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Gianfranco Vissani perde la seconda stella Michelin: "che me le togliessero entrambe, non mi interessa più niente"

Gianfranco Vissani, uno dei volti più noti tra gli Chef italiani, nella Guida Michelin 2020 perde la seconda stella al suo ristorante Casa Vissani di Baschi, in Umbria. E così attacca la “rossa”.

Qualche giorno fa a Piacenza è stata presentata la 65esima edizione della Guida Michelin. Tante le novità e le nuove stelle. Ma tante anche le sorprese di chi invece è stato declassato. Tra questi troviamo Gianfranco Vissani e il suo Ristorante “Casa Vissani” di Baschi, Terni, in Umbria. Ecco cosa pensa lo Chef Vissani di questo giudizio:

“La guida Michelin è una guida di compromessi. Loro questa operazione la fanno per pubblicità. Non è fatta per gli italiani ma solo per gli stranieri: russi, tedeschi… aprono ‘sto libricino. Ci devono pulire il cesso”.

Così ha dichiarato all’AdnKronos. Poi continua:

“Non sono offeso. Ma a questo punto avrei preferito che me le togliessero entrambe, non mi interessa più niente”.

Critico con i metodi di giudizio applicati dalle guide gastronomiche, Vissani continua dicendo:

“Dieci anni fa volevo uscire dalle guide ma non mi hanno considerato. Ci vorrebbero i giornalisti saggi, seri come Périco. Ma oggi il food chi è? Tutti giudicano, tutti scrivono. È tutta pubblicità. Il mondo è cambiato. Ci vorrebbe Che Guevara”.

Lo Chef Gianfranco Vissani inoltre è in disaccordo anche con la terza stella assegnata ad Enrico Bartolini al Mudec di Milano.

“Io l’avrei data ad Antonio Guida del ristorante Seta, non a Bartolini. Ma è una tombola”.

Insomma, un Vissani infastidito che non le ha di certo mandate a dire. Eppure non è il primo Chef ad attaccare la Guida ai Ristoranti più temuta al mondo e siamo certi non sarà nemmeno l’ultimo. Ricordiamo le parole del Maestro Gualtiero Marchesi che, in polemica con la Guida Michelin per il sistema di assegnazione dei voti, disse “restituisco le mie stelle”; e così fu. 

Quello che mi chiedo, a questo punto è: per quale motivo continuare a dare tutta questa forza alle guide gastronomiche? Forse perché ci sono tanti interessi che girano nel settore? Direi proprio di si. Ogni Chef si avvantaggia dalle menzioni che ricevono in queste guide. E allora perché criticarle solo quando si è declassati? È vero, lo Chef Marchesi lo fece quando aveva tre stelle e non fu nemmeno declassato, ma di Marchesi ce n’è uno! Se si vuole stare nel gioco, bisogna stare alle regole e bisogna saper accettare anche le critiche e i declassamenti.

Di seguito riportiamo la replica dalla redazione della Guida Michelin: “Siamo dispiaciuti. Il direttore della guida è disponibile a fornire a Vissani tutte le spiegazioni del caso”. La decisione di togliere una stella allo Chef Vissani “non è stata presa a cuor leggero ed è stata frutto di diverse prove tavola svolte in questo ultimo periodo”.

Chi è Gianfranco Vissani?

Gianfranco Vissani nasce nel 1951 a Civitella del Lago, in Umbria. Figlio d’arte, ha iniziato a 13 anni e ha frequentato la scuola alberghiera di Stato a Spoleto. Conseguito nel 1967 il diploma, lascia la sua regione per un lungo periodo di formazione durante il quale lavora nei più qualificati alberghi e ristoranti italiani.

Nel 1973 Gianfranco Vissani torna in Umbria e apre il suo ristorante a Civitella del Lago, che gestisce ancora oggi. Negli anni successivi viene segnalato tra i primi in Italia in tutte le guide gastronomiche. Inizia così un periodo d’intensa attività in cui, oltre a gestire il suo ristorante, viaggia in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone dove tiene lezioni di cucina, pranzi di rappresentanza e gare gastronomiche. Significativa è anche la sua attività divulgativa, esercitata tramite stampa, radio e televisione.

Il Ristorante di Gianfranco Vissani nasce nel 1963 con il nome de “Il Padrino” allora gestito dal padre Mario. Nel 1973, Vissani rileva l’attività del padre e grazie alla sua spiccata vena artistico/culinaria, la fa crescere a tal punto che il Ristorante oggi è elencato nelle migliori guide. Nel 2011 conquista due stelle Michelin, confermate ininterrottamente fino al 2019, mentre nell’edizione del 2020 ottiene una sola stella. Oggi ad aiutarlo nell’attività contribuiscono: la sorella Lucia ed il figlio Luca.

È promotore di una cucina di alta qualità, basata su ingredienti genuini e su piatti della tradizione italiana interpretati con creatività e fantasia.

Lo Chef Gianfranco Vissani ha raggiunto la notorietà televisiva negli anni novanta per la sua partecipazione a diverse trasmissioni della RAI fra cui Uno Mattina, Domenica In, Linea Verde e La Prova del Cuoco.

Fonti: AdnKronos, Alimentipedia.
Foto dal sito: www.casavissani.it

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Arrivano le stelle della Guida Michelin Italia 2020. Ecco le novità

Questa mattina al Teatro Municipale di Piacenza è stata presentata la 65esima edizione della Guida Michelin Italia 2020. La “Rossa”, la guida più temuta ma anche la più attesa dai ristoratori di tutto il mondo, quest’anno premia l’Italia con 33 novità, tra le quali un nuovo ristorante tre stelle (+ 1 rispetto all’anno precedente), due nuovi ristoranti due stelle e trenta nuovi ristoranti con una stella, portando così a 374 i ristoranti stellati presenti nel Bel Paese:

11 Ristoranti con 3 Stelle Michelin

35 Ristoranti con 2 Stelle Michelin

328 Ristoranti con 1 Stella Michelin

Ecco quali sono i nuovi ristoranti stellati della Guida Michelin Italia 2020

Valle d’Aosta

1 Stella Michelin

  • Petit Royal – Courmayeur (AO)

Piemonte

1 Stella Michelin

  • Fre – Monforte d’Alba (CN)
  • Condividere – Torino (TO)
  • Atelier – Domodossola (VB)

2 Stelle Michelin

  • La Madernassa – Guarene (CN)

Lombardia

1 Stella Michelin

  • Impronte – Bergamo (BG)
  • L’Aria – Blevio (CO)
  • L’Alchimia – Milano (MI)
  • Villa Naj – Stradella (PV)
  • It Milano – Milano (MI)

3 Stelle Michelin

  • Enrico Bartolini al Mudec – Milano (MI)

Veneto

1 Stella Michelin

  • Storie d’Amore – Borgotricco (PD)

2 Stelle Michelin

  • Glam – Venezia (VE)

Trentino Alto Adige

1 Stella Michelin

  • Apostelstube – Bressanone (BZ)

Emilia Romagna

1 Stella Michelin

  • Da Gorini – Bagno di Romagna (FC)
  • Iacobucci – Castel Maggiore (BO)

Toscana

1 Stella Michelin

  • Santa Elisabetta – Firenze (FO)
  • Virtuoso, Tenuta Tre Virtù – Scarperia a San Piero (FI)
  • Lunasia – Viareggio (LU)
  • Il Parco di Villa Grey – Viareggio (LU)
  • L’Asinello – Castelnuovo Berardenga (SI)
  • Gucci Osteria da Massimo Bottura – Firenze (FI)

Lazio

1 Stella Michelin

  • Idylio by Apreda – Roma

Campania

1 Stella Michelin

  • La Tuga – Ischia (NA)
  • George Restaurant – Napoli (NA)
  • Josè Restaurant – Torre del Greco (NA)
  • Il Flauto di Pan – Ravello (SA)
  • Glicine – Amalfi (NA)
  • Monsù – Capri (NA)

Puglia

1 Stella Michelin

  • Memorie di Felix Lo Basso – Trani (BT)
  • Casamatta – Manduria (TA)

Sicilia

1 Stella Michelin

  • Zash – Riposto (CT)
  • Otto Geleng – Taormina (ME)

Quali sono invece i Ristoranti che perdono la stessa in questa edizione? Eccoli

Perdono una delle due stelle:

  • Locanda Margon – Ravina, Trentino Alto Adige
  • Al Sorriso – Novara, Piemonte
  • Vissani – Baschi, Umbria
  • Locanda di Don Serafino – Ragusa, Sicilia

Perdono una stella, e quindi rimangono senza:

  • Alpes – Sarentino, Trentino Alto Adige
  • I Due Buoi – Alessandria, Piemonte
  • San Marco – Canelli, Piemonte
  • Pomiroeu – Seregno, Lombardia
  • La Locanda del Notaio – Pellio Intelvi, Lombardia
  • Locanda Stella d’Oro – Soragna, Emilia Romagna
  • Poggio Rosso – Castelnuovo Barardegna, Toscana
  • Winter Garden by Caino – Firenze, Toscana
  • Caffè Les Paillotes – Pescara, Abruzzo
  • Relais Blu – Massa Lubrense, Campania
  • Il Mosaico – Ischia, Campania
  • Vairo del Volturno – Vairano Paenora, Campania
  • La Sponda – Positano, Campania
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Ristoranti Soste di Gusto

Duomo

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Sapori Originari di Respiro Internazionale

Il ristorante Duomo è l’emblema dell’eccellenza e della qualità della buona cucina, firmata da Ciccio Sultano. Il ristorante è allocato nei bassi dello storico Palazzo La Rocca dove vennero girate alcune scene del celeberrimo capolavoro di Pietro Germi datato 1961, ‘Divorzio all’Italiana’. Prima di entrare basterà alzare di poco lo sguardo per rimanere esterrefatti dinnanzi la visione della cupola di San Giorgio. All’interno, vi sono diverse ed accoglienti salette, dove l’eleganza si percepisce anche dalle decorazioni alle pareti rivestite con carta da parati in seta.

Il ristorante è la massima espressione della vocazione di Ciccio Sultano, impegnato a raccontare il suo territorio attraverso una cucina che ne è assoluta espressione, partendo proprio dalla selezione delle materie prime di eccellenza che devono raccontare il territorio di appartenenza.[/vc_column_text][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column icons_position=”left”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][trx_sc_title title_style=”default” title_tag=”h3″ link_style=”default” title=”Contatti”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][vc_column_text]Via Capitano Bocchieri, 31
Ragusa Ibla,  RG

+39 0932 65 12 65

info@ristoranteduomo.it

www.cicciosultano.it[/vc_column_text][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][vc_gmaps link=”#E-8_JTNDaWZyYW1lJTIwc3JjJTNEJTIyaHR0cHMlM0ElMkYlMkZ3d3cuZ29vZ2xlLmNvbSUyRm1hcHMlMkZlbWJlZCUzRnBiJTNEJTIxMW0xOCUyMTFtMTIlMjExbTMlMjExZDMxODkuNDc3NDcwMjExNDc2NCUyMTJkMTQuNzQxNTcwOTk5OTk5OTk5JTIxM2QzNi45MjY3NTYlMjEybTMlMjExZjAlMjEyZjAlMjEzZjAlMjEzbTIlMjExaTEwMjQlMjEyaTc2OCUyMTRmMTMuMSUyMTNtMyUyMTFtMiUyMTFzMHgxMzExOTk3ODAzNWRjYmNkJTI1M0EweDRhNDY0ZGY3N2JhYmU5ZmUlMjEyc0R1b21vJTI1MjBSaXN0b3JhbnRlJTIxNWUwJTIxM20yJTIxMXNpdCUyMTJzaXQlMjE0djE1NzI2MzYwNzQ0MTElMjE1bTIlMjExc2l0JTIxMnNpdCUyMiUyMHdpZHRoJTNEJTIyNjAwJTIyJTIwaGVpZ2h0JTNEJTIyNDUwJTIyJTIwZnJhbWVib3JkZXIlM0QlMjIwJTIyJTIwc3R5bGUlM0QlMjJib3JkZXIlM0EwJTNCJTIyJTIwYWxsb3dmdWxsc2NyZWVuJTNEJTIyJTIyJTNFJTNDJTJGaWZyYW1lJTNF”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column icons_position=”left”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][trx_sc_title title_style=”default” title_tag=”h3″ link_style=”default” title=”Gallery”][vc_empty_space hide_on_desktop=”” hide_on_notebook=”” hide_on_tablet=”” hide_on_mobile=””][vc_column_text] 

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Ristoranti Soste di Gusto

La Madia

Ristorante La Madia – LicataSicilia

Il mio ingrediente segreto è la memoria

“La mia è una cucina sostenibile, perché io amo il mio territorio. E lo racconto: nei miei piatti e valorizzando la professione di chi mi precede. Forse la mia è davvero una cucina di sintesi, il prodotto finale di una lunga catena di mestieri bellissimi che iniziano nell’orto dietro casa. Per me, la poesia sta in questo, nella semplicità del saper fare, nel rispetto della materia prima, nella conoscenza profonda del mestiere e della terra. E il mio gusto è quello di far assaggiare quello che un tempo si faceva a casa rendendolo professionale. In cucina lo Chef è l’interprete, non il protagonista.” Pino Cuttaia

Siamo a Licata, città di mare in provincia di Agrigento. Qui lo chef Pino Cuttaia ha deciso di dar vita al proprio sogno: La Madia, un ristorante dove poter mettere in scena, e quindi nel piatto, i suoi ricordi. Quale miglior luogo dove esplorare i sapori della propria infanzia se non la sua città?

La cucina di Pino Cuttaia alla Madia è come un viaggio nella memoria dello chef, per portare alla luce i ricordi più cari che trovano poi l’espressione più alta nei suoi piatti.

“Il mio ingrediente segreto è la memoria”, dice la scritta bianca che spicca sulla parete di legno.

Ingredienti e materie prime di ottima qualità, tutte rigorosamente siciliane.
L’ambiente rinnovato della Madia si presenta caldo e accogliente, pulito ed elegante, con sapori e odori che ricordano la tradizione siciliana.

Le pareti di legno chiaro accompagnano i clienti a gustare tutti i piatti, cullandoli dolcemente: nulla deve prevalere infatti oltre al gusto, alla vista, al ricordo sprigionato.
Ovunque, tutto intorno, è Sicilia: negli scatti d’autore alle pareti, nelle parole dello Chef, nelle portate. Finestre della memoria che aprono scorci sul quotidiano e sulla tradizione, in un gioco di rimandi che sembra nostalgia ed è invece profondo amore.

Nel 2014 nasce Uovo di Seppia, un luogo dove si interpreta la cucina dello chef a portata di tutti. Una dispensa, come la definisce lo chef, ma anche una gastronomia di qualità dove poter assaporare le sue creazioni in formato take-away e anche laboratorio dove si svolgono corsi di cucina.

Pino Cuttaia

Nato a Licata, cresciuto in Piemonte dove studia e lavora, in fabbrica ma anche in diversi ristoranti. Passa tra i fornelli del “Sorriso” di Soriso e del “Patio” a Pollone, dove impara la precisione nel lavoro e scopre un talento invidiabile. Nel 2001 Pino Cuttaia ritorna nella sua Licata, ma per rimanerci. Qui apre “La Madia”, il suo ristorante ora insignito con 2 stelle Michelin. La sua cucina è fatta di ricordi dispersi nel tempo ma non nella memoria.

Contatti

Corso F. Re Capriata, 22
Licata, AG

+39 0922 771443
info@ristorantelamadia.it
www.ristorantelamadia.it