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Caruso&Minini 2.0, investimenti sempre più “green”. E la nomina di Nicolò Calza, nuovo direttore generale

Un futuro sempre più “green”, quello della Caruso&Minini, azienda vinicola di Marsala nell’estrema Sicilia Occidentale, con alla guida le sorelle Giovanna e Rosanna Caruso, quarta generazione di famiglia. È stata completata l’installazione di un impianto fotovoltaico capace di fornire energia pulita alla cantina fino a renderla autosufficiente. Il nuovo impianto, composto in totale da 534 moduli, è stato installato sui tetti dello stabilimento. E, con una potenza nominale di 200 KWp e una produzione stimata annua di circa 300 KW/h, fornirà un importantissimo contributo non solo per il risparmio energetico, ma anche per la salvaguardia ambientale: si stima una riduzione delle emissioni annue di CO2, di oltre 160 kg.

«In un momento di grande incertezza che sta coinvolgendo il mondo intero – afferma Rosanna Caruso, quality manager – la C&M decide di supportare lo sviluppo futuro dell’azienda con investimenti a 360° nelle risorse umane, in cantina a supporto della qualità e sostenibilità ed in campagna. Oltre all’installazione dell’impianto fotovoltaico, per migliorarci sempre di più, abbiamo anche abbattuto i consumi di energia, con un’attenta analisi delle criticità e delle inefficienze di sistema». Tra i recenti investimenti c’è anche la sostituzione del principale gruppo frigo, che serve l’intera cantina, con un nuovo gruppo di maggiore efficienza energetica e l’introduzione di ottimizzatori integrati con condensatori e filtri passivi.

«Chiamiamo il nostro nuovo corso “Caruso&Minini 2.0” – prosegue Giovanna Caruso, export manager – perché si tratta di una “visione nuova” che coinvolge la generazione composta da me, da mio marito, Andrea Artusio, e da mia sorella Rosanna, ma non solo». Gli investimenti orientati alla sostenibilità ambientale non sono infatti le uniche recenti scelte della proprietà. Nel campo delle risorse umane, c’è una novità: la nomina del nuovo direttore generale, Nicolò Calza. «Per i nostri progetti di crescita futura saremo guidati da Nicolò Calza a cui abbiamo affidato l’incarico di direttore generale, accogliendolo nella nostra famiglia. Piemontese di origine, ha una grande esperienza professionale alle spalle, proviene dall’azienda friulana Livio Felluga e non ha avuto esitazioni ad essere sin da subito coinvolto nel nostro progetto, di cui si è immediatamente innamorato».

«Sposo un progetto ambizioso con una squadra giovane e affiatata – dichiara il neodirettore – nel quale ho il piacere di entrare a far parte come figura di riferimento, che mi porta a mettere sul campo tutte le mie competenze professionali fino a questo momento acquisite. Credo fortemente nelle potenzialità della Sicilia e dell’azienda C&M in particolare, in quanto ambasciatrice di tipicità e qualità nel mondo».

Diversi sono i progetti che l’azienda porterà avanti negli anni a venire, orientati alla sostenibilità, soprattutto, e alla valorizzazione dei vitigni tipici. L’azienda, in possesso della certificazione Bios per i metodi di produzione biologica, si estende per 120 ettari vitati. Le vigne, nelle contrade Giummarella e Cuttaia, si trovano in una zona collinare dell’entroterra trapanese, a est di Marsala, con un’altitudine massima di 450 metri s.l.m. Ogni loro porzione è stata scelta, con l’esperienza di chi la coltiva da generazioni, per creare la migliore combinazione possibile tra la vite, il clima e la terra. I terreni ospitano vitigni autoctoni quali Grillo, Catarratto, Zibibbo, Grecanico, Inzolia, Nero d’Avola, Perricone, Frappato e Nerello Mascalese, ma anche vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Syrah e Merlot. La produzione è di 650.000 bottiglie, vendute in 40 Paesi e 5 continenti, principalmente all’estero. «La crescita del mercato regionale è uno dei prossimi obiettivi aziendali – afferma Andrea Artusio, marketing manager – e questo ci ha spinto anche ad un investimento sulle risorse umane per rafforzare la nostra rete vendita». Un processo insolito, quasi inverso, quello della C&M che da ambasciatrice autorevole della Sicilia del vino all’estero, punta adesso ad una maggiore presenza nella propria terra d’origine.

L’azienda vi invita a degustare le nuove annate e i nuovi prodotti alla 54^ edizione di Vinitaly. Padiglione Sicilia, Stand 78 F.

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Al via il progetto "Natura e… tour dell’Alto Belice". Il 3 aprile primo appuntamento

Natura, archeologia e turismo enogastronomico alla scoperta delle Valli dell’alto Belice e dello Jato. Domenica 3 aprile primo appuntamento con un itinerario dedicato alla città di Camporeale, che comprende visita della città, pranzo presso la cantina vinicola Candido e tappa pomeridiana da Bilello Salumi.

“Natura e…tour dell’Alto Belice” è un progetto di turismo enogastronomico voluto dalla Pro Loco di Camporeale e realizzato in collaborazione con il Comune di Camporeale per promuovere e valorizzare un territorio, di grande ricchezza storica, artigianale, vinicola e agricola, ancora tutto da scoprire: le Valli dell’alto Belice e dello Jato. Consiste in un calendario di itinerari, a partire da domenica 3 aprile, che offriranno ai turisti, siciliani e stranieri, la possibilità di vivere l’Alto Belice all’insegna dell’archeologia, del vino, dell’agricoltura attraverso giornate dedicate, i cui programmi saranno di volta in volta pubblicati sul sito www.naturaebelice.it e sulle pagine social della Pro Loco Camporeale.

«Questa iniziativa, realizzata grazie al supporto del Comune di Camporeale – spiega Benedetto Alessandro, presidente della Pro Loco – ci offre la possibilità di far conoscere il territorio, continuando un percorso che abbiamo messo in piedi nel tempo con altri eventi. “Natura e…tour dell’Alto belice” è un progetto che consiste in giornate dedicate alla scoperta delle Valli di questo territorio e dello Jato, poco conosciute, eppure ricche sotto tutti i punti di vista. Pensiamo, per esempio, ai i luoghi naturalistici presenti all’interno dell’area dei comuni di Camporeale, Monreale, Roccamena, San Cipirello e San Giuseppe con il Parco archeologico Monte Jato. Per non parlare delle attività imprenditoriali d’eccellenza: aziende agricole, caseifici, oleifici, cantine. Il progetto è perfetto per chi ama la natura e i percorsi naturalistici, perché l’obiettivo è quello di far vivere al turista un’esperienza nuova, scoprendo le bellezze di questa area attraverso trekking, passeggiate a cavallo, escursioni in bicicletta, corsi di cucina, degustazioni e tante altre attività: vere e proprie “incursioni” nella natura per immergersi nella cultura di questa terra”.

Pieno supporto e sostegno da parte dell’amministrazione comunale camporealese e del sindaco Gigi Cino:

«Camporeale promuove questo progetto perché l’amministrazione tutta sa quanto sia fondamentale per lo sviluppo del turismo enogastronomico territoriale. Abbiamo bisogno di fare sistema, di unire le nostre eccellenze imprenditoriali, agricole e commerciali per presentare il territorio ai turisti e per permettere loro di conoscere Camporeale e le Valli dell’Alto Belice e dello Jato».

I percorsi di “Natura e…tour dell’Alto Belice” si articolano in tre tipi di itinerari:

  • Natura e…vino
  • Natura e…agricoltura
  • Natura e…archeologia

Natura e…vino

è un itinerario pensato per legare in un unico itinerario le numerose cantine presenti nella zona di Camporeale, Monreale e San Cipirello. Si tratta infatti di un’area storicamente votata alla viticoltura che vanta numerose aziende ormai affermate, sia in Italia che all’estero, per tradizione e qualità dei propri prodotti e in cui ricadono due importanti Doc siciliane, la Doc Alcamo e la Doc Monreale. Il percorso darà ad appassionati e curiosi, la possibilità di entrare facilmente in contatto con le aziende per poter conoscere luoghi e metodi di produzione e degustare i migliori vini offerti dal territorio.

Natura e…agricoltura

ripercorre la storia dell’intervento dell’uomo sul territorio naturale, generando un percorso “agroalimentare” al cui interno convergono aziende come caseifici, oleifici, mulini. Si crea così un network in cui i produttori di eccellenza aprono le proprie strutture ad un pubblico curioso di apprendere i processi e conoscere i prodotti frutto di un lavoro che si tramanda da generazioni.

Natura e…archeologia

è un itinerario che unisce i luoghi naturalistici presenti all’interno dell’area dei comuni di Camporeale, Monreale, Roccamena, San Cipirello e San Giuseppe con il Parco archeologico Monte Jato. Il percorso permette di visitare la zona archeologica di Maranfusa che comprende l’omonimo castello, le Grotte di Curbici e il ponte Calatrasi. Offre inoltre la possibilità di visitare il museo di Camporeale e quello di San Cipirello denominato “Antiquarium Case D’Alia” che ospita i reperti provenienti dal vicino parco archeologico del Monte Jato.

All’interno del network ci sono cantine, enoteche, tra le quali l’enoteca del Baglio di Camporeale, oleifici, ristoranti, trattorie, agriturismi, caseifici, aziende cerealicole, negozi d’artigianato, musei. Questo progetto è dedicato a persone di tutte le età, ai giovani, alle famiglie, a chi ama le passeggiate, le escursioni e, in particolare, il trekking, perché queste valli riservano tanti scorci da scoprire, aree dense di agrifogli, ampelodesma e antichi boschi di quercia. Anche la fauna offre spettacoli significativi; passeggiando è possibile udire i canti degli usignoli e delle cinciallegre ed ammirare l’eleganza delle poiane e la scaltrezza del gheppio. In questo territorio la Pro Loco di Camporeale e i suoi partner hanno tracciato questi tre percorsi che uniscono il fascino naturalistico del paesaggio con i siti archeologici e culturali della zona e con le migliori esperienze produttive nell’ambito agroalimentare e vitivinicolo.

Ogni appuntamento sarà pubblicato nel sito www.naturaebelice.it, continuamente aggiornato e anche sulla pagina facebook. Per ricevere aggiornamenti è possibile iscriversi alla newsletter. Il progetto si svilupperà per la durata di un anno.

Si partirà domenica 3 aprile con un itinerario dedicato alla città di Camporeale e che comprende la visita al Palazzo del Principe e al Santuario della Madonna dei Peccatori, poi la visita con pranzo presso la cantina vinicola Candido ed infine la tappa pomeridiana da Bilello Salumi. È necessario essere automuniti per gli spostamenti. Il programma è pubblicato nel sito web ed il costo di questo primo itinerario è di 30 euro a persona. Necessaria la prenotazione al numero 370 1134255 o all’indirizzo e-mail prolococamporeale@gmail.com.

 

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All’Osteria il Moro di Trapani brilla la Cucina Gourmet, nella forma e nella sostanza

Lo chef Nicola Bandi, animato da una vera passione per la cucina, riesce a creare piatti piacevolmente buoni unendo ricercatezza dei prodotti e sapori della tradizione. Enzo Massimilian Bandi, fratello di Nicola, si dedica alla cura della sala e della cantina, ponendo grande attenzione ai dettagli e presentando abbinamenti tra cibo e vino impeccabili.

Sono giovani i fratelli Bandi eppure hanno alle spalle una lunga esperienza nella ristorazione. “Io e mio fratello Enzo abbiamo aperto la nostra prima attività gastronomica 17 anni fa a Valderice – dice Nicola –. Avevo appena 19 anni ed ero fresco di diploma alberghiero.” Un’attività quella di Valderice dove Nicola ed Enzo sono cresciuti in una continua ricerca delle materie prime di qualità, delle sperimentazioni e delle proposte innovative. Dopo 12 anni di esperienza e di lavoro i fratelli Bandi decidono di avviare un nuovo progetto, il sogno di sempre: un ristorante nel centro storico di Trapani. Così nel 2016 nasce Osteria il Moro.

Siamo a Trapani, via Garibaldi, il salotto della Città del sale. Le strade sono addobbate a festa e l’aria del Natale si respira in ogni angolo. Qui l’Osteria il Moro non passa inosservata. Il ristorante si trova all’interno di un palazzo storico e il dehor sistemato davanti all’ingresso fa pensare ad un posto curato ed elegante. Impressione che viene confermata una volta entrati.

Ambiente sobrio, caldo, accogliente. Subito il personale ci invita a prendere posto al tavolo già riservato. Anche qui i dettagli fanno la differenza: mise en place minimale, un addobbo natalizio creato da artigiani locali e un tulipano che dona colore al tutto.

Una volta seduti arriva lo Chef e patron Nicola Bandi per presentarsi e per presentarci la proposta gastronomica della serata.

Si comincia con l’entrée di benvenuto. Quattro piccoli assaggi, uno più sorprendente dell’altro. Un finto pomodoro (nella foto, da sinistra) che in bocca svela tutto il sapore del “pani cunzatu”, tipica preparazione trapanese. Un impasto a base di pomodoro con basilico, olio evo e altri aromi sopra una mollica tostata alle olive. Continuando abbiamo un cioccolatino di caponata. Il cioccolato, ingrediente spesso usato nella caponata siciliana, solitamente nascosto tra i tanti ingredienti, qui diventa protagonista. Il gusto però non mente e la caponata si sente. Il terzo entrée è un pane croccante con un finto mandarino che sa di peperone. Per finire abbiamo l’oliva liquida. Dentro questo involucro leggero e sottile che ricorda per colore e forma un’oliva, ci ritroviamo un’oliva condita macinata, ridotta in polpa e molto liquida.

Questo benvenuto dello Chef ci fa ben sperare in una cena interessante e ricca di belle sorprese.

Proseguiamo con il primo antipasto. Sembra sushi. È già, sembra. Perché in realtà siamo di fronte ad un calamaro finemente sminuzzato che sostituisce il riso, la verza al posto dell’alga, nel ripieno una morbida crema, a guarnire due zest di limone e una sferificazione di alici. Un miscuglio vincente di sapori, un’esplosione di gusto per il palato.

Il secondo antipasto è un cappuccino di carciofi. Questo piatto è quasi un’icona per l’Osteria il Moro. Presentato in passato in altre vesti, come l’ormai famoso cappuccino di parmigiana, qui l’ingrediente principale diventa il carciofo che ridotto a crema fa da base a questo piatto. Sopra una spuma di Ragusano DOP, un formaggio siciliano di latte vaccino dal sapore intenso che qui diventa delicatissimo. Al centro un croccante di pane tostato. Sopra una spolverata di polvere di olive. Cremoso, gustoso, buono.

L’idea di cambiare gli ingredienti non è casuale, ma ricercata. Osteria il Moro propone una cucina e un menu in continua evoluzione, che segue la stagionalità dei prodotti e che tende a valorizzare le eccellenze del territorio.

Passando ai primi piatti lo Chef Nicola Bandi ci presenta due portate. Lo spaghetto al San Pietro e gli gnocchi dei Nebrodi.

Lo spaghetto è di una delicatezza disarmante, con il pesce San Pietro a farla da padrone, sapientemente valorizzato dalla mollica tostata e dalla salsa al prezzemolo.

Gli gnocchi sono di pane raffermo serviti su un ragù di maialino nero dei Nebrodi. Il ragù, preparato seguendo una lunga cottura, ha un gusto deciso che viene equilibrato dallo gnocco e dalla crema di ragusano che bilancia il tutto. Il sesamo a guarnire dona una leggera e piacevole croccantezza al piatto.

In questo piatto, così come in altri, notiamo con piacere l’uso sapiente degli ingredienti, del loro riutilizzo e della valorizzazione dello scarto. Lo gnocco di pane raffermo consente di non buttar via il pane avanzato e che diventando duro non potrebbe essere più servito. E allo stesso modo anche in altre preparazioni, quando possibile, si cerca di fare attenzione a buttar via meno cibo possibile.

La cena continua con due proposte di secondi.

Assoluto di triglia. O per meglio dire “capolavoro” assoluto di triglia. Il profumo riempie la tavola, l’aspetto è invitante, gli ingredienti ci stuzzicano. La triglia perfettamente sfilettata avvolge un ripieno di mollica aromatizzata ai profumi mediterranei, il fondo è una ristretto di pesce all’interno del quale fanno da contorno i funghi, la decorazione è una finta lisca realizzata con un impasto al te verde. Tanta aromaticità, grande persistenza, intensità olfattiva e gustativa piacevolissima. Il profumo del mare in un grande piatto.

Guancia e pere. Anche qui viene servito un piatto che richiede tecnica, preparazione e tanto tempo. La guancia di manzo viene cotta per oltre 9 ore a bassa temperatura, riuscendo così a diventare tenerissima e mantenendo tutti i succhi e quindi tutto il sapore. Ad accompagnare la guancia due ingredienti in particolare: la “qualedda”, una verdura siciliana qui proposta semplicemente sbianchita e che porta un sapore tendente all’amaro; la pera al marsala, con la sua nota dolce e delicata. L’amaro da una parte, il dolce dall’altra e la guancia a portare grande equilibrio al tutto. Un piatto ben pensato. Un piatto ben riuscito.

Una degna nota la meritano anche il pane e i grissini. Il pane è realizzato con farina perciasacchi e presenta un bell’aspetto, sia nella lievitazione che nella cottura. I grissini sono fragranti, friabili e leggerissimi. Pane e grissini sono realizzati anch’essi dallo Chef Nicola Bandi, che non nasconde una certa passione per i lievitati.

In tutti i piatti finora degustati gli ingredienti si uniscono magistralmente, riuscendo a stare insieme tra di loro pur continuando a far sentire la loro personale presenza. E ad avvalorare questi ingredienti e queste preparazioni non sono stati da meno i vini proposti da Enzo Massimilian Bandi.

In abbinamento agli antipasti abbiamo Aldo Viola, Brutto, Catarratto. Un vino frizzante ancestrale, rifermentato in bottiglia. Freschezza e mineralità le caratteristiche di questo catarratto.

Con gli spaghetti al San Pietro ci servono Tenute di Fessina, Erse Bianco da uve Carricante, Catarratto e Minnella. Fragrante e floreale, bella freschezza e buona sapidità.

Per gli gnocchi dei Nebrodi e per l’assoluto di triglia viene abbinato Girolamo Russo, Rosato, Nerello Mascalese. Gran bel colore (purtroppo la foto non rende molto). Esprime sentori di frutta rossa fragrante. Anche qui un vino fresco, sapido, minerale. Un vino che invita al sorso.

Per finire con la guancia viene servito il Baglio del Cristo di Campobello, Lusirà, Syrah 2013. Bel colore rosso rubino intenso con riflessi granati. Al naso i sentori sono di frutta rossa matura quasi sottospirito, note mentolate e speziate. Il gusto conferma le note olfattive, rivelando una buona freschezza, un piacevole tannino e una bella eleganza.

Un gustoso predessert con coulis ai frutti rossi e crema gialla ci rinfresca il palato e ci prepara al dolce. I panettoni dello Chef Nicola Bandi.

Vi avevamo anticipato la passione dello Chef per i lievitati. Ecco, questa passione non si limita alla creazione del pane ma si estende a quella dei panettoni. Nicola Bandi realizza il suo panettone ormai da 4 anni con grandi risultati. Quest’anno al classico con uva passa e canditi si sono uniti due nuovi panettoni, uno cioccolato e arancia e l’altro al pistacchio.

Una produzione limitata quella dei panettoni dell’Osteria il Moro. “Riusciamo a produrre pochi panettoni visto che facciamo tutto noi, qui nella cucina del ristorante. Grazie agli ingredienti che seleziono da produttori locali o comunque siciliani, sono riuscito a trovare la giusta formula per realizzare un impasto morbido e leggero, così per come l’avevo pensato. Quest’anno abbiamo anche aggiunto due nuovi gusti per accontentare diversi palati”. Con queste parole Nicola bandi ci presenta e ci fa assaggiare i suoi panettoni.

Morbidi e leggeri, proprio per come li ha descritti lo Chef. Si vede all’aspetto il buon lavoro fatto sull’impasto e sulla lievitazione. Al gusto sono uno più buono dell’altro. La qualità delle materie prime e la sapienza nel metterli insieme è fuori discussione.

Ai panettoni è stato abbinato un’ottima vendemmia tardiva di grillo prodotta da Cantine Foderà di Marsala.

Del panettone merita anche il packaging, originale ed elegante, creato dall’artista trapanese Giovanna Colomba.

L’idea di coinvolgere artisti e maestranze locali è presente anche all’interno del ristorante dove troviamo elementi di arredo che ben conciliano con tutto l’arredo, come le teste di moro, presenti anche al tavolo usati come porta grissini.

Interessante anche la collocazione dei vini all’interno di uno spazio a loro dedicato. Una cantina composta da diverse etichette perlopiù siciliane e con interessanti selezioni italiane ed internazionali.

Superato lo spazio dedicato ai vini troviamo una bella area relax, un ambiente raccolto ed elegante dove poter gustare comodamente un dopo pasto, e quindi suggellare una cena da ricordare.

In sala non mancano le attenzioni ai clienti con un servizio che non ha nulla da invidiare ai grandi ristoranti stellati. Enzo Massimilian Bandi e tutto il suo staff di sala svolgono un ottimo lavoro, preciso, discreto, puntuale.

Un menu creato sulle solide basi della tradizione trapanese. Un menu pensato nel dettaglio riuscendo ad apportare le giuste innovazioni. Un menu messo in pratica con un’impeccabile abbinamento di ingredienti, presentanti a volte nella loro integrità, altre in destrutturazioni azzeccate.

Idee nuove che richiedono intraprendenza, capacità e coraggio, soprattutto in un territorio, quello trapanese, dove questo tipo di cucina fatica ad affermarsi. Lo Chef Nicola Bandi è riuscito nel tentativo di portare un po’ di freschezza gastronomica in questo bel territorio.

Dopo questa esperienza possiamo affermare con certezza che l’Osteria il Moro è la valida offerta gourmet in provincia di Trapani che riesce a fare la differenza.

Brilla la cucina gourmet a Trapani. Noi ci auguriamo, e auguriamo ai fratelli Bandi, che presto possa brillare anche una stella.

Osteria il Moro
Via Garibaldi, 86
91100 Trapani
Centro Storico

+39 0923 23194
info@osteriailmoro.it

www.osteriailmoro.it

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Taormina Gourmet e Sud Top Wine 2021, dal 23 al 25 ottobre

2020Dal Sud Italia al mondo: due grandi iniziative dedicate al vino italiano in programma questa settimana. Si tratta di Taormina Gourmet e Sud Top Wine, due iniziative firmate Cronache di Gusto e Associazione Bica, entrambi organizzatori degli eventi.

Taormina Gourmet, alla sua ottava edizione, è il più importante evento del Sud Italia dedicato al meglio del food & beverage e si terrà a Taormina (Messina) dal 23 al 25 ottobre presso l’Hotel Villa Diodoro. Un’edizione diversa rispetto al passato perché dedicata ai grandi vini, agli chef e ai pizzaioli di prim’ordine di tutto il Paese, attraverso Masterclass, Forum e Cooking Show, un programma di alta qualità che fa della “perla dello Ionio” la capitale dell’enogastronomia di qualità.

Sono oltre 30 le Masterclass in programma, 2 i Forum (uno sul tema “Turismo del lusso e Sicilia, un binomio possibile?” e un altro sul vino siciliano), 15 i Cooking Show che coinvolgeranno altrettanti chef e 15 Cooking Show con 30 pizzaioli (2 per ciascun cooking show). Tre le premiazioni in programma: le migliori aziende conserviere ittiche che rispettano l’ambiente attraverso la tracciabilità del pescato e l’uso di contenitori in acciaio e i 33 vini imperdibili segnalati nella Guida ai Vini dell’Etna edita da Cronache di Gusto e giunta alla sesta edizione, che sarà presentata lunedì 25 ottobre alle ore 15, un volume in italiano e in inglese che racconta il vino dell’Etna con 121 cantine recensite e 33 vini imperdibili che rappresentano le eccellenze assolute dell’Etna.

Infine la premiazione dei migliori vini del Sud Italia nell’ambito di Sud Top Wine, scelti dalla giuria di esperti di fama internazionale guidata da Daniele Cernilli, direttore responsabile di Doctor Wine e curatore della Guida Essenziale ai Vini d’Italia, e composta da Wojciech Bońkowski, direttore della rivista polacca Winicjatywa.pl, presidente del Polish Wine Trade Association, Daniela Dejnega, giornalista e critica austriaca, diplomata WSET, firma della rivista statunitense TRINK, referente di scrittura creativa per WEIN & CO, il principale portale di vino austriaco, con un proprio sito web, danieladejnega.com; Jean Charles Viens, gourmand & Storyteller, Vinitaly International Ambassador, giudice in vari concorso a Hong Kong e in Italia sul vino; Anthony Rose, presidente del Decanter World Wine Awards per il Sud Italia e autore di Sake and the wine of Japan (Infinite Ideas, 2018), nominato Drink Book of the Year ai Fortnum & Mason Food & Drink Awards 2019; Federico Latteri, esperto di vino, wine writer di Cronache di Gusto, collaboratore della Guida Essenziale ai Vini d’Italia, curatore della Guida ai Vini dell’Etna. Nell’ambito di Taormina Gourmet ci saranno anche due attività di incoming per far conoscere al mondo l’Etna e i suoi vini: uno sarà guidato da Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International, e sarà composto da trenta Ambassador tra giornalisti, importatori e influencer che visiteranno le cantine dell’Etna; il secondo sarà dedicato ad un gruppo di giornalisti italiani che saranno sul territorio dell’Etna nei giorni successivi a Taormina Gourmet. “Siamo felici di tornare in presenza, seppur con le dovute cautele – afferma Fabrizio Carrera, ideatore di Sud Top Wine e Taormina Gourmet e direttore di Cronache di Gusto -.

Taormina Gourmet è stato modificato e adeguato sulla base del momento che stiamo vivendo, ma il segnale più importante è senza dubbio la ripresa in presenza di questo evento che vuol essere sempre più il salotto buono del vino italiano. Attraverso Taormina Gourmet, infatti, puntiamo a far conoscere sempre più al pubblico internazionale l’Italia del vino e il mondo della ristorazione d’eccellenza ad appassionati, giornalisti e influencer. Voglio ringraziare anche i 5 Consorzi di Tutela che collaboreranno a questa edizione di Taormina Gourmet: il Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, il Consorzio Vini di Romagna, il Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia e l’Istituto Marchigiano Di Tutela Vini”.

Per maggiori informazioni è possibile visitare i siti www.taorminagourmet.it e www.sudtopwine.com/it

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TUTTOFOOD 2021 torna in presenza dal 22 al 26 ottobre a Milano

Lavorare nel Food & Beverage è un fatto di passione, non solo di business. Aromi, sapori, texture – e packaging sempre più curati – contribuiscono a un’esperienza multisensoriale che si apprezza solo guardando, toccando e assaporando dal vivo.

Per questo TUTTOFOOD 2021 torna in presenza dal 22 al 26 ottobre prossimi a fieramilano: un momento insostituibile dove scoprire i trend di consumo e le innovazioni di prodotto più interessanti, grazie a un ricco palinsesto di eventi e ad autorevoli partnership, oltre a fare networking creando nuove relazioni e consolidando quelle esistenti in un percorso espositivo che consente di approfondire i diversi comparti nelle aree dedicate.

Novità di quest’anno sarà l’area TUTTOFRUIT, dedicata al fresco ortofrutticolo e le innovazioni della IV e V gamma, che va ad aggiungersi ai settori lanciati nelle recenti edizioni come TUTTOHEALTH, TUTTODIGITAL e TUTTOWINE. Quest’ultimo sarà rafforzato con un ancora maggiore focus sulla presentazione dei territori e delle loro produzioni d’eccellenza e con degustazioni selezionate che daranno ai buyer italiani ed esteri l’opportunità di scoprire anche i vitigni e i terroir più particolari e ricercati.

L’edizione 2021 vedrà inoltre un’attenzione organica sui settori consolidati: TUTTODAIRY, TUTTODRINK, TUTTOFROZEN, TUTTOGROCERY, TUTTOHEALTH, TUTTOMEAT, TUTTOOIL, TUTTOPASTA, TUTTOSEAFOOD, TUTTOSWEET, TUTTOWORLD.

Il momento più efficace per esserci

Anche durante i picchi della pandemia il settore agroalimentare si è dimostrato tra i più resilienti: a fronte di contrazioni fino all’8% nell’economia in Italia, la maggior parte dei segmenti Food & Beverage ha contenuto il calo tra l’1 e il 4%, come confermano le analisi di Export Planning per Fiera Milano. Ma sarà nei prossimi mesi che si dispiegheranno tutte le potenzialità del settore, portando la crescita annuale del commercio mondiale nel 2021 a tassi fino al 12%.

Interessanti anche le performance delle esportazioni italiane rispetto ai dati pre-pandemia del 2019: se il settore latte e latticini fa segnare un +2,9% e quello dei salumi un +3,2%, il dato sale a +4,1% per pasta e bakery e +6% per il sweet, fino ad arrivare a +7,1% per l’ortofrutta fresca e +10,15 per l’olio.

Circa 600 espositori, e buyer da tutto il mondo

In questo quadro, TUTTOFOOD 2021 sarà un’edizione fortemente orientata alla qualità e che confermerà l’internazionalizzazione A oggi sono circa 600 gli espositori registrati, provenienti dall’Italia e dal mondo, a partire dall’Europa. Tra i Paesi più rappresentati, Belgio, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, con presenze anche da UK e Irlanda, Germania, Francia, Paesi Nordici ed Est Europa (Rep. Ceca, Romania, Ungheria). Da fuori Europa, interessanti presenze dall’Asia (India), Medioriente e Nordafrica (Egitto, Turchia), Nord e Sud America (USA, Perù, Uruguay) e perfino da lontani paesi dell’Oceania ed Indonesia.

Di particolare rilievo quest’anno la presenza delle collettive, quali Eat Nordic (Danimarca, Norvegia e Finlandia), “Balcani” (Slovenia, Serbia e Kosovo) .

Anche grazie al continuo supporto di ICE/ITA Agenzia, è attesa un’importante preseenza di buyer da aree di particolare interesse: oltre a tutta l’Europa, il Nord e Sud America, l’area mediterranea e la Turchia, la Russia e gli stati CSI, selezionati mercati in Medio Oriente ed Emirati Arabi.

Lo testimoniano dalla loro viva voce i numerosi i buyer italiani e internazionali. “L’esperienza di provare i prodotti, e di incontrare i fornitori di persona, è di vitale importanza. Per questo saremo a TUTTOFOOD 2021”, afferma Prenesh Lingham, Group Procurement & Control Manager di Guvon Hotels & Spas, Sud Africa.

Aggiunge Amr Tawfik, Direttore commerciale di Arabian Stores Co., Ltd., Arabia Saudita: “Partecipare fa la differenza: il mio obiettivo è testare prodotti di alta qualità e conoscere l’innovazione di prodotto, le tendenze del mercato e la formazione”.

“Visitare la manifestazione consente di ricevere un’attenzione più personalizzata e trovare novità per la mia azienda di import di prodotti italiani”, conclude Tom Berger di Guido’s Fresh Products, USA.

Un’esperienza che si potrà vivere in totale sicurezza grazie a Safe Together, il protocollo messo a punto da Fiera Milano che copre le modalità di accesso, la gestione delle aree espositive – inclusa la sanificazione – e le misure di protezione durante la visita.

Un palinsesto di eventi per acquisire competenze per la crescita

A TUTTOFOOD 2021 ritorna Retail Plaza, che negli anni si è sempre più affermata come l’evento dove fare il punto sull’innovazione nella GDO e Retail e che quest’anno si avvale della partnership del mondo accademico del contributo dei media di riferimento, della collaborazione di Retail Institute Italy, l’associazione punto di riferimento del settore nel nostro Paese. Non solo, tutto il format è stato ripensato e prodotto insieme a Business International – Fiera Milano Media. Moltissimi i temi caldi che verranno approfonditi: dai nuovi formati del Retail, con un focus Discount, dall’Healty Food, alla crescita del Food Delivery e del Last Mile, ai servizi sempre più personalizzati nel Retail omnicanale del futuro, dalla sostenibilità e le evoluzioni digitali del marketing e della Grocery transformation, fino alle conversazioni con i top manager della GDO che parleranno dei loro modelli di business e strategie per innovare.

Tra gli altri, già confermati: Cris Nulli, Founder di Appetite for Disruption; Matteo Sarzana, General Manager di Deliveroo Italy e Presidente Assodelivery; Elisa Pagliarani, General Manager di Glovo Italia; Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato del Gruppo Végé, Massimiliano Silvestri, Presidente LIDL Italia.

Parteciperà inoltre Giuseppe Stigliano, CEO di Wunderman Thompson Italy (Gruppo WPP), Docente di Retail Marketing Innovation in IULM, Università Cattolica del Sacro Cuore e Politecnico di Milano e coautore dei volumi Retail 4.0 – 10 Regole per l’Era Digitale e Onlife Fashion – 10 regole per un mondo senza regole. Saranno anche coinvolte le principali testate del settore, con la conferma delle media partnership con Distribuzione Moderna, GDO Week e Largo Consumo.

In questo quadro, TUTTOFOOD 2021 sarà un’edizione fortemente orientata alla qualità. Contenuti di alto profilo non solo nell’area espositiva, ma anche nel fitto palinsesto di eventi saranno assicurati dalle autorevoli partnership.

Un forte accento sull’innovazione

Evolution Plaza, l’altra grande “piazza” di TUTTOFOOD 2021, sarà dedicata all’innovazione nei suoi aspetti più tech: app, food delivery, e-commerce, tracciabilità. Un’arena per le più attuali soluzioni e anima dell’area TUTTODIGITAL, che proporrà iniziative tanto dei grandi player come di start-up innovative, accompagnate da buone pratiche portate degli espositori. Per la divulgazione dei contenuti digitali durante l’anno, la manifestazione si avvale anche del know-how del partner Netcomm, il consorzio italiano del commercio digitale.

Di grande rilievo anche lo spazio Innovation Area, il nuovo evento Better Future Award in collaborazione con le testate Gdoweek e Mark UP, dedicato ai prodotti più innovativi del settore, ed esporrà i prodotti premiati.

Qualità nel Food con Apci e valore aggiunto della co-location

Rinnovata la collaborazione fra TUTTOFOOD e APCI, l’Associazione Professionale Cuochi Italiani, che collaboreranno a un palinsesto di showcooking, una vera e propria Academy e numerosi momenti Vip durante la le giornate della manifestazione.

Per un’esperienza ancora più completa, quest’anno TUTTOFOOD sarà anche in co-location con HostMilano, la fiera leader mondiale dell’ospitalità e del fuori casa, e MEAT-TECH, l’evento dedicato alle tecnologie per la lavorazione delle carni e i piatti pronti. Oltre ad ampliare la platea dei potenziali buyer, la co-location consentirà di esplorare nella loro completezza – dalle materie prime all’equipment – intere filiere quali, ad esempio, il cioccolato con HostMilano e la IV e V gamma con MEAT-TECH, preservando l’identità food della manifestazione ma ampliando al contempo la base dei visitatori con attori di filiere affini.

Sono partner di TUTTOFOOD 2021: Assica, Apci, DNV, Dolce Italia, FederBio, ICE, IRi, Netcomm, Pasta Italia, Retail Institute Italy, Unione Italiana Food, UnionAlimentari, Unas, Unione Italiana Vini.

TUTTOFOOD 2021 si terrà a fieramilano dal 22 al 26 ottobre prossimi.

Per ulteriori informazioni: www.tuttofood.it

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Cantine Gusto Soste di Gusto Vino

Alessandro di Camporeale e la nuova Monreale DOC, un connubio di novità e qualità

Siamo a Camporeale, nell’Alto Belice, in provincia di Palermo. Qui, nella pianura di Mandranova e in un territorio che varia dai 400 ai 600 metri slm, la famiglia Alessandro produce vini da quattro generazioni.

Anna si occupa di enoturismo, Benedetto è l’enologo, il secondo Benedetto si occupa di marketing. Questi tre cugini rappresentano l’ultima delle quattro generazioni che porta avanti l’azienda vitivinicola Alessandro. Prima di loro i loro padri, e ancora prima i loro nonni. Dai primi del ‘900 qui si coltiva la vite e si produce vino.

L’idea della famiglia Alessandro è semplice: produrre vini partendo dal vigneto e puntando sulle buone pratiche enologiche. Vini che nascono in vigna, tra i 40 ettari di filari coltivati principalmente a Nero d’Avola, Syrah, Catarratto e Grillo.

Qui il clima è mite​​, non arido, con significative escursioni termiche tra il giorno e la notte. In questi terreni, argillosi e calcarei, tutte le attività sulla vite sono condotte manualmente, dalla potatura alla vendemmia.

Tutti i vini dell’azienda Alessandro di Camporeale sono prodotti con uve proveniente dalla tenuta di famiglia. Benedetto, responsabile della produzione, vinifica in una moderna cantina, dotata delle migliori attrezzature per l’affinamento e la maturazione dei vini.

Per il Syrah, fiore all’occhiello dell’azienda e di questo territorio che ricade nella Monreale DOC, vengono utilizzati tonneau in rovere francese per un affinamento di circa dodici mesi, cui segue almeno un altro anno in bottiglia a una temperatura costante di 18 °C.

Alessandro di Camporeale ha speso tante forze ed energie negli ultimi anni per riuscire ad arrivare, insieme con gli altri produttori del territorio, ad un nuovo disciplinare per la Monreale DOC, nuovo disciplinare che prevede solo quattro cultivar (rispetto alle 12 precedenti): Catarratto, Insolia, Perricone e Syrah, unico vitigno internazionale che qui riesce ad esprimersi al meglio, tanto da non temere il confronto con i migliori Syrah di tanti altri Paesi.

I giorni del Camporeale Days 2021 sono stati l’occasione ideale per visitare questa azienda e per conoscere meglio i prodotti che produce. La degustazione, condotta da Anna Alessandro, è stata centrata sul Catarratto con il quale l’azienda produce un metodo classico e due bianchi, il Benedè e il Vigna di Mandranova. Di quest’ultimo abbiamo degustato tre annate. Subito dopo abbiamo potuto degustare anche il Monreale Catarratto DOC 2019 e il MNRL Syrah Vigna di Mandranova 2016. Scopriamoli!

Catarratto Metodo Classico 2017

100% Catarratto Extra Lucido, extra brut millesimo 2017, 36 sui lieviti. Al calice si presenta con un giallo paglierino brillante, un perlage fine. Al naso emergono le note varietali del catarratto, note vegetali e agrumate. Il sorso conferma le note varietali e ci mostra freschezza ed eleganza.

Benedè Catarratto 2020

Un catarratto fresco, dal colore giallo paglierino. Al naso è fragrante con profumi di agrumi, pesca, mandorla. Piacevolmente vivace e persistente.

Catarratto Vigna di Mandranova 2018

Giallo paglierino tenue e luminoso. Emergono le caratteristiche varietali, fra tutte le note agrumate e floreali, mela verde e spezie dolci. Buona acidità e struttura. Equilibrato e persistente.

Catarratto Vigna di Mandranova 2017

Giallo paglierino intenso. Anche qui il Catarratto fa sentire i profumi di agrumi e le note floreali, con uno spettro olfattivo che cresce nel terziario e nel minerale. Fresco e di corpo. Lungo ed equilibrato.

Catarratto Vigna di Mandranova 2016

Giallo paglierino carico. Vengono confermate tutte le caratteristiche della annate precedenti, con una leggera prevalenza dei sentori terziari che riescono a dare una bella complessità. Un vino di corpo, di buona freschezza e di grande struttura. Lungo ed armonico.

Monreale Catarratto DOC 2019

Questa annata sancisce ufficialmente l’entrata di questo Catarratto di Alessandro di camporeale nella nuova denominazione Monreale DOC. 100% Catarratto Extra Lucido, affina 12 mesi in acciaio sulle fecce fini e una piccola parte 12 mesi in tonneau di rovere francese.

Il colore è giallo paglierino, con riflessi verdolini. Al naso è complesso, emergono note fruttate e floreali. Su tutte le note agrumate, di fiori bianchi, di spezie delicate. Un vino dalla spiccata acidità e di buona struttura. Equilibrato e persistente.

MNRL Syrah Vigna di Mandranova 2016

Un vino che si presenta al calice di un bel colore rosso rubino profondo. L’affinamento di 14 mesi in tonneau di rovere francese lo arricchisce con un bouquet di profumi particolarmente complesso, caratterizzato da una delicata speziatura e da note di ginepro e liquirizia. Al palato è possente, fresco, ammaliante, con un tannino morbido e un finale leggermente sapido.

Alessandro di Camporeale
Camporeale · Palermo

Tel. +39 0924 37038
Email info@alessandrodicamporeale.it

www.alessandrodicamporeale.it

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