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Etna, presentato al Vinitaly il macerato di Serafica che inaugura la nuova linea Versante Sud

Presentato alla cinquantacinquesima edizione del Vinitaly, nasce da un’unica vigna ad alberello l’orange wine dell’azienda di Nicolosi. Solo 1.132 bottiglie per un vino che inaugura la linea Versante Sud e che vuole raccontare il meglio del lavoro della famiglia Serafica.

Quello dell’Etna è un territorio di una bellezza unica che riesce ad esprimere, dal punto di vista vitivinicolo e non solo, un racconto straordinario delle migliori risorse della Sicilia. Nicolosi è Versante Sud, siamo tra la vetta dell’Etna e il mar Jonio, casa di Serafica Terra di Olio e Vino che dagli anni ‘50 ha iniziato un progetto di crescita familiare e imprenditoriale. Oggi l’azienda vuole raccontare questo straordinario angolo di viticoltura eroica ai piedi del vulcano attivo più alto d’Europa attraverso una linea di vini unici nel suo genere:

“Dopo il primo spumante da Nerello Cappuccio abbiamo voluto aggiungere un altro piccolo tassello nel percorso di crescita della nostra realtà familiare – sottolinea Giuseppe Borzì, responsabile commerciale dell’azienda -. Si tratta di un vino onesto che vuole rispecchiare il terroir di provenienza, come tutti i nostri vini nati dalla continua ricerca e sperimentazione sul Versante Sud dell’Etna”.

Una specializzazione produttiva, rispettosa delle pratiche agronomiche ed enologiche, che si concretizza attraverso un lavoro certosino e di prossimità teso a valorizzare un versante del vulcano ancora poco conosciuto.

Vinificato e imbottigliato integralmente dalla famiglia Serafica, così come tutti gli altri prodotti aziendali, vuole essere un racconto non solo di alta qualità che ben si inserisce nella categoria degli Orange Wine ma anche di territorio, utile a lanciare le novità che arriveranno nei prossimi mesi. Il macerato di Serafica anno 2021 e prodotto in sole 1.132 bottiglie, infatti, è l’apripista per il completamento della gamma aziendale che offrirà un racconto completo dell’apice qualitativo:

“con questo vino, che costituisce davvero una chicca – racconta l’enologo Nicola Colombo – abbiamo provato ad offrire un racconto enologico nato da una macerazione di 28 giorni che si inserisce con coerenza nel completamento dell’immagine aziendale. L’Etna è un territorio che ci stupirà sempre di più”.

Frutto di una selezione di uve che hanno origine dalla vigna ad alberello piantata dal nonno a Monte Arso, un vulcano spento ai piedi dell’Etna, il vigneto ad alberello si caratterizza per la pendenza di oltre il 30 % su suolo sabbioso a 900 metri di altezza guardando il mare. Carricante per la maggior parte e poi varietà reliquia come Minnella, Insolia, Catarratto, Corinto greco, Coda di Volpe e Bianchetta, sono le uve a bacca bianca che contraddistinguono il vigneto da cui proviene il Macerato della famiglia Serafica. Macerazione a temperatura controllata per 28 giorni, il vino riposa sulle fecce nobili per 7 mesi con continui bâtonnage prima di andare in bottiglia dove è rimasto a riposare prima della sua messa in commercio avvenuta proprio al Vinitaly.

www.serafica.it

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Next generation, il nuovo volto della Sicilia del vino

La giovane e futura generazione vitivinicola siciliana punta su sostenibilità, ambiente, enoturismo. Su quindici nuovi produttori, undici sono donne.

 
Sostenibilità ambientale e sociale, comunicazione e marketing per intercettare i giovani e i nuovi mercati, enoturismo per valorizzare il territorio. Sono i temi cari alla Next generation della vitivinicoltura siciliana, la nuova generazione che si sta preparando al ricambio generazionale.

La presentazione ufficiale al Vinitaly, nel corso dell’Incontro Next generation, il nuovo volto dell’Isola, organizzata da Assovini Sicilia.

I quindici nuovi volti emergenti delle aziende vitivinicole siciliane sono giovani dinamici, spesso con studi ed esperienze fuori dalla Sicilia, un bagaglio formativo in diversi campi, dal marketing all’architettura, dall’economia all’enologia.

Tutti hanno in comune la passione, la storia familiare ed aziendale legata al vino, la voglia di portare contributi nuovi, frutto delle loro esperienze formative. Su quindici produttori, unidici sono donne.

“Le nostre aziende associate stanno affrontando con maturità e coscienza il grande tema del ricambio generazionale, momento fondamentale nella vita di un’azienda. C’è una nuova generazione che, nel rispetto dell’identità della propria storia aziendale e familiare, è pronta a contribuire con nuove idee e innovazione alla sviluppo della vitivinicoltura siciliana”- sottolinea Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia.

È la sostenibilità ambientale e sociale uno dei temi più cari alla nuova generazione vitivinicola, insieme allo sviluppo dell’enoturismo legato all’identità del territorio, al mercato dei millennials come consumatori consapevoli, il marketing e la comunicazione digitale.

“Porto avanti un concetto di cultura biodinamica, di rispetto del territorio e della sua vocazione” afferma Serena Costanzo di Palmento Costanzo. Studi in enologia a Montpellier, Serena è pronta a curare il settore della produzione dell’azienda di famiglia.

Per la giovanissima Gabriella Favara, che ha da poco fatto il suo ingresso ufficiale nell’azienda fondata dal nonno Giacomo Rallo, Donnafugata, “è importante avvicinare i giovani alla complessa cultura del vino attraverso una comunicazione mirata”.

Continuità senza brusche rotture, nel rispetto della storia del territorio e delle generazioni precedenti, è il filo conduttore di questo nuovo passaggio generazionale ma anche la missione di Costante Planeta, altro volto della new generation.

I ragazzi della Next Generation parlano di nuove strategie di comunicazione e marketing rivolte a target più giovani e nuovi mercati.

“Puntare sulla sostenibilità è importante e la comunicazione è una delle armi più forti che abbiamo, sostiene Alessandra Fazio di Fazio wines. La sostenibilità è un tema caro anche a Federica Bonetta di Baglio del Cristo di Campobello e Marianna Colosi dell’azienda Colosi.

Enoturismo come strumento di valorizzazione aziendale e territoriale è il focus di Federica Kika Fina, che con passione si dedica all’azienda vitivinicola fondata dai genitori.

Fare conoscere il vino attraverso l’esperienza delle visite in cantine al giovane pubblico è uno degli obiettivi della giovanissima Giulia Governali, già parte di Gaglio Vignaioli.

Al timone della sesta generazione Maria Chiara Bellina dell’azienda Pellegrino, che punta all’enoturismo e che considera importante il confronto generazionale.
Nuovo ingresso nell’azienda di famiglia, Principe di Corleone, per il giovane agronomo Pietro Pollara.

“La Sicilia si sta muovendo verso un mercato sostenibile e internazionale. La nuova generazione segue questa evoluzione”.

La commercializzazione e il branding segnano il passaggio generazionale dell’azienda Serafica, oggi guidata da Maria Ausilia Borzì. Psicologa di formazione, Maria Ausilia si dedica alla didattica e formazione nel mondo del vino.

Sostenibilità, ambiente e Hospitality nel futuro di Tenute Navarra, giovane azienda vitivinicola in provincia di Caltanissetta, rappresentata da Totò Navarra jr.
Identità contemporanea, legame e rispetto del territorio per Carla Maugeri di Cantine Maugeri. Architetto di formazione e professione, Carla ha fortemente voluto questo nuovo progetto vitivinicolo nel versante est dell’Etna.

Rappresentante della 25esima generazione, oggi Giovanni Mazzei si occupa della gestione della tenuta Zisola.

“Il passaggio generazionale nel mondo del vino avviene in maniera naturale e con continuità anche se è necessario lo scontro affinchè ci sia innovazione ed evoluzione”.
Confronto e convivenza tra due generazioni anche nell’azienda Dei Principi di Spadafora, dove la giovane Enrica Spadafora cura il progetto su enoturismo e Hospitality.
“Le aziende di Assovini sono, con grande anticipo, pronte ad affrontare il ricambio generazionale grazie anche alle famiglie e ai genitori e al loro ruolo di grandi maestri nella formazione dei giovani”-conclude il presidente de la Gatinais.