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Visioni di cucina e territori. Da Bagheria a Trapani con Nino Ferreri e Nicola Bandi.

Lo Chef Nicola Bandi di Osteria Il Moro a Trapani torna a stupirci con i suoi piatti, ma stavolta lo fa affiancato da una nuova stella del firmamento culinario siciliano: Nino Ferreri, Chef e patron del ristorante Limù a Bagheria, da poco insignito del riconoscimento più ambito per gli Chef di tutto il mondo, la stella Michelin.

Nicola Bandi, insieme al fratello Enzo, portano avanti l’Osteria Il Moro già da diversi anni e nel tempo hanno dimostrato una crescita interessante, tanto è vero che anche qui gli ispettori della “rossa” si sono accorti del buon lavoro fatto. E così, da qualche mese, Osteria Il Moro a Trapani è segnalata nella guida Michelin.

Dietro questo successo un lavoro di ricerca e sperimentazione ma anche di confronto. Già l’anno scorso, grazie al progetto Osteria Il Moro Lab, la cucina di Nicola si è confrontata con quella dello Chef Peppe Barone. Quest’anno, a distanza di un anno, il confronto è con Nino Ferreri, neo stellato siciliano con il suo ristorante Limù a Bagheria.

Visioni di cucina e territori. Da Bagheria a Trapani. Questo il tema dell’interessante serata che si è svolta qualche giorno fa a Trapani presso il ristorante dei fratelli Bandi. Una serata non priva di idee interessanti e di grandi piatti e abbinamenti gastronomici. Perché se è vero che i due Chef non si sono limitati nel soddisfare mente e palato dei commensali, non da meno sono stati i vini che hanno accompagnato le diverse portate. Infatti in abbinamenti ai piatti degli Chef c’erano i vini di Tasca D’Almerita, storica azienda siciliana che ha fatto grande la Sicilia del vino non solo in casa propria ma anche nel mondo.

La cena inizia benissimo già con gli entree, due per Chef: Nicola Bandi presenta il suo cioccolatino di caponata e l’oliva liquida, Nino Ferreri ci porta al mare con la tartelletta di pesce azzurro e un bon bon che porta in se tutto il gusto di una buona zuppa di pesce. Entree che vanno dalla terra a mare, uniti da una forza gustativa straordinaria.

Con gli antipasti gli Chef propongono due piatti interessanti. Come una capasanta e il piatto di Nicola. Un calamaro ridotto finemente, al quale lo Chef ha dato una forma di capasanta, appena scottato e accompagnato con un croccante ai capperi, una salsa alla lattuga di mare, tentacolo di calamaro e crema di pesca. Piatto pulito e ben bilanciato.

Nino Ferreri propone invece un piatto che unisce terra e mare, gli opposti si attraggono. Lingua di vitello e gambero crudo su una spuma realizzata con Metodo Classico Contessa Franca Tasca D’Almerita. Grandissimo piatto, fresco e ricco di aromaticità.

Come detto prima i vini in abbinamento alla serata sono stati selezionati tra le migliori etichette ed annate dell’azienda Tasca D’Almerita. Con gli entree e gli antipasti è stato servito un Metodo Classico Contessa Franca 2014, 60 mesi sui lieviti per questo straordinario Chardonnay. Un gran bella bollicine siciliana.

Come al solito lo Chef Nicola Bandi ama stupirci con le sue scomposizioni e ricostruzioni, ci inganna alla vista ma ci stupisce al palato. Un gioco continuo tra Chef e commensale.

La cena continua con due primi. Nicola Bandi fa un salto nella tradizione, innovandola. Il piatto è Frascatole 2.0. Aggiungendo la farina alla semola lavorata per fare il cous cous viene fuori la “frascatula”, un piatto povero che anticamente accompagnava il macco di fave e che oggi lo Chef Bandi ci propone con una zuppa di pesce e astice. A guarnire una crema di mandorle e del limone fermentato. Un piatto di sostanza e dal sapore deciso.

E dopo un piatto di mare Nino Ferreri ci porta alla terra con il tortello della Domenica. Un tortello all’emiliana con ripieno di carni miste accompagnati da una crema verde alle erbe, una crema alla provola e una riduzione di ragù classico alla siciliana. Per finire una serie di erbe che donano grande freschezza al piatto.

Se lo Chef Bandi ama stupire con le destrutturazioni, Nino Ferreri ama presentare gli ingredienti quasi la naturale. Poche lavorazioni ma grande tecnica e conoscenza delle materie prime, messe insieme in maniera magistrale.

Due primi piatti abbinati ad altri due grandi vini. Nozze d’Oro 2020 per la Frascatola 2.0 e Rosso del Conte 2017 per il tortello della Domenica.

Passando ai secondi Nicola Bandi ci serve un tonno vitellato. Cubi di tonno scottati su ogni lato accompagnati da una marmellata di cipolla, una salsa vellutata e del katsuobushi. Bell’equilibrio di sapori.

Il secondo di Nino Ferreri e un ricordo di una scampagnata. Un involtino di maiale con della salsiccia all’interno, completato con una chips di piselli, dello scalogno e una salsa che porta in se tutto il profumo del barbecue.

Anche qui due grandi vini in abbinamento. Nozze d’Oro 2012 con il tonno e Rosso del Conte 2012 per la salsiccia.

Tasca D’Almerita ha proposto non solo delle etichette interessanti ma anche delle annate uniche. Il 2014 di Contessa Franca esprime un bouquet ricco e un palato piacevolissimo. Il Nozze d’Oro è disarmante nella sua freschezza, ancor più nella 2012. Il Rosso del Conte esprime forza e potenza, ma anche eleganza e fascino. E sarà così anche per l’ultimo vino in abbinamento al dessert, Tenuta Capofaro Malvasia delle Lipari 2021.

Prima del dessert arriva un pre dessert pensato da Nino Ferreri. Tra le vie di Ballarò. Una granita di zucchine dei tenerumi, nota a Ballarò come la “cocuzza ghiacciata”, prodotto tipicamente estivo e che fa parte dello street food palermitano, servita in un limone verdello. Un omaggio all’estate che verrà.

Il dessert invece è stato pensato da Nicola Bandi, pane e panelle. Anche qui una rivisitazione di un tipico street food palermitano. Una crema di ceci fa da base ad un croccante al sesamo, ceci e panelle fritte passate nello zucchero ad un gelato al pane. Completano il piatto una cialda di ceci e sesamo, sale, pepe, olio e limone. Dessert piacevolissimo, ottimo finale di una grande cena.

E dopo il dessert anche la piccola pasticceria di Nicola Bandi, ulteriori coccole a suggellare una serata perfetta, resa tale non solo dal cibo e dal vino ma anche nelle attenzioni del personale di sala guidato da Enzo Bandi, sempre attento a curare ogni dettaglio.

Osteria Il Moro e i fratelli Bandi confermano ciò che già sapevamo: per la buona cucina gourmet a Trapani bisogna passare da qui.

Osteria Il Moro
Via Garibaldi, 86
Trapani

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Visioni di Cucina e Territori, torna Osteria il Moro Lab con la cena degli chef Nicola Bandi e Nino Ferreri

“Visioni di cucina e territori” è il prossimo appuntamento della rassegna di gusto Osteria Il Moro Lab, organizzata dai fratelli Nicola ed Enzo Bandi del ristorante Osteria Il Moro di Trapani, tra i migliori ristoranti d’Italia secondo la Guida Michelin 2023.

La rassegna torna giovedì 25 maggio alle 20.30 presso il ristorante in via Giuseppe Garibaldi nel centro storico trapanese. E si inserisce come tassello di un vero e proprio laboratorio di saperi e sapori, aperto ad eventi in continua evoluzione, con lo scopo di valorizzare le risorse umane e agricole, le piccole produzioni siciliane e le eccellenze del territorio. Osteria Il Moro Lab è infatti uno scambio evolutivo di idee e di prospettive, un contenitore di incontri, confronti costruttivi, scambi culturali intorno al cibo e al vino.

La rassegna ritorna con il titolo “Visioni di cucina e territori”, e mette insieme questa volta due diverse visioni di cucina, unite dal legame territoriale: quella dello chef residente dell’Osteria Il Moro, Nicola Bandi, e quella dello chef Nino Ferreri del ristorante di Bagheria Limu (1 stella Michelin). Insieme, gli chef, figli di due percorsi diversi, daranno onore alla Sicilia, al territorio siciliano, attraverso le loro creazioni, mettendo in risalto la biodiversità siciliana.

I piatti saranno abbinati ai vini di una delle cantine più rappresentative della Sicilia, la cantina Tasca d’Almerita. Dal Metodo Classico Almerita Contessa Franca si passerà alla degustazione, in abbinamento alle portate, di due vini icona della Tenuta Regaleali, Nozze d’oro 2020 e 2012 e Rosso del Conte 2017 e 2012 fino ad arrivare a Tenuta Capofaro Malvasia di Salina IGT 2021 in degustazione con i dessert. La narrazione dei vini, che si intreccerà alla storia della famiglia e delle Tenute, sarà condotta dal Costanza Chirivino.

Per info e Prenotazioni:
Osteria Il Moro
Via Garibaldi, 86
Tel 0923 23194
Whatsapp 3288252076
Email info@osteriailmoro.it

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Nasce la Comunità Slow Food per la valorizzazione della cultura alimentare marinara di Mazara del Vallo. Tra gli obiettivi, valorizzare il Pane di Barca.

Buono, pulito e giusto. Su questo tre principi si basa l’attività di Slow Food, l’organizzazione internazionale che sostiene la valorizzazione dei prodotti alimentari tradizionali, locali e artigianali, la salvaguardia della biodiversità agricola e culinaria, nonché la promozione di pratiche alimentari sostenibili, etiche ed equilibrate.

Ed è su questi principi che nasce la Comunità Slow Food per la valorizzazione della cultura alimentare marinara di Mazara del Vallo.

L’idea arriva da un gruppo di amici mazaresi, già soci Slow Food e capitanati da Gianfranco Cammarata, che insieme hanno deciso di portare avanti la filosofia che è alla base di questa importante associazione.

Gli obiettivi della Comunità Slow Food di Mazara del Vallo sono, in generale, gli stessi che porta avanti il movimento, ovvero promuovere la consapevolezza alimentare attraverso varie attività, come la creazione di mercati dei contadini, il sostegno agli agricoltori locali, l’organizzazione di eventi gastronomici, la difesa del patrimonio culinario tradizionale e la sensibilizzazione sulle tematiche relative all’alimentazione e all’agricoltura sostenibile.

Ma lo scopo delle Comunità Slow Food è soprattutto quello di lavorare a stretto contatto con il territorio di appartenenza, portando avanti un modello che guarda ad un legame diretto tra produttori e consumatori. Nello specifico, la neonata Comunità di Mazara del Vallo si pone tra i suoi obiettivi principali quello di ridare voce e spazio ad un prodotto ormai quasi dimenticato: il Pane di Barca.

Il Pane di Barca, prodotto e consumato sui pescherecci di Mazara del Vallo fino a non molti anni fa, veniva realizzato da diversi maestri fornai del luogo con lo scopo di farlo durare fresco e fragrante più a lungo possibile. In questo modo i marinai, in mare per molti giorni, potevano nutrirsi con un prodotto sempre buono.

“Il motivo per cui abbiamo pensato al Pane di Barca – dice Gianfranco Cammarata, portavoce della Comunità Slow Food di Mazara del Vallo – sta nel fatto che questo prodotto porta con sé valori e significati importanti: assistiamo sempre più inermi allo spreco di cibo, spesso industriale e di scarsa qualità; il Pane di Barca è prodotto partendo da farine locali e lieviti naturali, è un prodotto che dura nel tempo e soprattutto è un prodotto artigianale che da voce ai maestri fornai che lo producono”.

Dietro questo pane ci sono quindi tutti i valori che Slow Food sostiene da anni: salvaguardia della biodiversità, pratiche alimentari sostenibili ed etiche, come il non spreco alimentare, e la valorizzazione dei prodotti alimentari locali.

Se è vero che il Pane di Barca esiste da tanti anni, questo appellativo è un po’ più recente. Fu l’Arch. Gianni Di Matteo, nel 2019, ad usare questo nome durante un workshop nell’ambito dell’evento “Foodda”, organizzato da Coltivatori di Bellezza e Studio Formaliquida, che accese per la prima volta i riflettori su quel pane speciale.

La Comunità Slow Food di Mazara del Vallo nasce quindi con l’auspicio di ridare voce alle produzioni locali di qualità nello spirito del buono, pulito e giusto e con la consapevolezza che, se ognuno di noi fa la propria parte, può nascere un meccanismo di valorizzazione del territorio e delle professionalità che ne fanno parte, per uno sviluppo più equo e sostenibile della Città.

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Osteria il Moro e il nuovo menu 2023 tra tradizione, innovazione, conoscenza e creatività

“Brilla la cucina gourmet a Trapani. Noi ci auguriamo, e auguriamo ai fratelli Bandi, che presto possa brillare anche una stella”.

Esattamente un anno fa scoprivamo questa realtà tutta trapanese e nell’articolo pubblicato dopo quella esperienza enogastronomica concludevamo con le parole appena dette. Nel frattempo i fratelli Nicola ed Enzo Bandi hanno continuato a lavorare, a fare ricerca e innovazione in cucina, e tutto ciò li ha portato ad ottenere importanti riconoscimenti, tra questi la segnalazione nella Guida Michelin 2023. Un riconoscimento importante che valorizza il territorio e porta entusiasmo in una squadra e in una famiglia che con dedizione e amore si dedica a ciò che sa fare meglio: deliziare gli ospiti con una cucina elegante e raffinata.

Osteria il Moro è un ristorante situato nel centro storico di Trapani, aperto sei anni fa dai fratelli Enzo e Nicola Bandi. Il ristorante si è distinto da subito per la proposta di una cucina legata alle radici della tradizione siciliana, in grado di offrire piatti ricchi di gusto e personalità, accompagnati da un servizio attento e da un’interessante selezione di vini, con circa 300 etichette, regionali, nazionali e internazionali. Lo chef Nicola Bandi, autodidatta, si ispira alla tradizione siciliana per creare piatti innovativi utilizzando ingredienti locali e di eccellente qualità, cercando sempre di evitare gli sprechi in cucina.

“Passo tante ore in cucina, a sperimentare, studiare, provare e riprovare. Amo la tradizione ma soprattutto innovare; giorno dopo giorno continuo a sperimentare, al fine di migliorarmi e accrescere il livello della mia cucina”, afferma lo chef Nicola Bandi.

Dobbiamo dire che Nicola Bandi non si è smentito nemmeno questa volta, con il nuovo menu, è ha dato prova di grande abilità e curiosità tra i fornelli. Scopriamo insieme il nuovo menu dell’Osteria Il Moro.

L’entrée di benvenuto è divertente, oltre che buono: pane “cunzatu” che diventa un pomodoro, la caponata nascosta in un cioccolatino, un oliva che diventa liquida, un donuts ricoperto di fonduta di piacentinu ennese, salsa verde di verdura tipica e un croccante di maialino dei Nebrodi. Piccole chicche che anticipano tutta la creatività dello Chef.

Il primo antipasto, carciofo alla carbonella, ci riporta al ricordo della scampagnata. Un carciofo in doppia cottura a bassa temperatura, un croccante al nero di seppia a fare da base, una fonduta di ragusano e la crema gambi di carciofi, il tutto servito dopo una breve affumicatura barbecue che sprigiona tutto il suo profumo una volta aperta la cloche.

Già da questo piatto notiamo l’attenzione al non spreco: i gambi dei carciofi, spesso buttati, diventano invece una favolosa crema che unisce tutti gli ingredienti.

Il secondo antipasto, il polpo in zucca, ha alla base una crema di maggiorana e formaggio di pecora sulla quale è adagiato il polpo in doppio cottura e crema di zucca agrodolce. A guarnire un velo di zucca con semi di zucca tostati e polvere di olive. Un piatto fresco e avvolgente al palato.

Con gli antipasti lo Chef fa sfoggio anche dei suoi lievitati: il pane fatto con lievito madre, farina senatore cappelli e rimacinato, lasciato lievitare per 24 ore; i grissini, leggeri e sottili: il pane sfogliato, una novità, un lievitato soffice e gustosissimo.

Passando ai primi lo Chef Nicola Bandi ci presenta un piatto semplice ma di grande impatto, i tubetti di ricotta, pecorino e pere. Ingredienti poveri e ben equilibrati tra di loro; i tubetti vengono mantecati con crema di pecorino e ricotta, le pere cotte a bassa temperatura, aromatizzate al marsala e spadelliate e alla base una salsa alla cicoria che dona quel tocco di amaro che riequilibra il tutto.

Il secondo primo è la rivisitazione di un tempio della gastronomia siciliana: la pasta con le sarde. Qui lo Chef rivisita la ricetta siciliana creando un raviolo al plin con un ripieno di sugo alle sarde ristretto, guarniti con un pralinato di pinoli, pezzetti si sarda marinata e affumicata e una mollica aromatizzata al finocchietto. Un grande primo, una rivisitazione ben riuscita.

Con i secondi lo Chef ci stupisce con una ombrina e con la lingua di vitello.

L’ombrina appena scottata è servita su una crema di cicoria accompagnata dalla bagna cauda che da sapidità e dalle cime di cicoria. Un pesce semplice valorizzato con il sapiente uso di ingredienti e preparazioni dal sapore deciso. 

La lingua al cioccolato, ricetta antichissima che lo chef è andato a scovare, prevede una preparazione lunga e meticolosa: la lingua viene cotta per oltre 16 ore a bassa temperatura e accompagnata ad una salsa al cioccolato fondente agrodolce. Completano le fava di cacao e il pak choi, verdure con tendenza amara di origine cinese.

Notiamo con piacere come la tradizione viene reinterpretata non solo con ingredienti del territorio ma anche con una ricerca continua di gusti e sapori che arrivano da lontano, creando così un mix vincente di gusto e bontà.

Concludiamo il pranzo con pane e panelle, non il classico street food palermitano, ma un dolce: crumble ai ceci, insalatina di ceci, gelato ai ceci, gel al lime, sale, pepe e scorza di limone. E il pane? Una mini brioche calda che il commensale può riempire a suo piacimento e ricostruire così il pane e panelle. Un’idea simpatica ma soprattutto originale e gustosa.

Non da meno sono stati gli abbinamenti con i vini proposta da Enzo Bandi, perfetto padrone di casa e Maître che con il suo staff non ha fatto mancare le giuste attenzioni in sala.

Spumante Metodo Classico Brut Foderà vendemmia 2015. Questo spumante prodotto a Marsala con uve Grillo è stato abbinato al benvenuto dello Chef. Perlage fine e persistente. Intenso al naso con sentori di agrumi e crosta di pane. Spiccata acidità e sapidità al palato.

Con gli antipasti e i primi viene servito un Terre Siciliane Igp Catarratto 2021 di Nino Barraco, noto vigneron marsalese. Intenso e persistente con note di agrumi e frutta gialla. Elegante nel finale. Un vino di grande espressione territoriale che ben si abbina ai piatti proposti. Particolarmente piacevole con il polpo in zucca.

Il Salina Bianco Igt Bianco V 2020 Eolia viene abbinato all’ombrina. Le note fruttate, la foglia del cappero, la pietra focaia volgono verso sentori salmastri e balsamici. Al palato è ampio, lungo. Un vino dal carattere deciso.

La lingua al cioccolato viene servita in abbinamento al Doc Etna Rosso Milice Rosso 2016 Cantine di Nessuno. Un rosso rubino vivo, intenso e complesso al naso dove si accavallano profumi di frutti rossi e minerali, spezie e frutta secca. Morbido e fresco, dal tannino elegante e vellutato. Un grande vino e un buon abbinamento.

Per finire, con il dolce viene servito un Passito di Malvasia delle Lipari Doc La Rosa Bianca 2021. La frutta candita fa da padrona nel bouquet di questo vino, accompagnate da tracce di mineralità e da spezie dolci. Fresco, sapido e di buona persistenza.

Una nota particolare la meritano anche i panettoni dello Chef Nicola Bandi. Un amore per i lievitati che lo ha portato ad iniziare, già 4 anni fa, una piccola produzione di panettoni artigianali. Quest’anno le versioni sono due, classico e cioccolato. 30 ore di lievitazione per un mix di ingredienti di alta qualità: farine siciliane, uvetta e arancia candita per il classico, ai quali si aggiungono un fondente al 75% e le fave di cacao nella versione al cioccolato.

Le nostre impressioni su questa ormai nota sosta di gusto non possono che essere positive: una continua ricerca sta portando lo Chef Nicola Bandi a percorrere una strada impervia e difficile, ma non per questo egli si sente scoraggiato. Tuttalpiù ogni volta riesce a spingersi oltre, e questa voglia di oltrepassare i limiti lo porta a scoprire nuovi orizzonti pieni di luce e profumi, colori e sapori, forme e gusti. Ingredienti che suonano all’unisono e creano quella melodia che nasce unendo tradizione, innovazione, conoscenza e creatività.

Osteria il Moro
Via Garibaldi, 86
91100 Trapani
Centro Storico

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AIS Trapani. Perricone, il vitigno riscoperto. Serata di approfondimento con 9 vini della Sicilia Occidentale.

Lunedì scorso, 5 dicembre, tanti soci e amici dell’Associazione Italiana Sommelier e a tanti appassionati di vino, si sono incontrati a Mazara del Vallo nella splendida location Casale Montalto per andare alla scoperta del Perricone, il vitigno riscoperto grazie al lavoro e alla lungimiranza di molti produttori.

Perricone, Pignatello, Pignateddu, Guarnaccia: questi i diversi modi di chiamare questo vitigno di antica coltivazione. A fine ‘800 era il vitigno a bacca nera più diffuso nelle province di Palermo e Trapani. Oggi è coltivato in poche centinaia di ettari nella Sicilia Occidentale.

La serata, organizzata da AIS Trapani, ha visto al confronto 9 vini di 9 aziende di altrettanti territori della Sicilia Occidentale, come detto prima terra d’elezione del Perricone. Una serata voluta per dare voce a questo vitigno e a chi lo produce con interessanti risultati.

Diverse vinificazioni e diversi stili produttivi delle aziende partecipanti: Barone di Serramarrocco, Colomba Bianca, Funaro, Caruso & Minini, Castellucci Miano, Tasca D’Almerita, Firriato, Barraco e Porta del Vento.

La degustazione è stata guidata da Mattia Filippi, enologo e produttore di vini, e dai Sommelier dell’AIS Michele Miceli e Franco Rodriquez. I vini si sono dimostrati tutti particolarmente freschi, con note floreali e fruttate e ovviamente con lati distintivi a seconda degli areali di produzione, degli stili produttivi e delle diverse annate. Una degustazione interattiva che ha visto la partecipazione del pubblico con domande, interventi e proposte e che ha reso tutto molto più coinvolgente.

Un plauso va fatto ai Sommelier del Gruppo Servizi AIS Trapani che hanno svolto la mescita durante la degustazione. Un Gruppo Servizi che l’Associazione mette a disposizione anche per iniziative private in cui si necessità della professionalità di Sommelier in servizio.

“AIS Trapani, con queste iniziative, si dimostra sempre più attore principale nella divulgazione della cultura del vino e punto di riferimento per appassionati, aziende, professionisti e addetti ai lavori che ogni giorno sono impegnati nel far crescere e far conoscere il territorio”, dice Giuseppe Vultaggio, Delegato AIS Trapani.

 

“Come Delegazione AIS Trapani siamo al lavoro per realizzare tante altre belle occasioni di incontro, sia tematici che di convivialità, per scoprire altre realtà e altri territori, italiani e internazionali”, dice Ignazio Perez, responsabile comunicazione AIS Trapani.

Per chi volesse rimanere aggiornato su tutte le iniziative AIS Trapani può seguire le pagine social Facebook facebook.com/aistrapani e Instagram instagram.com/aistrapani

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1° edizione "Perpetuo Wine Fest, vini a carattere ossidativo" a Marsala il 18 e 19 ottobre 2022

Perpetuo Wine Fest è l’evento che rimette al centro della scena vitivinicola i vini a carattere ossidativo, di cui la Sicilia vanta una storia secolare grazie al vino Marsala.

Scopo di questa prima edizione è anche quello di valorizzare il pesce povero portandolo dalle tavole delle famiglie ai ristoranti gourmet e abbinandolo al Perpetuo.

L’Ossidazione, ovvero questa particolare reazione chimica che ha la capacità di alterare le caratteristiche dei vini creando spesso un difetto, qui diventa fase fondamentale del processo produttivo, donando ai cosiddetti vini a carattere ossidativo quelle particolari caratteristiche che li rendono inimitabili. Il Marsala, il Vin Jaune, il Madeira, lo Sherry sono solo alcuni esempi dei migliori vini a carattere ossidativo prodotti al mondo. Grazie a questa particolare tecnica di produzione, oggi sempre più riscoperta da tanti produttori, si riesce ad apprezzare vini intriganti e a raggiungere frontiere aromatiche sempre più interessanti.

Il nome dell’evento vuole riprendere quel particolare vino che si produceva a Marsala prima del vino Marsala. Sembra un gioco di parole ma non lo è. Oggi conosciamo il vino Marsala così per come lo hanno voluto gli inglesi che, arrivati in Sicilia nella metà del ‘700 per cercare un vino da vendere al mondo, hanno trovato il perpetuo, ovvero quel vino che si produceva nel trapanese già da diversi secoli. A questo vino gli inglesi hanno aggiunto l’alcol, lo hanno quindi fortificato per riuscire a trasportarlo senza rovinarlo. Così nasce il vino marsala. Ma cos’era il Perpetuo? Era, ed è, un vino che si rinnova per sempre, perpetuamente. Ogni anno i produttori di vino perpetuo lasciano una quantità di questo vino in una singola botte dove affina per poi addizionarlo l’anno successivo con il vino nuovo. Così ogni anno il vino prodotto porta in sè un po’ del vino dell’anno precedente, rinnovandosi di anno in anno, all’infinito.

Una magia del vino che si era un po’ persa nei primi del ‘900 e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso da Marco De Bartoli, enologo e produttore di vini marsalese, visionario e lungimirante nelle sue scelte.

E proprio la cantina Marco De Bartoli sarà il palcoscenico del Perpetuo Wine Fest, qui il 18 ottobre ci sarà la presentazione dell’evento e la prima Masterclass AIS Trapani dedicata ai vini perpetui dal titolo Perpetuo, il marsala prima del marsala.

L’evento continua il 19 ottobre presso l’agriturismo Vultaggio nel comune di Misiliscemi dove si svolgerà una tavola rotonda sul tema Vini a carattere ossidativo e pesce povero, dalle tavole dei pescatori e dei contadini alle proposte gourmet per valorizzare il territorio con nuovi percorsi enogastronomici. Un incontro dove si confronteranno chef, ristoratori, produttori, giornalisti e sommelier per capire e sviluppare insieme idee che possano valorizzare al meglio i prodotti del mare abbinati ai vini a carattere ossidativo, riscoprendo anche i sapori di una volta. Al termine, le cantine, gli chef, i ristoratori e i produttori apriranno i banchi d’assaggio al pubblico per scoprire ed assaporare i vini, i prodotti e gli abbinamenti enogastronomici del territorio.

Programma completo su www.perpetuowinefest.it

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Si allarga la famiglia di AIS Trapani con 35 nuovi Sommelier. Presentata anche la nuova Delegazione Provinciale e il nuovo Presidente Regionale.

La Delegazione di Trapani dell’Associazione Italiana Sommelier consegna i diplomi a ben 35 nuovi Sommelier, un percorso che si conclude dopo anni di impegno, studio e degustazioni per i corsisti e che conferma l’AIS come punto di riferimento importante per la formazione professionale di alto livello.

 
Si è concluso lo scorso maggio il corso di 3° livello AIS Trapani e qualche giorno fa sono stati consegnati i diplomi a 35 nuovi Sommelier. Una grande festa partecipata non solo dai nuovi Sommelier ma anche dai tanti soci e sostenitori dell’Associazione che nel corso dell’anno supportano le attività associative del territorio. Un gruppo eterogeneo per genere, età e professionalità proveniente da tutta la provincia di Trapani, a dimostrazione che la passione per il vino e qualcosa che lega molti appassionati indistintamente dalle loro storie personali: ci sono tanti operatori del settore enogastronomico ma anche professionisti che provengono da altri mondi, tutti insieme per portare avanti la cultura del vino.

In un periodo in cui la ricerca di professionisti preparati e specializzati è un vero problema per chi fa ristorazione, accoglienza ed enoturismo di alto livello, l’Associazione Italiana Sommelier si conferma ente di alta formazione a supporto del territorio. Supporto che non si ferma con la consegna dei diplomi ai nuovi Sommelier ma che prosegue con nuovi corsi di formazione di 1° livello in partenza tra pochi giorni ad Alcamo e a Trapani. Inoltre AIS Trapani ha avviato da tempo una collaborazione con gli istituti alberghieri della provincia e anche lì continua a formare tanti Sommelier, come quelli che proseguiranno il percorso con il corso di 3° livello in programma a breve.

La serata di consegna dei diplomi ai nuovi 35 Sommelier è stata anche l’occasione per presentare ai soci della provincia di Trapani il nuovo Presidente Regionale AIS Sicilia Francesco Baldacchino e la Vice Presidente Mariagrazia Barbagallo. Prima uscita pubblica anche per il nuovo Delegato AIS Trapani Giuseppe Vultaggio e per tutto il Consiglio di Delegazione formato dai Sommelier Maria Grazia Sessa, Franco Rodriquez, Lorenzo Cudia, Michele Miceli, Stefano Cammarata, Ignazio Perez e Alessandro Sciacca Consigliere Regionale AIS Sicilia. Una compagine di delegazione ricca di professionalità ed esperienze che vanno dall’associazionismo, alla ristorazione, all’enoturismo, a professionisti della comunicazione e di altri settori. Ma soprattutto una delegazione presente a tutti i livelli associativi regionali e nazionali.

L’Associazione Italiana Sommelier con la sua Delegazione di Trapani conferma quindi una presenza importante sul territorio, presenza non meramente autoreferenziale ma attiva a supporto delle aziende che in provincia portano avanti attività enogastronomiche ed enoturistiche. La formazione del personale, gli eventi e le manifestazioni svolte nel corso degli anni, il gruppo servizi che mette a disposizione i Sommelier AIS per attività di servizio e di rappresentanza sono tutti elementi che prefigurano un rapporto diretto con il territorio e le sue realtà aziendali.

Un’associazione storica nel mondo della somellerie che porta avanti la cultura del vino a tutti i livelli il cui scopo e quello di valorizzare sempre più le eccellenze del territorio, non solo sul vino ma che sul cibo e sull’olio. Nello specifico AIS Trapani si sta impegnando a riportate in auge uno dei vini simbolo della provincia, il perpetuo, ovvero quel vino che si rinnova per sempre, perpetuamente e che era presente in tutte le famiglie contadine fino alla metà dell’800. Una magia del vino che si era un po’ persa e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso da alcuni produttori visionari. Per riscoprire questo vino AIS Trapani organizzerà il 18 e il 19 ottobre a Marsala il Perpetuo Wine Fest, evento di cui saranno diffusi maggiori dettagli.

Una bella serata di festa per i nuovi Sommelier che terminano un percorso ma che iniziano un viaggio, quello nel mondo del vino che è fatto di bellezza e di scoperte continue. Sommelier che da oggi diffonderanno quella cultura del vino acquisita nei libri, nelle vigne e nelle cantine e che oggi mettono a disposizione dei tanti amati del vino che vogliono bere consapevolmente e responsabilmente.

Un pensiero affettuoso è stato rivolto a fine serata da tutti i nuovi Sommelier all’attuale Delegato Giuseppe Vultaggio e al Delegato uscente Franco Rodriquez ai quali è stato omaggiato un piccolo cadeau.

A suggellare la cerimonia è stata scattata la foto di rito alla quale è seguito, così come ci ha abituato l’amico, il Sommelier, il fondatore di AIS Trapani Franco Rodriquez alla fine di ogni lezione, un solo grido: TUTTI SOMMELIER!

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Cous Cous Fest, la rassegna festeggia i 25 anni con un'edizione speciale dal 16 al 25 settembre 2022

Venticinquesima edizione per il Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale che riunisce a San Vito Lo Capo Paesi e culture diverse al’insegna della pace, dello scambio e della multiculturalità. Sarà un’edizione speciale quella che si svolgerà dal 16 al 25 settembre 2022 a San Vito Lo Capo, organizzata dall’agenzia Feedback in partnership con l’amministrazione comunale, per celebrare questo importante anniversario.

“Venticinque anni è un compleanno che mi sta particolarmente a cuore – ha detto Giuseppe Peraino, sindaco di San Vito Lo Capo – perché il festival l’ho visto nascere proprio da primo cittadino. Sarà per me, quindi, un’emozione particolare tagliare questo traguardo nuovamente da sindaco di San Vito Lo Capo con un’edizione che vorremmo rimanga nella storia della manifestazione”.

Slogan della venticinquesima edizione, che vedrà nuovamente a sostegno del festival i main sponsor Bia CousCous e Conad, sarà  “Love never stops”. Dopo un anno di stop a causa della pandemia e un’edizione 2021 nel rispetto delle limitazioni per il contrasto al Covid, “il festival  vuole ripartire – ha spiegato Fabio Polisano, direttore creativo di Feedback che ha ideato il nuovo visual e lo slogan dell’evento – mettendo l’accento sull’amore, i sentimenti che, nonostante la situazione attuale, continuano a vincere e ad affermarsi e che, nel solco dell’anima del festival, travalicano i confini, le barriere, le culture”.  

San Vito Lo Capo tornerà ad ospitare chef provenienti da tutto il mondo, ospiti e artisti per una dieci giorni di appuntamenti, sfide di cucina, degustazioni e incontri culturali. Momenti centrali dell’evento saranno sempre i Campionati di cous cous che mettono a confronto chef italiani e internazionali. Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose, guiderà le selezioni degli chef partecipanti e le giurie di esperti che assaggeranno i piatti in gara a San Vito Lo Capo per eleggere i vincitori. Anche quest’anno le selezioni per partecipare ai Campionati si svolgeranno on-line. A breve il via alle candidature attraverso il sito couscousfest.it

Tra le novità di quest’anno, la direzione artistica affidata a Massimo Bonelli di iCompany, società organizzatrice, tra gli altri, del Concerto del Primo Maggio a Roma, del Premio Fabrizio De Andrè, di CasaSIAE al Festival di Sanremo e di tanti altri importanti eventi nazionali. “E’ per me un grande onore assumere il ruolo di direttore artistico di un evento importante, storico e ricco di significato come il Cous Cous Fest – spiega Massimo Bonelli, fondatore e Ceo di  iCompany -. Sarà stimolante poter lavorare alla costruzione di una proposta artistica che metta a fuoco i valori fondanti del Festival, tra integrazione culturale, sperimentazione e intrattenimento. Ringrazio quindi il Comune di San Vito Lo Capo e l’agenzia Feedback, organizzatore storico del Cous Cous Fest, per avermi offerto questa affascinante opportunità.”

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A Mazara del Vallo dal 26 al 28 Agosto va in scena "Stelle sul Mazaro", storie e sapori intorno al vino

Dal 26 a 28 Agosto la città di Mazara del Vallo ospiterà Stelle sul Mazaro, un evento enogastronomico nato per coniugare realtà produttive, riscoperta della città ed eccellenze enogastronomiche locali della Strada del Vino e dei Sapori Val di Mazara. La casbah, ovvero il centro storico della cittadina siciliana che conserva l’affascinante impianto islamico, sarà teatro delle iniziative.

Un programma ricco di appuntamenti per vivere lo spazio urbano e metterlo in connessione con le realtà produttive vitivinicole del territorio circostante all’insegna del buon gusto e delle eccellenze enogastronomiche.

Numerose le cantine dell’agro mazarese che parteciperanno all’iniziativa, tra queste Giglio, Assuli, Baglio Aimone e Tenuta Gorghi Tondi.

Tanti gli appuntamenti. Il 26 Agosto si inzia con una masterclass che darà spazio ad un grande protagonista: il Gambero Rosso di Mazara, simbolo della marineria locale. Il Gambero Rosso sarà al centro di una degustazione che lo coniugherà ad 8 Presìdi Slow Food e 8 vini bianchi da vitigni autoctoni tra i più rappresentativi dell’isola. “Rosso di Mazara…bianchi di Sicilia” il nome della masterclass, un percorso degustativo introdotto dalla giornalista Valeria Lopis e guidato da Onav Trapani. Il pregiato crostaceo sarà abbinato con l’Insolia “Resilience” di Colomba Bianca, il Grillo “Vurrìa” Cantina Di Giovanna, il Catarratto “Kima” di Possente, il Carricante Etna Bianco Superiore di Barone di Villagrande, il Moscato di Siracusa “Cyane” di Cantina Pupillo, lo Zibibbo pantesco “SoraLuna” di Fabrizio Basile, la Malvasia secca delle Lipari “Didyme” di Tasca D’Almerita e il vitigno reliquia Rucunu “Nsajar” di Riofavara.

Il 27 Agosto verrà aperto al pubblico il villaggio della Strada del Vino articolato lungo il fiume Mazzaro con gli stand degli associati della Val di Mazara, truck food, artigiani ed artisti per promuovere e scoprire i sapori, le storie e le ricchezze enogastronomiche e culturali del territorio. Un modo per apprezzare maggiormente i prodotti di questa terra e scoprirne di nuovi ed interessanti.

Gran finale il 28 Agosto. Si continuerà ad apprezzare il bello e il buono della città ma questa volta dal mare, a bordo delle imbarcazioni per dare un punto di vista tipicamente insolito.

Nei tre giorni saranno presenti in città numerosi giornalisti, influencer e operatori del mondo enogastronomico per far conoscere e raccontare la città di Mazara del Vallo, la Val di Mazara, le sue bellezze, il territorio e le aziende ed i prodotti della Strada del Vino e dei Sapori Val di Mazara.

Programma completo su www.stellesulmazzaro.org

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Grande successo per la prima edizione di “I Sapori di Grani Antichi di Calatafimi Segesta”

Questa prima edizione ha visto la presenza di diverse aziende locali, unite per la riuscita dell’evento che ha come obiettivo la valorizzazione dei prodotti del territorio e delle bellezze storico e paesaggistiche di Calatafimi Segesta.

Buona la prima. In provincia di Trapani va in scena la prima edizione dell’evento I Sapori di Grani Antichi di Calatafimi Segesta, svoltasi nell’omonima cittadina nota ai più per il parco archeologico dove è possibile visitare il tempio e il teatro greco.

La manifestazione enogastronomica, organizzata dall’Associazione Terra dei Sapori con il patrocinio del Comune di Calatafimi Segesta, della Pro Loco locale, del GAL Elimos, di Eurotoques Italia (Unione Europea Cuochi), dell’Associazione TRS (Tutela Razze Siciliane) e dell’ACLI Terra Trapani, nasce dall’idea di far incontrare il pubblico con i produttori e punta i riflettori sui grani antichi siciliani e sul miele locale.

I grani antichi siciliani, le cui qualità sono ormai riconosciuto in ogni angolo del mondo, sono una risorsa importante per il nostro territorio ed è giusto valorizzarli attraverso eventi come quello di Calatafimi Segesta. Come anche il miele da produzione biologica e certificata, prodotto da proteggere e tutelare soprattutto in un momento come questo in cui il problema delle api mette a rischio la nostra biodiversità.

L’evento, che è stato un’occasione importante per conoscere e valorizzare le bellezze e le bontà di Calatafimi Segesta, ha visto la partecipazione di numerosi produttori del territorio e non solo che hanno voluto mettere in mostra le loro eccellenze. Tra queste segnaliamo i vini della cantina Kaggera e dell’azienda agricola Nanfo di Todaro Bartolo, i prodotti e i rosoli dell’azienda Doria e l’apicultura di Giacomo Accardo. Tanti anche i ristoratori coinvolti nella manifestazione .

Interessanti i momenti di riflessione e approfondimento su temi importanti quali l’ape nera e l’apicultura siciliana e i grani antichi e tradizionali di Sicilia. Durante il convegno “Ape Nera siciliana e apicoltura” sono intervenuti Carlo Amodeo, responsabile del Presidio dell’Ape Nera Sicula, la dietista Valentina Settipani e il presidente dell’Associazione TRS (Tutela Razze Siciliane) Giovanni Cerasa. Per il convegno sui “Grani antichi e tradizionali”, sono intervenuti Alessandra Conti, Antonino Ciaccio, vicepresidente di Simenza, Giuseppe Li Voti, presidente della stazione di Granicoltura, Valentina Settipani, dietista, Giuseppe Peralta, vicepresidente nazionale ACLI Terra, Rosario Perricone, antropologo, lo chef Gianfranco Dainotti e la travel blogger Federica Miceli.

Fiore all’occhiello della manifestazione sono stati i cooking show che hanno visto protagonisti rinomati chef siciliani e, contestualmente, cantine del trapanese e del palermitano. Giuseppe Costa, del ristorante il Bavaglino (Terrasini) ha condotto una cooking show abbinando i suoi piatti ai vini di Possente. E ancora Carlo Mazara e Natale Di Maria di Eurotoque, lo chef Michele Bellezza, Salamureci (Trapani) e Valentino Palmisano, Pino Maggiore di Cantina Siciliana (Trapani), Gianfranco Dainotti, Andrea Macca di Baglio Sorìa e Peppe Giuffrè. Tra le cantine presenti durante i cooking show segnaliamo Tenute Orestiadi, Cantina Funaro, Terre di Shemir, Terre di Gratia, Firriato, Alessandro di Camporeale e Cantine Kaggera.