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25 Idee Regalo per Natale che gli appassionati di cucina apprezzeranno con piacere

Che siano chef, cuochi o semplici appassionati che amano stare ai fornelli per cucinare e preparare squisiti manicaretti, sono sicuro che apprezzeranno con piacere uno di questi Regali di Natale.
Come ogni anno a Natale la corsa ai regali si fa frenetica e ci riduciamo sempre a comprarli negli ultimi giorni prima delle feste. Quante volte mi sono ridotto a correre il 24 di Dicembre in cerca del regalo di Natale per i parenti, gli amici e soprattutto per i più piccoli di famiglia, ed ogni volta mi ritrovo chiuso nel traffico cittadino e imbrigliato in mezzo alla gente che nei tanti negozi cerca di farsi spazio per acquistare ciò che ormai è rimasto sugli scaffali.

In un post precedente ho cercato di indicarvi le migliori idee regalo per gli appassionati di vino, qui invece voglio indicarvi le migliori idee regalo per chi invece ama cucinare ed è appassionato di cucina.

Così come ho già fatto per la lista del vino, anche qui ho suddiviso i regali in 5 categorie: libri, per la tavola, per la preparazione, per la cottura e per la conservazione.

Buoni Acquisti di Natale a Tutti…

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Libri

La cucina italiana. Il grande ricettario

di Gualtiero Marchesi

Le oltre 1200 preparazioni di questo ricettario sono quelle della classica cucina italiana, interpretate nella “filosofia” di Gualtiero Marchesi, uno degli chef più conosciuti al mondo e maestro di molti cuochi famosi. Sono ricette familiari e regionali, rivisitate con gli occhi di un cuoco che sa valorizzare i piatti della tradizione e interpretare le nuove tendenze con tecniche e segreti dell’alta cucina. Dall’antipasto al dolce, un percorso nelle vie del gusto ricco di proposte e di idee. Dalle preparazioni più classiche a quelle più ricercate, un vademecum completo per cuochi appassionati, ma anche un prezioso aiuto per chi muove i primi passi in cucina seguendo gli insegnamenti di un grande maestro.

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Le ricette regionali italiane

di Anna Gosetti della Salda

Un lavoro che percorre le regioni italiane all’insegna del gusto e della tradizione. L’intento dell’autrice è quello di ricostruire con la maggior fedeltà possibile le ricette, spesso molto diverse da certi luoghi comuni, lontani dalla realtà dei piatti tradizionali. Ogni ricetta è stata provata defininendo dosaggi e tempi di cottura, realisticamente adeguati alla disponibilità dell’attrezzatura di una cucina familiare media. Non un trattato di storia della cucina, dunque, ma un manuale pratico di ricette per chi voglia realizzare le diverse specialità regionali, così come si sono definite nell’uso in questi ultimi cinquanta o sessanta anni.

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La cucina di casa mia. Le nuove ricette di «Fatto in casa da Benedetta»

di Benedetta Rossi

Nata e cresciuta in campagna, Benedetta Rossi vive tuttora immersa nel verde delle colline marchigiane con il marito Marco e il loro cane Nuvola. Nonostante la fama raggiunta sul web e le due precedenti pubblicazioni, Benedetta è rimasta la ragazza di sempre, quella che accoglie con un dolcetto e un sorriso o che allunga il tavolo se qualcuno suona il campanello di casa all’improvviso. Con la stessa naturalezza rivela come nascono le sue ricette: “L’ingrediente fondamentale in ogni ricetta non è solo la fantasia, ma la vita stessa. Sono molto legata ai piatti della mia famiglia, che ho iniziato a preparare sotto lo sguardo attento delle mie nonne. Crescendo, ho imparato a fare mie queste ricette e a crearne di nuove, aggiungendo ogni volta qualcosa che solo l’esperienza della vita di tutti i giorni può suggerire: un viaggio, un consiglio delle amiche, lo scambio e la condivisione delle esperienze sul web, una piantina del mio orto…”. Prodiga di consigli e mai reticente nello svelare i suoi piccoli segreti, Benedetta in questo nuovo libro propone tante ricette semplici e gustose, con un occhio attento alla stagionalità di frutta e ortaggi, per ritrovare quel sapore genuino che solo la freschezza sa dare. I suoi piatti, preparati velocemente con pochi ingredienti e pochi utensili, trasformano il tempo trascorso ai fornelli in un momento divertente in cui poter sperimentare sempre nuove idee adatte a ogni occasione. Preparazioni di base, stuzzichini, primi e secondi appetitosi e tanti dolci super golosi: oltre 150 ricette per stupire amici e parenti ogni giorno dell’anno. Con la praticità che la contraddistingue, Benedetta dà anche consigli preziosi sull’organizzazione della cucina. Non manca una panoramica sugli utensili e su come fare la spesa per risparmiare tempo e non trovarsi mai impreparati.

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I piccoli piatti che fanno grande la cucina

di Andrea Ribaldone

Esiste una bellissima espressione francese che dice che la grande cucina è fatta di «mille petites riens» (‘mille piccoli niente’): in pratica vuol dire che esistono sì i grandi piatti forti, quelli che segnano un locale e a volte anche un’epoca, ma anche che i grandi locali, per eccellere veramente, devono saperli integrare con una miriade di piccole cose, correlate sì alla cucina ma anche ad ambiente, servizio e tutto il resto. Un perfetto, pratico esempio di questa visione della cucina, sono le piccole portate che vengono offerte prima dei piatti forti, ovvero gli amuse bouche, le prime vere ‘ricette’ servite al tavolo, un vero e proprio “biglietto da visita” del ristorante, e i predessert, che precedono i dolci che chiudono il menu. Ma lo stesso vale anche i contorni, ovvero quelle preparazioni che accompagnano un piatto, ma non cotte insieme, bensì preparate separatamente della portata che accompagnano. Sono tre super piccoli ‘niente’ che possono fare la differenza. Andrea Ribaldone, grande chef e grande appassionato di questi ‘niente’, ha voluto condividere quelli che fa e ama fare con i suoi colleghi in questo libro in cui il lettore troverà 182 amuse bouche, 34 predessert e 108 contorni: 324 piccole grandi ricette in tutto. Semplici, ghiotte, godibili e soprattutto utili, sono state suddivise in Carni bovine e maiale (è il caso ad esempio di Carne cruda e ostriche o del Frollino al parmigiano e crema di mortadella), Carni bianche (Patè di fegatini e pere, Coniglio in salsa brusca), Pesci, crostacei e frutti di mare (Acciughe ripiene, Ventresca sott’olio), Cereali e amidi (Cialda di mais e baccalà mantecato, Succo di mela verde e sedano con crostino integrale), Verdure e frutta (Anguria marinata, Cetriolo osmotizzato con yogurt ridotto, Platano fritto); per la sezione Predessert invece, non si può non citare, ad esempio, gli Agnolotti di cioccolato e amaretto in brodo di pesche, il Gelo di anguria e anice o la Spuma di zabaione freddo al Passito.

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Le mie torte per voi

di Iginio Massari

Non c’è futuro senza consapevolezza della storia, non c’è evoluzione senza rispetto della tradizione: Iginio Massari lo sa bene, perché è su queste fondamenta che ha costruito il suo lavoro e la sua professionalità, riconosciuti e rispettati in tutto il mondo della pasticceria. “Le mie torte per voi”, sintesi di esperienza e conoscenza, è una raccolta di oltre 40 ricette, in parte estrapolate da precedenti pubblicazioni (qui semplificate e rivisitate) e in parte inedite: suddivise in 3 sezioni (Torte da viaggio, Torte innovative, Torte al cioccolato), hanno come comune denominatore la ricerca e la rigorosa selezione delle materie prime unite alla corretta tecnica di lavorazione, condizioni necessarie per realizzare dolci buoni al palato, belli alla vista e di qualità (dalla qualità non si prescinde, è il segno irrinunciabile con il quale non si scende a compromessi). Alla base di tutto, i quattro ingredienti cardine: burro, farina, uova e zucchero. Amalgamati insieme (e con l’aggiunta di scorza di limone e semini di vaniglia, frutta secca macinata e cacao…) danno vita a pasta frolla e sablée, cake e pan di spagna, meringhe e daquoise, che a loro volta arricchiti di creme e chantilly, frutta fresca e candita, confetture e marmellate…, si declinano in prodotti da forno (da gustare a colazione ma anche a merenda), in fresche crostate e in magnifiche torte al cioccolato (perfette per chiudere un pasto o celebrare un evento o una festività). Il linguaggio è immediato, le ricette intuitive e di semplice esecuzione, gli ingredienti facili da reperire e i procedimenti descritti con precisione. Il tutto corredato da un’ampia sezione introduttiva sulle materie prime e le preparazioni fondamentali, da una selezione di ricette di base, da note di approfondimento, da foto rappresentative delle torte e da un glossario tecnico in chiusura del volume. “Io imparo ogni giorno e mi auguro di migliorare ogni giorno per offrire prodotti qualitativamente superiori e, con un termine efficace solo in lingua francese, visivamente charmants”, dichiara Iginio Massari.

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Per la Tavola

Tognana Servizio Tavola 18 Pezzi Jungle, Porcellana, Multicolor

6 piatti da primi, 6 da secondi e 6 da dessert. Questo servizio di piatti in porcellana firmato Tognana darà un vero tocco di colore alla vostra tavola. Adatti per il microonde e lavabili in lavastoviglie.

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Set Macina Sale E Pepe Manuale – Macinasale E Macinapepe – Trasparente e Acciaio Inox

Il set sale e pepe Rummershof è costituito da un corpo in vetro di alta qualità e di un dispositivo di macinazione in acciaio inox, per un tocco di classe e di stile nella vostra cucina. I macinaspezie in tavola sono un’elegante attrazione. I due macinini in ceramica a regolazione continua sono estremamente precisi e vi consentono di regolare la granulometria con precisione, spostando una rotella. Per il pepe in grani piccoli o grandi, per il sale grosso o fine – i macinini Rummershof sono tuttofare. Gli altri macinini, a un certo punto, cedono, il macinino Rummershof invece, continua a macinare… Riempire i macinini è facilissimo, bastano solo un paio di mosse ed è fatta. Il macinasale e pepe sulla foto è stato riempito con sale alpino con peperoncino e zenzero e con pepe arlecchino. Il macinino viene fornito senza contenuto.

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Fratelli Guzzini Look Alzata per Torte con Campana L, Trasparente

Alzatina per torta fatta in plastica sottile e robusta, colorata e trasparente. Il set comprende un’alzatina per torta e un coperchio. Adatto a uso alimentare e pratico da pulire a mano. Il diametro di 33 cm la rende adatta per torte e crostate fino a 30 cm. Altezza senza coperchio: 11 cm; con coperchio: 26,5 cm; peso: 990 g.

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Alessi Parrot Cavatappi Sommelier, Alluminio Pressofuso e PC, Decorato a Mano

Cavatappi da tasca per sommelier e appassionati di vino, perfetto per rendere la tavola colorata e divertente. Design pratico e moderno pensato dal Designer Alessandro Mendini. Dimensioni: 13 x 3 x 2.5 cm.

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Emojoy 8 Pezzi Set Coltelli da Bistecca, Acciaio Inox, Coltelli da Tavola

Emojoy coltelli da bistecca: Elevata resistenza con minimo peso e manici in legno ergonomica. Il materiale di uscita è di circa 2cm spessore a poco 2mm compressa. È risulta molto leggera della lama, i manici ergonomici sono molto comodo da tenere in mano. Nel nucleo della lama VG5 arriva al inserto. Un buone duro acciaio della ideale ausschleifen può. I fianchi della lama vengono attraverso due strati aspra acciaio inossidabile Vista. Consente una lama estremamente affilata ma molto resistente. I manici sono realizzati in legno di Pakka indeformabili e non chimica sigillante impermeabile utilizzato. Ciò permette di rimanere naturalmente e alimentare. Inoltre le maniglie in legno si distingue per una piacevole sensazione di caldo, la sua aderenza e belle venature.

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Per la Preparazione

Braun Minipimer MultiQuick 5 – Mixer a Immersione

Consente di tritare carne, formaggi stagionati, erbe aromatiche e carote in pochi secondi. Con 21 velocità diverse tra cui scegliere, la precisione è garantita. Due pulsanti, un movimento per il cambio rapido e semplice di tutti i magnifici accessori EasyClick. Monta, sbatte e mescola facilmente uova, creme e dessert istantanei alla velocità più indicata. L’impugnatura antiscivolo garantisce una presa sicura e comoda anche alle velocità più elevate. Lame in acciaio inox ultra resistente, orientate in direzione contraria per ottimizzare i risultati di miscelazione e ridurre l’aspirazione. Accessorio lavabile in lavastoviglie.

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Kenwood Impastatrice Planetaria, 4.3 Litri, Acciaio Inox Spazzolato, Bianco

Potenza 900 W. Ciotola in acciaio inox da 4.3L. 3 diverse velocità di lavorazione: alta, media e planetaria. Capacità torta: 1.6 kg, pasta/pane: 500 g, albumi: 8, farina per dolci: 450 g. Incluso in dotazione: 3 utensili di miscelazione ed impasto in metallo, frullatore 1.5L, food processor, accessorio spremiagrumi.

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Set di Utensili da Cucina, Staffa Inclusa, Acciaio Inox, 7 Pezzi – Kärcher Kopf Merkur

Set di utensili da cucina da 7 pz. in pregiato acciaio inox incluso pratico supporto. Il set comprende una paletta, uno schiacciapatate, un cucchiaio da portata, un servispaghetti, un mestolo, una schiumarola e il supporto. Realizzato in pregiato acciaio inox 18/0; lucido; lavabile in lavastoviglie; grazie al supporto gli utensili non ingombrano e sono sempre a portata di mano

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Set Coltelli da Cucina 5 Pezzi in Acciaio Inossidabile e Blocco Magnetico – Ross Henery Professional

Blocco per coltelli magnetico premium con pannello in legno nero con piccolo logo Ross Henery sul fronte del blocco. Il blocco si può ripiegare per risparmiare spazio quando non viene usato. Coltelli in acciaio inossidabile professionale con lame affilate come rasoi e complete. Il manico è perfettamente scolpito per adattarsi alla mano dando controllo extra del coltello quando si sminuzza e affetta il cibo. I coltelli sono perfettamente bilanciati e danno un buon peso in mano. Il set include: Coltello da chef 20.3cm, Coltello da pane 20.3cm, Coltello da carne 20.3cm, Coltello multiuso 12.7cm, Coltellino per sbucciare 8.9cm, 1 x blocco magnetico premium.

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Moulinex Fresh Express Tritatutto Multifunzione con 5 Accessori, ideale per le verdure

Cinque accessori: grattugia parmigiano, grattugia fine, grattugia grosso, affetta fine, taglio ondulato. Lavabile in lavastoviglie. Ampia apertura: 47 mm. Utilizzabile per verdura, frutta, parmigiano, noci, cioccolato, biscotti, pane secco.

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Per la Cottura

Berlinger Haus Set Batteria di Pentole 15 pezzi in Pietra Lavica

Berlinger Haus. Prodotti in alluminio forgiato e rivestiti in pietra. 1 Padella profonda 24 x 6,5 cm – 1 Padella 28 x 5,2 cm. 1 Pentola 20 x 10 cm – 1 Pentola 24 x 12 cm – 1 Pentola 28 x 12,5 cm – 1 Casseruola 16 x 8,5 cm. 3 Utensili da cucina – 2 poggia pentola in bakelite.

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Lagostina Accademia Lagofusion Padella, Acciaio Inossidabile, Argento, 28 cm

Fondo Lagofusion a 5 strati: diffusione del calore sul fondo e sui lati rispetto ad un fondo Lagostina tradizionale. Fondo Lagofusion composto da uno strato d’acciaio dentellato ottimamente aderente al disco di alluminio a vista. Manici rivettatial corpo per un’eccellente solidità ed una ottima eleganza. Adatto all’induzione, lavabile in lavastoviglie.

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Tortiera Rotonda da Forno  in Silicone, Antiaderente, con Spatola e Pala, 23cm, Rosso –  BACKHAUS ®

Con impugnature ergonomiche, un anello di contorno semirigido e un perfetto equilibrio tra flessibilità e fermezza, danno più manovrabilità e facilitano la sformatura. Grazie alla sua trama a nido d’ape e alle sue naturali proprietà anti-aderenti relegheranno quegli stampi con i fondi rimovibili e le loro perdite costanti in fondo all’armadietto. Altamente resistenti e durevoli, si adattano perfettamente al forno tradizionale, al microonde e al congelatore e vanno anche in lavastoviglie. Realizzati in silicone resistente alle alte temperature di qualità professionale, sono anche privi di BPA (Bisfenolo-A) e non assorbono né odori né macchie. Ideale per preparare qualsiasi tipo di snack dolce o salato per tutta la famiglia. Vengono forniti con una spatola e un coltello da torta da usare in modo sicuro nei vostri stampi in silicone.

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Circolatore a Immersione per Cottura Sottovuoto in Acciaio Inossidabile – KitchenBoss Sous Vide

Sicuro e impermeabile IPX7: Certificazione impermeabile IPX7, Kitchenboss cucina Sous Vide garantisce un’operazione più sicura e un servizio più lungo, resiste al rischio di penetrazione del vapore dentro della macchina. Cibo caldo in modo rapido e uniforme: kitchboss cucina Sous Vide ha un unico e potente, manterrà la temperatura precisa del liquido, il cibo cuocerà in modo uniforme alla perfezione.Ti aiuterà a preparare perfettamente il cibo più delizioso e salutare. Facile da usare: Hai solo bisogno di sistemare la cucina Sous Vide nella padella, aggiungere acqua e metterla in un sacchetto sigillato, regolare manualmente il tempo e la temperatura, quindi fare clic su “ON”.

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Stone&Stone Griglia bistecchiera Professionale in Pietra Estremamente Antiaderente con Fondo in Acciaio

Innovativa grazie allo speciale fondo in acciaio il calore si propaga uniformemente. Il miglior rivestimento al mondo, GREBLON C3+ – IL GARANTE DELLE PADELLE, che conferisce grande resistenza all’abrasione e all’usura e una estrema. Assolutamente priva di PFOA, permette di cucinare senza aggiunta di olio e grassi che alterano il sapore dei cibi. Possono essere utilizzate nel forno e su qualsiasi piano cottura: gas vetro ceramica induzione. Manuale di istruzione incluso

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Per la Conservazione

Macchina Sottovuoto Alimenti Professionale, Automatica e Compatta

Il dispositivo sottovuoto per la conservazione di alimenti elimina la bruciatura da ghiaccio, riduce i deterioramenti e gli sprechi alimentari. La porta permette al tubo flessibile di collegarsi ad un serbatoio di vuoto. Funzionamento automatico della sigillazione “One touch”, dispositivo a mani libere con luci di segnalazione una volta finita la sigillazione. Le funzioni di sigillazione e di fermata possono essere azionate separatamente per diversi tipi di alimenti umidi, secchi e delicati. La sigillante sottovuoto Geryon con rivestimento superiore in acciaio inox è facile da pulire e durevole. Si adatta fino a 12 pollici con qualsiasi marchio a quarto, sacchetti termici e rotoli già sigillati della capacità di un gallone.

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Kit di conservazione sottovuoto per succhi e bevande

Evita l’ ossidazione dei succhi freschi per preservare tutte le vitamine. Consente la conservazione di qualsiasi bevanda liquido: succo, zuppa, smoothie. La caraffa e il tappo ti permetteranno di conservare fino a 2,5 litri e di realizzare i vostri succhi per diversi giorni. Durata di conservazione 3 a 5 volte più lunga di una conservazione classico grazie al suo sistema di messa sotto vuoto. Caraffa in Tritan garantito senza BPA.

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Set da 3 Barattoli Rotondi in Acciaio con Finestra Frontale

Barattolo rotondo in acciaio. Con finestre frontali. Coperchio salva-aroma. Facile da pulire grazie alla finitura liscia. La finestra consente di vedere contenuto e quantità.

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Dispensa Contenitore in Vetro Alto Borosilicato e Coperchio in Bambù

Realizzato in vetro borosilicato alto grado di alimento, buona per la tua salute. Ideale per memorizzare cookie, caramelle, farina, tè, spezie e cereali, ecc. Un coperchio di bambù ben fatto con l’anello di tenuta del silicone conserva l’aria molto bene, creando un ambiente ermetico e umido per memorizzare quello che vuoi.

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Porta Spezie e Porta Erbe Aromatiche con 12 Barattoli in Acciaio Inox e Rifinitura Cromata

Rondo è un portaspezie a ripiani che ti permetterà di organizzare al meglio la dispensa. Può contenere 12 barattoli in cui conservare salvia, timo, origano, prezzemolo, erba cipollina, basilico, mix di erbe mediterranee, erbe di Provenza, rosmarino, coriandolo, cannella e paprica dolce. I barattoli del set portaspezie sono realizzati in vetro, per preservare al meglio la freschezza delle spezie. Il porta spezie rotante è realizzato in acciaio inox, plastica e vetro ed è grande abbastanza da contenere 12 barattoli diversi. I barattoli del portaspezie in acciaio sono realizzati in vetro e dotati di un tappo forato flessibile in plastica che ti permetterà di dosare le tue spezie con precisione. Il coperchio svitabile con chiusura ermetica garantirà sempre la massima freschezza. Il portaspezie girevole in metallo con rifiniture in rame oltre ad essere un comodo alleato in cucina è anche bello da vedere. Invece di nascondere le tue spezie nella credenza, potrai usarle per dare un tocco di colore alla tua cucina. Il nostro portaspezie di design si adatterà a qualsiasi stile di arredamento classico, country o moderno.

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LEGGI ANCHE: 25 Idee Regalo per Natale che gli appassionati di VINO apprezzeranno con piacere

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Come riconoscere al meglio un buon calice di vino. I profumi.

Eccoci qui al secondo post “pratico” dedicato al vino e a come riconoscerlo al meglio nel calice.

Seguendo quelle che sono le tre fasi più comuni della degustazione del vino ho cominciato con il descrivere i vari elementi dell’aspetto visivo e del colore (post che trovi QUI).

Vi ho parlato di limpidezza, di consistenza e delle varie sfumature di colore. Abbiamo visto come si creano i famosi “archetti” del vino e come riconoscere un buon vino spumante dalle bollicine.

Adesso invece vediamo di capire quali profumi possiamo sentire nel nostro calice di vino e come possiamo riconoscerli e descriverli al meglio.

Siete pronti quindi ad allenare il vostro olfatto? A far roteare in alto i calici? Bene, cominciamo!

Senza dubbio la fase descrittiva dei profumi del vino è quella più complessa, ma a pensarci bene anche quella più affascinante.

L’idea di poter sentire profumi di fiori, di frutti, di spezie e di tostature in un calice di vino mi ha sempre affascinato. Profumi minerali, erbacei, di erbe aromatiche o addirittura eterei: tutto in un calice di vino… Fantastico!

I veri intenditori non bevono vini.
Degustano segreti.
Salvador Dalì

E come dare torto al maestro Dalì. Ogni calice di vino porta con se una serie di sentori che ogni degustatore, esperto o meno, cerca di cogliere, di scoprire, di svelare.

Ma tutti questi profumi del vino da dove arrivano?

Qui è necessaria una premessa. In natura sono state individuate oltre 250.000 molecole in grado di dare altrettanto note odorose. Oltre 200 di queste molecole, chiamate anche “sostanze volatili”, sono responsabili del profumo del vino.

Alcoli, aldeidi, chetoni, esteri, eteri, terpeni… Eh, forse è meglio fermarsi qui!

Tutti nomi che sicuramente non riescono a trasmettere nulla del potere seduttivo del vino. Eppure sono loro i responsabili dei profumi del vino.

Ognuna di queste sostanze ha una propria struttura e rende nel calice un determinato odore.

E la cosa bella di queste sostanze sapete qual’è? Che ognuna di esse ricorda profumi di fiori, di frutti, di erbe aromatiche, di spezie e altri ancora.

Ecco quindi svelato il trucco: ogni sostanza odorifera dal nome quasi impronunciabile diventa un piacevole profumo floreale, piuttosto che fruttato o speziato.

Questo vino ha un sentore di aldeide anisica
oppure
Questo vino esprime un profumo floreale con sentore di biancospino

Praticamente equivale a dire la stessa cosa. Ma voi quale fra le due frasi preferite?

Bene! Abbiamo capito che è tutta una questione di sostanze volatili.

Ma da dove arrivano queste sostanze volativi che profumano il vino?

Alcune di queste sostanze sono già presenti nelle uve, altre si formano durante la fermentazione, altre ancora derivano da molteplici combinazioni che avvengono durante l’evoluzione del vino.

Ecco allora che nasce la distinzione tra profumi primari, secondari e terziari.

I profumi primari del vino

I profumi primari, detti anche varietali, sono quelli che derivano direttamente dal vitigno. In questo caso le sostanze odorose sono presenti principalmente nella buccia dell’acino.
In enologia si distinguono vitigni aromatici, semi aromatici e neutri.

I vitigni aromatici, come le malvasie o i moscati, danno luogo a vini che esprimono profumi che ricordano facilmente gli acini d’uva appena raccolti. Vini prodotti da queste uve sono per gli esperti facilmente riconoscibili.

I vitigni semi aromatici, quali riesling, sauvignon blanc, chardonnay, cabernet sauvignon e altri, hanno a volte una spiccata personalità olfattiva quanto quella delle uve aromatiche. Anche queste uve danno spesso vini da tratti inconfondibili.

Poi ci sono le uve neutre. Queste uve non hanno molte sostane odorifere nella buccia e spesso infatti danno vini con profumi primari meno spiccati e presenti.

È logico quindi pensare che un vino ottenuto da uve aromatiche è più facilmente riconoscibile rispetto ad un vino prodotto da uve neutre. Diventa solo una questione di allenamento dell’olfatto.

I profumi secondari del vino

Alcune sostanze, come abbiamo visto, sono già presenti nell’uva. Altre invece si formano durante i processi fermentativi, ovvero tutti quei processi che vanno dalla pigiatura alla fermentazione alcolica. Questi sono i profumi secondari.

Questi profumi ricordano sentori fragranti di fiori, di frutta e di vegetali.

Il profumo di un vino giovane è quasi sempre una combinazione di profumi primari e secondari. Se il vitigno impiegato ha una forte personalità olfattiva, come nel caso dei vitigni aromatici, possono prevalere i profumi primari (quindi originari dell’uva), mentre se predominano i secondari il profumo è meno riconducibile all’uva di origine.

I profumi terziari del vino

I profumi terziari si formano con il lento trascorrere del tempo, durante la maturazione e l’affinamento del vino.

Il vino, terminate le fasi di fermentazione, viene lasciato riposare. Può essere lasciato a riposare in contenitori di acciaio oppure in botti di legno. Se l’acciaio non incide direttamente sulle trasformazioni del vino, la permanenza del vino in botti di legno gioca invece un ruolo determinante nella formazione dei profumi terziari.

Il tempo di permanenza nel legno, il tipo di legno utilizzato, la grandezza della botte e la sua provenienza, sono tra i fattori più importanti nel determinare questi profumi.

Durante il riposo del vino nelle botti grandi o nelle barrique, i profumi primari e secondari tendono a diminuire e a essere sovrastati da quelli terziari, più evoluti.

Ecco che arrivano così i sentori di confetture e frutta secca, di fiori appassiti, sentori speziati e tostati, a volte anche animali ed eterei, che si fondono con quelli già presenti e in continua evoluzione e creando così bouquet particolarmente ampi e interessanti.

Ma a volte i profumi primari non scompaiono del tutto. Infatti capita di risalire al vitigno anche in vini invecchiati, grazie alla forte impronta del vitigno.

Il profumo del vino è sicuramente un’ambito che affascina, ma a volte molti sommelier o appassionati che descrivono un vino vengono quasi derisi per i sentori che riescono a ritrovare in un calice di vino.
Finché si definisce un vino fruttato o floreale la degustazione va avanti facilmente. Ma quando arrivano i primi profumi “strani” ecco che qualcuno comincia a storcere il naso.
Sentori di catrame, di pietra focaia (ovvero qualcosa di simile all’odore di quando accendiamo un fiammifero), sentori corporei o animali spesso portano i più che ascoltano a dubitare delle parole di chi sta descrivendo il vino, se non sono addirittura portati a pensare di essere vittima di una qualche supercazzola.
Riuscire a percepire i profumi del vino è un esercizio che richiede pazienza e tanto tanto tanto allenamento dell’olfatto. Per questo chi vuole avvicinarsi al mondo del vino e vuole scoprirne tutti gli aspetti deve bere, odorare e osservare tanti vini, e tutti diversi tra di loro.
Solo con l’esercizio e con il tempo si potranno acquisire le capacità per distinguere profumi e sentori che magari all’inizio del percorso potevano apparire strani e che invece dopo si è in gradi di percepire e apprezzare.
In merito a quanto detto mi permetto, e permettendomi lo faccio in punta di piedi, di citare Luigi Veronelli, che a proposito dello Champagne 1976 Krug scrisse: “bouquet maschio, diretto ed elegante; netto e malizioso, e conturbante, sentore di sperma”. Da quella valutazione si apri un dibattito scatenato. Ma l’aveva fatta Veronelli, e a lui era concesso tutto!

Per chiudere questa breve carrellata di profumi, per poi continuare con le tecniche di degustazione, vi posso dire che il profumo del vino non è mai attribuitile solo ad aromi primari, secondari o terziari, ma è quasi sempre il risultato di una loro combinazione, che dovrà risultare piacevole e armoniosa.

Ho detto “breve carrellata di profumi” perché in realtà tutti i profumi che possiamo sentire nel vino sono davvero tanti, e a questi profumi dedicherò a breve un post a parte.

Con quali tecniche possiamo riconoscere i profumi di un buon vino?

Passiamo adesso alle regole sulla tecnica di degustazione del vino.

Vediamo spesso esperti, e non, far roteare vorticosamente i calici. Ma per quale motivo? Semplice, perché facendo roteare il vino nel calice le famose sostanze volativi di cui vi parlavo prima riescono a liberarsi e quindi a farsi sentiere.

Fate una prova. Versate del vino nel calice e, senza farlo roteare, odorate. Subito dopo cominciate con piccole e brevi roteazioni e poi odorate, a questo punto dovrebbero emergere alcuni profumi in più.

Intensità olfattiva

Quando odoriamo un vino, ancor prima della quantità di odori dobbiamo capire quanto il profumo del vino sia intenso o meno. Ma cosa significa? Facciamo un esempio: immaginate il profumo di una rosa. Sarà un profumo elegante e raffinato, ma  anche piuttosto delicato. Ma se al posto di odorare una rosa ne odorassimo 30, il profumo sarà uguale, ma sicuramente sarà più intenso.

Lo stesso esempio si può fare anche con dei mazzi di fiori misti, che singolarmente hanno profumi diversi. Qui non ci interessa valutare la diversità dei profumi, bensì il loro impatto complessivo sul nostro naso.

Per fare un esempio sul vino possiamo prendere a riferimento i vini da uve Moscato, famiglia di vitigni aromatici, i quali hanno una spiccata intensità olfattiva, ma che spesso si presentano con poche note di frutta ed erbe aromatiche.

In definitiva possiamo dire che più il profumo sarà di impatto sulla mucosa olfattiva, più il vino sarà intenso.

Complessità olfattiva

Se l’intensità è la quantità di profumo che sprigiona il vino, la complessità equivale alla varietà delle sfumature odorose che formano il profumo del vino.

Questa valutazione richiede più tempo della prima e richiede anche molta più attenzione da parte del degustatore, questo perché bisogna dare il tempo alle sostanze responsabili dei singoli profumi di liberarsi e di farsi riconoscere.

Non è sufficiente avvicinare un paio di volte il bicchiere al naso per individuare i diversi sentori. Le diverse sfumature che danno vita ad un vino complesso si liberano nel calice un po’ alla volta, una dopo l’altra, e per riuscire ad individuarle sono necessarie ripetute inspirazioni.

Qui non saremo più di fronte ad un singolo mazzo di rose, ma ad un cesto di rose poggiate accanto a delle confetture di frutta, a delle spezie, ad essenze legnose e tostate o altro ancora.

Nel caso del mazzo di rose la spiccata intensità era legata ad una sola tipologia di profumo, ma la complessità era poca, quasi inesistente. Nel cesto misto, invece, l’intensità è data da una varietà di profumi diversi tra loro e la complessità è certamente più ampia.

Qualità olfattiva

Intensità e complessità olfattiva, piacevolezza ed eleganza, franchezza e tipicità del profumo del vino: tutto concorre nel creare la qualità olfattiva, che rappresenta la sintesi del giudizio su tutto ciò che il vino ha saputo esprimere nel bicchiere.

Intensità e complessità le abbiamo definite. La franchezza del profumo del vino potremmo definirla come la chiara definizione di una sfumatura odorosa rispetto alle altre. La tipicità è quella caratteristica che si riscontra in quei vini in cui è chiara l’impronta olfattiva del vitigno impiegato e di tutto ciò che è legato al territorio di origine. Esistono vini in cui prevale la tipicità del vitigno, altri in cui prevale quella del territorio.

Piacevolezza ed eleganza? Qui spesso entra in gioco la soggettività del degustatore. Ma attenzione, soggettività da intendersi come esperienza e bagaglio di ricordi di vini degustati nel tempo, e non a passioni ed affettività personali sui propri vini preferiti.

All’inizio non è facile, ma il tempo e l’esercizio aiutano a riconoscere tutte queste caratteristiche.

L’olfatto è un senso molto fine e sensibili, che ci permette di percepire tutte le sfumature, anche le più sottili e nascoste, che nel profumo dei vini si mescolano e si intrecciano in originali combinazioni. Ma è un senso che dobbiamo allenare degustando vini sempre diversi tra di loro, cercando allo stesso tempo di memorizzare i profumi, i sentori e le sfumature che esprime, così da poterli ricordare e riconoscere nelle degustazioni successive.

In definitiva possiamo dire che un vino può essere poco intenso o molto intenso, poco complesso o molto complesso se non ampio, può essere poco fine ma anche di eccellente finezza, e può odorare di frutta e di fiori, di erbe e di spezie, può essere aromatico, vinoso, fragrante e minerale, tostato ed etereo.

Per ognuna di queste famiglie è necessario un approfondimento, per questo come già detto prima preparerò a breve un post per conoscere in dettaglio tutti i profumi del vino.

Per concludere

  • Il riconoscimento e la descrizione dei profumi del vino è la fase della degustazione più complessa, ma anche quella più affascinante;
  • Le note odorose del vino sono oltre 200 e vengono definite “sostanze volatili”. Queste sostanze ricordano profumi di fiori, frutta, erbe aromatiche, spezie e altro;
  • Nel vino si distinguono tre principali famiglie di profumi:
    • Primari, che corrispondono ai profumi caratteristici delle uve (le uve possono essere aromatiche, semi aromatiche e neutre);
    • Secondari, sono quei profumi che si formano durante il processo fermentativo;
    • Terziari, ovvero quei profumi che si sviluppano nel vino nelle fasi di affinamento in botti o in bottiglia e che si sviluppano ulteriormente durante l’evoluzione;
  • Per una corretta valutazione olfattiva del vino è bene annusare da prima il vino a calice fermo per poi continuare facendo roteare il vino nel calice, e quindi inspirare;
  • Oltre ai profumi valuteremo anche:
    • Intensità, data dalla quantità di profumo che percepiamo già dalla prima inspirazione;
    • Complessità, ovvero la varietà dei profumi che riusciamo a distinguere nel calice;
    • Qualità, che rappresenta l’insieme delle varie caratteristiche di intensità, complessità, piacevolezza ed eleganza, associate anche alle caratteristiche di tipicità del vino e del terroir.

I termini della valutazione olfattiva nella scheda AIS

Come sapete faccio parte di AIS (Associazione Italian Sommelier) e per ovvi motivi mi rifaccio a quelle che sono le tecniche e le terminologie di questa associazione. I termini a volte non sembrano esaustivi e sicuramente sono perfettibili, ma certamente aiutano nella valutazione. Ovviamente non sono da prendere alla lettera, a meno che non dovete presentarvi all’esame AIS per diventare sommelier, e ognuno è libero di individuare sinonimi e similitudini che meglio descrivono il vino che si sta degustando.
Intensità: carente, poco intenso, abbastanza intenso, intenso, molto intenso;
Complessità: carente, poco complesso, abbastanza complesso, complesso, ampio;
Qualità: comune, poco fine, abbastanza fine, fine, eccellente;
Descrizione: aromatico, vinoso, floreale, fruttato, erbaceo, fragrante, minerale, speziato, tostato, etereo.

Leggi anche il post su Colore e Aspetto del Vino

Immagine: Ignazio Perez, Intravino, Freepik
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Come riconoscere al meglio un buon calice di vino. Aspetto e colore.

Una bella cena in compagnia di amici è sempre l’occasione buona per mangiare ottime pietanze e assaggiare buoni vini e trascorrere così delle belle serate all’insegna dell’allegria e della convivialità.
Si mangia, si beve e si parla. E di cosa si parla? Di cibo, ovviamente. E anche di vino.

Eh si, è proprio così. Parliamo di cibo soprattutto quando siamo davanti alle nostre pietanze, parliamo di vino ogni volta che facciamo roteare vorticosamente il nettare di bacco nei nostri calici.

Ora, se sul cibo tutti noi abbiamo la nostra dire, soprattutto nel caso in cui si parla di ricette della tradizione, non fosse altro per non far torto alle nostre nonne, cosa diversa e quando si parla di vino.

Non tutti siamo appassionati o tecnici del vino, eppure malgrado ciò qualcosa da qualche parte l’abbiamo sentita dire. Ecco quindi sentire i discorsi sul colore, sugli archetti, sul gusto, meno sui profumi (effettivamente sono quelli più difficili da decifrare).

Ma come è possibile riconoscere al meglio un buon calice di vino?

Storia, passione, emozioni, sensazioni, profumi, territorio: il vino è tutto questo e altro ancora. Ma per cogliere a pieno tutte queste sfaccettature in un calice di vino non basta amarlo o esserne un appassionato, anche se ciò è indispensabile.

Se le conoscenze tecniche di viticoltura e di enologia sono senza dubbio un’ottima base che ogni appassionato farebbe bene a conoscere, è anche indispensabile avere praticità con quelle che sono le tecniche di degustazione di un vino.

Imparare a degustare significa assaggiare il vino con attenzione, saperne cogliere le sensazioni e quindi darne una valutazione quanto più oggettiva possibile.

Ho pensato allora di scrivere alcuni post “pratici”, dove cercherò di darvi alcuni consigli e suggerimenti su alcune tecniche per una quanto più corretta degustazione del vino.

A volta capiterà di trovare qualche termine tecnico, per questo ho pensato anche di creare un glossario dei termini del vino che di volta in volta verrà aggiornato.

Cominciamo dall’aspetto più ovvio, ovvero “come si presenta il vino ai nostri occhi?”. Vediamo un po’ come riconoscere qualità e difetti di un vino già alla sola vista.

Aspetto e Colore.

La prima fase della degustazione è quella visiva. L’aspetto e il colore di un vino sono in grado di fornirci alcuni indizi sulla tipologia del vino, la sua composizione e la sua evoluzione.
Basta uno sguardo, ma bisogna darlo con attenzione, già nel momento in cui il vino viene versato nel calice.

Le prime domande che dobbiamo porci davanti ad un calice di vino sono: è limpido? Ci sono delle particelle in sospensione? La limpidezza di un vino, dovuta appunto all’assenza di particelle in sospensione, è sintomo di buon stato di salute del vino. Questa valutazione può essere ostacolata dalla scarsa trasparenza di un vino, soprattutto nei vini rossi. In questi casi dovremmo cercare di orientare il calice in maniera tale da osservarlo da diverse luminosità.

La presenza di particelle in sospensione nel vino è dovuta a tecniche di cantina sbagliate e filtrazioni non corrette, o quanto meno discutibili, e nella maggior parte dei casi rendono l’assaggio del vino poco emozionate.

Ci sono però delle eccezioni. Molti vini, tra l’altro anche noti e importati, dopo un lungo affinamento in bottiglia presentano sul fondo un residuo solido. Al momento del servizio qualche particella può finire nel calice, ma non per questo la valutazione della qualità del vino deve risultare compromessa.

Altro caso è quello in cui i vini vengono imbottigliati con i propri lieviti, per concludere la fermentazione in bottiglia. Non sto parlando degli spumanti, nei quali con la sboccatura questi lieviti fuoriescono. Bensì di vini ancestrali, o di alcuni vini non filtrati. Ma può succedere anche in alcuni vini biologici o biodinamici. In questi casi la presenza di particelle in sospensione può essere accettabile.

Ricordandoci sempre che ogni vino va valutato in base alla tipologia alla quale appartiene possiamo dire che: un vino velato, opalescente e torbido non è mai accettato, un vino abbastanza limpido può essere normale, un vino limpido non presenta mai particelle in sospensione.

Oltre alla limpidezza, in un calice di vino osserveremo il colore. Dato dai polifenoli presenti nelle uve, il colore è un elemento importante nella valutazione visiva di un vino. Esso ci da informazioni circa il carattere e la tipologia di vino che abbiamo di fronte e ci permette di verificare la corrispondenza del vino con la sua tipologia.

Per fare un esempio, un vino rosso giovane potrebbe presentarsi di un bel rosso rubino con riflessi porpora, mentre un vino invecchiato di 10 anni potrebbe presentarsi di un rosso granato con riflessi aranciati. In questi caso l’intensità (ovvero il colore che il vino presenta nella parte centrale) è un chiaro riferimento alla tipologia del vino, mentre la tonalità (le sfumature) testimoniano la sua evoluzione.

Per osservare bene il colore di un vino è bene inclinare leggermente il calice e, se possibile, avere sotto un fondo bianco o chiaro.

Sul colore tornerò più avanti perché in realtà le sfumature che possiamo osservare nel vino sono diverse, e a questi colori dedicherò a breve un post a parte.

Se colori e sfumature ci danno le prime informazioni sulla tipologia di vino, la vivacità del colore ci dice quanto di buono è stato fatto in vigna e in cantina. Un giallo dorato, solare e lucente, può avere la stessa valenza qualitativa di un giallo paglierino con riflessi verdolini. Il primo sarà un bianco importante, il secondo un bianco giovane e fresco, ma in entrambi i casi ciò che conta è la vivacità del colore. Se il colore di un vino è spento quasi sicuramente saremo di fronte ad un vino vecchio e che non sarà in grado di regalarci grandi emozioni.

Altre caratteristiche importanti nella valutazione del colore del vino sono l’intensità e la tonalità. Mentre l’intensità dipende dalla quantità di pigmenti presenti nel vino e ci danno informazioni circa l’ambiente pedoclimatico, il vitigno e la vinificazione, la tonalità dipende dal tipo di pigmenti presenti nel vino e questo ci permette di riconoscere quasi sicuramente lo stato evolutivo del vino.

Limpidezza e colore ci hanno già dato importanti informazioni sul vino che stiamo degustando. Ma un’altra caratteristica da valutare, nei vini fermi e leggermente frizzanti, è la consistenza.
La consistenza ci permette di capire quanto alcol etilico è presente nel vino e quindi poter verificare la giusta corrispondenza della tipologia del vino in degustazione.

Avrete sicuramente sentito parlare dei famosi “archetti”. Se provate a far roteare il vino nel calice noterete che, scendendo, il vino formerà delle lacrime. Ecco, lo spazio tra una lacrima e l’altra è il famoso archetto. Si è notato che più questi archetti sono fitti tra di loro, più il vino è ricco di etanolo. Ma attenzione, questa non è una regola assoluta.

In generale, più un vino e ricco di alcol, ma anche di polialcoli, tannini e sali, più il vino è consistente.

Ovviamente dobbiamo ricordarci sempre che la valutazione del vino va fatta in basa alla sua tipologia.

Ci sono vini bianchi giovani, freschi, che per loro caratteristica non devono avere grande presenza di alcol e di sostanze estrattive. Questi vini non avranno una grande consistenza ma non per questo saranno dei vini cattivi.

Mentre nella maggior parte dei vini da dessert, quali Passiti, Muffati, Sauternes o Tokaji Ungheresi, la consistenza deve essere molto più evidente e marcata. In questo caso se il vino è poco consistente vuol dire che c’è qualcosa che non va.

In definitiva i vini troppo fluidi non sono mai accettati, mentre vini troppo consistenti o viscosi possono essere un problema a meno che non siamo di fronte a vini muffati.

E se stiamo degustando un vino spumante o uno Champagne? Qui non valuteremo la consistenza, bensì l’effervescenza, dovuta alla presenza di spuma e bollicine.

Immaginate di aver uno spumante nel calice. Vedete le bollicine che salgono? Questo è noto come perlage del vino. La qualità di un vino spumante si percepisce dalla qualità del perlage. Bollicine fini, numerose e persistenti stanno ad indicare una ottima qualità del vino in oggetto. Al contrario, bollicine grossolane, scarse ed evanescenti sono sinonimo di spumante di bassa qualità.

Per concludere

  • Un buon vino al calice si presenta limpido e dall’aspetto vivace, a meno che non siamo in presenza di un vino ancestrale o non filtrato, a volte anche biologico o biodinamico (ma ciò non vuol dire che la non limpidezza e la non vivacità sia obbligatoriamente sinonimo di qualità).
  • Il colore del vino ci indica il suo carattere, la sua tipologia (intensità) ma anche lo stato evolutivo (tonalità).
  • La consistenza, data dalla presenza di alcol e altre sostanze (polialcoli, tannini, sali), ci permette di verificare la giusta corrispondenza della tipologia del vino in degustazione.
  • Negli champagne e nei vini spumanti si valuta l’effervescenza e non la consistenza. Nella maggior parte dei casi più le bollicine che salgono (perlage) sono fini e persistenti più il vino sarà di migliore qualità.

Bene, credo di poter concludere qui questo primo post “pratico” sul mondo del vino. Continua a scoprire il mondo del vino e della degustazione leggendo anche il post dedicato ai profumi del vino: vi assicuro che leggerlo sarà inebriante!

I termini della valutazione visiva nella scheda AIS

Come sapete faccio parte di AIS (Associazione Italiana Sommelier) e per ovvi motivi mi rifaccio a quelle che sono le tecniche e le terminologie di questa associazione. I termini a volte non sembrano esaustivi e sicuramente sono perfettibili, ma certamente aiutano nella valutazione. Ovviamente non sono da prendere alla lettera, a meno che non dovete presentarvi all’esame AIS per diventare sommelier, e ognuno è libero di individuare sinonimi e similitudini che meglio descrivono il vino che si sta degustando.

  • Limpidezza: velato, abbastanza limpido, limpido, cristallino, brillante;
  • Consistenza: fluido, poco consistente, abbastanza consistente, consistente, viscoso;
  • Effervescenza:
    • Grana Bollicine: grossolane, abbastanza fini, fini;
    • Numero Bollicine: scarse, abbastanza numerose, numerose;
    • Persistenza Bollicine: evanescenti, abbastanza persistenti, persistenti.
  • Colore:
    • Giallo: verdolino, paglierino, dorato, ambrato
    • Rosa: tenue, cerasuolo, chiaretto
    • Rosso: porpora, rubino, granato, aranciato

Leggi anche il Post sui Profumi del Vino.

Immagine: Ignazio Perez, Freepik
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25 Idee Regalo per Natale che gli appassionati di vino apprezzeranno con piacere


Mancano pochi giorni al Natale e come sempre scatta la corsa ai regali… Peccato però che ricordiamo di comprarli solo negli ultimi giorni. Allora ho pensato di darvi una mano: eccovi una lista di possibili regali perfetti per ogni appassionato di vino. Ho suddiviso i regali in 5 categorie: libri, per la casa, vini rossi, vini bianchi e spumanti. Tra i regali che vi propongo molti li conosco, altri no. Magari ne approfitto anche io per comprare qualcosa. Così, se volete regalare una buona lettura o un’emozione in un calice, non dovete fare altro che scegliere.

Buoni Acquisti di Natale a Tutti…

LEGGI ANCHE: 25 Idee Regalo per Natale che gli appassionati di CUCINA apprezzeranno con piacere

Libri

Il Respiro del Vino

Luigi Moio è professore ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Da più di vent’anni si occupa degli aspetti sensoriali, biochimici e tecnologici dell’aroma del vino. “Il vino è la sintesi sorprendente dei profumi di tutto ciò che ci circonda, perché ha nella sua natura più profonda le tracce della terra, dei fiori, dei frutti, delle spezie, del mare, della montagna, del vento, della luce e di tante altre cose che nobilmente rappresenta.” Luigi Moio.

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Il Piacere del Vino

L’universo sensoriale, il linguaggio della degustazione, le caratteristiche dei vini, i terreni e i vitigni, il lavoro in vigna e in cantina, con particolare attenzione agli aspetti ambientali dell’attività. Tutto ciò che è utile sapere per avvicinarsi in modo consapevole al piacere dell’assaggio. Ritorna, aggiornato alla luce delle modifiche legislative e delle ultime riflessioni di Slow Food sul mondo del vino, il manuale che ha contribuito a creare una nuova didattica e una nuova cultura enologica.

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Manuale del Sommelier

In questo manuale Giuseppe Vaccarini, fra i protagonisti della sommellerie internazionale, mette a pieno frutto la sua grande esperienza didattica. Alla descrizione puntuale delle fasi di degustazione, nucleo centrale del volume, fanno seguito i criteri dell’abbinamento fra cibo e vino, le precise indicazioni sulla scelta del bicchiere o sulla tecnica di decantazione, e le procedure per la mescita e il servizio, indispensabili per esaltare il vino prescelto. Costellato di suggerimenti accumulati dall’autore nel corso della sua carriera, il manuale è completato da una ricca e dettagliata appendice riservata al sommelier professionista.

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Manuale degli Abbinamenti

Vaccarini è la guida d’eccezione per la scelta del vino ideale, in questo dettagliato “Manuale degli abbinamenti”. Nelle pagine iniziali si definiscono in modo essenziale i criteri-guida per individuare il migliore abbinamento, che sia “per concordanza” o “per contrasto”, vale a dire assecondando il gusto della ricetta o piuttosto smorzandone gli eccessi grazie a un vino dal gusto lievemente discorde. Esaurita la premessa, si passano in rassegna tutti i principali alimenti e le fondamentali preparazioni della cucina italiana, ma con diverse aperture su altri scenari e tradizioni. È ricchissima la messe d’informazioni sulle tipologie di vino più adatte ad accompagnare i diversi salumi, i paté e le terrine, e poi minestre e zuppe, cereali, uova, carni, funghi e tartufi, ortaggi e legumi, formaggi e dessert. Le razionali tabelle di consultazione, al termine di ciascun capitolo, facilitano la scelta. In molti casi si approfondisce il tema, focalizzando su una ricetta in particolare qui descritta, fotografata e commentata nel suo abbinamento ideale. Non si tralasciano, infine, gli abbinamenti a ricette firmati da grandi Chef “stellati” o alle preparazioni di alcune cucine esotiche ormai tanto diffuse quanto difficili da trattare, scorrendo la carta dei vini.

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Sommelier ma non troppo

Fede e Tinto, i due conduttori della omonima trasmissione di Radio2, prendendo spunto dal successo del corso di avvicinamento al vino organizzato da “Decanter” in collaborazione con l’AIS (Associazione Italiana Sommelier), propongono un percorso semplice e diretto per imparare a (ri)conoscere il vino in soli sette giorni. Un periodo ipotetico durante il quale il lettore potrà acquisire le basi per saper ordinare una bottiglia di vino con maggior consapevolezza e saperlo abbinare al momento giusto… con il piatto giusto!

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Per la Casa

 

Vin Pompa Salvavino

Il salvavino è una pompa per il vuoto che estrae l’aria dalla bottiglia aperta e la risigilla con un tappo di gomma riutilizzabile. È facile, basta posizionare il tappo riutilizzabile sulla bottiglia ed estrarre l’aria dalla bottiglia utilizzando la pompa salvavino. Un “click” indica quando è stato raggiunto il livello di vuoto ottimale. Il vuoto rallenta il processo di ossidazione che permette di assaporare di nuovo il vino in un secondo momento. La domanda “quante volte devo pompare?” appartiene al passato. L’indicatore di vuoto unico e brevettato emette un “click” quando viene raggiunto il vuoto corretto.

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Set Apribottiglie Smaier con Custodia in Legno

Perfetto per tuttigli appassionati di vino, il set con la confezione in legno di cavatappi e apribottiglie offre una semplice vite, che dispone di un’azione di autoestrazione del tappo, un rivestimento antiaderente che non danneggia il sughero del tappo. Il cavatappi funziona su tutti i tipi di bottiglie di vino ed estrae il tappo dalla bottiglia in tre secondi. L’apribottiglie per il vino offre una struttura in acciaio inox ergonomica e finiture cromata.

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Portabottiglie in Bambù

Scaffale per 12 bottiglie in vero legno di bambù. Design sofisticato, montaggio semplice e veloce.

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Decanter Smaier da 1,2 lt

Il Decanter Smaier è stato concepito esclusivamente pergarantire un ottimo livello di di superficie traspirante per una quantità di1200 ml di vino. Questo assicura l’aerazione ottimale del vino, portando fuori tutto il sapore e l’aroma intenso che porta il vino al suo pieno potenziale. Ottima Idea regalo magari con una bottiglia di vino, con una elegante confezione.

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6 Calici Borgogna perfetti per Vino Rosso

I baloon per vino rosso sono realizzati in cristallo senza piombo. Il calice e lo stelo vengono fusi senza punti di giunzione visibili e il bicchiere sembra in tutto e per tutto un pezzo unico. Lo stelo leggermente accorciato aumenta la stabilità e l’infrangibilità dei bicchieri pur mantenendone la sottigliezza. Per questo i bicchieri sono adatti alla degustazione quotidiana di vini rossi. Ma questi calici eleganti vengono impiegati anche in ambito gastronomico.

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Vini Rossi

 

Primitivo di Manduria DOC 2014 – Cantine San Marzano

Primitivo di Manduria Sessantanni, della cantina San Marzano, è un vino di carattere, muscolare e potente in bocca, caratteristiche conferite dal vitigno e dalla maturazione in pianta del primitivo. Un grande Primitivo, ideale con le carni del territorio, con arrosti e carni brasate.

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Brunello di Montalcino DOCG 2012 – Casale del Bosco

Il Brunello di Montalcino di Casale del Bosco nasce in Toscana, da vigneti situati sui dolci pendii delle colline di Montalcino. È realizzato con uve Sangiovese in purezza, lasciate fermentare a temperatura controllata per almeno 20 giorni. Il vino matura poi per 12 mesi in barriques di rovere francese di secondo passaggio e, successivamente, viene affinato per altri 12 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia. A questo periodo seguono ulteriori 6 mesi di affinamento in bottiglia. Questo vino è caratterizzato da un colore rosso rubino carico, arricchito da riflessi granati. Il suo profumo è pulito, elegante, intenso e complesso, con sentori di frutti di bosco maturi e piacevoli note di anice con una leggera punta di vaniglia. Al palato risulta caldo, con tannini presenti ma morbidi, di grande struttura. E’ un vino persistente, con una notevole capacità di invecchiamento. Ideale in abbinamento a carni rosse e arrosti, è perfetto per accompagnare selvaggina, in particolare fagiano e cinghiale, eventualmente accompagnati da funghi e tartufo. Ottimo anche con formaggi stagionati, come tome e pecorino toscano.

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Amarone della Valpolicella DOC – Santa Sofia

Rubino profondo, quasi impenetrabile, dai riflessi granati di ottima tenuta, presenta un bouquet deciso ma delicato al tempo stesso, dai raffinati sentori di ciliegie mature, ribes scuri, prugne secche; si avvertono morbidi ricordi di cioccolato al latte, sensazioni di rabarbaro, balsamiche note di tabacco mentolato: uno spettro olfattivo raffinato, armonico, elegante. La beva è tonica, succosa, retta da una texture tannica, vivacissima ma pur avvolgente e matura; il calore alcolico è ben bilanciato da una corroborante freschezza agrumata, che rende il vino importante ma “beverino” al contempo.

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Mille e una Notte DOC – Donnafugata

Mille e Una Notte di Donnafugata offre un bouquet avvolgente e fragrante in cui spiccano note balsamiche perfettamente unite a piacevoli sentori speziati. La bocca e morbida ed apre su note a bacca rossa per poi evolvere verso sentori balsamici. Un grande rosso, ampio e avvolgente che conferma la sua eleganza, Mille e Una Notte 2009 stupisce per il grande equilibrio e una immediata piacevolezza. Longevita: oltre 12 anni.

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Barolo Serralunga 2013 – Fontanafredda

Il colore del vino è rosso rubino con riflessi granati. Il profumo è netto e intenso, con sentori di vaniglia, spezie, rosa appassita e sottobosco. Il sapore è asciutto, morbido, pieno, vellutato, armonico e lungamente persistente.

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Vini Bianchi

 

Grillo di Mozia 2016 – Tasca d’Almerita

E’ con i Tasca che il Grillo di Mozia cambia personalità e stile, e guadagna il giusto. Prende il nome dalla terra da cui proviene, Mozia. È contraddistinto da freschezza e sapidità, caratteristiche che lo rendono tipico e tradizionale, ma nel contempo anche unico e difficilmente eguagliabile. Da provare.

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Trebbiano d’Abruzzo Biologico DOC 2015 – Emidio Pepe

Giallo paglierino, al naso sprigiona un bouquet di frutti gialli ed erbe aromatiche. Al palato, si apre con grande freschezza e sapidità e buona struttura. Si sviluppa su evidenti note fruttate chiudendo con grande slancio minerale, armonico e persistente. Grande piacevolezza gustativa.

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Gewurtztraminer DOC – Terlan

Questo Gewürztraminer DOC è prodotto dagli omonimi vitigni che prendono il nome dal villaggio vinicolo di Termeno nella bassa valle Atesina. E’ un vino bianco che stà riscuotendo notevoli favori nell’abbinamento con la cucina Asiatica per la sua componente fruttata e floreale ma soprattutto per il suo aroma intenso.

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Vermentin0 2013 – Maria Donata

Colore brillante, giallo paglierino con riflessi dorati. Profumo elegante, ampio. Sentori floreali (ginestra, rosmarino) e fruttati. Sapore gradevole, pieno, senza asperità, intenso. Abbastanza lungo, giustamente alcolico.

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Via del Campo DOC 2015 – Quinto Decimo

Colore dalle luminose tonalità  giallo oro e profumi che spaziano da note fruttate di mela, banana ed ananas a raffinati toni salmastri e minerali. Struttura avvolgente che rilascia delicate sensazioni mentolate e tostate.

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Spumanti

 

Franciacorta Bellavista Alma Gran Cuvee

Alma è termine “affettuoso” verso la terra che genera questa meraviglia, Cuvée è simbolo della tradizione ispirata alla pura essenza dell’armonia, tenero omaggio al luogo in cui son state poste le radici. Alma Cuvée nasce dalla sapiente unione di circa 60 delle 120 selezioni di vendemmia ottenute in cantina. Una sottile composizione di materie prime eccezionali le cui caratteristiche vengono esaltate attraverso un’arte della vinificazione ormai rara.

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Ferrari Maximun Brut Trento DOC

Delicato e morbido, è una consuetudine di qualità a tutto pasto. Accurata selezione di sole uve Chardonnay, raccolte con vendemmia manuale nella prima metà di settembre. Maturazione per almeno 36 mesi sui lieviti selezionati in proprie colture. Colore giallo paglierino intenso. Naso gentile ed intenso, persistente, con una nota di frutta matura nella quale si riconoscono sentori di crosta di pane, nocciola e un variegato bouquet floreale. Palato secco, elegante ed armonioso. Ha notevole personalità, intense note fruttate tipiche dello Chardonnay cui si accostano piacevoli fragranze di vaniglia e lievito che persistono lungamente in bocca. Caratteritica particolare: minore pressione di anidride carbonica rispetto agli altri spumanti di Casa Ferrari.

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Valdobbiadene Superiore di Cartize DOCG Millesimato 2017 – Bortolomiol

Nel calice si presenta con un colore giallo paglierino molto trasparente e luminoso, con un perlage che colpisce per persistenza e per sottigliezza. Al naso si sviluppano note di frutta, nocciole, fiori d’acacia e erbe aromatiche, perfettamente in equilibrio. In bocca è incredibilmente fine e elegante, cremoso, fresco, caratterizzato da un’ottima componente sapida.

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Spumante Brut Metodo Classico 2013 – Donnafugata

Una donna elegante, il volto illuminato da un leggero sorriso come non pensare alla Gioconda o alla Dama con Ermellino di Leonardo da Vinci ed ai tanti ritratti di donna del 500 italiano. Un perfetto equilibrio degli elementi, tra arte, cultura, natura. Rispetto all’elegantissimo bozzetto originale, realizzato su tavoletta di legno, abbiamo solo aggiunto qualche tocco di lamina d’oro nel perlage, come spicchi di luce che facciano presagire tutta la fine vivacità del contenuto.

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Anna Maria Clementi Cuvee Rosato 2017 – Ca’ del Bosco

Assoluto. Libero da ogni limite, un valore in costante divenire. Come l’impegno esclusivo, necessario per creare questo Franciacorta dedicato ad Annamaria Clementi, fondatrice di Ca’ del Bosco e madre di Maurizio Zanella. Nessun compromesso, nessuna concessione. Solo il meglio delle uve selezionate nei vari cru sono predestinate a questo vino simbolo. E solo nelle annate migliori. Vinificazione meticolosa e un lunghissimo affinamento in bottiglia che si protrae per almeno sette anni a contatto con i lieviti: così si crea un grande vino, un unicum dal magnifico colore dorato e perlage finissimo. Un profumo di straordinaria complessità , un sapore di eccezionale pienezza e persistenza. Un Franciacorta assoluto.

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