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Eventi Focus On Gusto News Vino

Presentazione del libro Il Respiro del Vino di Luigi Moio al Palazzo Fici di Marsala

Sabato 8 luglio scorso (2017) è stato presentato il libro del Prof. Luigi Moio (enologo e docente di enologia all’Università di Napoli) “Il Respiro del Vino”. La presentazione è avvenuta al Palazzo Fici di Marsala ed è stata organizzata dalla Strada del Vino di Marsala in collaborazione con ONAV Trapani.

L’incontro è stata occasione di dibattito sui temi “Territori a confronto: Alto Adige, Sicilia, Etna e riscontri organolettici nel vino” con Vincenzo Bambina, enologo; “Le origini del Grillo” con Giacomo Ansaldi, enologo.

All’interno del convegno/presentazione è stata prevista anche una interessante sezione di degustazione sul Grillo interpretato dalle cantine produttrici di Marsala.

Foto: Ignazio Perez
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Cantine Gusto Soste di Gusto Vino

Planeta Buonivini, Noto (RG)

Tenuta e Cantina Buonivini è la cantina di Noto dell’azienda Planeta. Buonivini è il nome di questa contrada del comune di Noto, in provincia di Ragusa. Qui Planeta approda nel 1998 per ridare identità e futura ad un grande territorio vinicolo siciliano dove da anni si coltiva e si produce il Nero d’Avola.

La bellezza di queste colline, dove i vigneti si aprono tra le distese di mandorli, scendendo verso il mare, ha spinto l’azienda Planeta nel cercare la massima integrazione nel paesaggio, con il minimo impatto. Sostenibilità e ospitalità in un’atmosfera informale e attenta alla natura, hanno sin dal primo giorno caratterizzato questo progetto, con la nascita della Cantina Invisibile e il restauro del Palmento e delle Case Sparse.

Dopo la visita ai vigneti e alla cantina, costruita appunto interrata così’ da non deturpare il paesaggio circostante, siamo passati alla degustazione che si è svolta nella sala delle degustazioni, piccola ma accogliente e soprattutto in tema con le campagne circostanti.

I vini in degustazione sono stati 4:

Moscato Bianco, Noto DOC, 2016
Giallo molto chiaro con riflessi verdi. Al naso i profumi sono di gelsomino, rosa, pompelmo. In bocca questo vino è abbastanza sapido e fresco, ben equilibrato ed elegante.
Etna DOC, 2015
Giallo paglierino chiaro al calice, con tenui riflessi verdolini. Il naso si apre su sentori di frutta a polpa bianca e gialla, seguiti da sfumature minerali e da leggeri richiami al legno. Il palato è pieno, fruttato come il naso, gradevolmente sapido e di buona persistenza.
Dorilli, Cerasuolo di Vittoria DOCG, 2015
Rosso rubino con riflessi violacei, al naso esprime note di ciliegia, di fragola, di confettura di amarena. Al palato è morbido e ben bilanciato, tannino fine e tenue. Buona persistenza.
Santa Cecilia, Noto DOC, 2013
Rosso porpora tendente al viola. Un vino speziato e fruttato, profumato di carrubo e scorza d’arancio. Al palato il frutto è maturo e il tannino di trama fittissima. Equilibrato e persistente.

A seguire la degustazione ci è stato afforto un piccolop aperetivi con prodotti tipici locali: formaggi, conserve, “scacce” (tavola calda del posto) e caponatine. Inoltre siamo stati invitati ad un piccolo PicNic sotto gli alberi di Carrubbi.

Aziende Agricole PLANETA s.s.
Contrada Dispensa, 92013
Menfi (AG), Italia
Tel. +39 092580236
Fax +39 092580072
Planeta Buonivini, Noto (RG)
Viviana Pitino
Tel. (+39) 333 5949610
Visite e Degustazioni
E-mail: winetour@planeta.it
Tel: +39 0925 1955465
www.planeta.it

Foto: Ignazio Perez
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Enoteche Soste di Gusto

Enoteca Mojito

Enoteca Mojito – Mazara del ValloSicilia

Enoteca e Wine Bar

L’Enoteca Mojito, presente da anni nel territorio e portata avanti dalla Famiglia Mezzapelle, è inserita a pieno titolo nelle enoteche a Mazara del Vallo e conta una cantina composta da vini di pregio, selezionati tra le migliori etichette principalmente siciliane.

All’Enoteca Mojito è possibile non solo acquistare degli ottimi vini, ma anche assaggiarli e degustarli accompagnati a prodotti tipici locali.

All’Enoteca Mojito sono pronti ad accompagnarvi nella scelta del vino migliore per le vostre cene o momenti di relax, e lo fanno offrendovi un servizio al massimo della professionalità e cortesia.

Inoltre qui sono soliti organizzare, in accordo con le cantine locali, degustazioni, serate di degustazione del vino e di approfondimento al mondo del vino.

Il Wine Bar offre una selezione completa dei vini prodotti in Sicilia, che vengono accompagnati da piatti della tradizione siciliana e da stuzzicanti golosità.

Il locale, arredato con decorazioni calde e rustiche, dispone di 30 posti a sedere, è rappresenta il luogo ideale per degustare tutti i più celebri vini siciliani anche al bicchiere.

Contatti

Via Giambattista Pergolesi, 5
Mazara del Vallo, TP

+39 388 05 73 301
enotecamojito@hotmail.it
facebook.com/EnotecaMojito

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Cantine Eventi Focus On Gusto Soste di Gusto Vino

Cantine Aperte 2017, Sallier De La Tour

Domenica 28 Maggio. Come ogni anno, da oltre 20 anni, il Movimento Turismo del Vino promuove (e con gran successo di pubblico) l’evento Cantine Aperte. L’ultima domenica del mese di maggio molti produttori di vino aderiscono a questa giornata di festa per tutti i winelover d’Italia.

Non potevo farmi scappare l’evento. Con gli amici Rossana, Emanuele e Davide decidiamo di andare a visitare un territorio votato al Syrah e quindi scegliamo di visitare la cantina Salire De la Tour. Siamo nella Valle dello Jato, a Camporeale, in provincia di Palermo. Il territorio ricade nell’area di produzione della Monreale DOC. Una DOC, quella di Monreale, che ha accolto un vitigno internazionale che, negli anni, si è sentito sempre più a suo agio in queste terre: il Syrah, che ha trovato nella Valle dello Jato una casa accogliente.

L’azienda, che comprende quasi 80 ettari di terra e una cantina per la vinificazione, è gestita da Tasca D’Almerita. Un tocco liberty in piena campagna. Qui nascono i quattro monovarietali, Nero d’Avola, Syrah, Grillo e Inzolia e il cru Monaca, altro Syrah in purezza che segue un affinamento più lungo.

Nero d’Avola 2015
Il Nero d’Avola dalle due anime, quella affinata in acciaio e quella in legno. Non mancano, al naso così come al palato, le tipicità della frutta rossa e della liquirizia, unite a quel legno che rende i tannini del Nero d’Avola più gentili.
Syrah 2015
Un bel rosso rubino, dalla sfumature violacee, che sa di frutti neri e spezie, in primis il pepe, caratteristica tipica dei più grandi Syrah al mondo. Qui si arricchisce di profumi di macchia mediterranea, di ribes nero e mora.
Grillo 2016
Semplice, fresco, sapido e anche di buona persistenza. Un Grillo pronto e piacevole.
Inzolia 2016
I suoi sentori sono molto siciliani e ricordano i profumi di zagara e mandorle. Fresco e buona beva.
La Monaca 2014
La Monaca, dal nome della storica cantina, nasce da una selezione delle migliori uve di Syrah della Tenuta. Un vino che affina 18 mesi in rovere francese e 6 mesi in bottiglia. Rosso rubino intenso. Note nere e profonde, balsamiche e speziate, miste a una freschezza mediterranea.

La giornata, che ha previsto anche una visita dei vigneti e della cantina di vinificazione, prosegue tra un assaggio di vino ed un’altro, fino a completare tutta la linea. La giornata si conclude quindi con grande soddisfazione, quella di aver scoperto un bellissimo territorio ed una bella azienda.

Tenuta Sallier de La Tour

Contrada Pernice
90043 – Camporeale (PA)
Tel. +39 091 6459750
Tel. +39 091 6459712
tenutasallier@tascadalmerita.it
www.tascadalmerita.it
Foto: Ignazio Perez
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Cibo Eventi Focus On Gusto Ristoranti Soste di Gusto Vino

Serata Gourmet dedicata al Gambero Rosso di Mazara

Tutti ormai conoscono la Qualità e la Bontà del Gambero Rosso di Mazara, il suo gusto è inconfondibile e si differenzia da tutti gli altri gamberi per il suo sapore intenso e delicato.

Gli amici del Ristorante Al Pesciolino d’Oro hanno pensato bene quindi di concludere le serate enogastronomiche con una Cena Gourmet interamente dedicata a questo prodotto.

Il ristorante organizza spesso queste serate enogastronomiche che hanno come obiettivo quello di far conoscere ed apprezzare al pubblico prodotti di unici e di grande qualità. Spesso queste serate sono sponsorizzate anche da diverse cantine, che propongono i loro vini in abbinamento alle pietanze preparate. In questa serata la cantina partner era Donnafugata, indiscussa protagonista nel mondo del vino siciliano, italiano ed internazionale.

La cena comincia con un antipasto interessante dove vengono presentati una Tartare di Gambero Rosso ben condita con Olio Extravergine di Oliva, nello specifico Olio d’Oro di loro produzione, limone e spezie varie, Gambero in Salsa Rosa, Gambero Rosso Crudo “nature” e con Macco di Fave.

L’antipasto è stato accompagnato con un ottimo Metodo Classico Brut di Donnafugata, ottenuto con uve Chardonnay e Pinot Nero. Dal colore giallo paglierino brillante, questo elegante Spumante Siciliano esprime al naso aromi di crosta di pane, di frutta secca e di leggeri sentori floreali. In bocca è fresco, ampio e complesso. Ritroviamo le fragranze di lievito unite a note vaniglia. Un brut armonioso, dal perlage fine e persistente.

Si continua con uno Spagnettone Fresco al Gambero Rosso e Pistacchio di Bronte. Morbido, gustoso, emerge perfettamente il sapore del gambero che accompagnato da questa nota delicata e croccante di pistacchio rende il piatto elegantissimo e ben riuscito.

Qui Donnafugata ci stupisce con un Grillo, il Sur Sur. Un vino fresco, giovane, al calice si presenta con un bel giallo paglierino. Al naso emergono le note fruttate di pesca, unite a sentori di fiori di sambuco e rosmarino. Al palato è morbido, con un ritorno delle note fruttate unito ad una piacevole freschezza.

Il secondo piatto è una Trilogia di Gambero Rosso: in Pasta Kataifi, alla Griglia e al Lardo di Colonnata. A Mazara del Vallo senza dubbio il Gambero alla griglia (o per meglio dire “arrustutu”) è senza dubbio un must indiscutibile, ma posso assicurarvi che gli abbinamenti proposti con la pasta kataifi e con il lardo di colonnata non erano da meno: nel primo caso la croccantezza della pasta kataifi dono al gambero una consistenza nuova, mentre nel caso del lardo di colonnata il gambero acquisisce un sapore intenso e ricco.

Con questo piatto Donnafugata propone uno Zibibbo, il Lighea. Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Al naso offre le classiche note di zagara, unite a sentori di pesca e macchia mediterranea. In bocca ritroviamo una perfetta corrispondenza gusto olfattiva vivacizzata da una fresca vena minerale.

Per concludere la cena viene proposto un Dessert al Gelato, degli ottimi Quaresimali e un calice di Ben Rye. Non servono tante parole per descrivere il Passito di Pantelleria di Donnafugata, divenuto ormai icona riconosciuta e apprezzata a tutti i livelli. Potete leggere qui le mie considerazioni su questo grande vino siciliano.

RISTORANTE PIZZERIA AL PESCIOLINO D’ORO
Lungomare San Vito, 109
91026 Mazara del Vallo (TP)
Tel. +39 0923 909286
info@alpesciolinodoro.it
www.alpesciolinodoro.it

Foto: Ignazio Perez | Al Pesciolino d’Oro
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Cantine Cibo Gusto Soste di Gusto Vino

Tenuta Regaleali di Tasca d'Almerita, un paesaggio unico al mondo. Tra bellezza e storia nel cuore della Sicilia

Uno spazio verde infinito, un paesaggio fatto di morbide colline dove filari di vigne, olivi, erbe aromatiche e alberi da frutto trovano il loro habitat naturale. Siamo a Sclafani Bagni nella splendida Tenuta Regaleali, a circa 50 chilometri a sud-est di Palermo, nel cuore della Sicilia. Dal 1830 questo territorio e questa azienda racconta una parte della storia della regione, attraverso il suo paesaggio, chi lo coltiva, il vino prodotto da questa simbiosi fra uomo e natura.

Regaleali era uno dei feudi della Sicilia centrale, famoso per la fertilità dei suoli e la bontà dei suoi prodotti. Una classica azienda agricola dove convivevano (e convincono tuttora) grano, olivi, pascolo e vite. La sua particolare posizione geografica le conferisce un clima particolare caratterizzato da inverni freddi e forte escursione termica estiva.

L’azienda è estesa 520 ettari e, nonostante negli ultimi 50 anni si sia sviluppato l’aspetto vitivinicolo ed i vigneti oggi ricoprono una superficie vicina ai 360 ettari, sono state mantenute tutte le coltivazioni tradizionali in modo da garantire alla tenuta una giusta diversità colturale e da non perdere tutte quelle ricchezze agricole che fanno parte del patrimonio dell’azienda.

La serata

Siamo a Marzo, è lunedì. Io, Emanuele, Fabio e Leonardo. Pronti a partire da Mazara del Vallo nel primo pomeriggio. Dopo un viaggio in macchina di circa tre ore siamo arrivati alla tenuta Regaleali alle 19.00 circa e subito siamo stati accolti e accompagnati in camera giusto per darci una sistemata. Subito dopo siamo stati invitati a fare l’aperitivo nel salone del baglio, uno spazio affascinante e molto accogliente, ricco di cimeli, di premi e riconoscimenti che la famiglia Tasca ha ottenuto nel corso degli anni, molti dei quali risalenti anche all’800.

All’aperitivo, servito tra una chiacchierata e l’altra stando comodamente seduti al lato di un caldo camino, ci è stato servito l’Almerita Brut, un metodo classico ricco, fragrante e fruttato ottenuto da uve Chardonnay e che si presenta al palato con una bella cremosità e morbidezza.

Dopo l’aperitivo siamo stati invitati nella sala da pranzo dove ci è stata servita una bella cena accompagnata da tre ottimi vini.

Con il primo, delle pennette al cavolfiore con uva passa e mollica tostata ci viene servito lo Chardonnay Villa San Francesco 2015, un vino dal colore giallo dorato intenso, con profumi che ricordano la frutta gialla, la vaniglia, la cannella. Un sapore ricco e intenso, complice anche una bella freschezza data da una buona acidità. Un vino molto equilibrato. Un ottimo Chardonnay.

Con la seconda portata, uno spezzatino di castrato accompagnato da una caponata classica siciliana, viene servito il Cabernet Sauvignon Vigna San Francesco 2013, un rosso rubino con bei riflessi granati che al naso esprime sentori di frutta rossa matura, spaziatura di vaniglia e pepe nero, lievi sentori di menta nel finale. Al palato viene fuori il frutto. Un vino di buona freschezza e di grande equilibrio.

La famiglia Tasca è stata una delle prime in Sicilia ad intuire le potenzialità dei grandi vitigni internazionali e queste due etichette, i cui vigneti sono stati impiantati nella tenuta di Regaleali già nel 1985, sono il risultato di un grande lavoro e di una grande visione internazionale dei vini siciliani.

A fine cena arriva il dessert, un cannolo siciliano accompagnato da un vino passito ottenuto da uve Moscato e Trainer Aromatico, Diamante 2015. Bel colore giallo oro. Al naso esprime profumi di frutta candita mentre al palato si presenta dolce e morbido.

La serata continua nel salone accanto al camino, e tra un calice di ottimo vino ed una chiacchierata con il gruppo ci rendiamo conto che l’ora si è fatta tarda e così la serata volge al termine.

Colazione

Sarà stato il buon vino bevuto la sera prima, sarò stata l’aria fresca e pulita di campagna che si respira in questa tenuta, sta di fatto che mi sono svegliato alla buon’ora, tranquillo e rilassato per una notte passata in una camera comoda e spaziosa, arredata e rifinita con una eleganza d’altri tempi, proprio come nello stile di tutta la struttura.

Mi affaccio dal balcone e il colpo d’occhio è affascinante: tutta la tenuta Regaleali davanti ai miei occhi, con il sole ancora tiepido ad illuminare le immense colline ricche di vigneti. Un’immagine semplicemente bella, che ho voluto immortalare in questa foto e che ritengo racconti da sola la bellezza di questo luogo unico al mondo.

Anche se non avrei voluto ho chiuso il balcone e sono sceso a fare colazione. Qui oltre a coltivare la vigna si coltivano anche la maggior parte degli alimenti che, un tempo, erano anche di sostentamento a tutta la tenuta. La colazione infatti, così come tutte le altre portate della cena e del pranzo, è preparata con ingredienti per lo più prodotti sul territorio: latte fresco, torte e crostate, marmellate e conserve.

In giro per la Tenuta

Dopo la colazione, e ancora prima di raggiungere il gruppo per il giro in vigna, mi sono dedicato a fare qualche foto attorno al baglio, una tipica struttura ottocentesca di campagna. Molto carina l’idea di colorare di blu i balconi e le finestre, oltre che il portone d’ingresso. E così sarà anche nell’atrio interno.

Entrando all’interno del baglio si nota subito la “Putia” un piccolo negozio dove poter acquistare vini e gadget ma che funge anche da reception. Come vedete anche qui il blu predomina molto e riesce ad armonizzarsi perfettamente con tutto il resto.

Nell’atrio interno si affacciano diverse stanze: alcune portano al salone e alla sala da pranzo del baglio, altre alla sala degustazione (che è stata ricavata all’interno di un vecchio frantoio), altre ancora sono camere per gli ospiti. Nell’atrio è possibile trovare anche alcuni salottini in legno dove è possibile rilassarsi e godere della tranquillità del posto.

All’interno predomina su tutto il salone, lo stesso dove la sera prima ci è stato servito l’aperitivo. Da qui è possibile capire ed apprezzare la storia della famiglia Tasca: una stanza piena non solo di opere d’arte, ma anche ricca di tanti ricordi e riconoscimenti che la famiglia Tasca è riuscita a collezionare nel corso di tanti anni.

Ci sono diverse librerie dove è possibile trovare tanti volumi dedicati anche al mondo del vino, e ci sono i tanti premi nazionali ed internazionali ottenuti dai vini prodotti nella tenuta. Molto belle le statue di argilla lavorate e dipinte a mano che rappresentano le varie figure del presepe.

Attorno al baglio spazi infiniti di verde, di vigne, di agrumi, di fichi. I profumi della campagna qui ci sono tutti. Non solo vigne ma anche l’orto, gli alberi da frutto, le piante aromatiche del mediterraneo e perfino le api tra i fiori di rosmarino.

In Vigna

Dopo aver terminato il tour alla scoperta degli spazi attorno al baglio siamo pronti per il giro in vigna. Ad accompagnarci ci sarà Corrado, grande conoscitore delle vigne della tenuta che con la sua simpatia si dimostrerà essere una perfetta guida. E allora ecco che si salta tutti sul fuoristrada, pronti per addentrarci tra i filari dove nascono quasi tutti i prodotti dell’azienda.

Il primo punto dove ci fermiamo e la Vigna San Francesco sull’omonima collina. Qui, nella parte più bassa, dove i terreni sono più argillosi e quindi adatti alle uve bianche di struttura, viene coltivato lo Chardonnay. Nella parte alta, dove i terreni sono un misto tra sabbia e argilla, viene coltivato il Cabernet Sauvignon. Lo Chardonnay e il Cabernet Sauvignon sono gli stessi vini di cui vi ho parlato sopra.

Dopo la Vigna San Francesco il giro continua, ed ecco via via addentrarci tra i filari di Santa Rosa, Piana Gelso, Ciminnita, Baracca Nuova, fino ad arrivare ad Alberello Conte Lucio ovvero la vigna dove nasce il Rosso del Conte.

Qui, in questo spazio di terra coltivato ad alberelli, nasce uno dei più grandi vini siciliani: il Rosso del Conte. Nato nel 1970, voluto e creato dal Conte Giuseppe, questo vino esprime le caratteristiche della tenuta Regaleali. Un Perricone e un Nero d’Avola coltivati ad alberello. La sua storia è lunga e fatta di numerose evoluzioni tra cui diverse tipologie di affinamento. Fu il primo vino da vigna unica in Sicilia.

Queste di sotto sono foto scattate dalla punta più alta di tutta la tenuta dalla quale si può avere una visione abbastanza ampia di tutte le terre di Regaleali. In fondo, quasi al centro della foto, è possibile vedere il baglio.

Ammirando panorami come questi come potremmo non apprezzare questa terra, questa Sicilia. Una Sicilia autentica, vera, bella, fatta di lavoro, di persone, di storia, di paesaggi. Un miscuglio meraviglioso di colori, dove luci e ombre si intrecciano quasi come fosse un gioco tra il cielo e la terra. Un paesaggio fatto di filari e di vigne, creato dall’uomo e plasmato dal sole e dal vento.

In basso vi presento i compagni di viaggio, con i quali ho avuto il piacere di trascorrere due giorni indimenticabili. Molti di loro non li conoscevo, ma alla fine del viaggio mi è sembrato di conoscerli quasi da una vita. Complice anche la magia del vino. Perché il vino non è solo bere bene, non serve solamente ad accompagnare le pietanze più prelibate. Il vino è socialità, è convivialità. Il vino è buon vivere. Il vino è spesso quel trend union che tiene insieme amicizie, amori, passioni. E poi, mizzica quanto è buono.

La Cantina

Dopo lo splendido tour in vigna, eccoci all’interno della cantina. Da un lato la natura, dall’altro la cultura. Ovviamente così per come le intendiamo oggi. D’altronde la dicotomia natura-cultura è un tema che affascina da sempre e tutt’ora antropologi, psicologi, linguisti, semiologi. Si tende sempre più a pensare questi due termini non come degli opposti ma semmai in interazione fra loro, quasi ad influenzarsi a vicenda. Ed è un po’ quello che succede qui, a Regaleali. Ma, ovviamente, questo è un altro tema. Torniamo quindi alla cantina.

Qui vengono vinificati, affinati e imbottigliati tutti i vini prodotti nella tenuta e non solo. In questa zona, collegata dal retro al baglio, oltre alle varie cisterne di affinamento in acciaio, sono presenti anche le storiche botti di rovere di Slavonia dove per anni ha affinato il Rosso del Conte e le barrique dove crescono di corpo e di struttura i grandi vini prodotti a Regaleali.

Pratiche di cantina (e di vigna) che seguono molto il rispetto delle persone e dell’ambiente, per una azienda che ha fatto della sostenibilità una vera bandiera, portando avanti anche importanti progetti e studi con diverse Università del paese, tra cui quella di Palermo e di Piacenza.

Degustazione

Dopo aver osservato con i nostri occhi dove nasce e viene coltivata l’uva e dopo aver acquisito tutte le nozioni circa i vari metodi di vinificazione che si svolgono in cantina, siamo passati alla prova d’assaggio. Una degustazione tecnica, guidata sempre dallo stesso Corrado, e che ci ha permesso di approfondire ancora di più tanti aspetti sui prodotti di questa azienda.

La degustazione si è tenuta in una sala molto bella, ricavata in quella che anticamente era utilizzato come frantoio per la produzione dell’olio.

Sei i vini in degustazione. Tre bianchi e tre rossi. Si comincia con l’Antisa Catarratto 2016. Un vino dal colore giallo paglierino che al naso ricorda subito il profumo del pompelmo rosa. Intenso e abbastanza complesso. Un vino fresco e di buona acidità.

Si prosegue con il secondo bianco, Cavallo delle Fate Grillo 2016. Un bel giallo paglierino dai sentori agrumati, fruttati e floreali. Al palato si presenta secco, fresco, persistente, di buona sapidità e struttura.

Si conclude il giro dei bianchi con il terzo vino, Nozze d’Oro 2015. Nel 1984 il Conte Giuseppe Tasca d’Almerita decise di celebrare i 50 anni di matrimonio con la moglie Franca con un vino che raccontasse la storia di famiglia e la Tenuta. Nato da uve Inzolia e Sauvignon Selezione Tasca (una selezione di una vigna presente a Regaleali dalla fine della Prima Guerra Mondiale), questo vino è in grado di esprimere grande freschezza da giovane ma che è capace di dare ottimi risultati anche dopo lunghi affinamenti. Un bel colore giallo paglierino, profumi di frutta bianca quali mela, melone e pesca ed un finale leggermente mielato. In bocca e secco, fresco, fragrante e di buon equilibrio.

Continua la degustazione e si passa ai rossi. Il primo è Lamùri 2015, un Nero d’Avola in purezza che affina per 12 mesi in barili di rovere francese da 225 litri. Un bel colore rosso rubino. Al naso i sentori sono quelli del frutto, di mora, di ciliegia, di confettura. Il legno conferisce quelle note speziate di cannella e di vaniglia. Al palato questo vino e caldo, intenso, vellutato, con un tannino morbido ed elegante.

Il secondo rosso in degustazione è un Monreale DOC, La Monaca 2014, un Syrah in purezza della tenuta Sallier de La Tour. Un rosso rubino intenso con riflessi violacei. Al naso emergono sentori speziati, balsamici e di erbe aromatiche. Un vino secco, caldo, morbido e di buona persistenza.

La degustazione si conclude con il Rosso del Conte 2012. Questo vino è l’espressione più alta dei vini della tenuta Regaleali e di tutta l’azienda. Le migliori selezioni di uve Nero d’Avola della tenuta per almeno il 60 % e per il resto altre uve rosse sempre di Regaleali. 18 mesi di affinamento in barili di rovere francese da 225 litri e 12 mesi di affinamento in bottiglia. Al calice si presenta consistente, con un bel colore rosso rubino intenso e con bei riflessi violacei. Al naso i profumi sono quelli di ciliegia, di frutti di bosco, di vaniglia, di cannella, bei sentori di menta e salvia nel finale. Al palato è ricco, con un bel retrogusto di frutta matura. Un vino pienamente armonico ed equilibrato.

Aperitivo e Pranzo

Per concludere la giornata, e quindi tutta la visita a Regaleali, ci viene offerto prima l’aperitivo e subito dopo il pranzo. Vista la bella giornata l’aperitivo si è svolto all’aperto, nell’atrio interno del baglio. Ad accompagnare diversi stuzzichini ci è stato servito un metodo classico unico in Sicilia, ovvero un Almerita Contessa Franca 2010, un millesimato che sta 60 mesi a contatto con i lieviti. Una lenta e lunga permanenza sui lieviti che danno a questo spumante, ottenuto da sole uve Chardonnay della tenuta Regaleali, una fragranza ed una freschezza molto interessante. Alla vista è brillante con un perlage fine. Al naso si sentono i lieviti ma anche il frutto. Al palato è pieno, fresco, lungo. Molto equilibrato. Un grande metodo classico dedicato ad una donna che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia di Regaleali.

Dopo l’aperitivo ci siamo accomodati nella sala da pranzo, dove ci è stato servito un pranzo da tre portate. Una pappardella di pasta fresca fatta con grano perciasacchi prodotto nella tenuta di Regaleali (l’azienda sta portando avanti anche un progetto di recupero dei grani antichi siciliani ed il perciasacchi è uno dei migliori grani da sempre presente in Sicilia) con un pesto di salvia e pecorino. Un involtino di carne ripieno con formaggio e uva passa e verdure di contorno. E per finire una sfincia ripiena di crema di ricotta di pecora.

Come noterete dalle foto a tavola c’è anche dell’olio extravergine di oliva prodotto dall’azienda Tasca. Per l’esattezza sono due gli oli prodotti da Tasca: l’Olio Regaleali, prodotto con la migliore selezione degli oliveti presenti nella tenuta, principalmente da cultivar Nocellara e Biancolilla, e L’Olio di Mozia, prodotto sulla stessa isola insieme con la Fondazione Whitaker.

Per il pranzo l’azienda ha voluto concludere la visita facendoci degustare i vini dell’Etna. Tre etichette, un bianco e due rossi.

Tascante Buonora 2015, 100% Carricante, storico vitigno utilizzato per la sua grande produttività, oggi riqualificato dall’Etna grazie alle note che riesce a regalare, tra cui mineralità, note sulfuree e e sentori di idrocarburi. Un vino di grande freschezza.
Tascante Ghiaia Nera 2014, 100% Nerello Mascalese, altro grande vitigno storico dei territori dell’Etna, riesce ad esprimere nel bicchiere una grande personalità data da un tannino morbido e da una bella freschezza. Un vino che affina 12 mesi in botte di rovere e ma che riesce a mantenere un profilo territoriale molto alto.
Il Tascante 2013, anche questo un Nerello Mascalese al 100% ma proveniente da un vitigno più storico. Un vino che affina in botti di rovere di Slavonia per 18 mesi, ricco, elegante e di grande intensità aromatica. Tannico, minerale, di buona freschezza. Persistente ed equilibrato. Un vino che è grande espressione del territorio in cui nasce ed evolve.

Con il dessert, uno squisitissimo sfincione di ricotta, ci viene servito il Capofaro 2015, un vino passito, una Malvasia delle Lipari di buona freschezza e acidità. L’uva viene fatta appassire sui graticci con un sistema che ne consente la disidratazione naturale. Capofaro affina sei mesi in acciaio e quattro bottiglia. Il risultato è un vino dal grande profilo aromatico tipico della Malvasia del territorio di Salina (Isole Eolie).

E con questo si conclude la visita in quello che oserei definire uno dei più bei luoghi di tutta la Sicilia. Un territorio unico, non solo per bellezza ma anche per clima, per caratteristiche fisiche del terreno, per esposizione al sole, per escursioni termiche; tutte peculiarità che aiutano l’uomo a produrre vini importanti. Un’azienda storica, portata avanti da una famiglia che da otto generazioni porta un po’ di Sicilia nel mondo grazie ai suoi prodotti. Ma soprattutto una realtà vitivinicola che riesce a trasmettere in ogni calice i sapori, i profumi, i colori di una Sicilia inimitabile.

Vorrei concludere questo lungo (e mi auguro piacevole) post con alcuni ringraziamenti. Il primo a Rosanna, che mi ha invitato e voluto fortemente. A tutto il gruppo, con un particolare saluto per Emanuele, Fabio e Leonardo. A Corrado, che con la sua simpatia e preparazione ci ha spiegato in ogni dettaglio tutto ciò che è Regaleali. E a Bogata (sperò di averlo scritto bene), che ci ha accolti nelle bellezze di Regaleali con grande eleganza.

TENUTA REGALEALI – TASCA D’ALMERITA
Contrada Regaleali
90020 Sclafani Bagni (PA)
Tel. +39 0921 544011

hospitality@tascadalmerita.it

www.tascadalmerita.it

Foto: Ignazio Perez
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Eventi Focus On News Vino

WineHunter, il vino a Identità Golose 2017

Identità Golose oltre ad essere una delle migliori kermesse dedicate al cibo e all’alta gastronomia italiana è anche un’ottima vetrina per tantissimi vini italiani, grazie al collaborazione con la WineHunter Selection.

La WineHunter Selection è l’esclusiva selezione di aziende vitivinicole e di distillati che hanno ottenuto il bollino Merano Wine Award & Culinaria dalle commissioni di degustazione WineHunter e che sono state invitate a rappresentare l’eccellenza vitivinicola nazionale a uno dei più importanti eventi nel settore del food.
Di seguito potete leggere le mie considerazioni circa le diverse etichette che ho degustato.

LAZIO

Casale del Giglio

Tempranijo Lazio Rosso IGT
Colore rosso intenso con sentori fruttati di lampone, ribes nero e sottobosco, avvolti da una nota dolce di marasca. Al gusto è ricco con note speziate e fruttate, esaltate da una consistente presenza di tannini molto dolci. Lungo e persistente.
Mater Matuta Lazio Rosso IGT
Rosso rubino. Al naso spiccano sentori balsamici, caffè, viola e marasca. Belle la note spezziate di coriandolo, noce moscata e cannella. Buona tannici sostenuta da una bella freschezza. Finale fruttato e persistente.

TOSCANA

Triacca

La Madonnina Chianti Classico Riserva
Al calice si presenta di un rosso intenso tendente al granato. Al naso il profumo è intenso e variegato, ben speziato con note di viola, fichi freschi, vaniglia e liquirizia. Sapore ricco, pieno. Finale persistente. Armonico.
Santavenere Vino Nobile di Montepulciano
Colore rosso denso con riflessi granati. Profumo intenso e aromatico, appena etereo, con tipico sentore di viola e lievi note di menta. In bocca è ricco, di corpo, vellutato ed elegante, leggermente tannico e molto persistente.

Carpineto

Chianti Classico
Colore rosso rubino intenso con bei riflessi granata. Al naso è elegante, ampio, con sensazioni di vaniglia e lampone. Al palato si presenta lungo, vellutato, caldo e persistente.
Brunello di Montalcino
Rosso rubino intenso con leggeri riflessi granata per questo Brunello di Montalcino. Netto, fine, ampio al naso. Vaniglia, ciliegia, lampone e liquirizia emergono al naso. In bocca è asciutto, caldo, morbido e di grande struttura.

VENETO

Famiglia Pasqua

Amarone della Valpolicella DOC, 2003 Riserva
Vino nobile e sontuoso. Si distingue per la presenza dell’antica uva Oseleta coltivata nei vigneti della Valpolicella. E’un Amarone di grande struttura e carattere, prodotto in una edizione limitata. Dal colore rosso granato impenetrabile, all’olfatto presenta profumi di marasca, confettura di frutti rossi, cuoio, tabacco, liquirizia, cacao e una leggera nota di vaniglia. Al palato il vino si svela caldo e morbido grazie a tannini vellutati. Sul finale, si percepisce una nota amarognola, tipica dello stile classico dell’Amarone e note di spezie. Estremamente persistente.
Amarone della Valpolicella DOCG
Questo Amarore si presenta al calice con un bel colore rosso intenso- Al naso è ampio, con freschi profumi di frutti rossi quali mora e ciliegia, cioccolato, note tostate e di vaniglia di vaniglia. In bocca è caldo, equilibrato, con tannini soffici ed eleganti.
Valpolicella Superiore Ripasso DOC
Di colore rosso intenso, presenta un bouquet ampio con aromi di marasca, mirtillo e ribes cui seguono note di liquirizia. In bocca è ricco, caldo e morbido, con tannini soffici, ben equilibrato e persistente.

PIEMONTE

Alfiero Boffa Vigne Uniche

La Riva Barbera d’Asti DOCG Superiore Nizza 2011
Sentori di ciliegia, marasca, frutti rossi e fini sentori erbacei arricchiti da una nota di pepe. In bocca è avvolgente e corposo. Elegante grazie alla finezza dei tannini.
Cua Longa Barbera d’Asti DOCG Superiore 2011
Rosso rubino chiaro. Sentori fruttati, su tutti prevale un intenso profumo di ciliegie. In bocca è pieno, di buona acidità. Lungo ed equilibrato.
More Barbera d’Asti DOCG Superiore 2011
Bel colore rosso granato per questo Barbera d’Asti. Al naso esprime sentori di frutti di bosco, noce moscata e mandorla. Vino di ottima beva, con grande acidità e tannino fine. Corpo abbastanza leggero.
Muntrive’ Barbera d’Asti DOCG Superiore 2011
Frutto e floreale al naso.  Speziatura fine e mineralità. In bocca grande struttura con acidità e tannino su tutti, seguiti da una bella sapidità. Buona la persistenza.

Gavone

Barbera d’Alba DOC “Monarca” Terre Sabaude
Colore rosso rubino con riflessi granati. Profumo pieno, leggermente speziato con sentori di vaniglia. Al palato è secco, delicato e leggermente tannico.
Barolo DOCG Terre Sabaude
Din un bel rosso rubino con riflessi granati, questo Barolo esprime al naso sentori di frutta matura quali prugne ma anche una leggera speziatura. In bocca belle le note di erbe e di pepe nel retrogusto. Ben equilibrato e di buona persistenza.

Foto: Ignazio Perez
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Identità Golose 2017: la Kermesse, gli Chef, il Cibo, il Vino

Quest’anno, per la prima volta, ho avuto il piacere di partecipare al più grande evento di cucina che si svolge ogni anno in Italia: sto parlando del Congresso Identità Golose Milano, il primo congresso italiano di cucina d’autore nato da un’idea di Paolo Marchi.

Identità Golose Milano ospita sul palco oltre 500 cuochi, pizzaioli e pasticcieri da più di 20 Paesi del mondo, tra i quali molti sono gli italiani: da Carlo Cracco a Massimo Bottura, da Massimiliano Alajmo a Davide Scabin, Nadia Santini e Heinz Beck. Cuochi che sanno dare un’impronta originale al proprio lavoro, nel campo della tradizione e lungo i sentieri della creatività.

Quest’anno l’evento si è svolto al Mi.Co Milano Congressi dal 4 al 6 marzo.

Il meglio che la cucina italiana ed internazionale può offrire si trova qui. Oltre ai protagonisti molta attenzione meritano gli sponsor presenti al congresso, ognuno dei quali pronto a far degustare le proprie prelibatezze ed i loro prodotti.

Il motivo del mio viaggio? Curiosità certamente, ma anche voglia di capire e di scoprire sempre più un mondo senza dubbio affascinate: quello enogastronomico.

Ho assistito a molti interventi. Qual’è ho apprezzato di più? Devo dire tanti, tutti di grandissimo livello, ma senza dubbio non poteva non colpirmi Massimo Bottura, con la sua lezione sull’arte, sulla cucina e sulla loro inevitabile commistione. Così come ho avuto modo di apprezzare molto anche l’intervento di Iginio Massari, dedicato alla pasticceria ed all’innovazione che sta dietro ad essa. Io, che ero li anche per conto di un mio cliente pasticcere, Pietro Basiricò Patissier, non ho potuto che apprezzare le sue parole e il suo genio.

Adesso però non mi dilungo più di tanto. Anche se ci sarebbe da dire tantissimo. Più avanti scriverò qualcosa anche sui vini che ho assaporato, grazie alla selezione dei vini Wine Hunter presenti all’interno della manifestazione, e sulla MasterClass sul Trento DOC a cui ho assistito.

Vi lascio una carrellata di foto, che forse dicono molto di più di tante parole.

www.identitagolose.it

Foto: Ignazio Perez
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Cantine Gusto Soste di Gusto Vino

Donnafugata, il rinascimento del vino siciliano

Visitando la Cantina Donnafugata di Marsala e scrivendo questo articolo mi è venuto in mente un #hashtag (lo so, è una brutta parola, ma #cancelletto forse lo è ancora di più) lanciato in questi giorni sui social da Vittorio Sgarbi: #Rinascimento. E vi spiego perché.

La Sicilia, la mia bella Sicilia, è sempre stata bistrattata e spesso trattata male soprattutto dai noi siciliani stessi. C’era un tempo (e potremmo dire c’è ancora) in cui il vino siciliano veniva venduto a pochi centesimi al litro fuori dall’isola ad aziende che poi lo usavano come vino da taglio, e non solo. Fortunatamente, questo tempo (almeno in parte) si è concluso, ed oggi assistiamo ad un vero e proprio Rinascimento dei vini siciliani.

Donnafugata e la famiglia Rallo sono senza dubbio un esempio bellissimo e concreto di questo rinascimento, avviato già parecchi anni fa. Qui non si parla solo di vino, ma di una vera e propria filosofia che persegue l’eccellenza e che porta nel mondo un Made in Italy (e soprattutto un Made in Sicilia) fatto di vino, di arte e di sostenibilità. Un “fare sartoriale”, come ama definire l’azienda, con il quale riescono a produrre grandi vini rappresentativi di una Sicilia innovativa, nel pieno rispetto dell’ambiente.

L’azienda è presente in Sicilia da diversi anni con tre cantine: Marsala, dove sono presenti le cantine storiche e dove si conclude l’affinamento e l’imbottigliamento di tutta la linea di vini; Contessa Entellina, con 270 ettari di vigneti suddivisi in 10 contrade (in effetti i vigneti coprono anche alcuni comuni vicini); Pantelleria dove sono presenti 68 ettari di vigneti coltivati a Zibibbo (Moscato d’Alessandria) e dai quali si produce anche lo splendido Ben Ryè.

Con il gruppo Corso Sommelier AIS ho avuto il piacere di visitare la cantina storica di Marsala. Qui i vini vengono affinati in acciaio, in cemento e in barrique.

Le vasche in acciaio vengono usate soprattutto per affinamenti brevi, mentre quelle in cemento costituiscono degli eccellenti contenitori per medi e lunghi affinamenti grazie alla buona inerzia termica, al naturale grado di isolamento e ad una totale assenza di correnti elettrostatiche.

Ma il luogo più suggestivo della cantina è senza dubbio la barricaia. Interamente scavata nella roccia di tufo ai piedi del vecchio baglio, si presenta ai visitatori con un colpo d’occhio affascinante. Barriques e tonneaux sono ideali per far evolvere i vini di grande struttura. Donnafugata, per rispettare al massimo le peculiarità dei singoli vitigni ed esaltarne le potenzialità di evoluzione, seleziona circa 20 tipologie di legno differenti per grana delle doghe, metodo e intensità di tostatura.

Ma Donnafugata non è solo attenta a creare dei vini che sono dei capolavori. L’azienda cura molto anche l’aspetto relativo alla comunicazione e lo fa in grande stile. A cominciare dalle etichette che sono delle vere e proprie opere d’arte, illustrazioni create o ispirate da Gabriella Rallo.

La linea di prodotti è suddivisa in quattro categorie, dove troviamo: i Vini Icona, ovvero il Mille e Una Notte e il Ben Ryè; i vini dall’Eleganza Mediterranea dove troviamo i due metodo classico Brut e Rosè (entrambe millesimati), il Chiarandà e il Tancredi; poi abbiamo i vini Versatili di Carattere come il Lighea, La Fuga, Vigna di Gabri, Angheli e Kabir; e per finire i Freschi e Fruttati, quindi Prio, SurSur, Lumera, Sherazade, Damarino, Anthilia, Sedàra.

Molto bella la degustazione che ha avuto luogo dopo la visita in un bel salone adibito appositamente per l’occasione. In degustazione abbiamo avuto quattro etichette. Eccovi le mie impressioni:

Vigna di Gabri, 2015
Colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Profumo intenso e abbastanza complesso. In bocca il vino si presenta secco, con buona freschezza e sapidità. Un vino abbastanza equilibrato.
Tancredi, 2012
Alla vista si presenta con un bel rosso rubino intenso con leggeri riflessi granati. Limpido ed elegante. Profumo di frutta fresca matura, ciliegia, amarena, fiori appena recisi. Sentori vegetali e di liquirizia, ma anche un leggero tocco di mineralità e speziatura di vaniglia e cannella. Al palato e secco, caldo, abbastanza morbido. Buono e delicato il tannino. Bella sapidità. Un vino equilibrato e persistente.
Brut Millesimato, 2012
Cristallino. Giallo paglierino intenso con riflessi dorati. Perlage fine. Al naso emerge subito la nota dei lieviti e della crosta di pane. Fragrante. Sentori floreali e fruttati di frutta gialla matura. Intenso, complesso ed elegante. In bocca questo metodo classico è secco, fresco e sapido. Uno spumante di buon equilibrio. Intenso e persistente.
Ben Ryè, 2014
Con il suo colore giallo ambra brillante, il Ben Ryè sembra emanare luce propria. Questo vino sorprende per freschezza e complessità. Al naso è intenso è ampio, con un bouquet di profumi che spazia dall’albicocca alla scorza di agrumi candita. E ancora sentori balsamici, note dolci di miele e fico. In bocca il Ben Riè è dolce, caldo e morbido, il tutto sostenuto e bilanciato da una bella freschezza e da una vivace sapidità. Un passito di Pantelleria ammaliante, tra i vini dolci italiani più apprezzati al mondo. Un vino maturo e pienamente armonico.

DONNAFUGATA
Cantine Storiche
Via Sebastiano Lipari, 17
91025, Marsala (TP)
Tel. +39 0923 724 200
info@donnafugata.it
Visita il Sito Web

Foto: Ignazio Perez
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Cantine Cibo Enoteche Gusto Soste di Gusto Vino

Un bella serata all'Ouverture Pellegrino tra vino e prodotti di tonnara

Ouverture Pellegrino è il nuovo spazio concepito dall’azienda Carlo Pellegrino per far conoscere a turisti e visitatori la storia e i prodotti d’eccellenza della cantina. La struttura, che si sviluppa su tre piani, circondata da una superficie vitata, è un’estensione in chiave moderna delle storiche cantine.

Si tratta di una vera e propria enoteca, con tutti i vini dell’azienda esposti e messi in vendita, oltre che una location molto bella per organizzare eventi e ricorrenze, che sorge a Marsala, proprio di fronte al mare, con una vista magnifica sulle Isole Egadi.

Qui vengono organizzati durante tutto l’anno eventi ed incontri enogastronomici. L’ultimo ieri sera, dedicato ai vini dell’azienda abbinati ai prodotti di tonnara.

La serata si è svolta all’insegna del buon cibo e del buon vino, il tutto accompagnato da un sottofondo musicale dal vivo. Il buffet era molto ricco e variegato. Era possibile assaggiare tante prelibatezze tutte preparate con il tonno fresco e con i prodotti di tonnara: cous cous freddo al tonno fresco, tonno al carpaccio, bruschette al tonno, arancini di pesce, pasta freddo al pesto verde e tonno e altro ancora. I vini quelli dell’azienda Carlo Pellegrini, ovviamente. Tra un boccone e l’altro ho avuto modo di assaggiare questi:

Gibelè, IGP Terre Siciliane, Zibibbo
Belle note di agrumi e pesca bianca. Secco, fresco, con buona persistenza aromatica.
Dinari del Grillo, IGP Terre Siciliane, Grillo
Intenso, con sentori di agrumi e frutti esotici. In bocca il gusto è abbastanza complesso, morbido e fresco.
Tereni del Duca, IGP Terre Siciliane, Bianco Alcamo
Delicato e floreale. Secco, morbido di media struttura.
Tripudiaum, Catarratto
Intenso e complesso, con belle note floreali e di frutta bianca. Bei sentori speziati. Al palato si presenta morbido e fresco, persistente ed equilibrato.

OUVERTURE PELLEGRINO
Lungomare Salinella
Via Battaglia delle Egadi, 10
91025 Marsala (TP)
Tel. +39 0923 719970
accoglienza@carlopellegrino.it
www.carlopellegrino.it

Foto: Ignazio Perez