territorio siciliano, attraverso le loro creazioni, mettendo in risalto la biodiversità siciliana.

I piatti saranno abbinati ai vini di una delle cantine più rappresentative della Sicilia, la cantina Tasca d’Almerita. Dal Metodo Classico Almerita Contessa Franca si passerà alla degustazione, in abbinamento alle portate, di due vini icona della Tenuta Regaleali, Nozze d’oro 2020 e 2012 e Rosso del Conte 2017 e 2012 fino ad arrivare a Tenuta Capofaro Malvasia di Salina IGT 2021 in degustazione con i dessert. La narrazione dei vini, che si intreccerà alla storia della famiglia e delle Tenute, sarà condotta dal Costanza Chirivino.

Per info e Prenotazioni:
Osteria Il Moro
Via Garibaldi, 86
Tel 0923 23194
Whatsapp 3288252076
Email info@osteriailmoro.it

www.osteriailmoro.it

Posti Limitati

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Nasce la Comunità Slow Food per la valorizzazione della cultura alimentare marinara di Mazara del Vallo. Tra gli obiettivi, valorizzare il Pane di Barca.

Buono, pulito e giusto. Su questo tre principi si basa l’attività di Slow Food, l’organizzazione internazionale che sostiene la valorizzazione dei prodotti alimentari tradizionali, locali e artigianali, la salvaguardia della biodiversità agricola e culinaria, nonché la promozione di pratiche alimentari sostenibili, etiche ed equilibrate.

Ed è su questi principi che nasce la Comunità Slow Food per la valorizzazione della cultura alimentare marinara di Mazara del Vallo.

L’idea arriva da un gruppo di amici mazaresi, già soci Slow Food e capitanati da Gianfranco Cammarata, che insieme hanno deciso di portare avanti la filosofia che è alla base di questa importante associazione.

Gli obiettivi della Comunità Slow Food di Mazara del Vallo sono, in generale, gli stessi che porta avanti il movimento, ovvero promuovere la consapevolezza alimentare attraverso varie attività, come la creazione di mercati dei contadini, il sostegno agli agricoltori locali, l’organizzazione di eventi gastronomici, la difesa del patrimonio culinario tradizionale e la sensibilizzazione sulle tematiche relative all’alimentazione e all’agricoltura sostenibile.

Ma lo scopo delle Comunità Slow Food è soprattutto quello di lavorare a stretto contatto con il territorio di appartenenza, portando avanti un modello che guarda ad un legame diretto tra produttori e consumatori. Nello specifico, la neonata Comunità di Mazara del Vallo si pone tra i suoi obiettivi principali quello di ridare voce e spazio ad un prodotto ormai quasi dimenticato: il Pane di Barca.

Il Pane di Barca, prodotto e consumato sui pescherecci di Mazara del Vallo fino a non molti anni fa, veniva realizzato da diversi maestri fornai del luogo con lo scopo di farlo durare fresco e fragrante più a lungo possibile. In questo modo i marinai, in mare per molti giorni, potevano nutrirsi con un prodotto sempre buono.

“Il motivo per cui abbiamo pensato al Pane di Barca – dice Gianfranco Cammarata, portavoce della Comunità Slow Food di Mazara del Vallo – sta nel fatto che questo prodotto porta con sé valori e significati importanti: assistiamo sempre più inermi allo spreco di cibo, spesso industriale e di scarsa qualità; il Pane di Barca è prodotto partendo da farine locali e lieviti naturali, è un prodotto che dura nel tempo e soprattutto è un prodotto artigianale che da voce ai maestri fornai che lo producono”.

Dietro questo pane ci sono quindi tutti i valori che Slow Food sostiene da anni: salvaguardia della biodiversità, pratiche alimentari sostenibili ed etiche, come il non spreco alimentare, e la valorizzazione dei prodotti alimentari locali.

Se è vero che il Pane di Barca esiste da tanti anni, questo appellativo è un po’ più recente. Fu l’Arch. Gianni Di Matteo, nel 2019, ad usare questo nome durante un workshop nell’ambito dell’evento “Foodda”, organizzato da Coltivatori di Bellezza e Studio Formaliquida, che accese per la prima volta i riflettori su quel pane speciale.

La Comunità Slow Food di Mazara del Vallo nasce quindi con l’auspicio di ridare voce alle produzioni locali di qualità nello spirito del buono, pulito e giusto e con la consapevolezza che, se ognuno di noi fa la propria parte, può nascere un meccanismo di valorizzazione del territorio e delle professionalità che ne fanno parte, per uno sviluppo più equo e sostenibile della Città.

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A Catania la quinta edizione di “Piccolo è Bello” la manifestazione che unisce oltre 115 vignaioli e olivicoltori etnei

Domenica 21 maggio il Monastero dei Benedettini di Catania accoglierà 115 piccoli e virtuosi produttori di vino ed olio, vicini per filosofia produttiva e legame con il territorio vulcanico

Una giornata per degustare e conoscere le espressioni più affascinanti del distretto enologico ed olivicolo etneo: domenica 21 maggio oltre 115 vignaioli e olivicoltori daranno vita a “Piccolo è bello” la manifestazione dedicata alle piccole realtà vinicole e olearie del vulcano.

Per la prima volta l’appuntamento sarà al Monastero dei Benedettini di Catania in Piazza Dante Alighieri 32. L’imponente complesso artistico-monumentale accoglierà nell’area del chiostro i banchi d’assaggio con le referenze dei produttori: bollicine, bianchi, rosati, rossi di varie annate, l’olio EVO delle cultivar locali, convogliando le declinazioni vulcaniche di un’area viva e pulsante che interagisce pienamente con chi la vive e la coltiva. Inoltre, sarà possibile assaggiare una selezione di oli di importanti produttori nazionali premiati in tutto il mondo.

“Condivisione, esperienza e convivialità: Piccolo è bello sarà un momento di connessione tra persone, visioni ed energie che in comune hanno gli stessi valori, – anticipa Agata Arancio, Bibenda Executive Winemaster e Vicepresidente Fondazione Italiana Sommelier, ideatrice e organizzatrice dell’evento – l’eccezionalità del luogo e delle autorevoli partecipazioni che si succederanno nella giornata creeranno una profonda contaminazione tra cultura e nuova civiltà del vino e dell’olio EVO, per ritrovare sempre di più l’anima enoica e oleicola di Catania e dell’Etna”.

L’imminente quinta edizione porta con sé un ulteriore approfondimento con la programmazione di interventi formativi che scandiranno, parallelamente ai banchi d’assaggio , la giornata.

Un seminario per fare luce sulla vocazione enoturistica e sui vantaggi del modello economico etneo del “Piccolo è bello” a cura del Dipartimento di Impresa ed Economia dell’Università di Catania, seguiranno due degustazioni guidate una sull’olio EVO con il coinvolgimento della Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti e infine una masterclass per riconoscere sfumature e tratti distintivi dei vini vulcanici con i professionisti del settore ampelografico, vulcanologico e agrario con la partecipazione dei docenti del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente e il Consorzio Etna DOC.

Un approccio olistico che vede il vino e l’olio dei produttori locali come rilancio sociale e risorsa per il territorio. Nel comparto vitivinicolo e oleario etneo convergono numerose opportunità occupazionali, effetti benèfici a cascata sulle economie locali e un impegno etico ed ambientale a custodia dell’Etna, proclamato Patrimonio UNESCO esattamente dieci anni fa: un motivo in più per celebrare attraverso il vino e l’olio uno dei paesaggi più affascinanti del mondo dove vigneti eroici cinti da muretti a secco si intervallano a contrade impervie di giardini lavici e generosa natura indomita.

Per info e prenotazioni:

TEL +39 379 1765254 + 39 328 0018002 +39 338 8357266 + 39 392 4700249
info@piccoloebello.com
prenotazioni@piccoloebello.com

www.piccoloebello.com

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Da Zash il caffè protagonista del pranzo della domenica: non solo rituale ma alimento virtuoso

Domenica 21 maggio “The Farmers incontra Zash” l’insolito pranzo con la cucina di Giuseppe Raciti in abbinamento agli intensi caffè filtro, un nuovo modo di degustare la bevanda scura e di portarla al centro della tavola.

Il caffè della domenica è per molti il rituale irrinunciabile del dopo pranzo, un momento conviviale o intimo da godere al ritmo della lentezza del dì di festa.

La curiosità che ruota intorno alla bevanda scura, la voglia di sperimentare e il desiderio di emozionare ospiti e commensali, danno vita ad un insolito appuntamento che porta l’alimento al centro della tavola e vede Zash abbinare la propria cucina ai caffè filtro, espresso e a infusione del Kenya e dell’Honduras, pregiate selezioni dall’azienda B.farm. La cucina stellata di Riposto (CT) sceglie questo prezioso ingrediente per un pranzo tematico tra gusto e aromi, domenica 21 maggio “The Farmers incontra Zash” sarà un’esplorazione di sapori che partirà dall’agrumeto alle pendici dell’Etna di Zash per arrivare alla piantagione Finca Rio Colorado: un pairing inaspettato nel quale il territorio in chiave sociale e geografica è determinante per la qualità dei prodotti organici.

Parainema, Lempira, Bourbon, Red Catuai, sono alcuni varietali di caffè che compongono la biodiversità della Finca Rio Colorado dove le piante di arabica crescono all’ombra per
garantire fertilità, curati in regime di biodinamica ed in armonia con le specie animali, dai colibrì agli scoiattoli passando per le api che garantiscono lavoro alla comunità locale con l’impollinazione delle piante di caffè e di tutti gli alberi.

Un mondo affascinante che sarà narrato dallo special ambassador Leonardo Maggiori, insieme al quale gli ospiti potranno degustare un menu che prevede intriganti sodalizi con il caffè di The farmers ‐ Coffee Revolution People, un “movimento” culturale del caffè che sta attuando un vero e proprio cambiamento per rimettere al centro la storia delle persone che lo lavorano in modo etico, buono e socialmente responsabile.

Per info e prenotazioni:
Zash
Strada Provinciale 2/I-II n.60
95018 Archi – Riposto (CT) – Sicilia
Tel. (+39) 095 782.89.32
Mob. (+39) 347 276.55.52
Email info@zash.it
www.zash.it

B.farm: è l’azienda dei fratelli Samuele e Sandro Bonacchi, con sede a Quarrata (Pistoia), che si occupa di seguire tutta la filiera del caffè partendo proprio dalle origini, dal campo, utilizzando un modello di business circolare con una costante e continua condivisione di conoscenze, esperienze e idee tra farmer, torrefattore, consumatore, addetti ai lavori.

www.bfarm.it

La filosofia di The farmers è quella di un caffè figlio delle persone che lo coltivano, lo tostano, lo servono al bar, che avvicina ristoratori, baristi e consumatori al farmer che lo ha coltivato e tostato e trasforma i primi in nuovi ambasciatori. Un modo di raccontare che va ben oltre la tazza ma è piuttosto il frutto delle mani che hanno curato il caffè, dal seme alla tazzina.

Un altro fiore all’occhiello della cooperativa è l’Università rurale virtuale, uno dei rari esempi al mondo di cooperazione universitaria in un luogo estremamente remoto. Un lavoro costante di ricerca e formazione alla ricerca del “flavore” perfetto, in ogni parte del globo, come risultato dell’incontro tra terra, cultura, uomini e lavoro.

www.thefarmerscoffeepeople.com

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Presentata l’edizione 2023 di Sicilia en Primeur, in programma a Taormina e Radicepura dal 9 al 13 maggio

Saranno oltre ottanta i giornalisti italiani e stranieri che parteciperanno a Sicilia en Primeur; a questi si aggiunge la presenza di Master of Wine e professionisti del settore che guideranno i seminari tecnici in programma. L’evento, ideato ed organizzato da Assovini Sicilia sin dal 2004, si conferma l’appuntamento più importante per il vino siciliano.

Il tema di Sicilia en Primeur 2023 è dedicato al vino come complesso fattore culturale, all’enoturismo nelle sue molteplici declinazioni ma soprattutto al ruolo dei soci di Assovini Sicilia come custodi di cultura e territorio, e al vino come ambasciatore del turismo siciliano.

“Lo studio di Nomisma – ha sottolineato Salvatore Malandrino, Responsabile Regione Sicilia di UniCredit Italia – conferma l’immagine del settore vitivinicolo della Sicilia come un comparto d’eccellenza non solo per l’economia regionale, ma anche in ambito nazionale. UniCredit è fortemente impegnata nell’offrire alle aziende vitivinicole siciliane soluzioni reali per rispondere ad ogni esigenza lungo tutta la filiera produttiva e per sostenerle nel loro percorso di crescita ed innovazione. Con il nostro network internazionale siamo in grado di accompagnare le aziende vitivinicole all’estero, aiutarle a rafforzare il proprio business e ad inserirsi in nuovi mercati emergenti con ricerca di controparti. UniCredit supporta le aziende del settore anche con una gamma di finanziamenti dedicati a sostenerne la transizione in ottica green e attraverso programmi di formazione e azioni concrete lungo tutta la filiera”.

Il pay-off scelto da Assovini Sicilia per la XIX edizione di Sicilia en Primeur è Ambasciatori e custodi di cultura e territori, sottolineando il ruolo dell’associazione nel farsi portavoce della conoscenza di un territorio attraverso i vini e i suoi produttori, quali promotori di qualità, di bellezze paesaggistiche, dell’unicità del patrimonio storico-archeologico della Sicilia.
“La Sicilia ha tutte le carte in regola per diventare una wine destination di eccellenza- commenta Laurent Bernard de la Gatinais, Presidente di Assovini Sicilia. E oggi, i soci di Assovini hanno il duplice merito di viaggiare nel mondo per far conoscere il brand Sicilia e promuovere il territorio e la cultura attraverso l’esperienza dell’ospitalità siciliana nelle loro aziende. Dietro ogni vino c’è sempre una grande storia da scoprire e raccontare”.

La Sicilia si conferma una regione strategica nel settore del vino. È uno dei dati che emergono dallo studio UniCredit-Nomisma “Gli asset che creano valore per la filiera vitivinicola italiana: mercati, territori, imprese”, presentato oggi a Palermo.

Oggi l’export di vino italiano si concentra principalmente sul mercato Europeo e quello Nord Americano mentre l’Asia è ancora marginale, seppur in crescita. Stesso vale in proporzione per la Sicilia: i 5 mercati più significativi sono infatti la Germania, gli Stati Uniti, la Svizzera, il Regno Unito e il Belgio. Da sottolineare in particolare la crescita tra il 2021 e il 2022 dell’export siciliano verso Stati Uniti (+28%) e Svizzera (+24%). E’ comunque da precisare che i dati Istat di export tengono conto del luogo di spedizione all’estero, per cui sfuggono i quantitativi di vino siciliano che non partono direttamente dalla Sicilia per l’estero, ma partono da porti ubicati in altre regioni alle quali questi volumi di prodotto vengono computati come export vinicolo. Per cui si stima che in realtà il commercio estero di vini e mosti siciliani sia superiore rispetto ai dati ufficiali Istat.

Negli ultimi 10 anni l’Italia ha riqualificato il proprio portafoglio vini esportati, riducendo la componente di vini sfusi (da 31% al 19%), compensando con l’aumento degli spumanti; questo ha premiato a livello di prezzo medio all’export (da 2,22 euro/litro a 3,60 euro/litro).

Se guardiamo i DOP tuttavia lo scarto con la Francia risulta ancora troppo marcato: il peso dei vini DOP sul totale export imbottigliati (69%) è ancora significativamente al di sotto rispetto alla Francia (84%), con prezzi medi all’export anche qui nettamente inferiori: dai Bianchi di Borgogna prezzati mediamente a 16€/litro, ai Bianchi del Trentino Alto Adige e del Friuli VG venduti a 5,17€/litro ed ai Bianchi di Sicilia, prezzati a 3,76€/litro. Anche i Rossi di Sicilia sono abbastanza allineati ai Bianchi, con un prezzo medio al litro di 3,56€.

Il prezzo medio dell’export dei vini DOP italiani è cresciuto nell’ultimo decennio del 22,8%, con un’ottima performance dei Bianchi siciliani con il +30,6%, grazie ad un focus importante sulla qualità (In Sicilia ad oggi sono state riconosciuti 24 vini DOP, di cui 1 DOCG e 23 DOC, e 7 vini a IGT), sulla segmentazione/ differenziazione dei prodotti, sullo sviluppo di strategie multicanale, su un maggiore presidio dei mercati.

La Sicilia ha ancora molti margini di miglioramento riguardo al posizionamento dei vini (fermi) DOP nella GDO: le vendite del prodotto siciliano pesano ca. il 4% sulle vendite totali della grande distribuzione italiana ma tiene bene il prezzo medio di vendita, ben al di sopra della media Italia (5,01 €/bottiglia 0,75l vs 4,20€ in Italia).

Con riguardo ai vini generici, in Sicilia, come in molte altre regioni del Sud, la quota di questo prodotto è ancora molto significativa (ca. 24% della produzione sul totale regionale vs 16% media Italia) ma comunque in riduzione importante nell’ultimo decennio (-9 pp).

La Sicilia è la terza regione (con il 31% vs 19% Italia) con riferimento all’incidenza della coltivazione di vino BIO sul totale superficie vitata regionale, anche se con margini di crescita minori dal 2011 al 2021 rispetto ad altre regioni (97% vs 138% a livello Italia).

La Sicilia è nelle top 5 regioni vinicole in Italia per redditività media delle società di capitale.

Sul mondo dei Social le cantine siciliane hanno un buon posizionamento, certamente migliorabile: ciascuna ha in media ca. 16,4 mila followers, coprendo ca. il 10,3% del totale nazionale.
La Sicilia è al 4° posto in Italia per acquisizioni nel settore vitivinicolo (8% sul numero totale del periodo 2016-2022); con riferimento alla denominazione target, l’Etna è grande protagonista, al 4° posto in Italia, e al di sopra di denominazioni come il Chianti Classico, il Valpolicella e il Barbera d’Asti.

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Torna Avvinando, la manifestazione che conduce alla scoperta del mondo vitivinicolo di qualità.

Il 6 e il 7 maggio la kermesse si terrà all’Ecomuseo Mare Memoria Viva a Palermo. Circa 80 le aziende partecipanti e cinque le masterclass in programma.

Giunge alla nona edizione e torna a Palermo Avvinando, la manifestazione che conduce alla scoperta delle produzioni vinicole di qualità, siciliane e non solo. La data è già da segnare in agenda. La kermesse, che è patrocinata dall’Assessorato regionale delle attività produttive, da Confcommercio Palermo e da Fipe, si terrà sabato 6 e domenica 7 maggiodalle ore 12 alle 20 presso l’Ecomuseo Mare Memoria Viva in via Messina Marine.

I tre soci fondatori, Marco Busalacchi, Massimiliano Morghese e Giuseppe D’Aguanno, ripartono con un’edizione sempre più orientata al business e agli incontri B2B nel mondo del vino e con una selezione attenta e puntuale dei migliori vini prodotti in Sicilia e in parte anche in Italia.

Tante le novità della nuova edizione, a cui partecipano circa 80 aziende.

“Avvinando torna in un clima più sereno, post pandemia, ma anche con una nuova consapevolezza – spiega Busalacchi -. Nelle precedenti edizioni i numeri ci hanno dato ragione, con tre mila visitatori, circa 100 aziende e 850 vini degustati. Numeri questi ultimi, che mettono in rilievo la voglia di sapere, la curiosità intorno al vino. Con questa edizione vogliamo focalizzarci ancora di più sulla selezione dei prodotti di qualità. Alle cantine è stato richiesto, a monte, di proporre non più di cinque etichette, al fine di raccontare l’eccellenza, i migliori vini da loro prodotti. Torniamo quindi ad ‘avvinare’, che nel lessico vinicolo significa aggiungere vino al calice per togliere impurità, odori estranei che disturbano la degustazione. Questo ci permette e ci permetterà di offrire alla città di Palermo una manifestazione selettiva, orientata al business, alle relazioni commerciali intorno al vino e non solo al momento della degustazione che rimane comunque un piacere e un’occasione per ampliare le proprie conoscenze”.

Non solo degustazione, dunque, ma soprattutto un’occasione di incontro tra produttori e un pubblico esperto composto da addetti al settore Ho.Re.Ca., giornalisti, influencer e winelover.

A fianco di Avvinando Confcommercio Palermo, che ha ospitato la conferenza stampa di presentazione.

“Un evento che giunge alla nona edizione, con un’impostazione orientata agli incontri commerciali, si conferma un’importante manifestazione nella città di Palermo capace non solo di ampliare la conoscenza sulle attività produttive e agricole, ma di favorire le imprese”, afferma Fabio Gioia, vice-presidente vicario di Confcommercio Palermo. “In più oltre alla manifestazione con i banchi d’assaggio, le masterclass in programma, che sono un vero evento nell’evento, forniscono ulteriori spunti per conoscere e per promuovere i prodotti delle aziende. E questo aspetto commerciale non può che trovare il nostro supporto. Il nostro augurio è che una manifestazione così cresca sempre di più”, aggiunge Gioia.

 

“Le aziende vinicole siciliane, piccole, medie e grandi, hanno dimostrato di avere la capacità di produrre qualità e di saperla esportare al mondo. Mettono in evidenza un modello produttivo virtuoso che è da premiare – afferma l’assessore alle attività produttive, Edy Tamajo –, ed è nostro compito essere vicini e sostenere iniziative così lodevoli che puntano alla promozione di un prodotto di cui possiamo essere fieri”.

Oltre ai banchi di assaggio, ai quali si potrà accedere sabato 6 e domenica 7 maggio dalle ore 12 alle 20, presso l’Ecomuseo Memoria Viva di via Messina Marine, in programma, all’interno dell’evento, anche cinque masterclass dedicate al vino che si terranno presso l’Hotel San Paolo Palace (di fronte l’Ecomuseo).

Sabato 6 maggio sono tre le masterclass in programma. La prima alle ore 11.30 “Vino & Design: “Le diverse espressioni del Riesling Tedesco”. Oltre i confini siciliani, da Palermo, l’occasione per approfondire la conoscenza del Riesling, ampliando le conoscenze di addetti ai lavori e intenditori, con una degustazione guidata per sette etichette uniche nel loro genere. La seconda alle ore 15.30 “I grandi rossi di Sicilia, viaggio nella storia. Tre mini-verticali di Rosso Del Conte, Mille e una Notte, Duca Enrico”. La terza alle ore 18 “Donne del Vino di Sicilia: la nuova generazione del mondo del vino. Le giovanissime produttrici siciliane si raccontano” con cinque vini in degustazione. Domenica 7 maggio si apre alle 11.30 con la masterclass del Consorzio Etna Doc con sei vini da diversi versati del vulcano, alla medesima quota di 700 metri dal livello del mare, per scoprire le innumerevoli differenze e sfumature di uno dei terroir del vino più attraenti al mondo. Ultima alle ore 18 la masterclass “Un viaggio emozionante nel mondo del Marsala con la storica cantina Florio” per conoscere di più la storia e le tipologie di uno dei vini storici di Sicilia, il primo ad ottenere il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata (DOC), nel 1969.

I dettagli del programma sono disponibili nel sito online www.avvinandowinefest.it dove è possibile anche acquistare il ticket di ingresso alla manifestazione e i ticket delle masterclass che hanno posti limitati.

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Gusto Vino

Etna, presentato al Vinitaly il macerato di Serafica che inaugura la nuova linea Versante Sud

Presentato alla cinquantacinquesima edizione del Vinitaly, nasce da un’unica vigna ad alberello l’orange wine dell’azienda di Nicolosi. Solo 1.132 bottiglie per un vino che inaugura la linea Versante Sud e che vuole raccontare il meglio del lavoro della famiglia Serafica.

Quello dell’Etna è un territorio di una bellezza unica che riesce ad esprimere, dal punto di vista vitivinicolo e non solo, un racconto straordinario delle migliori risorse della Sicilia. Nicolosi è Versante Sud, siamo tra la vetta dell’Etna e il mar Jonio, casa di Serafica Terra di Olio e Vino che dagli anni ‘50 ha iniziato un progetto di crescita familiare e imprenditoriale. Oggi l’azienda vuole raccontare questo straordinario angolo di viticoltura eroica ai piedi del vulcano attivo più alto d’Europa attraverso una linea di vini unici nel suo genere:

“Dopo il primo spumante da Nerello Cappuccio abbiamo voluto aggiungere un altro piccolo tassello nel percorso di crescita della nostra realtà familiare – sottolinea Giuseppe Borzì, responsabile commerciale dell’azienda -. Si tratta di un vino onesto che vuole rispecchiare il terroir di provenienza, come tutti i nostri vini nati dalla continua ricerca e sperimentazione sul Versante Sud dell’Etna”.

Una specializzazione produttiva, rispettosa delle pratiche agronomiche ed enologiche, che si concretizza attraverso un lavoro certosino e di prossimità teso a valorizzare un versante del vulcano ancora poco conosciuto.

Vinificato e imbottigliato integralmente dalla famiglia Serafica, così come tutti gli altri prodotti aziendali, vuole essere un racconto non solo di alta qualità che ben si inserisce nella categoria degli Orange Wine ma anche di territorio, utile a lanciare le novità che arriveranno nei prossimi mesi. Il macerato di Serafica anno 2021 e prodotto in sole 1.132 bottiglie, infatti, è l’apripista per il completamento della gamma aziendale che offrirà un racconto completo dell’apice qualitativo:

“con questo vino, che costituisce davvero una chicca – racconta l’enologo Nicola Colombo – abbiamo provato ad offrire un racconto enologico nato da una macerazione di 28 giorni che si inserisce con coerenza nel completamento dell’immagine aziendale. L’Etna è un territorio che ci stupirà sempre di più”.

Frutto di una selezione di uve che hanno origine dalla vigna ad alberello piantata dal nonno a Monte Arso, un vulcano spento ai piedi dell’Etna, il vigneto ad alberello si caratterizza per la pendenza di oltre il 30 % su suolo sabbioso a 900 metri di altezza guardando il mare. Carricante per la maggior parte e poi varietà reliquia come Minnella, Insolia, Catarratto, Corinto greco, Coda di Volpe e Bianchetta, sono le uve a bacca bianca che contraddistinguono il vigneto da cui proviene il Macerato della famiglia Serafica. Macerazione a temperatura controllata per 28 giorni, il vino riposa sulle fecce nobili per 7 mesi con continui bâtonnage prima di andare in bottiglia dove è rimasto a riposare prima della sua messa in commercio avvenuta proprio al Vinitaly.

www.serafica.it