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Carlo Cracco: "Al nord siamo più creativi". Ecco la risposta di Ciccio Sultano

«Da noi, al nord, il cambiamento è normale. Forse perché un cuoco, al sud, ha una base di tradizione più solida e una vasta scelta di produzioni di territorio».

Con queste parole rilasciate all’ANSA, Carlo Cracco, lo chef più mediatico dell’alta cucina italiana, divide il nord dal sud.

«La cucina è ormai diventata universale. Nel tempo si evolve da sola. Non segue le persone, ma il suo spirito che è la contaminazione di culture, sapori, esperienze. Proprio per questo anticipa e detta tendenze.

La cucina arriva prima degli altri, perché è una sintesi della terra, del mare e della capacità di trasformare i loro frutti, ma bisogna guardare al futuro. Che può essere molto meno problematico se si rimane a mente aperta, pronti all’innovazione».

La cucina, continua Cracco

«deve mantenersi un luogo laico, creativo, un tempio della trasgressione. Noi chef cerchiamo sempre di dare un tocco unico alla cucina, un tocco che sia legato alle nostre caratteristiche.

L’affondo quindi è per gli Chef del sud Italia che, a detta di Carlo Cracco, non riescono a fare innovazione in quanto troppo legati ad una tradizione più solida, oltre che alla vastità delle produzioni del territorio.

Parole che non sono piaciute molto allo Chef siciliano Ciccio Sultano, che sulle sue pagine social scrive:

Non capisco, con tutto il rispetto che nutro per Carlo, perché un cuoco italiano insista sulla divisione tra nord e sud, dicendo che i meno creativi sono quelli più ricchi di tradizioni e prodotti e che, al contrario, chi ne ha meno o ne ha perse di più è, giocoforza, più inventivo. Ma siamo proprio sicuri?

Quale è, scusate, la cucina moderna che a noi manca? Io traduco/tradisco la tradizione tutti i giorni come tanti altri colleghi che lavorano sotto il Po. E soprattutto, dopo Ferran Adrià non si più è inventato nulla di nuovo. Chi sa raccontare e vendere meglio vince, ma, vi prego, non parliamo di sostanziali differenze, perché non ne vedo! Assolutamente!

Ci sono tante grandi, belle, geniali cucine e chi è più bravo a vendersi vince, al di là di qualsiasi latitudine, confine regionale, nazionale e internazionale.