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Wine Spectator assegna al Don Camillo il premio “Best of Award of Excellence”

Arrivano i due calici di Wine Spectator a Siracusa, la bibbia internazionale dell’enologia premia il lavoro di Giovanni Guarneri e del sommelier Enzo Amoruso per la ricercatezza della carta vini e l’eccellenza del servizio 

È il ristorante Don Camillo di Siracusa il nuovo ingresso tra i premiati con il “Best of Award of Excellence”, il prestigioso premio conferito annualmente dal 1981 da Wine Spectator, la rivista autorità mondiale nel settore enologico che, attraverso i suoi riconoscimenti, racconta i migliori ristoranti al mondo che fanno della cantina il proprio fiore all’occhiello, premiando le migliori carte dei vini sulla base di diversità di aree vinicole, produttori e formati di bottiglie, profondità di annate e ampiezza regionale.

Giovanni Guarneri e lo staff del Don Camillo sono stati premiati con l’ambito riconoscimento dei Due Calici da Wine Spectator per l’eccellenza e la varietà della sua carta vini.

Sono tre le tipologie di premio assegnate dalla prestigiosa rivista e precisamente, in ordine crescente di prestigio: gli Award di eccellenza, rappresentati da un calice, che indicano i ristoranti la cui cantina offre almeno 90 etichette di diversi produttori di alta qualità che ben si sposano con la propria proposta gastronomica;  i “Best Awards of Excellence”, contrassegnati da due calici, assegnati ai ristoranti che offrono una proposta di almeno 350 etichette rappresentative di territori diversi; i “Grand Awards”, segnalati con tre calici, che vengono assegnati ai ristoranti che abbiano in carta almeno mille etichette di differenti terroir e produttori, caratterizzate anche da un’ampia gamma di formati e annate diverse.

In Italia sono solo sei i locali che hanno ottenuto quest’ultimo riconoscimento:  l’Enoteca Pinchiorri  a Firenze, La Pergola all’interno del Rome Cavalieri Waldorf Astoria di Roma, entrambi ristoranti insigniti delle tre Stelle Michelin, il Ristorante Cracco di Milano, Il Poeta Contadino ad Alberobello, La Ciau del Tornavento a Treiso, in provincia di Cuneo, l’Antica Bottega del Vino di Verona.

Sebbene i premi riguardino esclusivamente le cantine dei ristoranti, Wine Spectator li assegna tenendo conto anche del servizio di sala e della proposta della cucina che devono rappresentare un’esperienza impeccabile e di alta qualità.

È grazie alla soddisfazione di queste caratteristiche che il Don Camillo di Siracusa è stato inserito nella prestigiosa lista che conta quaranta indirizzi in Italia e appena quattro in Sicilia. La sua raffinata carta dei vini, ideata e creata dal sommelier Enzo Amoruso in sala dal febbraio 2003, colloca l’insegna tra le prime 1.000 al mondo sia in termini di qualità della selezione offerta, sia in termini di rappresentatività del territorio.

Con le sue 600 etichette, infatti, la cantina del Don Camillo racconta la storia del vino nel tempo e nello spazio, travalicando i confini regionali e nazionali per esplorare le più prestigiose cantine mondiali attraverso un’offerta che fa delle verticali il proprio cavallo di battaglia con annate difficilmente reperibili, come quella del La Tache, monopole del Domaine de la Romanée-Conti, che parte dall’annata 2009 e arriva ai giorni nostri, o Tenuta San Guido Bolgheri Sassicaia dal 1998 con qualche chicca risalente agli anni Ottanta, o ancora quella del Brunello di Montalcino di Biondi Santi di cui ha tutte le etichette dal 2000 ad oggi e perfino la Riserva del 1985, un’annata dal valore inestimabile per il ristorante perché è anche l’anno di apertura del Don Camillo. Un’offerta che si distingue, quindi, sia per l’ampiezza territoriale che per quella temporale.

“Siamo onorati e lusingati di ricevere questo premio che rappresenta il massimo dei riconoscimenti enologici per un ristorante – commenta felice lo chef patron Giovanni Guarneri – Quella dei vini è per me una passione che va di pari passo con quella della cucina da sempre. La collaborazione con il nostro sommelier Enzo Amoruso ci consente di studiare una carta adatta ai nostri piatti e questo, che finora è stato molto apprezzato dalla nostra clientela, oggi ci viene riconosciuto anche da Wine Spectator: una grande soddisfazione che ci spinge a fare sempre meglio”.

Giunto alla sua trentottesima  stagione, il ristorante Don Camillo è da sempre un riferimento per la ristorazione, non solo siracusana, ma siciliana tutta, un indirizzo di ricercata raffinatezza dove rispetto per la materia prima e sapiente tecnica si sposano con l’eleganza della presentazione dei piatti e di quella del luogo. Presente in tutte le più prestigiose guide di settore, con questo riconoscimento il Don Camillo entra dunque oggi nel gotha dei ristoranti con le migliori cantine al mondo.

Tutti i vincitori del premio saranno presenti nella guida di Wine Spectator il prossimo 31 agosto.

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Edizione da record per "Piccolo è Bello”: il fermento vinicolo etneo invade la Città di Catania

Lo scorso 11 giugno il Monastero dei Benedettini di Catania si è colorato di tutte le sfumature di olio e di vino etneo: oltre 115 piccoli e virtuosi produttori che in occasione di “Piccolo è bello” hanno attirato più di 1.500 appassionati e curiosi

Dall’alba al tramonto i Chiostri di Levante e di Ponente del Monastero dei Benedettini si sono riempiti di tutte le sfumature di olio e di vino etneo, 115 le cantine e 6 le distillerie del vulcano partecipanti, circa 20 le produzioni di olio dell’areale etneo completate dalla straordinaria partecipazione di FIOI – Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti – che ha portato in degustazione varie eccellenze olearie.

La svolta della quinta edizione di “Piccolo è bello” è stata la scelta di unire idealmente i due beni patrimonio UNESCO della città di Catania in una fusione di bellezza mai celebrata finora: da una parte l’imponente plesso architettonico dei Benedettini, dall’altra l’incanto e l’unicità del paesaggio etneo rappresentato dalle produzioni vulcaniche.

Un riuscito connubio che ha fatto registrare un’affluenza da record con un pubblico di oltre 1.500 partecipanti, un fermento vinicolo ed oleario che sta coinvolgendo sempre più la città con una crescita progressiva registrata dal comparto non soltanto in termini quantitativi ma soprattutto qualitativi.

“Sono sempre più numerose le persone che scelgono di avvicinarsi al vino e di investire in una formazione enoica, contribuendo a costruire attraverso il vino un’opportunità di sviluppo importante per la città di Catania – sottolinea Agata Arancio, Bibenda Executive Winemaster e Vicepresidente Fondazione Italiana Sommelier, ideatrice e organizzatrice dell’evento – Piccolo è bello non è soltanto un evento organizzato con il prezioso supporto di Fondazione Italiana Sommelier ma un movimento, una visione condivisa di valori che generano effetti benefici per il territorio: con questa manifestazione abbiamo onorato la capacità dei vignaioli ed olivicoltori etnei, un bacino dal potenziale enorme riconosciuto e premiato nel mondo”.

Tre i seminari che si sono alternati per offrire spunti e strumenti di conoscenza del vino etneo: un percorso “Sulle tracce della mineralità”, un dibattito e degustazione guidata di olio sul tema “Olivicoltura biologica: analisi della situazione attuale e prospettive future” e infine “I vini del vulcano: l’areale e il rapporto tra mutevolezza e riconoscibilità dei vini dell’Etna” con i docenti dell’Università di Catania e il Consorzio Etna DOC. L’incontro si è concluso con l’approfondimento curato dall’autore e docente Giampaolo Gravina “VariETÀ del bianco etneo: un colpo d’occhio retrospettivo”.

Un successo che ha intrecciato anche musica ed arte con la partecipazione di John Biancale e del chitarrista Riccardo Buzzurro e la performance live dello scultore Orazio Coco; l’appuntamento verrà presto rinnovato con altri momenti e spazi dedicati alle microrealtà, tanto piccole quanto virtuose.

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Modernità, varietà e qualità per i vini dell’estate 2023

La freschezza e la fragranza dei vini bianchi siciliani, la sapidità e la mediterraneità dei rosati e delle bollicine, la modernità dei rossi autoctoni, rappresentano la produzione vitivinicola di questa estate siciliana.

Una delle più eterogenee degli ultimi anni, qualitativamente molto ricca e diversificata, l’annata siciliana 2022, appena entrata nel mercato, conta circa 4,3 milioni di ettolitri.

Una produzione in media con gli ultimi 5 anni ma con un -8,9% rispetto alla media degli ultimi 10 anni. È l’estate dei bianchi capaci di coniugare eleganza e ricchezza aromatica, dei rosati e spumanti che si contraddistinguono per innovazione, equilibri acidi, sapidità e lunghezza.

La modernità delle varietà autoctone rende i vini rossi della scorsa vendemmia particolarmente attuali, con fragranze e caratteri distintivi che favoriscono il consumo tra i giovani e tra quelli che ricercano una Sicilia da bere contemporanea e fresca.

Nel report sull’Annata 2022, presentato durante Sicilia en Primeur 2023, emerge che i territori viticoli siciliani, estremamente diversi per peculiarità orografiche, ampelografiche e microclimatiche, hanno vissuto una buona annata produttiva, nella media degli ultimi anni, con un incremento nella ricchezza delle diverse espressioni qualitative per le diverse varietà.

Nonostante i dati climatici europei molto preoccupanti, la Sicilia, vero e proprio continente viticolo, grazie alle influenze del Mediterraneo e alla ricchezza varietale presente sull’isola, possiede ancora una buona capacità di resilienza in grado di arginare gli effetti del cambiamento climatico.

Le varietà bianche autoctone, Grillo, Catarratto, Carricante e Zibibbo, grazie anche alle tecniche di gestione agronomiche adottate tradizionalmente in Sicilia, esprimono sempre più marcatamente il loro legame secolare con il clima e il territorio isolano. Ma anche Nero d’Avola, Perricone, Frappato e Nerello mascalese, con maturazioni tardive hanno risposto bene e sono quindi degli alleati validi per queste nuove condizioni di coltivazione. Sicuramente il cambiamento climatico evidenzia ed esalta sempre di più la capacità di resilienza delle varietà autoctone.

Secondo i risultati del sondaggio 2023 di Assovini Sicilia rivolto alle cento aziende associate, sono 70 milioni le bottiglie prodotte nel 2022, il 99% delle aziende intervistate produce vini DOC e il 22% vini DOCG. Nel dettaglio, oltre ai bianchi e rossi, il 27% delle aziende produce vini frizzanti, il 56% vini spumanti, il 75% vini rosati e il 51% vini da dessert. Sono oltre 19.600 gli ettari coltivati dalle cantine intervistate, distribuiti su tutto il territorio siciliano, dei quali il 34% in biologico (6.750 ha).

In questo mosaico di vigne, primeggiano i vitigni autoctoni. Grillo e Nero d’Avola sono i vitigni più rappresentativi della denominazione Sicilia: il 74% delle aziende Assovini produce uve Grillo mentre il 77% uve Nero d’Avola. Il Carricante e il Nerello Mascalese sono i vitigni tipici della denominazione Etna: con una grande concentrazione sul territorio di riferimento, il Carricante viene prodotto dal 46%, mentre il Nerello Mascalese dal 52% delle aziende Assovini.

“La varietà e qualità vitivinicola siciliana, insieme alla diversità degli areali, è la vera ricchezza del patrimonio enologico siciliano”- commenta Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia.
I nostri associati hanno dimostrato una grande capacità nella valorizzazione delle varietà autoctone. Il binomio vino-territorio è vincente in un contesto come quello siciliano dove la vocazione dei diversi areali si traduce in una produzione di qualità capace di rispettare l’identità dei territori”- conclude de la Gatinais.

In totale, sono 14 i vitigni autoctoni più rappresentativi nella produzione degli associati, oltre a quelli già menzionati: Lucido/Catarratto (prodotto dal 64%), Insolia (44%), Grecanico (19%), Zibibbo (28%), Moscato bianco (33%), Malvasia di Lipari (6%) per le uve a bacca bianca, mentre Frappato (42%), Nerello Cappuccio (32%), Nocera (10%), Perricone (25%) per le uve a bacca nera. Tra gli internazionali, i più rappresentativi sono lo Chardonnay (48%) per le uve a bacca bianca e il Syrah (64%) per le uve a bacca nera.

Ed è proprio nelle antiche varietà, come quelle che in Sicilia si stanno recuperando, che l’enologia post-moderna potrà attingere per ottenere dei vini contemporanei in questo contesto produttivo soggetto al climate change– afferma Mattia Filippi di Uva Sapiens, che ha curato il report sull’Annata 2022.  Esistono infatti delle varietà reliquie che erano state abbandonate perché difficili da coltivare in passato o con dei profili qualitativi non adeguati nel periodo dove il mercato e il consumo cercava standard diversi. Oggi, caratteristiche come la capacità di accumulare poco zucchero, e quindi di ottenere vini meno alcolici, e la possibilità di ottenere uve con grande dotazione di acidità naturale, risultano estremamente vantaggiose sia per le condizioni climatiche dell’ultimo decennio, che per il consumo che sta ricercando queste tipologie di vino, meno alcolici, più fragranti e territoriali”- continua Filippi.

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Al via la nona edizione di Sicilia in Bolle dal 24 al 26 Giugno

Per la nona edizione tante e spumeggianti novità. Il ritorno della manifestazione più amata alla stagione estiva, nuovi ospiti e importanti degustazioni vi attendono il 24. 25. 26 Giugno 2023

Giunta ormai alla nona edizione Sicilia in Bolle, che nel 2023 si terrà dal 24 al 26 Giugno, è stata ed è la manifestazione più importante per il comparto spumantistico siciliano e non solo

Nel corso degli anni abbiamo assistito alla crescita qualitativa e quantitativa delle etichette siciliane di bollicine tra metodo charmat, coi vitigni autoctoni più rappresentativi, e grandi metodo classico che sanno portare in alto la bandiera della viticoltura siciliana anche all’estero.

Ais Agrigento Caltanissetta negli ultimi anni si è impegnata a creare una manifestazione sempre attenta alla valorizzazione del prodotto, scommettendo già in tempi non sospetti sulla crescita del comparto spumantistico isolano.

“Tante le novità che lo staff SIB ha in serbo per il suo affezionato pubblico, il lavoro e l’impegno di una squadra rodata viene premiato dall’affetto di chi ama e aspetta questo evento tutto l’anno. Sono passate numerose edizioni ma l’entusiasmo è quello di sempre, avremo il piacere di ospitare il Presidente Ais Sandro Camilli, il Presidente Ais Puglia e il delegato di Ais Foggia, la delegata Ais Pavia e il Direttore del Consorzio Oltrepò Pavese, con noi anche il giornalista e caporedattore di Gusto rubrica enogastronomica del TG5 Gioacchino Bonsignore… tante quindi le cose da scoprire nella nona edizione di Sicilia in Bolle!”

Queste le parole del Presidente Ais Sicilia Francesco Baldacchino, per anni alla guida della delegazione Ais Agrigento Caltanissetta e tra gli ideatori di Sicilia in Bolle, ora saldamente nelle mani del delegato Calogero Trupia.

Nell’ambito di una maggiore valorizzazione del territorio, eletto quest’anno a Capitale della Cultura 2025, nasce anche la collaborazione con il Parco della Valle dei Templi di Agrigento che ospiterà presso la suggestiva location di Casa Barbadoro, recentemente restaurata, l’apertura della manifestazione di sabato 24 giugno, con una master dedicata alla migliore espressione spumantistica dei vari areali della regione, una accurata selezione che saprà mettere in mostra la forza espressiva di questo comparto vinicolo in grande ascesa con buffet al tramonto di prodotti tipici esclusivo. Sempre a casa Barbadoro si svolgerà la tradizionale cena di gala con consegna dei premi Alberto Gino Grillo giunto alla 5° edizione, che vedrà premiate le migliori bollicine secondo la guida ai vini di Sicilia 2023. Lo Chef Salvatore Gambuzza che accompagna Sicilia in Bolle da tanti anni farà coppia con il pluripremiato Chef Claudio Ruta (Stella Michelin 2010) per una cena a 4 mani dal grande impatto emozionale.

Non mancheranno i momenti di approfondimento delle Masterclass di Sicilia in Bolle, sempre alla ricerca di importanti novità quest’anno ospiterà il Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese, il direttore Carlo Veronese e la Delegata Ais Pavia Miriam Prencisvalle ci accompagneranno alla scoperta dell’anima effervescente della terra del Pinot Nero.
Un’altra importante realtà spumantistica che ha visto una grande crescita negli ultimi anni sono le Bollicine di Puglia che in una sorta di gemellaggio si degusteranno in un confronto con i migliori spumanti isolani.

Tornano con grandi novità gli amici di Gusto e Degusto che dopo la verticale di Breton Fils dello scorso anno, ci faranno viaggiare dalla Champagne alle coste della Gran Bretagna che, in conseguenza ai cambiamenti climatici, è la nuova regione spumantistica da tenere d’occhio.

Il lunedì sarà una giornata molto ricca, I Bartender si sfideranno nella creazione di un cocktail che sia la sintesi perfetta tra le bollicine siciliane e i prodotti dell’isola e una giuria degustativa decreterà il cocktail dell’estate. A seguire una speciale ed esclusiva degustazione di bollicine affinate in fondo al mare alla presenza dell’ideatore di questa tecnica Emanuele Kottakhs,
e ancora una Tavola Rotonda sui nuovi mercati “green” e lo spazio che le bollicine avranno in esso.

Immancabile la serata di chiusura con i banchi degustazione delle cantine dell’isola che da 9 anni ci accordano la loro fiducia e degli ospiti dove poter degustare tutte le bollicine dell’anno accompagnate come sempre dalle squisite preparazioni dello staff Madison che per questa occasione ha pronta per noi una importante novità.

Ci sono tutti gli ingredienti per un inizio estate frizzantissimo con noi a Sicilia in Bolle!

Prenotazioni e prevendita su www.siciliainbolle.it

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Le “Bollicine marchigiane” di AIS Marche protagoniste a Villa Bonaparte

L’appuntamento sabato 10 e domenica 11 giugno a Porto San Giorgio (FM). In programma banchi d’assaggio e masterclass sugli spumanti marchigiani.
Sabato 10 giugno dalle ore 17:00 appuntamento a Villa Bonaparte, l’unica reggia delle Marche, con “Bollicine marchigiane”, evento dedicato agli spumanti della regione curato dall’Associazione Italiana Sommelier Marche in collaborazione con l’associazione culturale “Luce e Sentieri” e il Comune di Porto San Giorgio e con il patrocinio della Regione Marche. Nel corso dell’evento, oltre ai banchi d’assaggio, due incontri tematici guidati da sommelier e relatori AIS e una lezione – spettacolo gratuita del filosofo e performer teatrale Cesare Catà dal titolo “Il simbolo diVino nell’Odissea” che avrà luogo il sabato alle ore 19:00. A curare il food “Top catering” guidato da Gianni Lamponi.

Bollicine marchigiane è un evento che AIS Marche propone da diversi anni; location scelta per quest’edizione la prestigiosa dimora edificata agli inizi dell’800 per Girolamo Bonaparte, fratello di Napoleone.

Vino e cultura dunque si conferma un binomio perfetto. «Dedicheremo due giorni a far conoscere al pubblico gli spumanti made in Marche, forse non così conosciuti come meriterebbero al di fuori dei confini regionali. Le bollicine nelle Marche sono sempre state fatte: già dai primi anni del ‘900 erano diffusi spumanti naturali nell’anconetano. Ci sono persino degli scritti in merito. Francesco Scacchi, dottore fabrianese, ha infatti pubblicato un libro, ben 70 anni prima di Dom Pérignon, in cui si racconta dei cosiddetti vini mordaci» ha detto Stefano Isidori, presidente AIS Marche.
Una quarantina le aziende marchigiane, dal pesarese all’ascolano, che parteciperanno alla manifestazione, tutte recensite nella guida “Le Marche nel bicchiere”.

«Oltre ai banchi d’assaggio, per dare lustro all’evento, abbiamo ideato due incontri tematici. Il sabato alle ore 17:45 ci sarà una verticale di “Madreperla” dell’azienda Moncaro. Racconteremo uno spaccato di 10 anni di questo spumante metodo classico da uve Verdicchio con le annate 2005, 2007, 2009, 2010 e 2015, di fatto un’esperienza inedita. Domenica 11, infine, gran tour delle Marche spumantistiche con una degustazione guidata di 5 spumanti metodo classico da differenti vitigni autoctoni (Aleatico, Bianchello, Verdicchio, Sangiovese vinificato in bianco e Ribona) in compagnia dei produttori» ha spiegato Isidori.

A collaborare con l’AIS Marche nell’organizzazione dell’evento l’associazione “Luce e Sentieri” presieduta da Laura Gioventù. Con lei i sommelier Giacomo De Angelis e Diego Ciarrocca reduci del successo dell’evento natalizio “Rosso di sera”. «In quell’occasione abbiamo voluto formare e informare il pubblico circa il valore dei vini rossi delle aziende vitivinicole delle Marche. Ora, con “Bollicine marchigiane” l’obiettivo è dare ancora una volta la possibilità al pubblico di incontrare le cantine produttrici e indirizzare verso una scelta consapevole. Vorremmo, dunque, che sempre più persone scelgano e apprezzino i nostri vini spumanti tipici, non inferiori a nessuno per qualità» ha spiegato De Angelis.

Prestigio alla manifestazione lo conferisce il patrocinio della Regione Marche. «La Regione Marche sostiene iniziative di questo genere sia per un aspetto produttivo che turistico; sono le iniziative come queste che hanno portato via via alle leggi e alle riforme sull’enoturismo e alla riscoperta e valorizzazione dei prodotti locali rendendoli una punta di diamante del turismo cresciuto nei numeri in tutta quanta la regione» le parole di Emanuele Morese, rappresentante dell’Assemblea legislativa regionale.

Si parla di turismo esperienziale ed ecco l’occasione. Orgogliosi di ospitare “Bollicine marchigiane” i membri dell’amministrazione comunale sangiorgese, dagli assessori Marcattili e Lanciotti al sindaco Vesprini, che non possono non ringraziare i proprietari della dimora storica per la straordinaria apertura al pubblico. Si ricorda, infatti, che durante questa due giorni la villa sarà visitabile.

L’ingresso alla manifestazione è libero. Accesso ai banchi d’assaggio (allestiti nel giardino) con acquisto del calice. In caso di maltempo l’evento si svolgerà nelle stanze della villa.

Per info e prenotazioni: eventi@aismarche.it e vivaticket.com/it/tour/bollicine-marchigiane-2023/3416

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Prima edizione per il Thunnus Thynnus Fest, il festival incentrato sulla valorizzazione del tonno rosso

Prima edizione per il Thunnus Thynnus Fest, il festival incentrato sulla valorizzazione del tonno rosso e dei prodotti provenienti da esso, il 21 e il 22 giugno pp.vv. presso la tonnara di Marzamemi, borgo marinaro in provincia di Siracusa. L’evento, nato dalla collaborazione tra la Pro Loco di Marzamemi, lo Chef Alfio Visalli, l’Associazione Sinergie Mediterranee e l’associazione Blu Lab Academy, si inserisce come anteprima all’interno del programma del Festival del Pesce Azzurro, alla sua nona edizione, che si svolgerà dal 21 al 25 giugno nella piazza di Marzamemi. Thunnus Thynnus Fest si prefigge l’obiettivo di promuovere, nella sua naturale architettura, la tonnara, la storia e la preziosità del re del mare, il tonno rosso, e delle sue uova, la bottarga, all’insegna dell’artigianalità.

Ricco il calendario che prevedrà laboratori tenuti dal mastro salatore Alfio Visalli dedicati alla bottarga, attraverso panel test e degustazioni, e cooking demo di chef rinomati i cui piatti preparati in diretta saranno degustabili nell’area food. Ad aprire il programma, mercoledì 21 giugno alle 12, rappresentando simbolicamente il taglio del nastro di partenza, il taglio del tonno da parte dello chef e mastro salatore Alfio Visalli insieme a Ciccio Sultano chef patron del ristorante due stelle Michelin “Duomo” di Ragusa, da sempre ambasciatore del tonno rosso e della bottarga. 
All’interno della manifestazione, aperta ogni giorno dalle 12 alle 23, varie attività e degustazioni che coinvolgeranno il pubblico negli spazi allestiti per l’occasione all’interno della tonnara: area food con aziende che in Sicilia hanno creato e sviluppato filiere importantissime dedicate al tonno rosso e menù dedicati alla sua storia in tutte le sue declinazioni; area wine con aziende rappresentanti il territorio che va dall’Etna alle splendide vigne del cuore del Val di Noto; area mixology che vedrà protagonista il barman Alessandro Nucci nella preparazione di una drink list legata al fish paring, in un’unica grande esperienza. 
La manifestazione si chiuderà giovedì 22 giugno alle 23. 
Il programma, in via di definizione, sarà presto consultabile sul sito https://www.thunnusthynnusfest.i

L’evento aperto al pubblico sarà fruibile tramite ticket di ingresso acquistabile dal 4 giugno presso gli info point della pro loco di Marzamemi, o online al link https://www.eventbrite.it/e/631391979407, o ancora, nei giorni dell’evento, presso la biglietteria all’ingresso. 
Il biglietto, del costo di 20 euro con 10 token di consumazione inclusi, consentirà di accedere a tutte le attività all’interno della manifestazione: degustazioni nell’area food e wine, laboratori, cooking demo e visita degli spazi accessibili della Tonnara di Marzamemi.  
Per partecipare ai laboratori sulla bottarga che si svolgeranno entrambi i giorni alle 15.30 sarà necessaria la prenotazione che potrà essere effettuata tramite whatsapp al numero 334 1401172, o sempre tramite sito al link https://www.thunnusthynnusfest.it/laboratori-sensoriali/modulo-di-partecipazione-ai-laboratori

THUNNUS THYNNUS FEST I edizione 21-22 giugno 2023

Informazioni e prenotazioni: 334 1401172 – info@bottargaditonnorosso.it

www.thunnusthynnusfest.it

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Visioni di Cucina e Territori, torna Osteria il Moro Lab con la cena degli chef Nicola Bandi e Nino Ferreri

“Visioni di cucina e territori” è il prossimo appuntamento della rassegna di gusto Osteria Il Moro Lab, organizzata dai fratelli Nicola ed Enzo Bandi del ristorante Osteria Il Moro di Trapani, tra i migliori ristoranti d’Italia secondo la Guida Michelin 2023.

La rassegna torna giovedì 25 maggio alle 20.30 presso il ristorante in via Giuseppe Garibaldi nel centro storico trapanese. E si inserisce come tassello di un vero e proprio laboratorio di saperi e sapori, aperto ad eventi in continua evoluzione, con lo scopo di valorizzare le risorse umane e agricole, le piccole produzioni siciliane e le eccellenze del territorio. Osteria Il Moro Lab è infatti uno scambio evolutivo di idee e di prospettive, un contenitore di incontri, confronti costruttivi, scambi culturali intorno al cibo e al vino.

La rassegna ritorna con il titolo “Visioni di cucina e territori”, e mette insieme questa volta due diverse visioni di cucina, unite dal legame territoriale: quella dello chef residente dell’Osteria Il Moro, Nicola Bandi, e quella dello chef Nino Ferreri del ristorante di Bagheria Limu (1 stella Michelin). Insieme, gli chef, figli di due percorsi diversi, daranno onore alla Sicilia, al territorio siciliano, attraverso le loro creazioni, mettendo in risalto la biodiversità siciliana.

I piatti saranno abbinati ai vini di una delle cantine più rappresentative della Sicilia, la cantina Tasca d’Almerita. Dal Metodo Classico Almerita Contessa Franca si passerà alla degustazione, in abbinamento alle portate, di due vini icona della Tenuta Regaleali, Nozze d’oro 2020 e 2012 e Rosso del Conte 2017 e 2012 fino ad arrivare a Tenuta Capofaro Malvasia di Salina IGT 2021 in degustazione con i dessert. La narrazione dei vini, che si intreccerà alla storia della famiglia e delle Tenute, sarà condotta dal Costanza Chirivino.

Per info e Prenotazioni:
Osteria Il Moro
Via Garibaldi, 86
Tel 0923 23194
Whatsapp 3288252076
Email info@osteriailmoro.it

www.osteriailmoro.it

Posti Limitati

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Nasce la Comunità Slow Food per la valorizzazione della cultura alimentare marinara di Mazara del Vallo. Tra gli obiettivi, valorizzare il Pane di Barca.

Buono, pulito e giusto. Su questo tre principi si basa l’attività di Slow Food, l’organizzazione internazionale che sostiene la valorizzazione dei prodotti alimentari tradizionali, locali e artigianali, la salvaguardia della biodiversità agricola e culinaria, nonché la promozione di pratiche alimentari sostenibili, etiche ed equilibrate.

Ed è su questi principi che nasce la Comunità Slow Food per la valorizzazione della cultura alimentare marinara di Mazara del Vallo.

L’idea arriva da un gruppo di amici mazaresi, già soci Slow Food e capitanati da Gianfranco Cammarata, che insieme hanno deciso di portare avanti la filosofia che è alla base di questa importante associazione.

Gli obiettivi della Comunità Slow Food di Mazara del Vallo sono, in generale, gli stessi che porta avanti il movimento, ovvero promuovere la consapevolezza alimentare attraverso varie attività, come la creazione di mercati dei contadini, il sostegno agli agricoltori locali, l’organizzazione di eventi gastronomici, la difesa del patrimonio culinario tradizionale e la sensibilizzazione sulle tematiche relative all’alimentazione e all’agricoltura sostenibile.

Ma lo scopo delle Comunità Slow Food è soprattutto quello di lavorare a stretto contatto con il territorio di appartenenza, portando avanti un modello che guarda ad un legame diretto tra produttori e consumatori. Nello specifico, la neonata Comunità di Mazara del Vallo si pone tra i suoi obiettivi principali quello di ridare voce e spazio ad un prodotto ormai quasi dimenticato: il Pane di Barca.

Il Pane di Barca, prodotto e consumato sui pescherecci di Mazara del Vallo fino a non molti anni fa, veniva realizzato da diversi maestri fornai del luogo con lo scopo di farlo durare fresco e fragrante più a lungo possibile. In questo modo i marinai, in mare per molti giorni, potevano nutrirsi con un prodotto sempre buono.

“Il motivo per cui abbiamo pensato al Pane di Barca – dice Gianfranco Cammarata, portavoce della Comunità Slow Food di Mazara del Vallo – sta nel fatto che questo prodotto porta con sé valori e significati importanti: assistiamo sempre più inermi allo spreco di cibo, spesso industriale e di scarsa qualità; il Pane di Barca è prodotto partendo da farine locali e lieviti naturali, è un prodotto che dura nel tempo e soprattutto è un prodotto artigianale che da voce ai maestri fornai che lo producono”.

Dietro questo pane ci sono quindi tutti i valori che Slow Food sostiene da anni: salvaguardia della biodiversità, pratiche alimentari sostenibili ed etiche, come il non spreco alimentare, e la valorizzazione dei prodotti alimentari locali.

Se è vero che il Pane di Barca esiste da tanti anni, questo appellativo è un po’ più recente. Fu l’Arch. Gianni Di Matteo, nel 2019, ad usare questo nome durante un workshop nell’ambito dell’evento “Foodda”, organizzato da Coltivatori di Bellezza e Studio Formaliquida, che accese per la prima volta i riflettori su quel pane speciale.

La Comunità Slow Food di Mazara del Vallo nasce quindi con l’auspicio di ridare voce alle produzioni locali di qualità nello spirito del buono, pulito e giusto e con la consapevolezza che, se ognuno di noi fa la propria parte, può nascere un meccanismo di valorizzazione del territorio e delle professionalità che ne fanno parte, per uno sviluppo più equo e sostenibile della Città.

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A Catania la quinta edizione di “Piccolo è Bello” la manifestazione che unisce oltre 115 vignaioli e olivicoltori etnei

Domenica 21 maggio il Monastero dei Benedettini di Catania accoglierà 115 piccoli e virtuosi produttori di vino ed olio, vicini per filosofia produttiva e legame con il territorio vulcanico

Una giornata per degustare e conoscere le espressioni più affascinanti del distretto enologico ed olivicolo etneo: domenica 21 maggio oltre 115 vignaioli e olivicoltori daranno vita a “Piccolo è bello” la manifestazione dedicata alle piccole realtà vinicole e olearie del vulcano.

Per la prima volta l’appuntamento sarà al Monastero dei Benedettini di Catania in Piazza Dante Alighieri 32. L’imponente complesso artistico-monumentale accoglierà nell’area del chiostro i banchi d’assaggio con le referenze dei produttori: bollicine, bianchi, rosati, rossi di varie annate, l’olio EVO delle cultivar locali, convogliando le declinazioni vulcaniche di un’area viva e pulsante che interagisce pienamente con chi la vive e la coltiva. Inoltre, sarà possibile assaggiare una selezione di oli di importanti produttori nazionali premiati in tutto il mondo.

“Condivisione, esperienza e convivialità: Piccolo è bello sarà un momento di connessione tra persone, visioni ed energie che in comune hanno gli stessi valori, – anticipa Agata Arancio, Bibenda Executive Winemaster e Vicepresidente Fondazione Italiana Sommelier, ideatrice e organizzatrice dell’evento – l’eccezionalità del luogo e delle autorevoli partecipazioni che si succederanno nella giornata creeranno una profonda contaminazione tra cultura e nuova civiltà del vino e dell’olio EVO, per ritrovare sempre di più l’anima enoica e oleicola di Catania e dell’Etna”.

L’imminente quinta edizione porta con sé un ulteriore approfondimento con la programmazione di interventi formativi che scandiranno, parallelamente ai banchi d’assaggio , la giornata.

Un seminario per fare luce sulla vocazione enoturistica e sui vantaggi del modello economico etneo del “Piccolo è bello” a cura del Dipartimento di Impresa ed Economia dell’Università di Catania, seguiranno due degustazioni guidate una sull’olio EVO con il coinvolgimento della Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti e infine una masterclass per riconoscere sfumature e tratti distintivi dei vini vulcanici con i professionisti del settore ampelografico, vulcanologico e agrario con la partecipazione dei docenti del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente e il Consorzio Etna DOC.

Un approccio olistico che vede il vino e l’olio dei produttori locali come rilancio sociale e risorsa per il territorio. Nel comparto vitivinicolo e oleario etneo convergono numerose opportunità occupazionali, effetti benèfici a cascata sulle economie locali e un impegno etico ed ambientale a custodia dell’Etna, proclamato Patrimonio UNESCO esattamente dieci anni fa: un motivo in più per celebrare attraverso il vino e l’olio uno dei paesaggi più affascinanti del mondo dove vigneti eroici cinti da muretti a secco si intervallano a contrade impervie di giardini lavici e generosa natura indomita.

Per info e prenotazioni:

TEL +39 379 1765254 + 39 328 0018002 +39 338 8357266 + 39 392 4700249
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prenotazioni@piccoloebello.com

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Da Zash il caffè protagonista del pranzo della domenica: non solo rituale ma alimento virtuoso

Domenica 21 maggio “The Farmers incontra Zash” l’insolito pranzo con la cucina di Giuseppe Raciti in abbinamento agli intensi caffè filtro, un nuovo modo di degustare la bevanda scura e di portarla al centro della tavola.

Il caffè della domenica è per molti il rituale irrinunciabile del dopo pranzo, un momento conviviale o intimo da godere al ritmo della lentezza del dì di festa.

La curiosità che ruota intorno alla bevanda scura, la voglia di sperimentare e il desiderio di emozionare ospiti e commensali, danno vita ad un insolito appuntamento che porta l’alimento al centro della tavola e vede Zash abbinare la propria cucina ai caffè filtro, espresso e a infusione del Kenya e dell’Honduras, pregiate selezioni dall’azienda B.farm. La cucina stellata di Riposto (CT) sceglie questo prezioso ingrediente per un pranzo tematico tra gusto e aromi, domenica 21 maggio “The Farmers incontra Zash” sarà un’esplorazione di sapori che partirà dall’agrumeto alle pendici dell’Etna di Zash per arrivare alla piantagione Finca Rio Colorado: un pairing inaspettato nel quale il territorio in chiave sociale e geografica è determinante per la qualità dei prodotti organici.

Parainema, Lempira, Bourbon, Red Catuai, sono alcuni varietali di caffè che compongono la biodiversità della Finca Rio Colorado dove le piante di arabica crescono all’ombra per
garantire fertilità, curati in regime di biodinamica ed in armonia con le specie animali, dai colibrì agli scoiattoli passando per le api che garantiscono lavoro alla comunità locale con l’impollinazione delle piante di caffè e di tutti gli alberi.

Un mondo affascinante che sarà narrato dallo special ambassador Leonardo Maggiori, insieme al quale gli ospiti potranno degustare un menu che prevede intriganti sodalizi con il caffè di The farmers ‐ Coffee Revolution People, un “movimento” culturale del caffè che sta attuando un vero e proprio cambiamento per rimettere al centro la storia delle persone che lo lavorano in modo etico, buono e socialmente responsabile.

Per info e prenotazioni:
Zash
Strada Provinciale 2/I-II n.60
95018 Archi – Riposto (CT) – Sicilia
Tel. (+39) 095 782.89.32
Mob. (+39) 347 276.55.52
Email info@zash.it
www.zash.it

B.farm: è l’azienda dei fratelli Samuele e Sandro Bonacchi, con sede a Quarrata (Pistoia), che si occupa di seguire tutta la filiera del caffè partendo proprio dalle origini, dal campo, utilizzando un modello di business circolare con una costante e continua condivisione di conoscenze, esperienze e idee tra farmer, torrefattore, consumatore, addetti ai lavori.

www.bfarm.it

La filosofia di The farmers è quella di un caffè figlio delle persone che lo coltivano, lo tostano, lo servono al bar, che avvicina ristoratori, baristi e consumatori al farmer che lo ha coltivato e tostato e trasforma i primi in nuovi ambasciatori. Un modo di raccontare che va ben oltre la tazza ma è piuttosto il frutto delle mani che hanno curato il caffè, dal seme alla tazzina.

Un altro fiore all’occhiello della cooperativa è l’Università rurale virtuale, uno dei rari esempi al mondo di cooperazione universitaria in un luogo estremamente remoto. Un lavoro costante di ricerca e formazione alla ricerca del “flavore” perfetto, in ogni parte del globo, come risultato dell’incontro tra terra, cultura, uomini e lavoro.

www.thefarmerscoffeepeople.com