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Tornano le Cene Letterarie a Case Perrotta, sull'Etna. Da Sciascia a Camilleri, viaggio nella cucina siciliana

Parlare di cibo per parlare di cultura, di rapporti sociali e personali, di legami. Tornano le cene letterarie a Case Perrotta, l’agriturismo biologico di Sant’Alfio, alle pendici del vulcano, a 800 metri di altitudine sul livello del mare. L’appuntamento è per sabato 29 ottobre alle ore 20, per un viaggio nella cucina siciliana, da Sciascia a Camilleri.

Tra una portata e l’altra, in un menù inedito ma tradizionale, uno scambio continuo di letture e aneddoti, tra gusto, parole, sorsi d’Etna. Una cena gastro-letteraria che consolida l’atto del cibarsi inteso come consapevolezza culturale, che si mescola ai piaceri della cucina e alla gioia del palato. Per citare qualche piatto: cannolo di ‘pipi arrustutu’ ripieno di pappanozza, crocchette di coniglio alla cacciatora, bruciuluni con funghi etnei trifolati in vaso cottura.

“Il successo delle precedenti cene letterarie organizzate all’insegna della conoscenza da scoprire con piacevole leggerezza tra una portata e l’altra – afferma la titolare di Case Perrotta, Agata Romeo – ci stimola a continuare con la rassegna. Questa serata è dedicata ai due importanti scrittori siciliani. Le letture, interpretate da un attore, indagheranno sul loro legame con il cibo e con le tradizioni gastronomiche, e offriranno spunti di riflessione sul valore culturale della cucina. Ed in futuro proseguiremo, perché la rassegna piace; c’è tanta gente che ama questo tipo di coinvolgimento a tavola, che parte dal cibo, e dal vino, per stimolare, con le parole, tutti i sensi”.

Come avrebbe detto lo scrittore di Regalpetra: “A ciascun territorio la sua agricoltura a ciascun popolo la sua dieta”. Attraverso il cibo affiorano così tematiche sociale e culturali che traggono origine da ingredienti e prodotti, dal loro rapporto intimo con il territorio che li “genera” (come si legge nel libro “La ragione del cibo” Leonardo Sciascia a Tavola da una conversazione con Vito Catalano, di Lillo Alaimo Di Loro). Il cibo è cultura ma anche forte simbolo di legami, familiari e affettivi. Ce lo ricorda un’indagine sull’universo gastronomico di Andrea Camilleri, espresso attraverso il suo illustre personaggio: il commissario Montalbano, goloso e continuamente affetto da un “pititto” smisurato. “La promessa – prosegue Agata Romeo – è quella di ideare serate gastro-letterarie, gustose come una tavolata ben imbandita, con rievocazioni di alimenti e pietanze tratte da ricordi di famiglia in Sicilia, e frammenti di quella straordinaria storia quotidiana che è l’atto del cibarsi”.

L’appuntamento è patrocinato dall’associazione Strada del vino e dei sapori dell’Etna e fa parte della rassegna gastro-letteraria di Case Perrotta, ormai tappa fissa per i golosi, e per gli amanti del cibo e della letteratura. I piatti saranno abbinati ai vini dell’Etna delle cantine Vini Russo e Barone di Villagrande. La cena ha un costo di 50 euro a persona. Per informazioni e per partecipare, è possibile chiamare Case Perrotta al 095968928 oppure 338 3720194.

SI può anche prenotare attraverso la pagina Facebook dell’evento dove è disponibile il menù completo. www.facebook.com

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Si conclude con successo la prima edizione del Perpetuo Wine Fest e ci lascia con una domanda: quale futuro per questi vini?

Una prima edizione straordinaria quella del perpetuo Wine Fest che ha visto grande partecipazione di pubblico e grande interesse da parte di operatori di settore, produttori, ristoratori, giornalisti, sommelier e appassionati. Masterclass, banchi d’assaggio ma soprattutto dibattito acceso sul futuro di questi vini che vedrebbe nella DOC Sicilia la casa futura, ma con la DOC Marsala a fare da cappello.

 

Valorizzare e promuovere due simboli enogastronomici del trapanese, il vino perpetuo e il pesce povero. Questo è stato l’obiettivo principale del primo Perpetuo Wine Fest, l’evento organizzato da AIS Trapani e AIS Sicilia in collaborazione con Slow Food Trapani e che rimette al centro della scena vitivinicola i vini a carattere ossidativo, di cui la Sicilia vanta una storia secolare grazie al vino Marsala. Questa prima edizione è stata realizzata insieme al progetto Poveri ma Ricchi, promosso da OP Trapani e Isole Egadi, che, attraverso una serie di iniziative ed azioni, punta a valorizzare il pesce povero portandolo sia nelle tavole delle famiglie che dei ristoranti gourmet proponendone un abbinamento con i vini a carattere ossidativo e, tra questi in particolare, al Perpetuo.

“Il Perpetuo, non solo rappresenta l’identità e la storia del territorio marsalese e trapanese ma anche il passato e il futuro di questa zona – afferma Francesco Baldacchino, presidente AIS Sicilia (Associazione Italiana Sommelier) -. L’AIS, insieme alle altre associazioni del settore, ha l’obbligo di promuovere gli abbinamenti tra il Perpetuo e il pesce povero, per sottolineare il binomio vincente vino-territorio e, dunque, materie prime locali”.

Ma cos’è il Perpetuo? Il nome dell’evento vuole riprendere quel particolare vino che si produceva prima del vino Marsala. Oggi conosciamo il vino Marsala così come lo hanno voluto gli inglesi che, arrivati in Sicilia nella metà del ‘700 per cercare un vino da vendere al mondo, hanno trovato il Perpetuo, ovvero quel vino che si produceva nel trapanese già da diversi secoli. A questo vino gli inglesi hanno aggiunto l’alcol, fortificandolo per riuscire a trasportarlo senza rovinarlo. Il Perpetuo era, ed è, un vino che si rinnova per sempre, perpetuamente. Ogni anno i produttori di vino perpetuo lasciano una quantità di questo vino in una singola botte dove affina per poi addizionarlo l’anno successivo con il vino nuovo. Così ogni anno il vino prodotto porta in sé un po’ del vino dell’anno precedente, rinnovandosi di anno in anno, all’infinito. Una magia del vino che si era un po’ persa nei primi del ‘900 e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso.

L’ossidazione, ovvero questa particolare reazione chimica che ha la capacità di alterare le caratteristiche dei vini creando spesso un difetto, qui diventa fase fondamentale del processo produttivo, donando ai cosiddetti vini a carattere ossidativo quelle particolari caratteristiche che li rendono inimitabili. Il Marsala, il Madeira, lo Sherry, il Vin Jaune dello Jura, sono solo alcuni esempi dei migliori vini a carattere ossidativo prodotti al mondo. Grazie a questa particolare tecnica di produzione, oggi sempre più riscoperta da tanti produttori, si riesce ad apprezzare vini intriganti ed a raggiungere frontiere aromatiche sempre più ampie ed interessanti.

L’evento si è aperto martedì 18 ottobre con la presentazione e la Masterclass in cui erano presenti 6 vini a carattere ossidativo di 6 produttori diversi. Palcoscenico di questa prima giornata la cantina Marco De Bartoli (Marsala, TP), cantina dell’omonimo enologo e produttore marsalese venuto a mancare qualche anno fa e che sul finire del ‘900 ha ripreso la produzione del Perpetuo mostrando al mondo le qualità di questo vino. Produttore visionario e lungimirante che ha saputo ridare voce a un territorio con i suoi vini a carattere ossidativo. La Masterclass, dal titolo Perpetuo, il Marsala prima del Marsala, oltre ai vini ha visto in abbinamento preparazioni a base di pesce povero che hanno dimostrato l’assoluta capacità di questi vini di abbinarsi armonicamente ai piatti della tradizione trapanese. 

Il Perpetuo Wine Fest è proseguito mercoledì 19 ottobre presso l’Agriturismo Vultaggio (Misiliscemi, TP) con una una tavola rotonda sul tema Vini a carattere ossidativo e pesce povero, dalle tavole dei pescatori e dei contadini alle proposte gourmet per valorizzare il territorio con nuovi percorsi enogastronomici dove si sono confrontati chef, ristoratori, produttori, giornalisti e sommelier per capire e sviluppare insieme idee che possano valorizzare al meglio i prodotti del mare abbinati ai vini a carattere ossidativo, riscoprendo anche i sapori di una volta. Dopo la tavola rotonda si sono aperti i banchi di assaggio dove erano presenti produttori, ristoratori e aziende del territorio.

“Questa prima edizione nasce dalla volontà di legare due prodotti fortemente rappresentativi di un’area, il vino perpetuo ed il pesce povero, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare un territorio, quello di Marsala e della provincia di Trapani e il suo patrimonio enogastronomico”, commenta Giuseppe Vultaggio, delegato AIS Trapani e tra i promotori del Perpetuo Wine Fest.

“È il vino della nostra storia, della nostra tradizione contadina e familiare che più rispecchia il nostro territorio, il suolo, la salinità. L’auspicio – continua Vultaggio – è quello di rafforzare la consapevolezza da parte dei produttori dell’importanza storica e del valore che questo vino rappresenta e di sostenere la volontà di continuare a produrlo.”

“Slow Food Trapani ha il dovere di portare avanti la sostenibilità della pesca e sensibilizzare al consumo di questi piatti semplici che appartengono alla tradizione locale”, commenta Vito Saccà, fiduciario di Slow Food Trapani. “Da diversi anni, con una serie di iniziative, promuoviamo il valore del pesce povero o, meglio, dimenticato, e continueremo a farlo con prossime azioni ed eventi futuri, all’insegna della cultura del mangiar bene e sano”.

“Il Perpetuo è un vino territoriale e “democratico” – dice Renato De Bartoli -. A differenza del Marsala, per fare il perpetuo non serve deposito di alcol, deposito fiscale e non serve avere a che fare con la dogana per le accise. È un vino che chiunque può fare. Sono il Maestrale e lo Scirocco a generano il nostro vino territoriale”.

Ma quale futuro attende questi vini? Nei due giorni di incontri con i produttori di vino perpetuo, tra cui Renato De Bartoli e Nino Barraco, è emerso che questi vini necessitano di una “casa”, un disciplinare di produzione. E pare che qualcosa si muova nella DOC Sicilia, anche se i due produttori concordano sul fatto che il Perpetuo e questi vini a carattere ossidativo diversi dal Marsala, trovino prima un cappello nella stessa DOC Marsala al fine di garantire un vero rilancio di questi vini della tradizione marsalese.

Il dibattito è appena iniziato e il Perpetuo Wine Fest, motore di questo dibattito, si prepara ad una seconda edizione ancora più stimolante.

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Camporeale Days 2022, una vetrina per l'Alto Belìce sempre più importante e partecipata

16mila presenze, 50 aziende, tanti winelovers, giornalisti e operatori del settore. Con questi numeri il Camporeale Days si conferma un’evento di grande importanza per l’Alto Belìce.

Numeri da record per Camporeale Days 2022. La kermesse, organizzata dall’Associazione Turistica Pro Loco Camporeale, con il patrocinio del Comune di Camporeale, in provincia di Palermo, nata per valorizzare e promuovere le risorse enogastronomiche, artistiche, artigianali e turistiche del territorio dell’Alto Belìce, giunge all’ottava edizione e registra uno straordinario successo con circa sedicimila presenze, 50 aziende partecipanti per un pubblico di addetti ai lavori e appassionati winelovers sempre più attenti e curiosi. Con tali risultati, la manifestazione, si conferma l’evento più importante del vino siciliano, il cui nome è legato ad un singolo territorio. E registra ancora una volta il tutto esaurito per workshop, masterclass e visite guidate per scoprire da vicino la realtà delle cantine e degli oleifici del territorio.

Quest’anno, per la prima volta, una importante novità: due giorni, 3 e 4 ottobre, dedicati agli operatori di settore con incontri B2B, masterclass e press tour per la stampa specializzata a livello nazionale e regionale; e due giorni aperta al pubblico, con un programma ricco di appuntamenti, masterclass, visite guidate durante il fine settimana di sabato 8 e domenica 9 ottobre.

“Dopo le scorse edizioni, tutte positive e di successo, volevamo alzare ancora di più il livello qualitativo di questa manifestazione – ha affermato Benedetto Alessandro, presidente della Pro Loco -. Camporeale Days è diventato ormai l’evento del vino siciliano legato ad un singolo territorio, che sempre più persone riconoscono. Con la prima parte dei Camporeale Days, dedicata agli addetti ai lavori, abbiamo voluto offrire un supporto in più alle aziende per fare conoscere le risorse agroalimentari, turistiche e artigianali dell’Alto Belice. Il weekend è stato invece sorprendente, perché il numero dei visitatori ha superato le nostre aspettative, ma ciò che ci inorgoglisce e ci sprona ad andare avanti è la qualità del pubblico. Alla manifestazione è arrivato un target sensibile e attento al mondo del vino, desideroso di approfondire. Il risultato di oggi dunque ci inorgoglisce. Per noi significa tanto perché siamo partiti da un piccolo evento e sta crescendo l’attenzione verso la manifestazione. Anzi è cresciuta e si diffonde l’interesse per il territorio e per i suoi prodotti. Possiamo affermare che l’evento è adesso un vero punto di riferimento per appassionati winelovers e addetti al settore di tutta la Sicilia”.

Punto di forza di questa ottava edizione del Camporeale Days sono state le Masterclass e i Cooking Show che si rivelano sempre un grande momento di studio e approfondimento per capire e apprezzare un territorio, quello dell’Alto Belìce, ricco di eccellenze: dal vino al grano, dall’olio extra vergine di oliva agli allevamenti di razze autoctone come la vacca cinisara.

Masterclass dedicate ai vini del territorio, come il syrah e il catarratto che sono state al centro di due importanti degustazioni: la prima ha visto il confronto tra i syrah del territorio con i syrah californiani, mentre la seconda si è concentrata sull’evoluzione del catarratto. Prove di forza che i vini siciliano hanno superato egregiamente. Ma anche importanti Cooking Show per valorizzare i prodotti del territorio e guidati da chef stellati o consigliati dalle migliori guide enogastronomiche come Giuseppe Costantino, Nino Ferreri, Damiano Ferraro, Gioacchino Gaglio, Gaetano Verde e Tony Lo Coco.

L’olio extra vergine di oliva, tema di questa edizione del Camporeale Days, ha trovato grande spazio nelle degustazioni guidate da professionisti del settore. Mentre per la prima volta partecipa il Consorzio di tutela della razza bovina cinisara, razza diffusa nel palermitano e che ha rischiato l’estinzione passando da 14.000 capi a poco più di 3.000. Oggi grazie al lavoro di alcuni produttori e del Consorzio sta riacquistando valore e mercato.

A partecipare alla manifestazione sono stati perlopiù appassionati, addetti ai lavori, visitatori e turisti in cerca di produzioni agroalimentari e artigianali di nicchia, appassionati del turismo sostenibile e dei metodi di produzione tradizionali e biologici, desiderosi di saperne di più su un territorio ricco di coltivazioni che raccontano la storia del Mediterraneo come la produzione di frumento, quella olivicola e quella vitivinicola. Sold out le visite nelle cantine del territorio e gli approfondimenti tematici sul vino.

“Il comune di Camporeale e l’amministrazione tutta hanno sempre sostenuto l’evento e continueranno a farlo perché riconosciamo l’importanza e la grande opportunità che dà al nostro territorio e alle sue eccellenze. Questo successo ci dona l’entusiasmo di cui abbiamo sempre bisogno”, ha affermato il sindaco Gigi Cino al termine della kermesse.

Grande partecipazione e presenza del pubblico anche per gli spettacoli dal vivo serali con Lello Analfino dei Tinturia, Giuseppe Urso e la Combo Jazz band e Dj Delta, alternati a mostre di moto e auto d’epoca e numerose altre iniziative che hanno portato all’interno del Baglio e del Palazzo del Principe di Camporeale un numero di visitatori inaspettato.

 

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1° edizione "Perpetuo Wine Fest, vini a carattere ossidativo" a Marsala il 18 e 19 ottobre 2022

Perpetuo Wine Fest è l’evento che rimette al centro della scena vitivinicola i vini a carattere ossidativo, di cui la Sicilia vanta una storia secolare grazie al vino Marsala.

Scopo di questa prima edizione è anche quello di valorizzare il pesce povero portandolo dalle tavole delle famiglie ai ristoranti gourmet e abbinandolo al Perpetuo.

L’Ossidazione, ovvero questa particolare reazione chimica che ha la capacità di alterare le caratteristiche dei vini creando spesso un difetto, qui diventa fase fondamentale del processo produttivo, donando ai cosiddetti vini a carattere ossidativo quelle particolari caratteristiche che li rendono inimitabili. Il Marsala, il Vin Jaune, il Madeira, lo Sherry sono solo alcuni esempi dei migliori vini a carattere ossidativo prodotti al mondo. Grazie a questa particolare tecnica di produzione, oggi sempre più riscoperta da tanti produttori, si riesce ad apprezzare vini intriganti e a raggiungere frontiere aromatiche sempre più interessanti.

Il nome dell’evento vuole riprendere quel particolare vino che si produceva a Marsala prima del vino Marsala. Sembra un gioco di parole ma non lo è. Oggi conosciamo il vino Marsala così per come lo hanno voluto gli inglesi che, arrivati in Sicilia nella metà del ‘700 per cercare un vino da vendere al mondo, hanno trovato il perpetuo, ovvero quel vino che si produceva nel trapanese già da diversi secoli. A questo vino gli inglesi hanno aggiunto l’alcol, lo hanno quindi fortificato per riuscire a trasportarlo senza rovinarlo. Così nasce il vino marsala. Ma cos’era il Perpetuo? Era, ed è, un vino che si rinnova per sempre, perpetuamente. Ogni anno i produttori di vino perpetuo lasciano una quantità di questo vino in una singola botte dove affina per poi addizionarlo l’anno successivo con il vino nuovo. Così ogni anno il vino prodotto porta in sè un po’ del vino dell’anno precedente, rinnovandosi di anno in anno, all’infinito.

Una magia del vino che si era un po’ persa nei primi del ‘900 e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso da Marco De Bartoli, enologo e produttore di vini marsalese, visionario e lungimirante nelle sue scelte.

E proprio la cantina Marco De Bartoli sarà il palcoscenico del Perpetuo Wine Fest, qui il 18 ottobre ci sarà la presentazione dell’evento e la prima Masterclass AIS Trapani dedicata ai vini perpetui dal titolo Perpetuo, il marsala prima del marsala.

L’evento continua il 19 ottobre presso l’agriturismo Vultaggio nel comune di Misiliscemi dove si svolgerà una tavola rotonda sul tema Vini a carattere ossidativo e pesce povero, dalle tavole dei pescatori e dei contadini alle proposte gourmet per valorizzare il territorio con nuovi percorsi enogastronomici. Un incontro dove si confronteranno chef, ristoratori, produttori, giornalisti e sommelier per capire e sviluppare insieme idee che possano valorizzare al meglio i prodotti del mare abbinati ai vini a carattere ossidativo, riscoprendo anche i sapori di una volta. Al termine, le cantine, gli chef, i ristoratori e i produttori apriranno i banchi d’assaggio al pubblico per scoprire ed assaporare i vini, i prodotti e gli abbinamenti enogastronomici del territorio.

Programma completo su www.perpetuowinefest.it

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Si allarga la famiglia di AIS Trapani con 35 nuovi Sommelier. Presentata anche la nuova Delegazione Provinciale e il nuovo Presidente Regionale.

La Delegazione di Trapani dell’Associazione Italiana Sommelier consegna i diplomi a ben 35 nuovi Sommelier, un percorso che si conclude dopo anni di impegno, studio e degustazioni per i corsisti e che conferma l’AIS come punto di riferimento importante per la formazione professionale di alto livello.

 
Si è concluso lo scorso maggio il corso di 3° livello AIS Trapani e qualche giorno fa sono stati consegnati i diplomi a 35 nuovi Sommelier. Una grande festa partecipata non solo dai nuovi Sommelier ma anche dai tanti soci e sostenitori dell’Associazione che nel corso dell’anno supportano le attività associative del territorio. Un gruppo eterogeneo per genere, età e professionalità proveniente da tutta la provincia di Trapani, a dimostrazione che la passione per il vino e qualcosa che lega molti appassionati indistintamente dalle loro storie personali: ci sono tanti operatori del settore enogastronomico ma anche professionisti che provengono da altri mondi, tutti insieme per portare avanti la cultura del vino.

In un periodo in cui la ricerca di professionisti preparati e specializzati è un vero problema per chi fa ristorazione, accoglienza ed enoturismo di alto livello, l’Associazione Italiana Sommelier si conferma ente di alta formazione a supporto del territorio. Supporto che non si ferma con la consegna dei diplomi ai nuovi Sommelier ma che prosegue con nuovi corsi di formazione di 1° livello in partenza tra pochi giorni ad Alcamo e a Trapani. Inoltre AIS Trapani ha avviato da tempo una collaborazione con gli istituti alberghieri della provincia e anche lì continua a formare tanti Sommelier, come quelli che proseguiranno il percorso con il corso di 3° livello in programma a breve.

La serata di consegna dei diplomi ai nuovi 35 Sommelier è stata anche l’occasione per presentare ai soci della provincia di Trapani il nuovo Presidente Regionale AIS Sicilia Francesco Baldacchino e la Vice Presidente Mariagrazia Barbagallo. Prima uscita pubblica anche per il nuovo Delegato AIS Trapani Giuseppe Vultaggio e per tutto il Consiglio di Delegazione formato dai Sommelier Maria Grazia Sessa, Franco Rodriquez, Lorenzo Cudia, Michele Miceli, Stefano Cammarata, Ignazio Perez e Alessandro Sciacca Consigliere Regionale AIS Sicilia. Una compagine di delegazione ricca di professionalità ed esperienze che vanno dall’associazionismo, alla ristorazione, all’enoturismo, a professionisti della comunicazione e di altri settori. Ma soprattutto una delegazione presente a tutti i livelli associativi regionali e nazionali.

L’Associazione Italiana Sommelier con la sua Delegazione di Trapani conferma quindi una presenza importante sul territorio, presenza non meramente autoreferenziale ma attiva a supporto delle aziende che in provincia portano avanti attività enogastronomiche ed enoturistiche. La formazione del personale, gli eventi e le manifestazioni svolte nel corso degli anni, il gruppo servizi che mette a disposizione i Sommelier AIS per attività di servizio e di rappresentanza sono tutti elementi che prefigurano un rapporto diretto con il territorio e le sue realtà aziendali.

Un’associazione storica nel mondo della somellerie che porta avanti la cultura del vino a tutti i livelli il cui scopo e quello di valorizzare sempre più le eccellenze del territorio, non solo sul vino ma che sul cibo e sull’olio. Nello specifico AIS Trapani si sta impegnando a riportate in auge uno dei vini simbolo della provincia, il perpetuo, ovvero quel vino che si rinnova per sempre, perpetuamente e che era presente in tutte le famiglie contadine fino alla metà dell’800. Una magia del vino che si era un po’ persa e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso da alcuni produttori visionari. Per riscoprire questo vino AIS Trapani organizzerà il 18 e il 19 ottobre a Marsala il Perpetuo Wine Fest, evento di cui saranno diffusi maggiori dettagli.

Una bella serata di festa per i nuovi Sommelier che terminano un percorso ma che iniziano un viaggio, quello nel mondo del vino che è fatto di bellezza e di scoperte continue. Sommelier che da oggi diffonderanno quella cultura del vino acquisita nei libri, nelle vigne e nelle cantine e che oggi mettono a disposizione dei tanti amati del vino che vogliono bere consapevolmente e responsabilmente.

Un pensiero affettuoso è stato rivolto a fine serata da tutti i nuovi Sommelier all’attuale Delegato Giuseppe Vultaggio e al Delegato uscente Franco Rodriquez ai quali è stato omaggiato un piccolo cadeau.

A suggellare la cerimonia è stata scattata la foto di rito alla quale è seguito, così come ci ha abituato l’amico, il Sommelier, il fondatore di AIS Trapani Franco Rodriquez alla fine di ogni lezione, un solo grido: TUTTI SOMMELIER!

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Sicilia in Bolle, l’evento che esalta il talento spumantistico dell’isola

La provincia di Agrigento è stata “capitale” delle bollicine con la manifestazione “Sicilia in bolle”: tre giorni dedicati alla spumantistica siciliana con 6 premi assegnati e oltre 600 presenze nella serata finale

 Giunta alla sua 8° edizione, Sicilia in Bolle, l’evento organizzato da AIS Agrigento e Caltanissetta e AIS Sicilia, ha visto confrontarsi per tre giorni produttori, sommelier e operatori del settore enologico. Le bollicine siciliane sono sempre più presenti e apprezzate nel panorama spumatistico nazionale e internazionale e Sicilia in Bolle ne è una degna rappresentazione.

La manifestazione più importante dedicata alle bollicine siciliane, che si è svolta nell’ultimo fine settimana di settembre a Realmonte (AG), è un successo che cresce di anno in anno, sia in termini di numeri che di qualità.

L’ottava edizione è stata aperta dalle “Donne del Vino”, associazione che raggruppa le donne protagoniste nel mondo del vino: enologhe, agronome, giornaliste, sommelier; figure diverse tra loro che vantano esperienze e professionalità nel mondo vitivinicolo. E proprio la sommelier e Vice Presidente AIS Sicilia Mariagrazia Barbagallo inaugura la manifestazione e le masterclass di Sicilia in Bolle con una degustazione che declina le bollicine al femminile.

5 le masterclass dell’evento, veri grandi punti di forza di Sicilia in Bolle: dagli spumanti dell’Etna di Murgo ai rifermentavi in bottiglia, dalle bollicine di Firriato e dei vari territori in cui produce spumanti agli Champagne di piccoli vigneron distribuiti da Gusto e Degusto. 5 masterclass guidate da sommelier e comunicatori del vino, 5 grandi momenti di vera cultura del vino.

Altro momento importante della kermesse tutta siciliana è stata la cena di gala con 6 portate a cura dello Chef Salvatore Gambuzza e del resident Chef del Madison Alfonso Zambuto, in abbinamento ai vini delle Donne del Vino Sicilia. E proprio il Madison, location ormai consolidata di Sicilia in Bolle, merita una menzione speciale per la perfetta organizzazione logistica oltre che per la meravigliosa vista sul mare della Scala dei Turchi. Inoltre durante la cena sono stati assegnati dal Presidente AIS Sicilia Francesco Baldacchino 6 premi intitolati alla memoria del socio “Alberto Gino Grillo”.

«La Sicilia è un piccolo continente enologico: i nostri metodo classico e charmat sono tipologie meno note in ambito nazionale e internazionale ma in poco tempo stanno crescendo molto – racconta Baldacchino – è il primo anno che assegnamo così tanti riconoscimenti ma era necessario sottolineare l’evoluzione enorme di queste case spumantistiche che si stanno facendo strada con prodotti eleganti e straordinari».

Ed eccoli i premi: “Sua Altezza 650” Brut Tenute Lombardo è stato il miglior Charmat in bianco, “Fushà” Brut rosé Baglio di Pianetto è stato il miglior Charmat in rosa, “Almerita” brut 2017 Tasca d’Almerita proclamato miglior metodo classico in bianco mentre Rosé Brut 2016 Donnafugata è risultato il miglior metodo classico in rosa. Altri due premi per altrettante cantine che si sono distinte come miglior performance aziendale: insignite le etichette “Perla” Brut di Bagliesi e Noblesse Brut 2017 di Benanti.

Momenti di convivialità e di festa, alternati a bei momenti di cultura del vino e di riconoscimenti importanti per quelle aziende che si sono fatte spazio nel mercato delle bollicine nazionale ed internazionale.

Nell’ultima serata gran finale con 43 banchi di degustazione e oltre 600 visitatori. E come di consueto ormai da otto anni, davanti ad un pubblico interessato e aspettando il taglio della torta che ricorda per forma la nostra regione, Sicilia in Bolle si conclude con la “sciabolata” finale, ovvero l’apertura delle bottiglie di spumante con la sciabola, pratica inconsueta per i sommelier ma che ci sta tutta per suggellare una festa ben riuscita e per darci l’arrivederci all’anno prossimo.