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Brugnano per “Connessioni”, la prima mostra a Palermo di Simone Lingua.

L’artista “veste” Honoris Causa, Doc Sicilia Riserva. Quattro bottiglie personalizzate da Simone Lingua andranno all’asta per AGISCI Palermo

L’anima contemporanea di Brugnano incontra l’arte di Simone Lingua e si connette al dialogo tra ambiente, spettatori, città, guardando al futuro.

Il giovane dinamismo della cantina di Partinico, guidata dai fratelli Francesco e Giuseppe Brugnano abbraccia l’arte e il legame col territorio.  La cantina è partner di Connessioni, mostra che ha debuttato lo scorso sabato 25 giugno a Palazzo Drago Airoldi e che sarà visitabile fino al 15 luglio. Una personale di Simone Lingua, la prima a Palermo, curata da Tiziana Tommei, promossa da Domus Art Gallery Athens, patrocinata dal Comune di Palermo e realizzata grazie al contributo di Fondazione Pietro Barbaro. La mostra si compone di due parti tra loro connesse: da una parte il primo atto di un progetto più ampio legato alla città di Palermo, dall’altra una serie di opere cinetiche ed installazioni site-specific. All’interno del cortile del Palazzo, Brugnano accoglie i visitatori con un grande banco specchiato, ideato dall’artista.

“Il progetto di Simone Lingua ci ha convinti sin dal nome “Connessioni” – afferma il produttore Francesco Brugnano – perché per mezzo del vino e oltre al vino il nostro desiderio è quello di condividere una visione, mettere insieme energie, bellezza, persone, innescare un circolo virtuoso che ci porti a produrre emozioni positive, soprattutto per i visitatori stranieri che attraverso un’esperienza o un calice di vino, visitando la nostra terra, portano con sé, nel mondo, il ricordo di un’emozione unica”. 

La mostra è la prima tappa di un progetto più ampio che si svilupperà in occasione del prossimo Festino di Santa Rosalia. In questo primo step, Palazzo Drago diventa strumento creativo, non mero contenitore o sfondo, e tutto si sviluppa attraverso il concept dello specchio, una costante dell’opera dell’artista. Lo specchio, con le sue molteplici potenzialità e poliedriche valenze, immerge attivamente il visitatore in una dimensione in cui confluiscono cinetica, rifrazione e alterazione della realtà. Connessioni multiformi, in un’esposizione che unisce, lungo un percorso che diviene metafora della contemporaneità, frammentato e stratificato, a tratti destabilizzante, ottenuto dalle superficie riflettenti. 

“Connessioni è un esperimento. – spiega Simone Lingua – Ho immaginato le mie opere espandersi e moltiplicarsi in una miriade di frammenti. E così, come porzioni di specchio, invadere gli ambienti del Palazzo, secondo un ordine dettato dalle geometrie architettoniche e dalle opere. Dividere per riunire. Ogni frammento di specchio è uno strumento per instaurare nuove connessioni, tra le opere stesse, tra queste e l’ambiente, tra uomo e arte, e soprattutto tra gli esseri umani”. 

Ad ispirare l’artista anche il prodotto di punta della cantina, Honoris Causa, Doc Sicilia Riserva. Quattro bottiglie cromate diventano parte dell’installazione, opera nell’opera, e acquisiscono valore artistico. Saranno vendute all’asta e il ricavato sarà interamente devoluto ad Agisci Palermo Onlus. “Abbiamo scelto di donare tutto ad Agisci Palermo Onlus perché è questo il senso più profondo del connettere, il dare”, dice Brugnano. Le modalità per partecipare all’asta saranno comunicate dalla cantina sulle proprie pagine social, dove sarà inserito un link per partecipare. 

Doc Sicilia Honoris Causa è il rosso importante della cantina, il vino che ne ricorda il successo degli anni passati, capace di riscuotere consensi nei concorsi enologici e dalla stampa di settore. Un rosso complesso e capace di grande longevità. Honoris Causa Doc Sicilia, Riserva 2018 nasce da uve Nero d’Avola per il 90 % e Syrah per la restante parte. Affina in acciaio con macerazione sulle bucce per circa 12 giorni ad una temperatura di fermentazione di26-30°C. Effettua la fermentazione malolattica e affina in barriques di rovere francese prevalentemente nuove per un periodo di 24 e successivamente in bottiglia. Si caratterizza per il colore porpora. Al naso un frutto pieno di marasca, fiori di rosa e viola, profumi di sottobosco e fungo accennato, con un principio di note balsamiche di pino selvatico. 

La mostra Connessioni è parte di Contemporary Illusions, concept che mette in dialogo arte, architettura e natura mediante l’applicazione di specchi sulle superfici di edifici e monumenti storici delle principali città italiane.

“Abbiamo lavorato diversi mesi alla realizzazione di questa personale ospitata a Palazzo Drago Airoldi. – commenta la curatrice, Tiziana Tommei – Si tratta della prima mostra di Simone Lingua a Palermo e, auspichiamo, l’avvio di un sodalizio con la città e il territorio al fine di consentire lo sviluppo di una progettualità più densa e stratificata”. 

In occasione del prossimo Festino di Santa Rosalia, patrona di Palermo, l’installazione di Lingua interesserà l’assa che va da Porta Felice a Porta Nuova, lungo il Cassaro. Dopo Firenze, Roma, Pisa e Gaeta, ora a Palermo.

LA MOSTRA 

La mostra, il cui protagonista indiscusso è lo specchio, apre con una pioggia di linee sospese al centro del cortile d’onore. Dall’esterno all’interno, negli ambienti del piano terra e nei saloni di rappresentanza, trovano connessione scultura, design e installazione: il plexiglass e l’acciaio Supermirror (materiali propri della ricerca dell’artista), il vetro e lo specchio, i led, entrano in simbiosi con intonaci, pietra, modanature e affreschi, mentre l’arte cinetica, trait d’union del progetto espositivo, incontra la classicità dell’eclettismo palermitano. Nelle creazioni di Lingua la messa in movimento dell’opera è demandata allo spettatore: è lui stesso che induce l’effetto cinetico. Lungo l’iter tracciato tra gli spazi del palazzo, lo spettatore è invitato a rapportarsi con gli effetti di specchi diversi in cui riflettersi collocandosi nell’ambiente circostante e per specularità nelle opere. Specchi sospesi nella corte; specchi che si innestano come fenditure tra le pietre delle scuderie; specchi in forme concave e convesse che alterano illusoriamente l’ambiente; specchi che includono spazio e opere. L’invito è a guardare all’ambiente in maniera inedita, è un’esortazione ad interrogarsi su possibilità e limiti della percezione. Lo specchio amplifica e si fa strumento di connessione. Un continuo dialogo in cui il visitatore è chiamato ad osservare se stesso e la realtà, se stesso in rapporto all’ambiente e alle molteplici potenzialità della percezione. L’edificio, Palazzo Drago, scelto per la sua posizione e per le sue peculiarità storiche e architettoniche, contribuisce alla messa in scena dei meccanismi di visione e percezione alla base del dialogo con le opere. 

“Per la prima volta si mettono in connessione opere e installazioni site-specific con interventi volti ad amplificare e diversificare gli effetti cinetici, di rifrazione e di alterazione della realtà, sempre insiti nella poetica del creativo. – spiega Tiziana Tommei – “Connessioni” è il principio che ha determinato il disegno della mostra nella sua totalità. Come di consueto, l’opera dell’autore si dispiega su livelli distinti, ma complementari: l’aspetto più subitaneo, emozionante e coinvolgente che trascina nell’opera si compenetra con un impatto più potente e complesso, affatto facile e che rifugge qualsivoglia immediatezza, divertissement o intento ludico”. 

E per la prima volta, all’interno della mostra, sarà anche possibile ammirare la linea di gioielli ideata da Simone Lingua e realizzata da SEMAR: Klinve. Creazioni in oro bianco 18 carati e vetro zaffiro, nate dal connubio tra arte orafa e arte cinetica, design e alto artigianato. 

Connessioni è aperta tutti i giorni, con orario 15 – 23, ad ingresso libero.
Il piano nobile è accessibile dalle ore 11 alle 18, con biglietto d’ingresso al palazzo. 

La mostra chiuderà sabato 15 luglio, ulteriore legame con la terra panormita che in quel giorno celebra la Festa di Santa Rosalia, rendendo omaggio alla città, alla sua storia e alle sue tradizioni

Informazioni:

www.domusartgalleryathens.com

info@domusartgalleryathens.com

Telefono +39 391 398 0252

WhatsApp +30 690 747 7997 

www.palazzodragoajroldi.com

 +39 333 7986324

Sito web artista

www.simonelingua.it

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La Musica del Vino, un suggestivo percorso multisensoriale con lo speciale abbinamento vino-musica

Un suggestivo percorso multisensoriale con lo speciale abbinamento vino-musica per ampliare e far risaltare le caratteristiche organolettiche del vino.

La pietra antica O’ munti – Turismo rurale – di Puntalazzo – fraz. Mascali (CT), sabato 8 luglio alle ore 19.00, ospiterà l’evento definito “La Musica del Vino”, il primo di una serie di eventi, con tematiche diverse, previsti per la stagione estiva-autunnale 2023.

I grandi protagonisti della serata:

  • La splendida cornice de La pietra antica O’ munti, un antico palmento del 1800, alle pendici dell’Etna, riconvertito in struttura ricettiva pur mantenendo sempre la sua anima ed identità fortemente legate al territorio.
  • Gli autentici vini dell’Etna dell’esclusiva azienda CANTINE DI NESSUNO (sponsor unico), con la proposta di tre etichette provenienti dai vigneti della generosa zona Sud-Est del vulcano.
  • Il talentuoso “Siracusa GuitarDuo” che attraverso l’attenta scelta di alcuni brani musicali, accompagnerà gli ospiti durante la degustazione, in collaborazione con l’azienda vitivinicola.
  • Specialità gastronomiche locali de La pietra antica O’ munti.

Il gusto del vino può cambiare in presenza di alcune circostanze: l’ambiente, il clima, il cibo, la compagnia, la musica. Il vino sarà sempre lo stesso ma il gusto percepito sarà differente.

Ed ecco come entra in gioco la musica: essa stimola determinate zone del cervello per cui, se beviamo il vino mentre ascoltiamo determinati brani musicali, queste aree del cervello sono già attive pertanto influenzeranno il gusto che percepiamo del vino.

Prenotazioni e vendita biglietti attraverso il sito www.lapietraantica.it

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Wine Spectator assegna al Don Camillo il premio “Best of Award of Excellence”

Arrivano i due calici di Wine Spectator a Siracusa, la bibbia internazionale dell’enologia premia il lavoro di Giovanni Guarneri e del sommelier Enzo Amoruso per la ricercatezza della carta vini e l’eccellenza del servizio 

È il ristorante Don Camillo di Siracusa il nuovo ingresso tra i premiati con il “Best of Award of Excellence”, il prestigioso premio conferito annualmente dal 1981 da Wine Spectator, la rivista autorità mondiale nel settore enologico che, attraverso i suoi riconoscimenti, racconta i migliori ristoranti al mondo che fanno della cantina il proprio fiore all’occhiello, premiando le migliori carte dei vini sulla base di diversità di aree vinicole, produttori e formati di bottiglie, profondità di annate e ampiezza regionale.

Giovanni Guarneri e lo staff del Don Camillo sono stati premiati con l’ambito riconoscimento dei Due Calici da Wine Spectator per l’eccellenza e la varietà della sua carta vini.

Sono tre le tipologie di premio assegnate dalla prestigiosa rivista e precisamente, in ordine crescente di prestigio: gli Award di eccellenza, rappresentati da un calice, che indicano i ristoranti la cui cantina offre almeno 90 etichette di diversi produttori di alta qualità che ben si sposano con la propria proposta gastronomica;  i “Best Awards of Excellence”, contrassegnati da due calici, assegnati ai ristoranti che offrono una proposta di almeno 350 etichette rappresentative di territori diversi; i “Grand Awards”, segnalati con tre calici, che vengono assegnati ai ristoranti che abbiano in carta almeno mille etichette di differenti terroir e produttori, caratterizzate anche da un’ampia gamma di formati e annate diverse.

In Italia sono solo sei i locali che hanno ottenuto quest’ultimo riconoscimento:  l’Enoteca Pinchiorri  a Firenze, La Pergola all’interno del Rome Cavalieri Waldorf Astoria di Roma, entrambi ristoranti insigniti delle tre Stelle Michelin, il Ristorante Cracco di Milano, Il Poeta Contadino ad Alberobello, La Ciau del Tornavento a Treiso, in provincia di Cuneo, l’Antica Bottega del Vino di Verona.

Sebbene i premi riguardino esclusivamente le cantine dei ristoranti, Wine Spectator li assegna tenendo conto anche del servizio di sala e della proposta della cucina che devono rappresentare un’esperienza impeccabile e di alta qualità.

È grazie alla soddisfazione di queste caratteristiche che il Don Camillo di Siracusa è stato inserito nella prestigiosa lista che conta quaranta indirizzi in Italia e appena quattro in Sicilia. La sua raffinata carta dei vini, ideata e creata dal sommelier Enzo Amoruso in sala dal febbraio 2003, colloca l’insegna tra le prime 1.000 al mondo sia in termini di qualità della selezione offerta, sia in termini di rappresentatività del territorio.

Con le sue 600 etichette, infatti, la cantina del Don Camillo racconta la storia del vino nel tempo e nello spazio, travalicando i confini regionali e nazionali per esplorare le più prestigiose cantine mondiali attraverso un’offerta che fa delle verticali il proprio cavallo di battaglia con annate difficilmente reperibili, come quella del La Tache, monopole del Domaine de la Romanée-Conti, che parte dall’annata 2009 e arriva ai giorni nostri, o Tenuta San Guido Bolgheri Sassicaia dal 1998 con qualche chicca risalente agli anni Ottanta, o ancora quella del Brunello di Montalcino di Biondi Santi di cui ha tutte le etichette dal 2000 ad oggi e perfino la Riserva del 1985, un’annata dal valore inestimabile per il ristorante perché è anche l’anno di apertura del Don Camillo. Un’offerta che si distingue, quindi, sia per l’ampiezza territoriale che per quella temporale.

“Siamo onorati e lusingati di ricevere questo premio che rappresenta il massimo dei riconoscimenti enologici per un ristorante – commenta felice lo chef patron Giovanni Guarneri – Quella dei vini è per me una passione che va di pari passo con quella della cucina da sempre. La collaborazione con il nostro sommelier Enzo Amoruso ci consente di studiare una carta adatta ai nostri piatti e questo, che finora è stato molto apprezzato dalla nostra clientela, oggi ci viene riconosciuto anche da Wine Spectator: una grande soddisfazione che ci spinge a fare sempre meglio”.

Giunto alla sua trentottesima  stagione, il ristorante Don Camillo è da sempre un riferimento per la ristorazione, non solo siracusana, ma siciliana tutta, un indirizzo di ricercata raffinatezza dove rispetto per la materia prima e sapiente tecnica si sposano con l’eleganza della presentazione dei piatti e di quella del luogo. Presente in tutte le più prestigiose guide di settore, con questo riconoscimento il Don Camillo entra dunque oggi nel gotha dei ristoranti con le migliori cantine al mondo.

Tutti i vincitori del premio saranno presenti nella guida di Wine Spectator il prossimo 31 agosto.

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Edizione da record per "Piccolo è Bello”: il fermento vinicolo etneo invade la Città di Catania

Lo scorso 11 giugno il Monastero dei Benedettini di Catania si è colorato di tutte le sfumature di olio e di vino etneo: oltre 115 piccoli e virtuosi produttori che in occasione di “Piccolo è bello” hanno attirato più di 1.500 appassionati e curiosi

Dall’alba al tramonto i Chiostri di Levante e di Ponente del Monastero dei Benedettini si sono riempiti di tutte le sfumature di olio e di vino etneo, 115 le cantine e 6 le distillerie del vulcano partecipanti, circa 20 le produzioni di olio dell’areale etneo completate dalla straordinaria partecipazione di FIOI – Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti – che ha portato in degustazione varie eccellenze olearie.

La svolta della quinta edizione di “Piccolo è bello” è stata la scelta di unire idealmente i due beni patrimonio UNESCO della città di Catania in una fusione di bellezza mai celebrata finora: da una parte l’imponente plesso architettonico dei Benedettini, dall’altra l’incanto e l’unicità del paesaggio etneo rappresentato dalle produzioni vulcaniche.

Un riuscito connubio che ha fatto registrare un’affluenza da record con un pubblico di oltre 1.500 partecipanti, un fermento vinicolo ed oleario che sta coinvolgendo sempre più la città con una crescita progressiva registrata dal comparto non soltanto in termini quantitativi ma soprattutto qualitativi.

“Sono sempre più numerose le persone che scelgono di avvicinarsi al vino e di investire in una formazione enoica, contribuendo a costruire attraverso il vino un’opportunità di sviluppo importante per la città di Catania – sottolinea Agata Arancio, Bibenda Executive Winemaster e Vicepresidente Fondazione Italiana Sommelier, ideatrice e organizzatrice dell’evento – Piccolo è bello non è soltanto un evento organizzato con il prezioso supporto di Fondazione Italiana Sommelier ma un movimento, una visione condivisa di valori che generano effetti benefici per il territorio: con questa manifestazione abbiamo onorato la capacità dei vignaioli ed olivicoltori etnei, un bacino dal potenziale enorme riconosciuto e premiato nel mondo”.

Tre i seminari che si sono alternati per offrire spunti e strumenti di conoscenza del vino etneo: un percorso “Sulle tracce della mineralità”, un dibattito e degustazione guidata di olio sul tema “Olivicoltura biologica: analisi della situazione attuale e prospettive future” e infine “I vini del vulcano: l’areale e il rapporto tra mutevolezza e riconoscibilità dei vini dell’Etna” con i docenti dell’Università di Catania e il Consorzio Etna DOC. L’incontro si è concluso con l’approfondimento curato dall’autore e docente Giampaolo Gravina “VariETÀ del bianco etneo: un colpo d’occhio retrospettivo”.

Un successo che ha intrecciato anche musica ed arte con la partecipazione di John Biancale e del chitarrista Riccardo Buzzurro e la performance live dello scultore Orazio Coco; l’appuntamento verrà presto rinnovato con altri momenti e spazi dedicati alle microrealtà, tanto piccole quanto virtuose.

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Modernità, varietà e qualità per i vini dell’estate 2023

La freschezza e la fragranza dei vini bianchi siciliani, la sapidità e la mediterraneità dei rosati e delle bollicine, la modernità dei rossi autoctoni, rappresentano la produzione vitivinicola di questa estate siciliana.

Una delle più eterogenee degli ultimi anni, qualitativamente molto ricca e diversificata, l’annata siciliana 2022, appena entrata nel mercato, conta circa 4,3 milioni di ettolitri.

Una produzione in media con gli ultimi 5 anni ma con un -8,9% rispetto alla media degli ultimi 10 anni. È l’estate dei bianchi capaci di coniugare eleganza e ricchezza aromatica, dei rosati e spumanti che si contraddistinguono per innovazione, equilibri acidi, sapidità e lunghezza.

La modernità delle varietà autoctone rende i vini rossi della scorsa vendemmia particolarmente attuali, con fragranze e caratteri distintivi che favoriscono il consumo tra i giovani e tra quelli che ricercano una Sicilia da bere contemporanea e fresca.

Nel report sull’Annata 2022, presentato durante Sicilia en Primeur 2023, emerge che i territori viticoli siciliani, estremamente diversi per peculiarità orografiche, ampelografiche e microclimatiche, hanno vissuto una buona annata produttiva, nella media degli ultimi anni, con un incremento nella ricchezza delle diverse espressioni qualitative per le diverse varietà.

Nonostante i dati climatici europei molto preoccupanti, la Sicilia, vero e proprio continente viticolo, grazie alle influenze del Mediterraneo e alla ricchezza varietale presente sull’isola, possiede ancora una buona capacità di resilienza in grado di arginare gli effetti del cambiamento climatico.

Le varietà bianche autoctone, Grillo, Catarratto, Carricante e Zibibbo, grazie anche alle tecniche di gestione agronomiche adottate tradizionalmente in Sicilia, esprimono sempre più marcatamente il loro legame secolare con il clima e il territorio isolano. Ma anche Nero d’Avola, Perricone, Frappato e Nerello mascalese, con maturazioni tardive hanno risposto bene e sono quindi degli alleati validi per queste nuove condizioni di coltivazione. Sicuramente il cambiamento climatico evidenzia ed esalta sempre di più la capacità di resilienza delle varietà autoctone.

Secondo i risultati del sondaggio 2023 di Assovini Sicilia rivolto alle cento aziende associate, sono 70 milioni le bottiglie prodotte nel 2022, il 99% delle aziende intervistate produce vini DOC e il 22% vini DOCG. Nel dettaglio, oltre ai bianchi e rossi, il 27% delle aziende produce vini frizzanti, il 56% vini spumanti, il 75% vini rosati e il 51% vini da dessert. Sono oltre 19.600 gli ettari coltivati dalle cantine intervistate, distribuiti su tutto il territorio siciliano, dei quali il 34% in biologico (6.750 ha).

In questo mosaico di vigne, primeggiano i vitigni autoctoni. Grillo e Nero d’Avola sono i vitigni più rappresentativi della denominazione Sicilia: il 74% delle aziende Assovini produce uve Grillo mentre il 77% uve Nero d’Avola. Il Carricante e il Nerello Mascalese sono i vitigni tipici della denominazione Etna: con una grande concentrazione sul territorio di riferimento, il Carricante viene prodotto dal 46%, mentre il Nerello Mascalese dal 52% delle aziende Assovini.

“La varietà e qualità vitivinicola siciliana, insieme alla diversità degli areali, è la vera ricchezza del patrimonio enologico siciliano”- commenta Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia.
I nostri associati hanno dimostrato una grande capacità nella valorizzazione delle varietà autoctone. Il binomio vino-territorio è vincente in un contesto come quello siciliano dove la vocazione dei diversi areali si traduce in una produzione di qualità capace di rispettare l’identità dei territori”- conclude de la Gatinais.

In totale, sono 14 i vitigni autoctoni più rappresentativi nella produzione degli associati, oltre a quelli già menzionati: Lucido/Catarratto (prodotto dal 64%), Insolia (44%), Grecanico (19%), Zibibbo (28%), Moscato bianco (33%), Malvasia di Lipari (6%) per le uve a bacca bianca, mentre Frappato (42%), Nerello Cappuccio (32%), Nocera (10%), Perricone (25%) per le uve a bacca nera. Tra gli internazionali, i più rappresentativi sono lo Chardonnay (48%) per le uve a bacca bianca e il Syrah (64%) per le uve a bacca nera.

Ed è proprio nelle antiche varietà, come quelle che in Sicilia si stanno recuperando, che l’enologia post-moderna potrà attingere per ottenere dei vini contemporanei in questo contesto produttivo soggetto al climate change– afferma Mattia Filippi di Uva Sapiens, che ha curato il report sull’Annata 2022.  Esistono infatti delle varietà reliquie che erano state abbandonate perché difficili da coltivare in passato o con dei profili qualitativi non adeguati nel periodo dove il mercato e il consumo cercava standard diversi. Oggi, caratteristiche come la capacità di accumulare poco zucchero, e quindi di ottenere vini meno alcolici, e la possibilità di ottenere uve con grande dotazione di acidità naturale, risultano estremamente vantaggiose sia per le condizioni climatiche dell’ultimo decennio, che per il consumo che sta ricercando queste tipologie di vino, meno alcolici, più fragranti e territoriali”- continua Filippi.

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Al via la nona edizione di Sicilia in Bolle dal 24 al 26 Giugno

Per la nona edizione tante e spumeggianti novità. Il ritorno della manifestazione più amata alla stagione estiva, nuovi ospiti e importanti degustazioni vi attendono il 24. 25. 26 Giugno 2023

Giunta ormai alla nona edizione Sicilia in Bolle, che nel 2023 si terrà dal 24 al 26 Giugno, è stata ed è la manifestazione più importante per il comparto spumantistico siciliano e non solo

Nel corso degli anni abbiamo assistito alla crescita qualitativa e quantitativa delle etichette siciliane di bollicine tra metodo charmat, coi vitigni autoctoni più rappresentativi, e grandi metodo classico che sanno portare in alto la bandiera della viticoltura siciliana anche all’estero.

Ais Agrigento Caltanissetta negli ultimi anni si è impegnata a creare una manifestazione sempre attenta alla valorizzazione del prodotto, scommettendo già in tempi non sospetti sulla crescita del comparto spumantistico isolano.

“Tante le novità che lo staff SIB ha in serbo per il suo affezionato pubblico, il lavoro e l’impegno di una squadra rodata viene premiato dall’affetto di chi ama e aspetta questo evento tutto l’anno. Sono passate numerose edizioni ma l’entusiasmo è quello di sempre, avremo il piacere di ospitare il Presidente Ais Sandro Camilli, il Presidente Ais Puglia e il delegato di Ais Foggia, la delegata Ais Pavia e il Direttore del Consorzio Oltrepò Pavese, con noi anche il giornalista e caporedattore di Gusto rubrica enogastronomica del TG5 Gioacchino Bonsignore… tante quindi le cose da scoprire nella nona edizione di Sicilia in Bolle!”

Queste le parole del Presidente Ais Sicilia Francesco Baldacchino, per anni alla guida della delegazione Ais Agrigento Caltanissetta e tra gli ideatori di Sicilia in Bolle, ora saldamente nelle mani del delegato Calogero Trupia.

Nell’ambito di una maggiore valorizzazione del territorio, eletto quest’anno a Capitale della Cultura 2025, nasce anche la collaborazione con il Parco della Valle dei Templi di Agrigento che ospiterà presso la suggestiva location di Casa Barbadoro, recentemente restaurata, l’apertura della manifestazione di sabato 24 giugno, con una master dedicata alla migliore espressione spumantistica dei vari areali della regione, una accurata selezione che saprà mettere in mostra la forza espressiva di questo comparto vinicolo in grande ascesa con buffet al tramonto di prodotti tipici esclusivo. Sempre a casa Barbadoro si svolgerà la tradizionale cena di gala con consegna dei premi Alberto Gino Grillo giunto alla 5° edizione, che vedrà premiate le migliori bollicine secondo la guida ai vini di Sicilia 2023. Lo Chef Salvatore Gambuzza che accompagna Sicilia in Bolle da tanti anni farà coppia con il pluripremiato Chef Claudio Ruta (Stella Michelin 2010) per una cena a 4 mani dal grande impatto emozionale.

Non mancheranno i momenti di approfondimento delle Masterclass di Sicilia in Bolle, sempre alla ricerca di importanti novità quest’anno ospiterà il Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese, il direttore Carlo Veronese e la Delegata Ais Pavia Miriam Prencisvalle ci accompagneranno alla scoperta dell’anima effervescente della terra del Pinot Nero.
Un’altra importante realtà spumantistica che ha visto una grande crescita negli ultimi anni sono le Bollicine di Puglia che in una sorta di gemellaggio si degusteranno in un confronto con i migliori spumanti isolani.

Tornano con grandi novità gli amici di Gusto e Degusto che dopo la verticale di Breton Fils dello scorso anno, ci faranno viaggiare dalla Champagne alle coste della Gran Bretagna che, in conseguenza ai cambiamenti climatici, è la nuova regione spumantistica da tenere d’occhio.

Il lunedì sarà una giornata molto ricca, I Bartender si sfideranno nella creazione di un cocktail che sia la sintesi perfetta tra le bollicine siciliane e i prodotti dell’isola e una giuria degustativa decreterà il cocktail dell’estate. A seguire una speciale ed esclusiva degustazione di bollicine affinate in fondo al mare alla presenza dell’ideatore di questa tecnica Emanuele Kottakhs,
e ancora una Tavola Rotonda sui nuovi mercati “green” e lo spazio che le bollicine avranno in esso.

Immancabile la serata di chiusura con i banchi degustazione delle cantine dell’isola che da 9 anni ci accordano la loro fiducia e degli ospiti dove poter degustare tutte le bollicine dell’anno accompagnate come sempre dalle squisite preparazioni dello staff Madison che per questa occasione ha pronta per noi una importante novità.

Ci sono tutti gli ingredienti per un inizio estate frizzantissimo con noi a Sicilia in Bolle!

Prenotazioni e prevendita su www.siciliainbolle.it

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Cibo Gusto

Visioni di cucina e territori. Da Bagheria a Trapani con Nino Ferreri e Nicola Bandi.

Lo Chef Nicola Bandi di Osteria Il Moro a Trapani torna a stupirci con i suoi piatti, ma stavolta lo fa affiancato da una nuova stella del firmamento culinario siciliano: Nino Ferreri, Chef e patron del ristorante Limù a Bagheria, da poco insignito del riconoscimento più ambito per gli Chef di tutto il mondo, la stella Michelin.

Nicola Bandi, insieme al fratello Enzo, portano avanti l’Osteria Il Moro già da diversi anni e nel tempo hanno dimostrato una crescita interessante, tanto è vero che anche qui gli ispettori della “rossa” si sono accorti del buon lavoro fatto. E così, da qualche mese, Osteria Il Moro a Trapani è segnalata nella guida Michelin.

Dietro questo successo un lavoro di ricerca e sperimentazione ma anche di confronto. Già l’anno scorso, grazie al progetto Osteria Il Moro Lab, la cucina di Nicola si è confrontata con quella dello Chef Peppe Barone. Quest’anno, a distanza di un anno, il confronto è con Nino Ferreri, neo stellato siciliano con il suo ristorante Limù a Bagheria.

Visioni di cucina e territori. Da Bagheria a Trapani. Questo il tema dell’interessante serata che si è svolta qualche giorno fa a Trapani presso il ristorante dei fratelli Bandi. Una serata non priva di idee interessanti e di grandi piatti e abbinamenti gastronomici. Perché se è vero che i due Chef non si sono limitati nel soddisfare mente e palato dei commensali, non da meno sono stati i vini che hanno accompagnato le diverse portate. Infatti in abbinamenti ai piatti degli Chef c’erano i vini di Tasca D’Almerita, storica azienda siciliana che ha fatto grande la Sicilia del vino non solo in casa propria ma anche nel mondo.

La cena inizia benissimo già con gli entree, due per Chef: Nicola Bandi presenta il suo cioccolatino di caponata e l’oliva liquida, Nino Ferreri ci porta al mare con la tartelletta di pesce azzurro e un bon bon che porta in se tutto il gusto di una buona zuppa di pesce. Entree che vanno dalla terra a mare, uniti da una forza gustativa straordinaria.

Con gli antipasti gli Chef propongono due piatti interessanti. Come una capasanta e il piatto di Nicola. Un calamaro ridotto finemente, al quale lo Chef ha dato una forma di capasanta, appena scottato e accompagnato con un croccante ai capperi, una salsa alla lattuga di mare, tentacolo di calamaro e crema di pesca. Piatto pulito e ben bilanciato.

Nino Ferreri propone invece un piatto che unisce terra e mare, gli opposti si attraggono. Lingua di vitello e gambero crudo su una spuma realizzata con Metodo Classico Contessa Franca Tasca D’Almerita. Grandissimo piatto, fresco e ricco di aromaticità.

Come detto prima i vini in abbinamento alla serata sono stati selezionati tra le migliori etichette ed annate dell’azienda Tasca D’Almerita. Con gli entree e gli antipasti è stato servito un Metodo Classico Contessa Franca 2014, 60 mesi sui lieviti per questo straordinario Chardonnay. Un gran bella bollicine siciliana.

Come al solito lo Chef Nicola Bandi ama stupirci con le sue scomposizioni e ricostruzioni, ci inganna alla vista ma ci stupisce al palato. Un gioco continuo tra Chef e commensale.

La cena continua con due primi. Nicola Bandi fa un salto nella tradizione, innovandola. Il piatto è Frascatole 2.0. Aggiungendo la farina alla semola lavorata per fare il cous cous viene fuori la “frascatula”, un piatto povero che anticamente accompagnava il macco di fave e che oggi lo Chef Bandi ci propone con una zuppa di pesce e astice. A guarnire una crema di mandorle e del limone fermentato. Un piatto di sostanza e dal sapore deciso.

E dopo un piatto di mare Nino Ferreri ci porta alla terra con il tortello della Domenica. Un tortello all’emiliana con ripieno di carni miste accompagnati da una crema verde alle erbe, una crema alla provola e una riduzione di ragù classico alla siciliana. Per finire una serie di erbe che donano grande freschezza al piatto.

Se lo Chef Bandi ama stupire con le destrutturazioni, Nino Ferreri ama presentare gli ingredienti quasi la naturale. Poche lavorazioni ma grande tecnica e conoscenza delle materie prime, messe insieme in maniera magistrale.

Due primi piatti abbinati ad altri due grandi vini. Nozze d’Oro 2020 per la Frascatola 2.0 e Rosso del Conte 2017 per il tortello della Domenica.

Passando ai secondi Nicola Bandi ci serve un tonno vitellato. Cubi di tonno scottati su ogni lato accompagnati da una marmellata di cipolla, una salsa vellutata e del katsuobushi. Bell’equilibrio di sapori.

Il secondo di Nino Ferreri e un ricordo di una scampagnata. Un involtino di maiale con della salsiccia all’interno, completato con una chips di piselli, dello scalogno e una salsa che porta in se tutto il profumo del barbecue.

Anche qui due grandi vini in abbinamento. Nozze d’Oro 2012 con il tonno e Rosso del Conte 2012 per la salsiccia.

Tasca D’Almerita ha proposto non solo delle etichette interessanti ma anche delle annate uniche. Il 2014 di Contessa Franca esprime un bouquet ricco e un palato piacevolissimo. Il Nozze d’Oro è disarmante nella sua freschezza, ancor più nella 2012. Il Rosso del Conte esprime forza e potenza, ma anche eleganza e fascino. E sarà così anche per l’ultimo vino in abbinamento al dessert, Tenuta Capofaro Malvasia delle Lipari 2021.

Prima del dessert arriva un pre dessert pensato da Nino Ferreri. Tra le vie di Ballarò. Una granita di zucchine dei tenerumi, nota a Ballarò come la “cocuzza ghiacciata”, prodotto tipicamente estivo e che fa parte dello street food palermitano, servita in un limone verdello. Un omaggio all’estate che verrà.

Il dessert invece è stato pensato da Nicola Bandi, pane e panelle. Anche qui una rivisitazione di un tipico street food palermitano. Una crema di ceci fa da base ad un croccante al sesamo, ceci e panelle fritte passate nello zucchero ad un gelato al pane. Completano il piatto una cialda di ceci e sesamo, sale, pepe, olio e limone. Dessert piacevolissimo, ottimo finale di una grande cena.

E dopo il dessert anche la piccola pasticceria di Nicola Bandi, ulteriori coccole a suggellare una serata perfetta, resa tale non solo dal cibo e dal vino ma anche nelle attenzioni del personale di sala guidato da Enzo Bandi, sempre attento a curare ogni dettaglio.

Osteria Il Moro e i fratelli Bandi confermano ciò che già sapevamo: per la buona cucina gourmet a Trapani bisogna passare da qui.

Osteria Il Moro
Via Garibaldi, 86
Trapani

www.osteriailmoro.it

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Le “Bollicine marchigiane” di AIS Marche protagoniste a Villa Bonaparte

L’appuntamento sabato 10 e domenica 11 giugno a Porto San Giorgio (FM). In programma banchi d’assaggio e masterclass sugli spumanti marchigiani.
Sabato 10 giugno dalle ore 17:00 appuntamento a Villa Bonaparte, l’unica reggia delle Marche, con “Bollicine marchigiane”, evento dedicato agli spumanti della regione curato dall’Associazione Italiana Sommelier Marche in collaborazione con l’associazione culturale “Luce e Sentieri” e il Comune di Porto San Giorgio e con il patrocinio della Regione Marche. Nel corso dell’evento, oltre ai banchi d’assaggio, due incontri tematici guidati da sommelier e relatori AIS e una lezione – spettacolo gratuita del filosofo e performer teatrale Cesare Catà dal titolo “Il simbolo diVino nell’Odissea” che avrà luogo il sabato alle ore 19:00. A curare il food “Top catering” guidato da Gianni Lamponi.

Bollicine marchigiane è un evento che AIS Marche propone da diversi anni; location scelta per quest’edizione la prestigiosa dimora edificata agli inizi dell’800 per Girolamo Bonaparte, fratello di Napoleone.

Vino e cultura dunque si conferma un binomio perfetto. «Dedicheremo due giorni a far conoscere al pubblico gli spumanti made in Marche, forse non così conosciuti come meriterebbero al di fuori dei confini regionali. Le bollicine nelle Marche sono sempre state fatte: già dai primi anni del ‘900 erano diffusi spumanti naturali nell’anconetano. Ci sono persino degli scritti in merito. Francesco Scacchi, dottore fabrianese, ha infatti pubblicato un libro, ben 70 anni prima di Dom Pérignon, in cui si racconta dei cosiddetti vini mordaci» ha detto Stefano Isidori, presidente AIS Marche.
Una quarantina le aziende marchigiane, dal pesarese all’ascolano, che parteciperanno alla manifestazione, tutte recensite nella guida “Le Marche nel bicchiere”.

«Oltre ai banchi d’assaggio, per dare lustro all’evento, abbiamo ideato due incontri tematici. Il sabato alle ore 17:45 ci sarà una verticale di “Madreperla” dell’azienda Moncaro. Racconteremo uno spaccato di 10 anni di questo spumante metodo classico da uve Verdicchio con le annate 2005, 2007, 2009, 2010 e 2015, di fatto un’esperienza inedita. Domenica 11, infine, gran tour delle Marche spumantistiche con una degustazione guidata di 5 spumanti metodo classico da differenti vitigni autoctoni (Aleatico, Bianchello, Verdicchio, Sangiovese vinificato in bianco e Ribona) in compagnia dei produttori» ha spiegato Isidori.

A collaborare con l’AIS Marche nell’organizzazione dell’evento l’associazione “Luce e Sentieri” presieduta da Laura Gioventù. Con lei i sommelier Giacomo De Angelis e Diego Ciarrocca reduci del successo dell’evento natalizio “Rosso di sera”. «In quell’occasione abbiamo voluto formare e informare il pubblico circa il valore dei vini rossi delle aziende vitivinicole delle Marche. Ora, con “Bollicine marchigiane” l’obiettivo è dare ancora una volta la possibilità al pubblico di incontrare le cantine produttrici e indirizzare verso una scelta consapevole. Vorremmo, dunque, che sempre più persone scelgano e apprezzino i nostri vini spumanti tipici, non inferiori a nessuno per qualità» ha spiegato De Angelis.

Prestigio alla manifestazione lo conferisce il patrocinio della Regione Marche. «La Regione Marche sostiene iniziative di questo genere sia per un aspetto produttivo che turistico; sono le iniziative come queste che hanno portato via via alle leggi e alle riforme sull’enoturismo e alla riscoperta e valorizzazione dei prodotti locali rendendoli una punta di diamante del turismo cresciuto nei numeri in tutta quanta la regione» le parole di Emanuele Morese, rappresentante dell’Assemblea legislativa regionale.

Si parla di turismo esperienziale ed ecco l’occasione. Orgogliosi di ospitare “Bollicine marchigiane” i membri dell’amministrazione comunale sangiorgese, dagli assessori Marcattili e Lanciotti al sindaco Vesprini, che non possono non ringraziare i proprietari della dimora storica per la straordinaria apertura al pubblico. Si ricorda, infatti, che durante questa due giorni la villa sarà visitabile.

L’ingresso alla manifestazione è libero. Accesso ai banchi d’assaggio (allestiti nel giardino) con acquisto del calice. In caso di maltempo l’evento si svolgerà nelle stanze della villa.

Per info e prenotazioni: eventi@aismarche.it e vivaticket.com/it/tour/bollicine-marchigiane-2023/3416

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Prima edizione per il Thunnus Thynnus Fest, il festival incentrato sulla valorizzazione del tonno rosso

Prima edizione per il Thunnus Thynnus Fest, il festival incentrato sulla valorizzazione del tonno rosso e dei prodotti provenienti da esso, il 21 e il 22 giugno pp.vv. presso la tonnara di Marzamemi, borgo marinaro in provincia di Siracusa. L’evento, nato dalla collaborazione tra la Pro Loco di Marzamemi, lo Chef Alfio Visalli, l’Associazione Sinergie Mediterranee e l’associazione Blu Lab Academy, si inserisce come anteprima all’interno del programma del Festival del Pesce Azzurro, alla sua nona edizione, che si svolgerà dal 21 al 25 giugno nella piazza di Marzamemi. Thunnus Thynnus Fest si prefigge l’obiettivo di promuovere, nella sua naturale architettura, la tonnara, la storia e la preziosità del re del mare, il tonno rosso, e delle sue uova, la bottarga, all’insegna dell’artigianalità.

Ricco il calendario che prevedrà laboratori tenuti dal mastro salatore Alfio Visalli dedicati alla bottarga, attraverso panel test e degustazioni, e cooking demo di chef rinomati i cui piatti preparati in diretta saranno degustabili nell’area food. Ad aprire il programma, mercoledì 21 giugno alle 12, rappresentando simbolicamente il taglio del nastro di partenza, il taglio del tonno da parte dello chef e mastro salatore Alfio Visalli insieme a Ciccio Sultano chef patron del ristorante due stelle Michelin “Duomo” di Ragusa, da sempre ambasciatore del tonno rosso e della bottarga. 
All’interno della manifestazione, aperta ogni giorno dalle 12 alle 23, varie attività e degustazioni che coinvolgeranno il pubblico negli spazi allestiti per l’occasione all’interno della tonnara: area food con aziende che in Sicilia hanno creato e sviluppato filiere importantissime dedicate al tonno rosso e menù dedicati alla sua storia in tutte le sue declinazioni; area wine con aziende rappresentanti il territorio che va dall’Etna alle splendide vigne del cuore del Val di Noto; area mixology che vedrà protagonista il barman Alessandro Nucci nella preparazione di una drink list legata al fish paring, in un’unica grande esperienza. 
La manifestazione si chiuderà giovedì 22 giugno alle 23. 
Il programma, in via di definizione, sarà presto consultabile sul sito https://www.thunnusthynnusfest.i

L’evento aperto al pubblico sarà fruibile tramite ticket di ingresso acquistabile dal 4 giugno presso gli info point della pro loco di Marzamemi, o online al link https://www.eventbrite.it/e/631391979407, o ancora, nei giorni dell’evento, presso la biglietteria all’ingresso. 
Il biglietto, del costo di 20 euro con 10 token di consumazione inclusi, consentirà di accedere a tutte le attività all’interno della manifestazione: degustazioni nell’area food e wine, laboratori, cooking demo e visita degli spazi accessibili della Tonnara di Marzamemi.  
Per partecipare ai laboratori sulla bottarga che si svolgeranno entrambi i giorni alle 15.30 sarà necessaria la prenotazione che potrà essere effettuata tramite whatsapp al numero 334 1401172, o sempre tramite sito al link https://www.thunnusthynnusfest.it/laboratori-sensoriali/modulo-di-partecipazione-ai-laboratori

THUNNUS THYNNUS FEST I edizione 21-22 giugno 2023

Informazioni e prenotazioni: 334 1401172 – info@bottargaditonnorosso.it

www.thunnusthynnusfest.it