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NOT vini franchi. A Palermo il 15 e 16 Gennaio 2023

Palermo ospiterà la più grande rassegna del Sud Italia dedicata ai vini naturali e artigianali, NOT Vini Franchi, il 15 e il 16 gennaio presso i Cantieri Culturali alla Zisa.

L’evento vedrà la partecipazione di oltre 150 produttori provenienti da diverse parti d’Europa, tra cui Francia, Germania, Austria, Slovenia e Spagna, con oltre 500 tipologie di vino in degustazione. NOT Vini Franchi rappresenta un’occasione unica per scoprire e assaporare i migliori vini naturali del continente.

L’evento, che celebra la figura del vignaiolo e il lavoro artigianale come atto culturale di salvaguardia dell’identità territoriale e della Natura, accoglie il pubblico e gli addetti al settore all’interno dello spazio Tre Navate in cui andranno in scena vitigni e terroir di tutto il mondo, storie di vita, nuove annate.

Il format si articola in due giornate dedicate alla nuova sensibilità viticola ed enologica: la domenica 15 ci sono i banchi di assaggio aperti ai winelover con il walk around tasting dalle 10 alle 20. Lunedì 16, dalle 9 alle 18, è la giornata BtoB aperta agli operatori professionali, ristoratori, enotecari, buyer che avranno l’opportunità di approfondire il mondo del vino naturale e artigianale, di confrontarsi direttamente con i produttori. Inaugura l’evento, il 14 gennaio alle 20,30, la festa con i vignaioli, il vivace momento conviviale che pubblico e produttori condivideranno insieme tra musica e le specialità firmate da Buatta e Libertà.

La rassegna inoltre si arricchisce di laboratori ed eventi, i NOT OFF, nei locali della città. Domenica 15 alle 18, al Cre.zi.plus ai Cantieri Culturali alla Zisa, si tiene il seminario sulla pizza alla brace con il pizzaiolo Giuseppe Colletto insieme a Bonetta dell’Oglio, chef della biodiversità, e la partecipazione del mugnaio Filippo Drago di Molini del Ponte e del vignaiolo Stefano Ientile de La Chiusa.

Da venerdì a lunedì sera in programma nel centro di Palermo i Not Off con le cene-degustazione guidate dai vignaioli. Si parte venerdì sera alle 20 con i vini di Supernaturale e DJSet nel locale Libertà. Domenica 5 cene con degustazione: Arianna Occhipinti e Nino Barraco al Gagini Restaurant; Bonavita, Nuzzella e Viteadovest al Buatta; Casa Caterina e Cantina Boccone al Cicala; Salvatore Tamburello al Nova Food Pairing; Lamoresca, In Der Eben, Divella, Rocco di Carpeneto e Controvento al Ferramenta. Chiude il lunedì la cena all’Osteria Ballarò con Rallo e Casa Caterina.

“Palermo si conferma una delle capitali del vino più importanti. C’è tantissima voglia di riunirsi al centro del Mediterraneo, di condividere esperienze – affermano gli organizzatori Franco Virga, Giovanni Gagliardi, Stefania Milano e Manuela Laiacona -. La rassegna Not si fa portavoce di questo spirito, dando alla vivace comunità del vino naturale e artigianale l’occasione di ritrovarsi in una piazza importante rinomata per cultura enogastronomica e oramai affermata come meta turistica nello scenario internazionale”.

Il fermento culturale del movimento del vino naturale e artigianale non poteva non esprimersi nuovamente ai Cantieri Culturali alla Zisa, la location ospite delle precedenti edizioni e che rappresenta un tassello importante della storia di Palermo. Il plesso risorto dall’ex mobilificio Ducrot, che esportò il Liberty palermitano nel mondo, è oggi l’hub culturale più vivace della città.

https://not-vini-franchi.jimdosite.com/

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AIS Trapani. Perricone, il vitigno riscoperto. Serata di approfondimento con 9 vini della Sicilia Occidentale.

Lunedì scorso, 5 dicembre, tanti soci e amici dell’Associazione Italiana Sommelier e a tanti appassionati di vino, si sono incontrati a Mazara del Vallo nella splendida location Casale Montalto per andare alla scoperta del Perricone, il vitigno riscoperto grazie al lavoro e alla lungimiranza di molti produttori.

Perricone, Pignatello, Pignateddu, Guarnaccia: questi i diversi modi di chiamare questo vitigno di antica coltivazione. A fine ‘800 era il vitigno a bacca nera più diffuso nelle province di Palermo e Trapani. Oggi è coltivato in poche centinaia di ettari nella Sicilia Occidentale.

La serata, organizzata da AIS Trapani, ha visto al confronto 9 vini di 9 aziende di altrettanti territori della Sicilia Occidentale, come detto prima terra d’elezione del Perricone. Una serata voluta per dare voce a questo vitigno e a chi lo produce con interessanti risultati.

Diverse vinificazioni e diversi stili produttivi delle aziende partecipanti: Barone di Serramarrocco, Colomba Bianca, Funaro, Caruso & Minini, Castellucci Miano, Tasca D’Almerita, Firriato, Barraco e Porta del Vento.

La degustazione è stata guidata da Mattia Filippi, enologo e produttore di vini, e dai Sommelier dell’AIS Michele Miceli e Franco Rodriquez. I vini si sono dimostrati tutti particolarmente freschi, con note floreali e fruttate e ovviamente con lati distintivi a seconda degli areali di produzione, degli stili produttivi e delle diverse annate. Una degustazione interattiva che ha visto la partecipazione del pubblico con domande, interventi e proposte e che ha reso tutto molto più coinvolgente.

Un plauso va fatto ai Sommelier del Gruppo Servizi AIS Trapani che hanno svolto la mescita durante la degustazione. Un Gruppo Servizi che l’Associazione mette a disposizione anche per iniziative private in cui si necessità della professionalità di Sommelier in servizio.

“AIS Trapani, con queste iniziative, si dimostra sempre più attore principale nella divulgazione della cultura del vino e punto di riferimento per appassionati, aziende, professionisti e addetti ai lavori che ogni giorno sono impegnati nel far crescere e far conoscere il territorio”, dice Giuseppe Vultaggio, Delegato AIS Trapani.

 

“Come Delegazione AIS Trapani siamo al lavoro per realizzare tante altre belle occasioni di incontro, sia tematici che di convivialità, per scoprire altre realtà e altri territori, italiani e internazionali”, dice Ignazio Perez, responsabile comunicazione AIS Trapani.

Per chi volesse rimanere aggiornato su tutte le iniziative AIS Trapani può seguire le pagine social Facebook facebook.com/aistrapani e Instagram instagram.com/aistrapani

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Sfincione Fest, a Bagheria dal 24 al 27 Novembre 2022

Giunto alla sua IV edizione, lo Sfincione Fest è l’appuntamento per i palati più golosi della Sicilia che offre la possibilità di degustare i migliori sfincioni dell’Isola. Le casette gastronomiche saranno aperte dal 24 al 27 Novembre 2022 a Bagheria in Piazza Garibaldi, di fronte villa Palagonia dove si è svolto il convegno di presentazione dell’evento e del concorso dedicato agli istituti scolastici cittadini di secondo grado.

Gli appuntamenti in agenda saranno tanti e numerosi, tra questi i cooking show, masterclass, convegni, degustazioni e tanto altro.

L’evento, organizzato dall’Associazione La Piana d’Oro e da Slow Food Bagheria, con il patrocinio del Comune di Bagheria, vedrà la partecipazione di una importante rappresentanza dei panificatori bagheresi (Antica Forneria Scaduto, Panificio Conti, Antico Panificio Don Pietro, Antica focacceria dal 1856, La Spiga) che costituiscono la comunità Slow Food della città. Ogni panificatore presenterà il prodotto nelle varianti che prevedono l’uso di diversi ingredienti.

Simbolo della cultura e dei cibi di strada, lo sfincione è particolarmente legato alla tradizione delle famiglie bagheresi che, soprattutto nel periodo natalizio preparavano in casa i condimenti a loro piacere o con l’immancabile cipolla e con la ricotta o il formaggio di tuma e poi li portavano ai forni dei panettieri e così tutta la città profumava di sfincione come ha ricordato l’assessore Provvidenza Tripoli durante il suo intervento nel convengo di apertura.

Alla presentazione erano presenti il presidente dell’associazione La Piana d’Oro Michele Balistreri che ha introdotto i lavori e raccontato la storia del festival, il fiduciario della Condotta Slow food di Bagheria, Adalberto Catanzaro, il giornalista Salvo Scaduto consulente del Comune per la comunicazione del brand Bagheria Città del gusto, il professore dell’Università di Palermo Davide Piacentino, Salvatore Tosi direttore tecnico del Gal, la dirigente scolastica della scuola Ciro Scianna Giuseppina D’Amico e la responsabile dell’ufficio stampa del Comune di Bagheria, Marina Mancini. A moderare l’incontro il giornalista e scrittore Mario Liberto.

Durante il convegno sono stati presentati i lavori prodotti dagli studenti delle scuole secondarie Scianna, Carducci, Buttitta, Girgenti e Cotogni di Aspra relativi al bando di concorso “Tradizione, Identità, Cultura” bagherese: Lo Sfincione bianco di Bagheria eletto dalla comunità, piatto tipico di rappresentanza”.

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Donne del Vino Sicilia: storie, dati e prospettive del progetto “D-Vino”

Lo storytelling per insegnare con il progetto “D-Vino” il mondo vino agli studenti degli istituti turistici e alberghieri d’Italia.

Le Donne del Vino Sicilia, guidate da Roberta Urso insieme alle delegazioni del Piemonte e dell’Emilia Romagna, per educare e formare nuove professionalità nella ristorazione e nell’enoturismo.

Nell’isola, 70 le socie tra produttrici, giornaliste, enologhe, sommelier, agronome.

Due le conferenze stampa: a Palermo, venerdì 25 novembre alle 10.30, presso la sede di Assovini Sicilia. A Catania, lunedì 28 novembre alle 11,30 nella sala congressi del Palazzo della Regione.

È stato utilizzato il linguaggio semplice ma rivoluzionario dello storytelling in otto istituti turistici ed alberghieri d’Italia per il progetto “D-Vino”, promosso ed organizzato dall’Associazione nazionale Donne del Vino, presieduta da Donatella Cinelli Colombini, concepito con il preciso obiettivo di educare e formare nuove professionalità nell’ambito della ristorazione e dell’enoturismo.
In prima linea, l’ Associazione Donne del Vino Sicilia, 70 socie tra produttrici, sommelier, giornaliste agronome ed enologhe, guidata da Roberta Urso, porta avanti il progetto pilota insieme alle DDV del Piemonte e dell’Emilia Romagna.
Accolto dal Ministero dell’ Istruzione e del Merito, il progetto “D-Vino” già da quest’anno verrà esteso almeno in un istituto di settore dal Nord al Sud del Paese, in tutte le regioni ove è presente una delegazione dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino.
In Sicilia, storie, dati e prospettive del progetto “D-Vino” saranno presentati in due conferenze stampe, una a Palermo e l’altra a Catania.

A Palermo, DDV Sicilia dà appuntamento venerdì 25 novembre alle h.10,30 nella sede di Assovini Sicilia (via Aurelio Drago, 38).

Saluti: Laurent Bernard De La Gatinais, Presidente di Assovini Sicilia
Carolina Varchi, Vice – Sindaco di Palermo

On. Girolamo Turano, Assessore Regionale all’Istruzione e Formazione Professionale

Interverranno:

Roberta Urso, delegata DDV Sicilia, Donatella Cinelli Colombini, Presidente nazionale DDV, Lilly Fazio, vice presidente di Assovini Sicilia e AD dell’azienda Fazio Wine di Erice, Antonietta Mazzeo, delegata DDV dell’Emilia Romagna, Roberta Lanero, socia di DDV Piemonte, Pina Mandina, dirigente scolastico dell’ Istituto Alberghiero “Florio” di Erice, Gino Chimenti, dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero “Danilo Dolci” di Partinico, Maria Antonietta Pioppo, giornalista e Wine master Sommelier DDV Sicilia. Concluderà l’ On.le Paola Frassinetti, sottosegretario con delega alla Scuola.
Modera: Giusy Messina, giornalista DDV Sicilia.

A Catania, la conferenza stampa si terrà lunedì 28 novembre alle h.11,30 (presso Sala Congressi Palazzo della Regione (Via Beato Bernardo 5).

Saluti: Francesco Cambria (Presidente Consorzio Etna DOC), Maria Carmela Librizzi (Prefetto di Catania)

Interverranno: Roberta Urso Delegata DDV Sicilia, Donatella Cinelli Colombini Presidente nazionale DDV, Antonietta Mazzeo, Delegata DDV dell’Emilia Romagna, Roberta Lanero, socia di DDV Piemonte, Gina Russo, Presidente Strada del Vino dell’Etna, Piero Giurdanella, docente istituto IPSSEOA “Karol Wojtyla”, Maria Grazia Barbagallo, vicepresidente AIS Sicilia e socia DDV Sicilia, Tiziana Gandolfo fondatrice AIS Sicilia, produttrice e socia DDV Sicilia.
Modera: Valeria Lopis, giornalista DDV Sicilia.

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AIS Sicilia proclama Federica Milazzo Migliore Sommelier di Sicilia 2022

Il 31 ottobre si è svolto a Catania il Concorso che ha visto la proclamazione del miglior Sommelier di Sicilia, ammesso di diritto alla Semifinale del Concorso Miglior Sommelier d’Italia

Il 2022 ha visto il ritorno del Concorso Miglior Sommelier di Sicilia, iniziativa a cadenza annuale indetta dall’Associazione Italiana Sommelier di Sicilia al fine di valorizzare la figura professionale e promuovere la cultura del vino. Il Concorso si è svolto lunedì 31 ottobre presso l’Hotel 4Spa di Aci Castello (Catania) guidato magistralmente da Simone Loguercio Miglior Sommelier d’Italia 2018 e dalla Delegata AIS Catania e vicepresidente AIS Sicilia Mariagrazia Barbagallo. Una giornata intensa e carica di emozione per i 15 Sommelier AIS provenienti da diverse delegazione siciliane uniti per concorre al tanto ambito e sognato titolo: Luca Caracciolo, Federica Milazzo, Pasquale d’Angelo, Sergio Bellissimo, Walter Felipe De Oliveira, Andrea Floridia, Elena Scripilliti, Nancy Adernò, Angelo Silvestro, Sara Russo, Salvatore Spampinato, Antonino Russo, Corrado Li Gioi, Mario Galvagna, Mauro Lo Iacono.

La giornata si è articolata in due diverse fasi. Nella mattinata i 15 Sommelier si sono riuniti per sostenere la prova scritta costituita da un questionario atto a verificare la preparazione tecnica e teorica dei candidati e un’analisi organolettica con assegnazione di punteggio di due vini. Nel pomeriggio, si sono svolte le semifinali, riservate ai quattro concorrenti che avevano ottenuto i punteggi più alti nella prova scritta: Salvatore Spampinato e Sergio Bellissimo della Delegazione AIS Catania, Angelo Silvestro e Federica Milazzo della Delegazione AIS Jonico-Etnea. I semifinalisti si sono sfidati a coppie in una degustazione con descrizione organolettica di due vini alla cieca e in una prova di abbinamento ovvero, un menu di tre portate formulato dai commensali Tiziana Gandolfo responsabile amministrazione AIS Sicilia e Piero Giurdanella Miglior Sommelier di Sicilia 2020, a cui è stato chiesto di abbinare tre vini di tre territori diversi e un vino da accompagnare a tutto il menu proveniente da agricoltura biologica. In finale con tanta emozione sono giunti Angelo Silvestro e Federica Milazzo, impegnati nel servizio con racconto di uno dei tre vini siciliani proposti dalla Giuria con il compito di servirlo, applicare la tecnica della decantazione associata ad una prova di comunicazione con oggetto: il riconoscimento di un’etichetta quale il Ben Ryé Passito di Pantelleria Doc di Donnafugata, argomentare un territorio a forte vocazione vitivinicola come la zona Etna Doc e un personaggio dell’enologia siciliana, il pioniere del vino Marsala Marco De Bartoli.

Federica Milazzo si è distinta per grande bravura nella prova tecnica e capacità di lettura con un’accurata analisi organolettica del vino, aggiudicandosi il meritato riconoscimento nonché l’ammissione di diritto alla Semifinale del Concorso Miglior Sommelier d’Italia del 2022 che si svolgerà il prossimo 12 Novembre a Sorrento.

I quattro giovani finalisti sono stati poi premiati con magnifiche Magnum offerte dal Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia. A comporre la Giuria: Simone Loguercio, Miglior Sommelier d’Italia 2018; Valeria Lopis Giornalista Freelance; Alessandro Carrubba responsabile concorsi AIS Sicilia; Laura Piscopo Miglior Sommelier di Sicilia 2021; Camillo Privitera consigliere nazionale e Francesco Baldacchino Presidente AIS Sicilia.

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Vendemmia 2022: un’ottima annata con vini eccellenti e di grande qualità

La Sicilia dimostra la straordinaria capacità di fronteggiare il climate change grazie alla sua biodiversità e ai suoi microclimi

La vendemmia più lunga d’Italia – cento giorni di raccolta – è giunta al termine. Iniziata nella parte occidentale dell’Isola, tra la fine di luglio e prima decade di agosto, si è conclusa a fine ottobre nei vigneti dell’Etna.

Le premesse per ricordare in Sicilia l’annata 2022 come un’ “annata eccellente” ci sono tutte: uve sane dal punto di vista fitosanitario e in perfetto equilibrio acido-zuccherino, ottime sensazioni organolettiche, grande qualità, con bianchi freschi ed equilibrati e rossi che lasciano presagire strutture e complessità importanti.

La congiuntura climatica in Sicilia si è rivelata favorevole per l’intero ciclo vegetativo e determinante per la qualità delle uve: un autunno piovoso seguito da un inverno con minori precipitazioni e una fredda primavera. Le alte temperature e la siccità dell’estate siciliana hanno inibito la diffusione delle malattie della vite e inciso, solo in alcuni areali, sul calo della produzione per circa il 5-10%.

Parlare di vendemmia in Sicilia è come parlare dei massimi sistemi essendo la regione molto vasta, con condizioni climatiche diverse e varietà molto diverse – commenta l’enologo Emiliano Falsini. –
Nella zona meridionale di Noto e Vittoria ci sono ottimi riscontri sul Frappato e Grillo mentre il favorevole andamento climatico nella zona di Caltanissetta, con vini a base Grillo e Nero D’Avola, ci regalerà vini molto buoni per complessità, struttura e freschezza. A Lipari, ci aspettiamo grandi risultati soprattutto dal Nero D’Avola e dalle varietà bianche. Sull’Etna sarà un’ottima annata – conclude Falsini, – perché le uve sono molto sane e in perfetto equilibrio”.

Per l’azienda agricola Rallo, in Sicilia occidentale, con vigneti a Marsala, Alcamo e Pantelleria, quella che si è appena conclusa è stata “una vendemmia soddisfacente dal punto di vista della qualità, che lascia presagire un prodotto eccellente”.

A Butera, in provincia di Caltanissetta, nel cuore dell’Isola, “l’annata si presenta di qualità elevata con bianchi equilibrati e rossi che daranno vita a strutture e complessità importanti”- commenta Antonio Paolo Froio, direttore della Tenuta Principi di Butera.

Buona la qualità delle uve di questa vendemmia 2022 anche per l’azienda Castellucci Miano, che a Valledolmo, tra 700 e 1050 metri, pratica viticoltura di montagna.

 “Uve sane e di indiscusso valore qualitativo, con un +5% per tutte le varietà coltivate in azienda”, aggiunge Marco Parisi, enologo di Feudi del Pisciotto, in Val di Noto.

Qualitativamente credo si possa dire che questo 2022 ci darà grandi soddisfazioni. È un’annata che promette bene, le uve erano veramente perfette con un piccolo aumenta sulla quantità per alcuni vitigni”, commenta Achille Alessi di Terre di Giurfo.

Ottime le premesse anche sull’Etna. Sul versante nord dell’Etna, a Castiglione di Sicilia, Francesco Cambria dell’azienda Cottanera e Nicola Gumina, enologo di Palmento Costanzo, entrambi sostengono una “quantità delle uve prodotte superiore alla precedente annata e una qualità eccelsa, con uve perfettamente sane da un profilo sanitario ed a piena maturazione aromatica ed organolettica”.

A Lipari, nelle isole Eolie, dopo un inizio meteorologico incerto, la vendemmia si è chiusa con grandi risultati. Sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo sarà una vendemmia di vini importanti che sapranno di sole di mare e di vento come le nostre splendide Isole Eolie” – commenta Massimo Lentsch di Tenute di Castellaro.

I cambiamenti climatici non sembrano pregiudicare l’eccellente qualità delle uve siciliane – afferma Laurent de la Gatinais – presidente di Assovini Sicilia. La Sicilia dimostra, ancora una volta, la straordinaria capacità di fronteggiare le conseguenze del climate change con successo, grazie alla varietà del suo patrimonio vinicolo, in massima parte autoctono, e con grande biodiversità, e agli straordinari microclimi presenti nei diversi areali”.

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Tornano le Cene Letterarie a Case Perrotta, sull'Etna. Da Sciascia a Camilleri, viaggio nella cucina siciliana

Parlare di cibo per parlare di cultura, di rapporti sociali e personali, di legami. Tornano le cene letterarie a Case Perrotta, l’agriturismo biologico di Sant’Alfio, alle pendici del vulcano, a 800 metri di altitudine sul livello del mare. L’appuntamento è per sabato 29 ottobre alle ore 20, per un viaggio nella cucina siciliana, da Sciascia a Camilleri.

Tra una portata e l’altra, in un menù inedito ma tradizionale, uno scambio continuo di letture e aneddoti, tra gusto, parole, sorsi d’Etna. Una cena gastro-letteraria che consolida l’atto del cibarsi inteso come consapevolezza culturale, che si mescola ai piaceri della cucina e alla gioia del palato. Per citare qualche piatto: cannolo di ‘pipi arrustutu’ ripieno di pappanozza, crocchette di coniglio alla cacciatora, bruciuluni con funghi etnei trifolati in vaso cottura.

“Il successo delle precedenti cene letterarie organizzate all’insegna della conoscenza da scoprire con piacevole leggerezza tra una portata e l’altra – afferma la titolare di Case Perrotta, Agata Romeo – ci stimola a continuare con la rassegna. Questa serata è dedicata ai due importanti scrittori siciliani. Le letture, interpretate da un attore, indagheranno sul loro legame con il cibo e con le tradizioni gastronomiche, e offriranno spunti di riflessione sul valore culturale della cucina. Ed in futuro proseguiremo, perché la rassegna piace; c’è tanta gente che ama questo tipo di coinvolgimento a tavola, che parte dal cibo, e dal vino, per stimolare, con le parole, tutti i sensi”.

Come avrebbe detto lo scrittore di Regalpetra: “A ciascun territorio la sua agricoltura a ciascun popolo la sua dieta”. Attraverso il cibo affiorano così tematiche sociale e culturali che traggono origine da ingredienti e prodotti, dal loro rapporto intimo con il territorio che li “genera” (come si legge nel libro “La ragione del cibo” Leonardo Sciascia a Tavola da una conversazione con Vito Catalano, di Lillo Alaimo Di Loro). Il cibo è cultura ma anche forte simbolo di legami, familiari e affettivi. Ce lo ricorda un’indagine sull’universo gastronomico di Andrea Camilleri, espresso attraverso il suo illustre personaggio: il commissario Montalbano, goloso e continuamente affetto da un “pititto” smisurato. “La promessa – prosegue Agata Romeo – è quella di ideare serate gastro-letterarie, gustose come una tavolata ben imbandita, con rievocazioni di alimenti e pietanze tratte da ricordi di famiglia in Sicilia, e frammenti di quella straordinaria storia quotidiana che è l’atto del cibarsi”.

L’appuntamento è patrocinato dall’associazione Strada del vino e dei sapori dell’Etna e fa parte della rassegna gastro-letteraria di Case Perrotta, ormai tappa fissa per i golosi, e per gli amanti del cibo e della letteratura. I piatti saranno abbinati ai vini dell’Etna delle cantine Vini Russo e Barone di Villagrande. La cena ha un costo di 50 euro a persona. Per informazioni e per partecipare, è possibile chiamare Case Perrotta al 095968928 oppure 338 3720194.

SI può anche prenotare attraverso la pagina Facebook dell’evento dove è disponibile il menù completo. www.facebook.com

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Si conclude con successo la prima edizione del Perpetuo Wine Fest e ci lascia con una domanda: quale futuro per questi vini?

Una prima edizione straordinaria quella del perpetuo Wine Fest che ha visto grande partecipazione di pubblico e grande interesse da parte di operatori di settore, produttori, ristoratori, giornalisti, sommelier e appassionati. Masterclass, banchi d’assaggio ma soprattutto dibattito acceso sul futuro di questi vini che vedrebbe nella DOC Sicilia la casa futura, ma con la DOC Marsala a fare da cappello.

 

Valorizzare e promuovere due simboli enogastronomici del trapanese, il vino perpetuo e il pesce povero. Questo è stato l’obiettivo principale del primo Perpetuo Wine Fest, l’evento organizzato da AIS Trapani e AIS Sicilia in collaborazione con Slow Food Trapani e che rimette al centro della scena vitivinicola i vini a carattere ossidativo, di cui la Sicilia vanta una storia secolare grazie al vino Marsala. Questa prima edizione è stata realizzata insieme al progetto Poveri ma Ricchi, promosso da OP Trapani e Isole Egadi, che, attraverso una serie di iniziative ed azioni, punta a valorizzare il pesce povero portandolo sia nelle tavole delle famiglie che dei ristoranti gourmet proponendone un abbinamento con i vini a carattere ossidativo e, tra questi in particolare, al Perpetuo.

“Il Perpetuo, non solo rappresenta l’identità e la storia del territorio marsalese e trapanese ma anche il passato e il futuro di questa zona – afferma Francesco Baldacchino, presidente AIS Sicilia (Associazione Italiana Sommelier) -. L’AIS, insieme alle altre associazioni del settore, ha l’obbligo di promuovere gli abbinamenti tra il Perpetuo e il pesce povero, per sottolineare il binomio vincente vino-territorio e, dunque, materie prime locali”.

Ma cos’è il Perpetuo? Il nome dell’evento vuole riprendere quel particolare vino che si produceva prima del vino Marsala. Oggi conosciamo il vino Marsala così come lo hanno voluto gli inglesi che, arrivati in Sicilia nella metà del ‘700 per cercare un vino da vendere al mondo, hanno trovato il Perpetuo, ovvero quel vino che si produceva nel trapanese già da diversi secoli. A questo vino gli inglesi hanno aggiunto l’alcol, fortificandolo per riuscire a trasportarlo senza rovinarlo. Il Perpetuo era, ed è, un vino che si rinnova per sempre, perpetuamente. Ogni anno i produttori di vino perpetuo lasciano una quantità di questo vino in una singola botte dove affina per poi addizionarlo l’anno successivo con il vino nuovo. Così ogni anno il vino prodotto porta in sé un po’ del vino dell’anno precedente, rinnovandosi di anno in anno, all’infinito. Una magia del vino che si era un po’ persa nei primi del ‘900 e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso.

L’ossidazione, ovvero questa particolare reazione chimica che ha la capacità di alterare le caratteristiche dei vini creando spesso un difetto, qui diventa fase fondamentale del processo produttivo, donando ai cosiddetti vini a carattere ossidativo quelle particolari caratteristiche che li rendono inimitabili. Il Marsala, il Madeira, lo Sherry, il Vin Jaune dello Jura, sono solo alcuni esempi dei migliori vini a carattere ossidativo prodotti al mondo. Grazie a questa particolare tecnica di produzione, oggi sempre più riscoperta da tanti produttori, si riesce ad apprezzare vini intriganti ed a raggiungere frontiere aromatiche sempre più ampie ed interessanti.

L’evento si è aperto martedì 18 ottobre con la presentazione e la Masterclass in cui erano presenti 6 vini a carattere ossidativo di 6 produttori diversi. Palcoscenico di questa prima giornata la cantina Marco De Bartoli (Marsala, TP), cantina dell’omonimo enologo e produttore marsalese venuto a mancare qualche anno fa e che sul finire del ‘900 ha ripreso la produzione del Perpetuo mostrando al mondo le qualità di questo vino. Produttore visionario e lungimirante che ha saputo ridare voce a un territorio con i suoi vini a carattere ossidativo. La Masterclass, dal titolo Perpetuo, il Marsala prima del Marsala, oltre ai vini ha visto in abbinamento preparazioni a base di pesce povero che hanno dimostrato l’assoluta capacità di questi vini di abbinarsi armonicamente ai piatti della tradizione trapanese. 

Il Perpetuo Wine Fest è proseguito mercoledì 19 ottobre presso l’Agriturismo Vultaggio (Misiliscemi, TP) con una una tavola rotonda sul tema Vini a carattere ossidativo e pesce povero, dalle tavole dei pescatori e dei contadini alle proposte gourmet per valorizzare il territorio con nuovi percorsi enogastronomici dove si sono confrontati chef, ristoratori, produttori, giornalisti e sommelier per capire e sviluppare insieme idee che possano valorizzare al meglio i prodotti del mare abbinati ai vini a carattere ossidativo, riscoprendo anche i sapori di una volta. Dopo la tavola rotonda si sono aperti i banchi di assaggio dove erano presenti produttori, ristoratori e aziende del territorio.

“Questa prima edizione nasce dalla volontà di legare due prodotti fortemente rappresentativi di un’area, il vino perpetuo ed il pesce povero, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare un territorio, quello di Marsala e della provincia di Trapani e il suo patrimonio enogastronomico”, commenta Giuseppe Vultaggio, delegato AIS Trapani e tra i promotori del Perpetuo Wine Fest.

“È il vino della nostra storia, della nostra tradizione contadina e familiare che più rispecchia il nostro territorio, il suolo, la salinità. L’auspicio – continua Vultaggio – è quello di rafforzare la consapevolezza da parte dei produttori dell’importanza storica e del valore che questo vino rappresenta e di sostenere la volontà di continuare a produrlo.”

“Slow Food Trapani ha il dovere di portare avanti la sostenibilità della pesca e sensibilizzare al consumo di questi piatti semplici che appartengono alla tradizione locale”, commenta Vito Saccà, fiduciario di Slow Food Trapani. “Da diversi anni, con una serie di iniziative, promuoviamo il valore del pesce povero o, meglio, dimenticato, e continueremo a farlo con prossime azioni ed eventi futuri, all’insegna della cultura del mangiar bene e sano”.

“Il Perpetuo è un vino territoriale e “democratico” – dice Renato De Bartoli -. A differenza del Marsala, per fare il perpetuo non serve deposito di alcol, deposito fiscale e non serve avere a che fare con la dogana per le accise. È un vino che chiunque può fare. Sono il Maestrale e lo Scirocco a generano il nostro vino territoriale”.

Ma quale futuro attende questi vini? Nei due giorni di incontri con i produttori di vino perpetuo, tra cui Renato De Bartoli e Nino Barraco, è emerso che questi vini necessitano di una “casa”, un disciplinare di produzione. E pare che qualcosa si muova nella DOC Sicilia, anche se i due produttori concordano sul fatto che il Perpetuo e questi vini a carattere ossidativo diversi dal Marsala, trovino prima un cappello nella stessa DOC Marsala al fine di garantire un vero rilancio di questi vini della tradizione marsalese.

Il dibattito è appena iniziato e il Perpetuo Wine Fest, motore di questo dibattito, si prepara ad una seconda edizione ancora più stimolante.

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Camporeale Days 2022, una vetrina per l'Alto Belìce sempre più importante e partecipata

16mila presenze, 50 aziende, tanti winelovers, giornalisti e operatori del settore. Con questi numeri il Camporeale Days si conferma un’evento di grande importanza per l’Alto Belìce.

Numeri da record per Camporeale Days 2022. La kermesse, organizzata dall’Associazione Turistica Pro Loco Camporeale, con il patrocinio del Comune di Camporeale, in provincia di Palermo, nata per valorizzare e promuovere le risorse enogastronomiche, artistiche, artigianali e turistiche del territorio dell’Alto Belìce, giunge all’ottava edizione e registra uno straordinario successo con circa sedicimila presenze, 50 aziende partecipanti per un pubblico di addetti ai lavori e appassionati winelovers sempre più attenti e curiosi. Con tali risultati, la manifestazione, si conferma l’evento più importante del vino siciliano, il cui nome è legato ad un singolo territorio. E registra ancora una volta il tutto esaurito per workshop, masterclass e visite guidate per scoprire da vicino la realtà delle cantine e degli oleifici del territorio.

Quest’anno, per la prima volta, una importante novità: due giorni, 3 e 4 ottobre, dedicati agli operatori di settore con incontri B2B, masterclass e press tour per la stampa specializzata a livello nazionale e regionale; e due giorni aperta al pubblico, con un programma ricco di appuntamenti, masterclass, visite guidate durante il fine settimana di sabato 8 e domenica 9 ottobre.

“Dopo le scorse edizioni, tutte positive e di successo, volevamo alzare ancora di più il livello qualitativo di questa manifestazione – ha affermato Benedetto Alessandro, presidente della Pro Loco -. Camporeale Days è diventato ormai l’evento del vino siciliano legato ad un singolo territorio, che sempre più persone riconoscono. Con la prima parte dei Camporeale Days, dedicata agli addetti ai lavori, abbiamo voluto offrire un supporto in più alle aziende per fare conoscere le risorse agroalimentari, turistiche e artigianali dell’Alto Belice. Il weekend è stato invece sorprendente, perché il numero dei visitatori ha superato le nostre aspettative, ma ciò che ci inorgoglisce e ci sprona ad andare avanti è la qualità del pubblico. Alla manifestazione è arrivato un target sensibile e attento al mondo del vino, desideroso di approfondire. Il risultato di oggi dunque ci inorgoglisce. Per noi significa tanto perché siamo partiti da un piccolo evento e sta crescendo l’attenzione verso la manifestazione. Anzi è cresciuta e si diffonde l’interesse per il territorio e per i suoi prodotti. Possiamo affermare che l’evento è adesso un vero punto di riferimento per appassionati winelovers e addetti al settore di tutta la Sicilia”.

Punto di forza di questa ottava edizione del Camporeale Days sono state le Masterclass e i Cooking Show che si rivelano sempre un grande momento di studio e approfondimento per capire e apprezzare un territorio, quello dell’Alto Belìce, ricco di eccellenze: dal vino al grano, dall’olio extra vergine di oliva agli allevamenti di razze autoctone come la vacca cinisara.

Masterclass dedicate ai vini del territorio, come il syrah e il catarratto che sono state al centro di due importanti degustazioni: la prima ha visto il confronto tra i syrah del territorio con i syrah californiani, mentre la seconda si è concentrata sull’evoluzione del catarratto. Prove di forza che i vini siciliano hanno superato egregiamente. Ma anche importanti Cooking Show per valorizzare i prodotti del territorio e guidati da chef stellati o consigliati dalle migliori guide enogastronomiche come Giuseppe Costantino, Nino Ferreri, Damiano Ferraro, Gioacchino Gaglio, Gaetano Verde e Tony Lo Coco.

L’olio extra vergine di oliva, tema di questa edizione del Camporeale Days, ha trovato grande spazio nelle degustazioni guidate da professionisti del settore. Mentre per la prima volta partecipa il Consorzio di tutela della razza bovina cinisara, razza diffusa nel palermitano e che ha rischiato l’estinzione passando da 14.000 capi a poco più di 3.000. Oggi grazie al lavoro di alcuni produttori e del Consorzio sta riacquistando valore e mercato.

A partecipare alla manifestazione sono stati perlopiù appassionati, addetti ai lavori, visitatori e turisti in cerca di produzioni agroalimentari e artigianali di nicchia, appassionati del turismo sostenibile e dei metodi di produzione tradizionali e biologici, desiderosi di saperne di più su un territorio ricco di coltivazioni che raccontano la storia del Mediterraneo come la produzione di frumento, quella olivicola e quella vitivinicola. Sold out le visite nelle cantine del territorio e gli approfondimenti tematici sul vino.

“Il comune di Camporeale e l’amministrazione tutta hanno sempre sostenuto l’evento e continueranno a farlo perché riconosciamo l’importanza e la grande opportunità che dà al nostro territorio e alle sue eccellenze. Questo successo ci dona l’entusiasmo di cui abbiamo sempre bisogno”, ha affermato il sindaco Gigi Cino al termine della kermesse.

Grande partecipazione e presenza del pubblico anche per gli spettacoli dal vivo serali con Lello Analfino dei Tinturia, Giuseppe Urso e la Combo Jazz band e Dj Delta, alternati a mostre di moto e auto d’epoca e numerose altre iniziative che hanno portato all’interno del Baglio e del Palazzo del Principe di Camporeale un numero di visitatori inaspettato.

 

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1° edizione "Perpetuo Wine Fest, vini a carattere ossidativo" a Marsala il 18 e 19 ottobre 2022

Perpetuo Wine Fest è l’evento che rimette al centro della scena vitivinicola i vini a carattere ossidativo, di cui la Sicilia vanta una storia secolare grazie al vino Marsala.

Scopo di questa prima edizione è anche quello di valorizzare il pesce povero portandolo dalle tavole delle famiglie ai ristoranti gourmet e abbinandolo al Perpetuo.

L’Ossidazione, ovvero questa particolare reazione chimica che ha la capacità di alterare le caratteristiche dei vini creando spesso un difetto, qui diventa fase fondamentale del processo produttivo, donando ai cosiddetti vini a carattere ossidativo quelle particolari caratteristiche che li rendono inimitabili. Il Marsala, il Vin Jaune, il Madeira, lo Sherry sono solo alcuni esempi dei migliori vini a carattere ossidativo prodotti al mondo. Grazie a questa particolare tecnica di produzione, oggi sempre più riscoperta da tanti produttori, si riesce ad apprezzare vini intriganti e a raggiungere frontiere aromatiche sempre più interessanti.

Il nome dell’evento vuole riprendere quel particolare vino che si produceva a Marsala prima del vino Marsala. Sembra un gioco di parole ma non lo è. Oggi conosciamo il vino Marsala così per come lo hanno voluto gli inglesi che, arrivati in Sicilia nella metà del ‘700 per cercare un vino da vendere al mondo, hanno trovato il perpetuo, ovvero quel vino che si produceva nel trapanese già da diversi secoli. A questo vino gli inglesi hanno aggiunto l’alcol, lo hanno quindi fortificato per riuscire a trasportarlo senza rovinarlo. Così nasce il vino marsala. Ma cos’era il Perpetuo? Era, ed è, un vino che si rinnova per sempre, perpetuamente. Ogni anno i produttori di vino perpetuo lasciano una quantità di questo vino in una singola botte dove affina per poi addizionarlo l’anno successivo con il vino nuovo. Così ogni anno il vino prodotto porta in sè un po’ del vino dell’anno precedente, rinnovandosi di anno in anno, all’infinito.

Una magia del vino che si era un po’ persa nei primi del ‘900 e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso da Marco De Bartoli, enologo e produttore di vini marsalese, visionario e lungimirante nelle sue scelte.

E proprio la cantina Marco De Bartoli sarà il palcoscenico del Perpetuo Wine Fest, qui il 18 ottobre ci sarà la presentazione dell’evento e la prima Masterclass AIS Trapani dedicata ai vini perpetui dal titolo Perpetuo, il marsala prima del marsala.

L’evento continua il 19 ottobre presso l’agriturismo Vultaggio nel comune di Misiliscemi dove si svolgerà una tavola rotonda sul tema Vini a carattere ossidativo e pesce povero, dalle tavole dei pescatori e dei contadini alle proposte gourmet per valorizzare il territorio con nuovi percorsi enogastronomici. Un incontro dove si confronteranno chef, ristoratori, produttori, giornalisti e sommelier per capire e sviluppare insieme idee che possano valorizzare al meglio i prodotti del mare abbinati ai vini a carattere ossidativo, riscoprendo anche i sapori di una volta. Al termine, le cantine, gli chef, i ristoratori e i produttori apriranno i banchi d’assaggio al pubblico per scoprire ed assaporare i vini, i prodotti e gli abbinamenti enogastronomici del territorio.

Programma completo su www.perpetuowinefest.it