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Visioni di cucina e territori. Da Bagheria a Trapani con Nino Ferreri e Nicola Bandi.

Lo Chef Nicola Bandi di Osteria Il Moro a Trapani torna a stupirci con i suoi piatti, ma stavolta lo fa affiancato da una nuova stella del firmamento culinario siciliano: Nino Ferreri, Chef e patron del ristorante Limù a Bagheria, da poco insignito del riconoscimento più ambito per gli Chef di tutto il mondo, la stella Michelin.

Nicola Bandi, insieme al fratello Enzo, portano avanti l’Osteria Il Moro già da diversi anni e nel tempo hanno dimostrato una crescita interessante, tanto è vero che anche qui gli ispettori della “rossa” si sono accorti del buon lavoro fatto. E così, da qualche mese, Osteria Il Moro a Trapani è segnalata nella guida Michelin.

Dietro questo successo un lavoro di ricerca e sperimentazione ma anche di confronto. Già l’anno scorso, grazie al progetto Osteria Il Moro Lab, la cucina di Nicola si è confrontata con quella dello Chef Peppe Barone. Quest’anno, a distanza di un anno, il confronto è con Nino Ferreri, neo stellato siciliano con il suo ristorante Limù a Bagheria.

Visioni di cucina e territori. Da Bagheria a Trapani. Questo il tema dell’interessante serata che si è svolta qualche giorno fa a Trapani presso il ristorante dei fratelli Bandi. Una serata non priva di idee interessanti e di grandi piatti e abbinamenti gastronomici. Perché se è vero che i due Chef non si sono limitati nel soddisfare mente e palato dei commensali, non da meno sono stati i vini che hanno accompagnato le diverse portate. Infatti in abbinamenti ai piatti degli Chef c’erano i vini di Tasca D’Almerita, storica azienda siciliana che ha fatto grande la Sicilia del vino non solo in casa propria ma anche nel mondo.

La cena inizia benissimo già con gli entree, due per Chef: Nicola Bandi presenta il suo cioccolatino di caponata e l’oliva liquida, Nino Ferreri ci porta al mare con la tartelletta di pesce azzurro e un bon bon che porta in se tutto il gusto di una buona zuppa di pesce. Entree che vanno dalla terra a mare, uniti da una forza gustativa straordinaria.

Con gli antipasti gli Chef propongono due piatti interessanti. Come una capasanta e il piatto di Nicola. Un calamaro ridotto finemente, al quale lo Chef ha dato una forma di capasanta, appena scottato e accompagnato con un croccante ai capperi, una salsa alla lattuga di mare, tentacolo di calamaro e crema di pesca. Piatto pulito e ben bilanciato.

Nino Ferreri propone invece un piatto che unisce terra e mare, gli opposti si attraggono. Lingua di vitello e gambero crudo su una spuma realizzata con Metodo Classico Contessa Franca Tasca D’Almerita. Grandissimo piatto, fresco e ricco di aromaticità.

Come detto prima i vini in abbinamento alla serata sono stati selezionati tra le migliori etichette ed annate dell’azienda Tasca D’Almerita. Con gli entree e gli antipasti è stato servito un Metodo Classico Contessa Franca 2014, 60 mesi sui lieviti per questo straordinario Chardonnay. Un gran bella bollicine siciliana.

Come al solito lo Chef Nicola Bandi ama stupirci con le sue scomposizioni e ricostruzioni, ci inganna alla vista ma ci stupisce al palato. Un gioco continuo tra Chef e commensale.

La cena continua con due primi. Nicola Bandi fa un salto nella tradizione, innovandola. Il piatto è Frascatole 2.0. Aggiungendo la farina alla semola lavorata per fare il cous cous viene fuori la “frascatula”, un piatto povero che anticamente accompagnava il macco di fave e che oggi lo Chef Bandi ci propone con una zuppa di pesce e astice. A guarnire una crema di mandorle e del limone fermentato. Un piatto di sostanza e dal sapore deciso.

E dopo un piatto di mare Nino Ferreri ci porta alla terra con il tortello della Domenica. Un tortello all’emiliana con ripieno di carni miste accompagnati da una crema verde alle erbe, una crema alla provola e una riduzione di ragù classico alla siciliana. Per finire una serie di erbe che donano grande freschezza al piatto.

Se lo Chef Bandi ama stupire con le destrutturazioni, Nino Ferreri ama presentare gli ingredienti quasi la naturale. Poche lavorazioni ma grande tecnica e conoscenza delle materie prime, messe insieme in maniera magistrale.

Due primi piatti abbinati ad altri due grandi vini. Nozze d’Oro 2020 per la Frascatola 2.0 e Rosso del Conte 2017 per il tortello della Domenica.

Passando ai secondi Nicola Bandi ci serve un tonno vitellato. Cubi di tonno scottati su ogni lato accompagnati da una marmellata di cipolla, una salsa vellutata e del katsuobushi. Bell’equilibrio di sapori.

Il secondo di Nino Ferreri e un ricordo di una scampagnata. Un involtino di maiale con della salsiccia all’interno, completato con una chips di piselli, dello scalogno e una salsa che porta in se tutto il profumo del barbecue.

Anche qui due grandi vini in abbinamento. Nozze d’Oro 2012 con il tonno e Rosso del Conte 2012 per la salsiccia.

Tasca D’Almerita ha proposto non solo delle etichette interessanti ma anche delle annate uniche. Il 2014 di Contessa Franca esprime un bouquet ricco e un palato piacevolissimo. Il Nozze d’Oro è disarmante nella sua freschezza, ancor più nella 2012. Il Rosso del Conte esprime forza e potenza, ma anche eleganza e fascino. E sarà così anche per l’ultimo vino in abbinamento al dessert, Tenuta Capofaro Malvasia delle Lipari 2021.

Prima del dessert arriva un pre dessert pensato da Nino Ferreri. Tra le vie di Ballarò. Una granita di zucchine dei tenerumi, nota a Ballarò come la “cocuzza ghiacciata”, prodotto tipicamente estivo e che fa parte dello street food palermitano, servita in un limone verdello. Un omaggio all’estate che verrà.

Il dessert invece è stato pensato da Nicola Bandi, pane e panelle. Anche qui una rivisitazione di un tipico street food palermitano. Una crema di ceci fa da base ad un croccante al sesamo, ceci e panelle fritte passate nello zucchero ad un gelato al pane. Completano il piatto una cialda di ceci e sesamo, sale, pepe, olio e limone. Dessert piacevolissimo, ottimo finale di una grande cena.

E dopo il dessert anche la piccola pasticceria di Nicola Bandi, ulteriori coccole a suggellare una serata perfetta, resa tale non solo dal cibo e dal vino ma anche nelle attenzioni del personale di sala guidato da Enzo Bandi, sempre attento a curare ogni dettaglio.

Osteria Il Moro e i fratelli Bandi confermano ciò che già sapevamo: per la buona cucina gourmet a Trapani bisogna passare da qui.

Osteria Il Moro
Via Garibaldi, 86
Trapani

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Visioni di Cucina e Territori, torna Osteria il Moro Lab con la cena degli chef Nicola Bandi e Nino Ferreri

“Visioni di cucina e territori” è il prossimo appuntamento della rassegna di gusto Osteria Il Moro Lab, organizzata dai fratelli Nicola ed Enzo Bandi del ristorante Osteria Il Moro di Trapani, tra i migliori ristoranti d’Italia secondo la Guida Michelin 2023.

La rassegna torna giovedì 25 maggio alle 20.30 presso il ristorante in via Giuseppe Garibaldi nel centro storico trapanese. E si inserisce come tassello di un vero e proprio laboratorio di saperi e sapori, aperto ad eventi in continua evoluzione, con lo scopo di valorizzare le risorse umane e agricole, le piccole produzioni siciliane e le eccellenze del territorio. Osteria Il Moro Lab è infatti uno scambio evolutivo di idee e di prospettive, un contenitore di incontri, confronti costruttivi, scambi culturali intorno al cibo e al vino.

La rassegna ritorna con il titolo “Visioni di cucina e territori”, e mette insieme questa volta due diverse visioni di cucina, unite dal legame territoriale: quella dello chef residente dell’Osteria Il Moro, Nicola Bandi, e quella dello chef Nino Ferreri del ristorante di Bagheria Limu (1 stella Michelin). Insieme, gli chef, figli di due percorsi diversi, daranno onore alla Sicilia, al territorio siciliano, attraverso le loro creazioni, mettendo in risalto la biodiversità siciliana.

I piatti saranno abbinati ai vini di una delle cantine più rappresentative della Sicilia, la cantina Tasca d’Almerita. Dal Metodo Classico Almerita Contessa Franca si passerà alla degustazione, in abbinamento alle portate, di due vini icona della Tenuta Regaleali, Nozze d’oro 2020 e 2012 e Rosso del Conte 2017 e 2012 fino ad arrivare a Tenuta Capofaro Malvasia di Salina IGT 2021 in degustazione con i dessert. La narrazione dei vini, che si intreccerà alla storia della famiglia e delle Tenute, sarà condotta dal Costanza Chirivino.

Per info e Prenotazioni:
Osteria Il Moro
Via Garibaldi, 86
Tel 0923 23194
Whatsapp 3288252076
Email info@osteriailmoro.it

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Osteria il Moro e il nuovo menu 2023 tra tradizione, innovazione, conoscenza e creatività

“Brilla la cucina gourmet a Trapani. Noi ci auguriamo, e auguriamo ai fratelli Bandi, che presto possa brillare anche una stella”.

Esattamente un anno fa scoprivamo questa realtà tutta trapanese e nell’articolo pubblicato dopo quella esperienza enogastronomica concludevamo con le parole appena dette. Nel frattempo i fratelli Nicola ed Enzo Bandi hanno continuato a lavorare, a fare ricerca e innovazione in cucina, e tutto ciò li ha portato ad ottenere importanti riconoscimenti, tra questi la segnalazione nella Guida Michelin 2023. Un riconoscimento importante che valorizza il territorio e porta entusiasmo in una squadra e in una famiglia che con dedizione e amore si dedica a ciò che sa fare meglio: deliziare gli ospiti con una cucina elegante e raffinata.

Osteria il Moro è un ristorante situato nel centro storico di Trapani, aperto sei anni fa dai fratelli Enzo e Nicola Bandi. Il ristorante si è distinto da subito per la proposta di una cucina legata alle radici della tradizione siciliana, in grado di offrire piatti ricchi di gusto e personalità, accompagnati da un servizio attento e da un’interessante selezione di vini, con circa 300 etichette, regionali, nazionali e internazionali. Lo chef Nicola Bandi, autodidatta, si ispira alla tradizione siciliana per creare piatti innovativi utilizzando ingredienti locali e di eccellente qualità, cercando sempre di evitare gli sprechi in cucina.

“Passo tante ore in cucina, a sperimentare, studiare, provare e riprovare. Amo la tradizione ma soprattutto innovare; giorno dopo giorno continuo a sperimentare, al fine di migliorarmi e accrescere il livello della mia cucina”, afferma lo chef Nicola Bandi.

Dobbiamo dire che Nicola Bandi non si è smentito nemmeno questa volta, con il nuovo menu, è ha dato prova di grande abilità e curiosità tra i fornelli. Scopriamo insieme il nuovo menu dell’Osteria Il Moro.

L’entrée di benvenuto è divertente, oltre che buono: pane “cunzatu” che diventa un pomodoro, la caponata nascosta in un cioccolatino, un oliva che diventa liquida, un donuts ricoperto di fonduta di piacentinu ennese, salsa verde di verdura tipica e un croccante di maialino dei Nebrodi. Piccole chicche che anticipano tutta la creatività dello Chef.

Il primo antipasto, carciofo alla carbonella, ci riporta al ricordo della scampagnata. Un carciofo in doppia cottura a bassa temperatura, un croccante al nero di seppia a fare da base, una fonduta di ragusano e la crema gambi di carciofi, il tutto servito dopo una breve affumicatura barbecue che sprigiona tutto il suo profumo una volta aperta la cloche.

Già da questo piatto notiamo l’attenzione al non spreco: i gambi dei carciofi, spesso buttati, diventano invece una favolosa crema che unisce tutti gli ingredienti.

Il secondo antipasto, il polpo in zucca, ha alla base una crema di maggiorana e formaggio di pecora sulla quale è adagiato il polpo in doppio cottura e crema di zucca agrodolce. A guarnire un velo di zucca con semi di zucca tostati e polvere di olive. Un piatto fresco e avvolgente al palato.

Con gli antipasti lo Chef fa sfoggio anche dei suoi lievitati: il pane fatto con lievito madre, farina senatore cappelli e rimacinato, lasciato lievitare per 24 ore; i grissini, leggeri e sottili: il pane sfogliato, una novità, un lievitato soffice e gustosissimo.

Passando ai primi lo Chef Nicola Bandi ci presenta un piatto semplice ma di grande impatto, i tubetti di ricotta, pecorino e pere. Ingredienti poveri e ben equilibrati tra di loro; i tubetti vengono mantecati con crema di pecorino e ricotta, le pere cotte a bassa temperatura, aromatizzate al marsala e spadelliate e alla base una salsa alla cicoria che dona quel tocco di amaro che riequilibra il tutto.

Il secondo primo è la rivisitazione di un tempio della gastronomia siciliana: la pasta con le sarde. Qui lo Chef rivisita la ricetta siciliana creando un raviolo al plin con un ripieno di sugo alle sarde ristretto, guarniti con un pralinato di pinoli, pezzetti si sarda marinata e affumicata e una mollica aromatizzata al finocchietto. Un grande primo, una rivisitazione ben riuscita.

Con i secondi lo Chef ci stupisce con una ombrina e con la lingua di vitello.

L’ombrina appena scottata è servita su una crema di cicoria accompagnata dalla bagna cauda che da sapidità e dalle cime di cicoria. Un pesce semplice valorizzato con il sapiente uso di ingredienti e preparazioni dal sapore deciso. 

La lingua al cioccolato, ricetta antichissima che lo chef è andato a scovare, prevede una preparazione lunga e meticolosa: la lingua viene cotta per oltre 16 ore a bassa temperatura e accompagnata ad una salsa al cioccolato fondente agrodolce. Completano le fava di cacao e il pak choi, verdure con tendenza amara di origine cinese.

Notiamo con piacere come la tradizione viene reinterpretata non solo con ingredienti del territorio ma anche con una ricerca continua di gusti e sapori che arrivano da lontano, creando così un mix vincente di gusto e bontà.

Concludiamo il pranzo con pane e panelle, non il classico street food palermitano, ma un dolce: crumble ai ceci, insalatina di ceci, gelato ai ceci, gel al lime, sale, pepe e scorza di limone. E il pane? Una mini brioche calda che il commensale può riempire a suo piacimento e ricostruire così il pane e panelle. Un’idea simpatica ma soprattutto originale e gustosa.

Non da meno sono stati gli abbinamenti con i vini proposta da Enzo Bandi, perfetto padrone di casa e Maître che con il suo staff non ha fatto mancare le giuste attenzioni in sala.

Spumante Metodo Classico Brut Foderà vendemmia 2015. Questo spumante prodotto a Marsala con uve Grillo è stato abbinato al benvenuto dello Chef. Perlage fine e persistente. Intenso al naso con sentori di agrumi e crosta di pane. Spiccata acidità e sapidità al palato.

Con gli antipasti e i primi viene servito un Terre Siciliane Igp Catarratto 2021 di Nino Barraco, noto vigneron marsalese. Intenso e persistente con note di agrumi e frutta gialla. Elegante nel finale. Un vino di grande espressione territoriale che ben si abbina ai piatti proposti. Particolarmente piacevole con il polpo in zucca.

Il Salina Bianco Igt Bianco V 2020 Eolia viene abbinato all’ombrina. Le note fruttate, la foglia del cappero, la pietra focaia volgono verso sentori salmastri e balsamici. Al palato è ampio, lungo. Un vino dal carattere deciso.

La lingua al cioccolato viene servita in abbinamento al Doc Etna Rosso Milice Rosso 2016 Cantine di Nessuno. Un rosso rubino vivo, intenso e complesso al naso dove si accavallano profumi di frutti rossi e minerali, spezie e frutta secca. Morbido e fresco, dal tannino elegante e vellutato. Un grande vino e un buon abbinamento.

Per finire, con il dolce viene servito un Passito di Malvasia delle Lipari Doc La Rosa Bianca 2021. La frutta candita fa da padrona nel bouquet di questo vino, accompagnate da tracce di mineralità e da spezie dolci. Fresco, sapido e di buona persistenza.

Una nota particolare la meritano anche i panettoni dello Chef Nicola Bandi. Un amore per i lievitati che lo ha portato ad iniziare, già 4 anni fa, una piccola produzione di panettoni artigianali. Quest’anno le versioni sono due, classico e cioccolato. 30 ore di lievitazione per un mix di ingredienti di alta qualità: farine siciliane, uvetta e arancia candita per il classico, ai quali si aggiungono un fondente al 75% e le fave di cacao nella versione al cioccolato.

Le nostre impressioni su questa ormai nota sosta di gusto non possono che essere positive: una continua ricerca sta portando lo Chef Nicola Bandi a percorrere una strada impervia e difficile, ma non per questo egli si sente scoraggiato. Tuttalpiù ogni volta riesce a spingersi oltre, e questa voglia di oltrepassare i limiti lo porta a scoprire nuovi orizzonti pieni di luce e profumi, colori e sapori, forme e gusti. Ingredienti che suonano all’unisono e creano quella melodia che nasce unendo tradizione, innovazione, conoscenza e creatività.

Osteria il Moro
Via Garibaldi, 86
91100 Trapani
Centro Storico

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All’Osteria il Moro di Trapani brilla la Cucina Gourmet, nella forma e nella sostanza

Lo chef Nicola Bandi, animato da una vera passione per la cucina, riesce a creare piatti piacevolmente buoni unendo ricercatezza dei prodotti e sapori della tradizione. Enzo Massimilian Bandi, fratello di Nicola, si dedica alla cura della sala e della cantina, ponendo grande attenzione ai dettagli e presentando abbinamenti tra cibo e vino impeccabili.

Sono giovani i fratelli Bandi eppure hanno alle spalle una lunga esperienza nella ristorazione. “Io e mio fratello Enzo abbiamo aperto la nostra prima attività gastronomica 17 anni fa a Valderice – dice Nicola –. Avevo appena 19 anni ed ero fresco di diploma alberghiero.” Un’attività quella di Valderice dove Nicola ed Enzo sono cresciuti in una continua ricerca delle materie prime di qualità, delle sperimentazioni e delle proposte innovative. Dopo 12 anni di esperienza e di lavoro i fratelli Bandi decidono di avviare un nuovo progetto, il sogno di sempre: un ristorante nel centro storico di Trapani. Così nel 2016 nasce Osteria il Moro.

Siamo a Trapani, via Garibaldi, il salotto della Città del sale. Le strade sono addobbate a festa e l’aria del Natale si respira in ogni angolo. Qui l’Osteria il Moro non passa inosservata. Il ristorante si trova all’interno di un palazzo storico e il dehor sistemato davanti all’ingresso fa pensare ad un posto curato ed elegante. Impressione che viene confermata una volta entrati.

Ambiente sobrio, caldo, accogliente. Subito il personale ci invita a prendere posto al tavolo già riservato. Anche qui i dettagli fanno la differenza: mise en place minimale, un addobbo natalizio creato da artigiani locali e un tulipano che dona colore al tutto.

Una volta seduti arriva lo Chef e patron Nicola Bandi per presentarsi e per presentarci la proposta gastronomica della serata.

Si comincia con l’entrée di benvenuto. Quattro piccoli assaggi, uno più sorprendente dell’altro. Un finto pomodoro (nella foto, da sinistra) che in bocca svela tutto il sapore del “pani cunzatu”, tipica preparazione trapanese. Un impasto a base di pomodoro con basilico, olio evo e altri aromi sopra una mollica tostata alle olive. Continuando abbiamo un cioccolatino di caponata. Il cioccolato, ingrediente spesso usato nella caponata siciliana, solitamente nascosto tra i tanti ingredienti, qui diventa protagonista. Il gusto però non mente e la caponata si sente. Il terzo entrée è un pane croccante con un finto mandarino che sa di peperone. Per finire abbiamo l’oliva liquida. Dentro questo involucro leggero e sottile che ricorda per colore e forma un’oliva, ci ritroviamo un’oliva condita macinata, ridotta in polpa e molto liquida.

Questo benvenuto dello Chef ci fa ben sperare in una cena interessante e ricca di belle sorprese.

Proseguiamo con il primo antipasto. Sembra sushi. È già, sembra. Perché in realtà siamo di fronte ad un calamaro finemente sminuzzato che sostituisce il riso, la verza al posto dell’alga, nel ripieno una morbida crema, a guarnire due zest di limone e una sferificazione di alici. Un miscuglio vincente di sapori, un’esplosione di gusto per il palato.

Il secondo antipasto è un cappuccino di carciofi. Questo piatto è quasi un’icona per l’Osteria il Moro. Presentato in passato in altre vesti, come l’ormai famoso cappuccino di parmigiana, qui l’ingrediente principale diventa il carciofo che ridotto a crema fa da base a questo piatto. Sopra una spuma di Ragusano DOP, un formaggio siciliano di latte vaccino dal sapore intenso che qui diventa delicatissimo. Al centro un croccante di pane tostato. Sopra una spolverata di polvere di olive. Cremoso, gustoso, buono.

L’idea di cambiare gli ingredienti non è casuale, ma ricercata. Osteria il Moro propone una cucina e un menu in continua evoluzione, che segue la stagionalità dei prodotti e che tende a valorizzare le eccellenze del territorio.

Passando ai primi piatti lo Chef Nicola Bandi ci presenta due portate. Lo spaghetto al San Pietro e gli gnocchi dei Nebrodi.

Lo spaghetto è di una delicatezza disarmante, con il pesce San Pietro a farla da padrone, sapientemente valorizzato dalla mollica tostata e dalla salsa al prezzemolo.

Gli gnocchi sono di pane raffermo serviti su un ragù di maialino nero dei Nebrodi. Il ragù, preparato seguendo una lunga cottura, ha un gusto deciso che viene equilibrato dallo gnocco e dalla crema di ragusano che bilancia il tutto. Il sesamo a guarnire dona una leggera e piacevole croccantezza al piatto.

In questo piatto, così come in altri, notiamo con piacere l’uso sapiente degli ingredienti, del loro riutilizzo e della valorizzazione dello scarto. Lo gnocco di pane raffermo consente di non buttar via il pane avanzato e che diventando duro non potrebbe essere più servito. E allo stesso modo anche in altre preparazioni, quando possibile, si cerca di fare attenzione a buttar via meno cibo possibile.

La cena continua con due proposte di secondi.

Assoluto di triglia. O per meglio dire “capolavoro” assoluto di triglia. Il profumo riempie la tavola, l’aspetto è invitante, gli ingredienti ci stuzzicano. La triglia perfettamente sfilettata avvolge un ripieno di mollica aromatizzata ai profumi mediterranei, il fondo è una ristretto di pesce all’interno del quale fanno da contorno i funghi, la decorazione è una finta lisca realizzata con un impasto al te verde. Tanta aromaticità, grande persistenza, intensità olfattiva e gustativa piacevolissima. Il profumo del mare in un grande piatto.

Guancia e pere. Anche qui viene servito un piatto che richiede tecnica, preparazione e tanto tempo. La guancia di manzo viene cotta per oltre 9 ore a bassa temperatura, riuscendo così a diventare tenerissima e mantenendo tutti i succhi e quindi tutto il sapore. Ad accompagnare la guancia due ingredienti in particolare: la “qualedda”, una verdura siciliana qui proposta semplicemente sbianchita e che porta un sapore tendente all’amaro; la pera al marsala, con la sua nota dolce e delicata. L’amaro da una parte, il dolce dall’altra e la guancia a portare grande equilibrio al tutto. Un piatto ben pensato. Un piatto ben riuscito.

Una degna nota la meritano anche il pane e i grissini. Il pane è realizzato con farina perciasacchi e presenta un bell’aspetto, sia nella lievitazione che nella cottura. I grissini sono fragranti, friabili e leggerissimi. Pane e grissini sono realizzati anch’essi dallo Chef Nicola Bandi, che non nasconde una certa passione per i lievitati.

In tutti i piatti finora degustati gli ingredienti si uniscono magistralmente, riuscendo a stare insieme tra di loro pur continuando a far sentire la loro personale presenza. E ad avvalorare questi ingredienti e queste preparazioni non sono stati da meno i vini proposti da Enzo Massimilian Bandi.

In abbinamento agli antipasti abbiamo Aldo Viola, Brutto, Catarratto. Un vino frizzante ancestrale, rifermentato in bottiglia. Freschezza e mineralità le caratteristiche di questo catarratto.

Con gli spaghetti al San Pietro ci servono Tenute di Fessina, Erse Bianco da uve Carricante, Catarratto e Minnella. Fragrante e floreale, bella freschezza e buona sapidità.

Per gli gnocchi dei Nebrodi e per l’assoluto di triglia viene abbinato Girolamo Russo, Rosato, Nerello Mascalese. Gran bel colore (purtroppo la foto non rende molto). Esprime sentori di frutta rossa fragrante. Anche qui un vino fresco, sapido, minerale. Un vino che invita al sorso.

Per finire con la guancia viene servito il Baglio del Cristo di Campobello, Lusirà, Syrah 2013. Bel colore rosso rubino intenso con riflessi granati. Al naso i sentori sono di frutta rossa matura quasi sottospirito, note mentolate e speziate. Il gusto conferma le note olfattive, rivelando una buona freschezza, un piacevole tannino e una bella eleganza.

Un gustoso predessert con coulis ai frutti rossi e crema gialla ci rinfresca il palato e ci prepara al dolce. I panettoni dello Chef Nicola Bandi.

Vi avevamo anticipato la passione dello Chef per i lievitati. Ecco, questa passione non si limita alla creazione del pane ma si estende a quella dei panettoni. Nicola Bandi realizza il suo panettone ormai da 4 anni con grandi risultati. Quest’anno al classico con uva passa e canditi si sono uniti due nuovi panettoni, uno cioccolato e arancia e l’altro al pistacchio.

Una produzione limitata quella dei panettoni dell’Osteria il Moro. “Riusciamo a produrre pochi panettoni visto che facciamo tutto noi, qui nella cucina del ristorante. Grazie agli ingredienti che seleziono da produttori locali o comunque siciliani, sono riuscito a trovare la giusta formula per realizzare un impasto morbido e leggero, così per come l’avevo pensato. Quest’anno abbiamo anche aggiunto due nuovi gusti per accontentare diversi palati”. Con queste parole Nicola bandi ci presenta e ci fa assaggiare i suoi panettoni.

Morbidi e leggeri, proprio per come li ha descritti lo Chef. Si vede all’aspetto il buon lavoro fatto sull’impasto e sulla lievitazione. Al gusto sono uno più buono dell’altro. La qualità delle materie prime e la sapienza nel metterli insieme è fuori discussione.

Ai panettoni è stato abbinato un’ottima vendemmia tardiva di grillo prodotta da Cantine Foderà di Marsala.

Del panettone merita anche il packaging, originale ed elegante, creato dall’artista trapanese Giovanna Colomba.

L’idea di coinvolgere artisti e maestranze locali è presente anche all’interno del ristorante dove troviamo elementi di arredo che ben conciliano con tutto l’arredo, come le teste di moro, presenti anche al tavolo usati come porta grissini.

Interessante anche la collocazione dei vini all’interno di uno spazio a loro dedicato. Una cantina composta da diverse etichette perlopiù siciliane e con interessanti selezioni italiane ed internazionali.

Superato lo spazio dedicato ai vini troviamo una bella area relax, un ambiente raccolto ed elegante dove poter gustare comodamente un dopo pasto, e quindi suggellare una cena da ricordare.

In sala non mancano le attenzioni ai clienti con un servizio che non ha nulla da invidiare ai grandi ristoranti stellati. Enzo Massimilian Bandi e tutto il suo staff di sala svolgono un ottimo lavoro, preciso, discreto, puntuale.

Un menu creato sulle solide basi della tradizione trapanese. Un menu pensato nel dettaglio riuscendo ad apportare le giuste innovazioni. Un menu messo in pratica con un’impeccabile abbinamento di ingredienti, presentanti a volte nella loro integrità, altre in destrutturazioni azzeccate.

Idee nuove che richiedono intraprendenza, capacità e coraggio, soprattutto in un territorio, quello trapanese, dove questo tipo di cucina fatica ad affermarsi. Lo Chef Nicola Bandi è riuscito nel tentativo di portare un po’ di freschezza gastronomica in questo bel territorio.

Dopo questa esperienza possiamo affermare con certezza che l’Osteria il Moro è la valida offerta gourmet in provincia di Trapani che riesce a fare la differenza.

Brilla la cucina gourmet a Trapani. Noi ci auguriamo, e auguriamo ai fratelli Bandi, che presto possa brillare anche una stella.

Osteria il Moro
Via Garibaldi, 86
91100 Trapani
Centro Storico

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Altavilla

Ristorante Altavilla – Mazara del ValloSicilia

A Mazara del Vallo, città del Gambero Rosso e del Pesce di Mare, nasce Altavilla Ristorante, una sosta di gusto unica per il territorio!

All’interno dei locali del Seminario Vescovile, in pieno centro storico e proprio di fronte alla Cattedrale della città, i fratelli Giacalone, Vito e Roberto, proprietari e ideatori di questa nuova sosta di gusto, accoglieranno i clienti in un ambiente confortevole che unisce storia, cultura, eleganza e modernità.

Altavilla Ristorante proporrà principalmente specialità di pesce, ma anche ottimi piatti di carne, vegetariani e vegani. La cucina sarà quella autentica siciliana e mediterranea; innovativa, ma sempre rispettosa della tradizione!

Perché Altavilla? E un omaggio ad una delle famiglie storiche più note e importanti della Sicilia normanna e al Conte Ruggero I d’Altavilla, che proprio a Mazara del Vallo edificò la Cattedrale che si trova proprio di fronte al ristorante.

I fratelli Vito e Roberto Giacalone hanno una lunga storia nel commercio, nella lavorazione e nella distribuzione del pesce di Mazara del Vallo ed in particolare del Gambero Rosso, vera eccellenza enogastronomici locale. Già proprietari dell’Ittica Giacalone, hanno portato avanti, in lunghi anni di lavoro, il nome della città di Mazara del Vallo nel mondo, ma allo stesso tempo hanno sempre avuto un occhio di riguardo per la gastronomia di pesce di qualità; così nasce la Boutique del Pesce, un vero tempio che offre tutti i giorni pesce fresco e congelato, ma anche bontà di pesce pronte da mangiare, in pescheria o da take away.

Contatti

Via SS Salvatore, 10
Mazara del Vallo, TP

+39 0923 47 80 09
altavillaristorante@gmail.com
www.altavillaristorante.it

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Foresteria Planeta

Foresteria Planeta – MenfiSicilia

Wine & Food Experience

La Foresteria, wine resort della famiglia Planeta, produttrice di vino con alle spalle cinque secoli di tradizione agricola e amore per la Sicilia, vi offre un elegante e rilassante soggiorno tra natura e mare. Il resort, immerso nei vigneti, è stato concepito come dimora accogliente per chiunque voglia regalarsi una vacanza in un’oasi di pace, esplorare un territorio di eccellenza del vino, godere di una spiaggia incontaminata, scoprire la ricchezza della cucina siciliana e il piacere dell’autentica ospitalità familiare.

Le nostre camere vi accolgono con un’atmosfera calda e mediterranea. Arredate con tessuti, materiali e oggetti dell’artigianato siciliano, sono comode stanze immerse nel verde e nei profumi delle erbe aromatiche che circondano l’intero resort.

La grande piscina a sfioro sul paesaggio, l’area benessere, le biciclette a vostra disposizione per le passeggiate e il limpido mare di Porto Palo di Menfi, arricchiscono i soggiorni a La Foresteria, creando un’atmosfera che coniuga l’incanto della natura con lo stile e il comfort dei nostri servizi, il pieno benessere con l’assoluta armonia.

Il Ristorante

Con un grande tavolo conviviale e una terrazza che si affaccia sui vigneti, nel ristorante de La Foresteria coniughiamo l’ospitalità a una cucina di ricerca, una cucina siciliana contemporanea dalle radici ben salde nel territorio, giocata tra un racconto attento della tradizione e una spinta ad esplorare e innovare.

Nella grande cucina a vista, sono innanzitutto protagoniste le ricette di Casa Planeta, secondo una tradizione che si tramanda da generazioni, fedele al rito della tavola come momento di condivisione e autentica convivialità familiare.

Lo chef Angelo Pumilia attinge a questa eredità e alla grande ricchezza del patrimonio enogastronomicosiciliano, per proporre una carta e due percorsi di degustazione che spaziano fra la tradizione e una cucina creativa, sempre legata al territorio, anche grazie alla rigorosa selezione delle migliori materie prime tra i produttori d’eccellenza dell’Isola. A colazione, a pranzo e a cena, a seconda delle produzioni dell’orto, del pescato del giorno e dei prodotti del mercato, il menu prende forma, si colora di erbe aromatiche, freschezza e intensità.

Il ristorante è sempre aperto anche agli ospiti non residenti a La Foresteria. Oltre a menu costruiti con voi per gli eventi privati, il nostro staff può proporre alternative per i bambini o eventuali modifiche in caso di allergie e intolleranze.

Contatti

SP79 Km 91, Contrada Passo di Gurra
Menfi, AG

+39 0925 195 54 60
ristorante@planeta.it
reservation@planeta.it
www.planetaestate.it

Categorie
Ristoranti Soste di Gusto

Duomo

[vc_row][vc_column icons_position=”left”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column icons_position=”left”][vc_column_text]L’Antica Sicilia – RagusaSicilia

Sapori Originari di Respiro Internazionale

Il ristorante Duomo è l’emblema dell’eccellenza e della qualità della buona cucina, firmata da Ciccio Sultano. Il ristorante è allocato nei bassi dello storico Palazzo La Rocca dove vennero girate alcune scene del celeberrimo capolavoro di Pietro Germi datato 1961, ‘Divorzio all’Italiana’. Prima di entrare basterà alzare di poco lo sguardo per rimanere esterrefatti dinnanzi la visione della cupola di San Giorgio. All’interno, vi sono diverse ed accoglienti salette, dove l’eleganza si percepisce anche dalle decorazioni alle pareti rivestite con carta da parati in seta.

Il ristorante è la massima espressione della vocazione di Ciccio Sultano, impegnato a raccontare il suo territorio attraverso una cucina che ne è assoluta espressione, partendo proprio dalla selezione delle materie prime di eccellenza che devono raccontare il territorio di appartenenza.[/vc_column_text][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column icons_position=”left”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][trx_sc_title title_style=”default” title_tag=”h3″ link_style=”default” title=”Contatti”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][vc_column_text]Via Capitano Bocchieri, 31
Ragusa Ibla,  RG

+39 0932 65 12 65

info@ristoranteduomo.it

www.cicciosultano.it[/vc_column_text][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][vc_gmaps link=”#E-8_JTNDaWZyYW1lJTIwc3JjJTNEJTIyaHR0cHMlM0ElMkYlMkZ3d3cuZ29vZ2xlLmNvbSUyRm1hcHMlMkZlbWJlZCUzRnBiJTNEJTIxMW0xOCUyMTFtMTIlMjExbTMlMjExZDMxODkuNDc3NDcwMjExNDc2NCUyMTJkMTQuNzQxNTcwOTk5OTk5OTk5JTIxM2QzNi45MjY3NTYlMjEybTMlMjExZjAlMjEyZjAlMjEzZjAlMjEzbTIlMjExaTEwMjQlMjEyaTc2OCUyMTRmMTMuMSUyMTNtMyUyMTFtMiUyMTFzMHgxMzExOTk3ODAzNWRjYmNkJTI1M0EweDRhNDY0ZGY3N2JhYmU5ZmUlMjEyc0R1b21vJTI1MjBSaXN0b3JhbnRlJTIxNWUwJTIxM20yJTIxMXNpdCUyMTJzaXQlMjE0djE1NzI2MzYwNzQ0MTElMjE1bTIlMjExc2l0JTIxMnNpdCUyMiUyMHdpZHRoJTNEJTIyNjAwJTIyJTIwaGVpZ2h0JTNEJTIyNDUwJTIyJTIwZnJhbWVib3JkZXIlM0QlMjIwJTIyJTIwc3R5bGUlM0QlMjJib3JkZXIlM0EwJTNCJTIyJTIwYWxsb3dmdWxsc2NyZWVuJTNEJTIyJTIyJTNFJTNDJTJGaWZyYW1lJTNF”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column icons_position=”left”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][trx_sc_title title_style=”default” title_tag=”h3″ link_style=”default” title=”Gallery”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][vc_column_text] 

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Ristoranti Soste di Gusto

La Madia

Ristorante La Madia – LicataSicilia

Il mio ingrediente segreto è la memoria

“La mia è una cucina sostenibile, perché io amo il mio territorio. E lo racconto: nei miei piatti e valorizzando la professione di chi mi precede. Forse la mia è davvero una cucina di sintesi, il prodotto finale di una lunga catena di mestieri bellissimi che iniziano nell’orto dietro casa. Per me, la poesia sta in questo, nella semplicità del saper fare, nel rispetto della materia prima, nella conoscenza profonda del mestiere e della terra. E il mio gusto è quello di far assaggiare quello che un tempo si faceva a casa rendendolo professionale. In cucina lo Chef è l’interprete, non il protagonista.” Pino Cuttaia

Siamo a Licata, città di mare in provincia di Agrigento. Qui lo chef Pino Cuttaia ha deciso di dar vita al proprio sogno: La Madia, un ristorante dove poter mettere in scena, e quindi nel piatto, i suoi ricordi. Quale miglior luogo dove esplorare i sapori della propria infanzia se non la sua città?

La cucina di Pino Cuttaia alla Madia è come un viaggio nella memoria dello chef, per portare alla luce i ricordi più cari che trovano poi l’espressione più alta nei suoi piatti.

“Il mio ingrediente segreto è la memoria”, dice la scritta bianca che spicca sulla parete di legno.

Ingredienti e materie prime di ottima qualità, tutte rigorosamente siciliane.
L’ambiente rinnovato della Madia si presenta caldo e accogliente, pulito ed elegante, con sapori e odori che ricordano la tradizione siciliana.

Le pareti di legno chiaro accompagnano i clienti a gustare tutti i piatti, cullandoli dolcemente: nulla deve prevalere infatti oltre al gusto, alla vista, al ricordo sprigionato.
Ovunque, tutto intorno, è Sicilia: negli scatti d’autore alle pareti, nelle parole dello Chef, nelle portate. Finestre della memoria che aprono scorci sul quotidiano e sulla tradizione, in un gioco di rimandi che sembra nostalgia ed è invece profondo amore.

Nel 2014 nasce Uovo di Seppia, un luogo dove si interpreta la cucina dello chef a portata di tutti. Una dispensa, come la definisce lo chef, ma anche una gastronomia di qualità dove poter assaporare le sue creazioni in formato take-away e anche laboratorio dove si svolgono corsi di cucina.

Pino Cuttaia

Nato a Licata, cresciuto in Piemonte dove studia e lavora, in fabbrica ma anche in diversi ristoranti. Passa tra i fornelli del “Sorriso” di Soriso e del “Patio” a Pollone, dove impara la precisione nel lavoro e scopre un talento invidiabile. Nel 2001 Pino Cuttaia ritorna nella sua Licata, ma per rimanerci. Qui apre “La Madia”, il suo ristorante ora insignito con 2 stelle Michelin. La sua cucina è fatta di ricordi dispersi nel tempo ma non nella memoria.

Contatti

Corso F. Re Capriata, 22
Licata, AG

+39 0922 771443
info@ristorantelamadia.it
www.ristorantelamadia.it