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Il Terre Siciliane Kuè 2021 di Brugnano conquista il riconoscimento di vino “Fuori di Top” nella classifica dei migliori vini d’Italia selezionati dalla Guida Golosaria 2023

Kuè 2021 di Brugnano, Terre Siciliane da uve Insolia e Viognier convince Paolo Massabrio e Marco Gatti, curatori della Guida Golosaria. Si affianca così ai 100 Vini Top Hundred 2022 come “Fuori di Top”, cioè come vino di una cantina, per lo più piccola, con vini eccellenti scoperti a chiusura della selezione effettuata con le degustazioni collettive composte da 5 valutatori; rientra tra i 40 vini promossi direttamente dai curatori della Guida senza passare dalle degustazioni plenarie.

“Siamo grati per questo riconoscimento – affermano i fratelli Francesco e Giuseppe Brugnano -. La nostra cantina è una realtà giovane e crediamo nelle nostre potenzialità. Siamo quindi felici del buon risultato di uno dei nostri vini più amati dai consumatori, che nasce nelle nostre vigne in Contrada Mirto, nel territorio di Partinico a circa 450 metri s.l.m.”.

Oggi l’azienda Brugnano si estende su circa 90 ettari vitati in terreni collinari su più appezzamenti, a circa 300 – 350 metri di altitudine sul livello del mare nella zona dell’Alcamo Doc, verso Trapani. In mezzo, il cuore della campagna di Partinico e un appezzamento che sfiora i 500 metri di altitudine in contrada Mirto. Le bottiglie in produzione nel 2022 saranno 200 mila ma l’obiettivo aziendale è molto più ambizioso perché si mira al raggiungimento delle 400 mila bottiglie nel 2024.

Dal rilancio aziendale, con la guida dei due giovani fratelli Brugnano, insieme al direttore commerciale Maurizio Gandolfo, sono state mantenute alcune storiche referenze, a cui ne sono state aggiunte altre, per un totale di 17 etichette. Il Kuè 2021 Terre Siciliane è un bianco che nasce da un blend di Insolia (75%) e Viognier (25%). Al naso mostra note di frutta tropicale ed esotica, con profumi di erbe aromatiche come timo e rosmarino. In bocca il sorso è fresco, dinamico e sapido.

www.brugnano.it

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AIS Sicilia proclama Federica Milazzo Migliore Sommelier di Sicilia 2022

Il 31 ottobre si è svolto a Catania il Concorso che ha visto la proclamazione del miglior Sommelier di Sicilia, ammesso di diritto alla Semifinale del Concorso Miglior Sommelier d’Italia

Il 2022 ha visto il ritorno del Concorso Miglior Sommelier di Sicilia, iniziativa a cadenza annuale indetta dall’Associazione Italiana Sommelier di Sicilia al fine di valorizzare la figura professionale e promuovere la cultura del vino. Il Concorso si è svolto lunedì 31 ottobre presso l’Hotel 4Spa di Aci Castello (Catania) guidato magistralmente da Simone Loguercio Miglior Sommelier d’Italia 2018 e dalla Delegata AIS Catania e vicepresidente AIS Sicilia Mariagrazia Barbagallo. Una giornata intensa e carica di emozione per i 15 Sommelier AIS provenienti da diverse delegazione siciliane uniti per concorre al tanto ambito e sognato titolo: Luca Caracciolo, Federica Milazzo, Pasquale d’Angelo, Sergio Bellissimo, Walter Felipe De Oliveira, Andrea Floridia, Elena Scripilliti, Nancy Adernò, Angelo Silvestro, Sara Russo, Salvatore Spampinato, Antonino Russo, Corrado Li Gioi, Mario Galvagna, Mauro Lo Iacono.

La giornata si è articolata in due diverse fasi. Nella mattinata i 15 Sommelier si sono riuniti per sostenere la prova scritta costituita da un questionario atto a verificare la preparazione tecnica e teorica dei candidati e un’analisi organolettica con assegnazione di punteggio di due vini. Nel pomeriggio, si sono svolte le semifinali, riservate ai quattro concorrenti che avevano ottenuto i punteggi più alti nella prova scritta: Salvatore Spampinato e Sergio Bellissimo della Delegazione AIS Catania, Angelo Silvestro e Federica Milazzo della Delegazione AIS Jonico-Etnea. I semifinalisti si sono sfidati a coppie in una degustazione con descrizione organolettica di due vini alla cieca e in una prova di abbinamento ovvero, un menu di tre portate formulato dai commensali Tiziana Gandolfo responsabile amministrazione AIS Sicilia e Piero Giurdanella Miglior Sommelier di Sicilia 2020, a cui è stato chiesto di abbinare tre vini di tre territori diversi e un vino da accompagnare a tutto il menu proveniente da agricoltura biologica. In finale con tanta emozione sono giunti Angelo Silvestro e Federica Milazzo, impegnati nel servizio con racconto di uno dei tre vini siciliani proposti dalla Giuria con il compito di servirlo, applicare la tecnica della decantazione associata ad una prova di comunicazione con oggetto: il riconoscimento di un’etichetta quale il Ben Ryé Passito di Pantelleria Doc di Donnafugata, argomentare un territorio a forte vocazione vitivinicola come la zona Etna Doc e un personaggio dell’enologia siciliana, il pioniere del vino Marsala Marco De Bartoli.

Federica Milazzo si è distinta per grande bravura nella prova tecnica e capacità di lettura con un’accurata analisi organolettica del vino, aggiudicandosi il meritato riconoscimento nonché l’ammissione di diritto alla Semifinale del Concorso Miglior Sommelier d’Italia del 2022 che si svolgerà il prossimo 12 Novembre a Sorrento.

I quattro giovani finalisti sono stati poi premiati con magnifiche Magnum offerte dal Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia. A comporre la Giuria: Simone Loguercio, Miglior Sommelier d’Italia 2018; Valeria Lopis Giornalista Freelance; Alessandro Carrubba responsabile concorsi AIS Sicilia; Laura Piscopo Miglior Sommelier di Sicilia 2021; Camillo Privitera consigliere nazionale e Francesco Baldacchino Presidente AIS Sicilia.

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Vendemmia 2022: un’ottima annata con vini eccellenti e di grande qualità

La Sicilia dimostra la straordinaria capacità di fronteggiare il climate change grazie alla sua biodiversità e ai suoi microclimi

La vendemmia più lunga d’Italia – cento giorni di raccolta – è giunta al termine. Iniziata nella parte occidentale dell’Isola, tra la fine di luglio e prima decade di agosto, si è conclusa a fine ottobre nei vigneti dell’Etna.

Le premesse per ricordare in Sicilia l’annata 2022 come un’ “annata eccellente” ci sono tutte: uve sane dal punto di vista fitosanitario e in perfetto equilibrio acido-zuccherino, ottime sensazioni organolettiche, grande qualità, con bianchi freschi ed equilibrati e rossi che lasciano presagire strutture e complessità importanti.

La congiuntura climatica in Sicilia si è rivelata favorevole per l’intero ciclo vegetativo e determinante per la qualità delle uve: un autunno piovoso seguito da un inverno con minori precipitazioni e una fredda primavera. Le alte temperature e la siccità dell’estate siciliana hanno inibito la diffusione delle malattie della vite e inciso, solo in alcuni areali, sul calo della produzione per circa il 5-10%.

Parlare di vendemmia in Sicilia è come parlare dei massimi sistemi essendo la regione molto vasta, con condizioni climatiche diverse e varietà molto diverse – commenta l’enologo Emiliano Falsini. –
Nella zona meridionale di Noto e Vittoria ci sono ottimi riscontri sul Frappato e Grillo mentre il favorevole andamento climatico nella zona di Caltanissetta, con vini a base Grillo e Nero D’Avola, ci regalerà vini molto buoni per complessità, struttura e freschezza. A Lipari, ci aspettiamo grandi risultati soprattutto dal Nero D’Avola e dalle varietà bianche. Sull’Etna sarà un’ottima annata – conclude Falsini, – perché le uve sono molto sane e in perfetto equilibrio”.

Per l’azienda agricola Rallo, in Sicilia occidentale, con vigneti a Marsala, Alcamo e Pantelleria, quella che si è appena conclusa è stata “una vendemmia soddisfacente dal punto di vista della qualità, che lascia presagire un prodotto eccellente”.

A Butera, in provincia di Caltanissetta, nel cuore dell’Isola, “l’annata si presenta di qualità elevata con bianchi equilibrati e rossi che daranno vita a strutture e complessità importanti”- commenta Antonio Paolo Froio, direttore della Tenuta Principi di Butera.

Buona la qualità delle uve di questa vendemmia 2022 anche per l’azienda Castellucci Miano, che a Valledolmo, tra 700 e 1050 metri, pratica viticoltura di montagna.

 “Uve sane e di indiscusso valore qualitativo, con un +5% per tutte le varietà coltivate in azienda”, aggiunge Marco Parisi, enologo di Feudi del Pisciotto, in Val di Noto.

Qualitativamente credo si possa dire che questo 2022 ci darà grandi soddisfazioni. È un’annata che promette bene, le uve erano veramente perfette con un piccolo aumenta sulla quantità per alcuni vitigni”, commenta Achille Alessi di Terre di Giurfo.

Ottime le premesse anche sull’Etna. Sul versante nord dell’Etna, a Castiglione di Sicilia, Francesco Cambria dell’azienda Cottanera e Nicola Gumina, enologo di Palmento Costanzo, entrambi sostengono una “quantità delle uve prodotte superiore alla precedente annata e una qualità eccelsa, con uve perfettamente sane da un profilo sanitario ed a piena maturazione aromatica ed organolettica”.

A Lipari, nelle isole Eolie, dopo un inizio meteorologico incerto, la vendemmia si è chiusa con grandi risultati. Sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo sarà una vendemmia di vini importanti che sapranno di sole di mare e di vento come le nostre splendide Isole Eolie” – commenta Massimo Lentsch di Tenute di Castellaro.

I cambiamenti climatici non sembrano pregiudicare l’eccellente qualità delle uve siciliane – afferma Laurent de la Gatinais – presidente di Assovini Sicilia. La Sicilia dimostra, ancora una volta, la straordinaria capacità di fronteggiare le conseguenze del climate change con successo, grazie alla varietà del suo patrimonio vinicolo, in massima parte autoctono, e con grande biodiversità, e agli straordinari microclimi presenti nei diversi areali”.

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Tornano le Cene Letterarie a Case Perrotta, sull'Etna. Da Sciascia a Camilleri, viaggio nella cucina siciliana

Parlare di cibo per parlare di cultura, di rapporti sociali e personali, di legami. Tornano le cene letterarie a Case Perrotta, l’agriturismo biologico di Sant’Alfio, alle pendici del vulcano, a 800 metri di altitudine sul livello del mare. L’appuntamento è per sabato 29 ottobre alle ore 20, per un viaggio nella cucina siciliana, da Sciascia a Camilleri.

Tra una portata e l’altra, in un menù inedito ma tradizionale, uno scambio continuo di letture e aneddoti, tra gusto, parole, sorsi d’Etna. Una cena gastro-letteraria che consolida l’atto del cibarsi inteso come consapevolezza culturale, che si mescola ai piaceri della cucina e alla gioia del palato. Per citare qualche piatto: cannolo di ‘pipi arrustutu’ ripieno di pappanozza, crocchette di coniglio alla cacciatora, bruciuluni con funghi etnei trifolati in vaso cottura.

“Il successo delle precedenti cene letterarie organizzate all’insegna della conoscenza da scoprire con piacevole leggerezza tra una portata e l’altra – afferma la titolare di Case Perrotta, Agata Romeo – ci stimola a continuare con la rassegna. Questa serata è dedicata ai due importanti scrittori siciliani. Le letture, interpretate da un attore, indagheranno sul loro legame con il cibo e con le tradizioni gastronomiche, e offriranno spunti di riflessione sul valore culturale della cucina. Ed in futuro proseguiremo, perché la rassegna piace; c’è tanta gente che ama questo tipo di coinvolgimento a tavola, che parte dal cibo, e dal vino, per stimolare, con le parole, tutti i sensi”.

Come avrebbe detto lo scrittore di Regalpetra: “A ciascun territorio la sua agricoltura a ciascun popolo la sua dieta”. Attraverso il cibo affiorano così tematiche sociale e culturali che traggono origine da ingredienti e prodotti, dal loro rapporto intimo con il territorio che li “genera” (come si legge nel libro “La ragione del cibo” Leonardo Sciascia a Tavola da una conversazione con Vito Catalano, di Lillo Alaimo Di Loro). Il cibo è cultura ma anche forte simbolo di legami, familiari e affettivi. Ce lo ricorda un’indagine sull’universo gastronomico di Andrea Camilleri, espresso attraverso il suo illustre personaggio: il commissario Montalbano, goloso e continuamente affetto da un “pititto” smisurato. “La promessa – prosegue Agata Romeo – è quella di ideare serate gastro-letterarie, gustose come una tavolata ben imbandita, con rievocazioni di alimenti e pietanze tratte da ricordi di famiglia in Sicilia, e frammenti di quella straordinaria storia quotidiana che è l’atto del cibarsi”.

L’appuntamento è patrocinato dall’associazione Strada del vino e dei sapori dell’Etna e fa parte della rassegna gastro-letteraria di Case Perrotta, ormai tappa fissa per i golosi, e per gli amanti del cibo e della letteratura. I piatti saranno abbinati ai vini dell’Etna delle cantine Vini Russo e Barone di Villagrande. La cena ha un costo di 50 euro a persona. Per informazioni e per partecipare, è possibile chiamare Case Perrotta al 095968928 oppure 338 3720194.

SI può anche prenotare attraverso la pagina Facebook dell’evento dove è disponibile il menù completo. www.facebook.com

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Si conclude con successo la prima edizione del Perpetuo Wine Fest e ci lascia con una domanda: quale futuro per questi vini?

Una prima edizione straordinaria quella del perpetuo Wine Fest che ha visto grande partecipazione di pubblico e grande interesse da parte di operatori di settore, produttori, ristoratori, giornalisti, sommelier e appassionati. Masterclass, banchi d’assaggio ma soprattutto dibattito acceso sul futuro di questi vini che vedrebbe nella DOC Sicilia la casa futura, ma con la DOC Marsala a fare da cappello.

 

Valorizzare e promuovere due simboli enogastronomici del trapanese, il vino perpetuo e il pesce povero. Questo è stato l’obiettivo principale del primo Perpetuo Wine Fest, l’evento organizzato da AIS Trapani e AIS Sicilia in collaborazione con Slow Food Trapani e che rimette al centro della scena vitivinicola i vini a carattere ossidativo, di cui la Sicilia vanta una storia secolare grazie al vino Marsala. Questa prima edizione è stata realizzata insieme al progetto Poveri ma Ricchi, promosso da OP Trapani e Isole Egadi, che, attraverso una serie di iniziative ed azioni, punta a valorizzare il pesce povero portandolo sia nelle tavole delle famiglie che dei ristoranti gourmet proponendone un abbinamento con i vini a carattere ossidativo e, tra questi in particolare, al Perpetuo.

“Il Perpetuo, non solo rappresenta l’identità e la storia del territorio marsalese e trapanese ma anche il passato e il futuro di questa zona – afferma Francesco Baldacchino, presidente AIS Sicilia (Associazione Italiana Sommelier) -. L’AIS, insieme alle altre associazioni del settore, ha l’obbligo di promuovere gli abbinamenti tra il Perpetuo e il pesce povero, per sottolineare il binomio vincente vino-territorio e, dunque, materie prime locali”.

Ma cos’è il Perpetuo? Il nome dell’evento vuole riprendere quel particolare vino che si produceva prima del vino Marsala. Oggi conosciamo il vino Marsala così come lo hanno voluto gli inglesi che, arrivati in Sicilia nella metà del ‘700 per cercare un vino da vendere al mondo, hanno trovato il Perpetuo, ovvero quel vino che si produceva nel trapanese già da diversi secoli. A questo vino gli inglesi hanno aggiunto l’alcol, fortificandolo per riuscire a trasportarlo senza rovinarlo. Il Perpetuo era, ed è, un vino che si rinnova per sempre, perpetuamente. Ogni anno i produttori di vino perpetuo lasciano una quantità di questo vino in una singola botte dove affina per poi addizionarlo l’anno successivo con il vino nuovo. Così ogni anno il vino prodotto porta in sé un po’ del vino dell’anno precedente, rinnovandosi di anno in anno, all’infinito. Una magia del vino che si era un po’ persa nei primi del ‘900 e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso.

L’ossidazione, ovvero questa particolare reazione chimica che ha la capacità di alterare le caratteristiche dei vini creando spesso un difetto, qui diventa fase fondamentale del processo produttivo, donando ai cosiddetti vini a carattere ossidativo quelle particolari caratteristiche che li rendono inimitabili. Il Marsala, il Madeira, lo Sherry, il Vin Jaune dello Jura, sono solo alcuni esempi dei migliori vini a carattere ossidativo prodotti al mondo. Grazie a questa particolare tecnica di produzione, oggi sempre più riscoperta da tanti produttori, si riesce ad apprezzare vini intriganti ed a raggiungere frontiere aromatiche sempre più ampie ed interessanti.

L’evento si è aperto martedì 18 ottobre con la presentazione e la Masterclass in cui erano presenti 6 vini a carattere ossidativo di 6 produttori diversi. Palcoscenico di questa prima giornata la cantina Marco De Bartoli (Marsala, TP), cantina dell’omonimo enologo e produttore marsalese venuto a mancare qualche anno fa e che sul finire del ‘900 ha ripreso la produzione del Perpetuo mostrando al mondo le qualità di questo vino. Produttore visionario e lungimirante che ha saputo ridare voce a un territorio con i suoi vini a carattere ossidativo. La Masterclass, dal titolo Perpetuo, il Marsala prima del Marsala, oltre ai vini ha visto in abbinamento preparazioni a base di pesce povero che hanno dimostrato l’assoluta capacità di questi vini di abbinarsi armonicamente ai piatti della tradizione trapanese. 

Il Perpetuo Wine Fest è proseguito mercoledì 19 ottobre presso l’Agriturismo Vultaggio (Misiliscemi, TP) con una una tavola rotonda sul tema Vini a carattere ossidativo e pesce povero, dalle tavole dei pescatori e dei contadini alle proposte gourmet per valorizzare il territorio con nuovi percorsi enogastronomici dove si sono confrontati chef, ristoratori, produttori, giornalisti e sommelier per capire e sviluppare insieme idee che possano valorizzare al meglio i prodotti del mare abbinati ai vini a carattere ossidativo, riscoprendo anche i sapori di una volta. Dopo la tavola rotonda si sono aperti i banchi di assaggio dove erano presenti produttori, ristoratori e aziende del territorio.

“Questa prima edizione nasce dalla volontà di legare due prodotti fortemente rappresentativi di un’area, il vino perpetuo ed il pesce povero, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare un territorio, quello di Marsala e della provincia di Trapani e il suo patrimonio enogastronomico”, commenta Giuseppe Vultaggio, delegato AIS Trapani e tra i promotori del Perpetuo Wine Fest.

“È il vino della nostra storia, della nostra tradizione contadina e familiare che più rispecchia il nostro territorio, il suolo, la salinità. L’auspicio – continua Vultaggio – è quello di rafforzare la consapevolezza da parte dei produttori dell’importanza storica e del valore che questo vino rappresenta e di sostenere la volontà di continuare a produrlo.”

“Slow Food Trapani ha il dovere di portare avanti la sostenibilità della pesca e sensibilizzare al consumo di questi piatti semplici che appartengono alla tradizione locale”, commenta Vito Saccà, fiduciario di Slow Food Trapani. “Da diversi anni, con una serie di iniziative, promuoviamo il valore del pesce povero o, meglio, dimenticato, e continueremo a farlo con prossime azioni ed eventi futuri, all’insegna della cultura del mangiar bene e sano”.

“Il Perpetuo è un vino territoriale e “democratico” – dice Renato De Bartoli -. A differenza del Marsala, per fare il perpetuo non serve deposito di alcol, deposito fiscale e non serve avere a che fare con la dogana per le accise. È un vino che chiunque può fare. Sono il Maestrale e lo Scirocco a generano il nostro vino territoriale”.

Ma quale futuro attende questi vini? Nei due giorni di incontri con i produttori di vino perpetuo, tra cui Renato De Bartoli e Nino Barraco, è emerso che questi vini necessitano di una “casa”, un disciplinare di produzione. E pare che qualcosa si muova nella DOC Sicilia, anche se i due produttori concordano sul fatto che il Perpetuo e questi vini a carattere ossidativo diversi dal Marsala, trovino prima un cappello nella stessa DOC Marsala al fine di garantire un vero rilancio di questi vini della tradizione marsalese.

Il dibattito è appena iniziato e il Perpetuo Wine Fest, motore di questo dibattito, si prepara ad una seconda edizione ancora più stimolante.

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Camporeale Days 2022, una vetrina per l'Alto Belìce sempre più importante e partecipata

16mila presenze, 50 aziende, tanti winelovers, giornalisti e operatori del settore. Con questi numeri il Camporeale Days si conferma un’evento di grande importanza per l’Alto Belìce.

Numeri da record per Camporeale Days 2022. La kermesse, organizzata dall’Associazione Turistica Pro Loco Camporeale, con il patrocinio del Comune di Camporeale, in provincia di Palermo, nata per valorizzare e promuovere le risorse enogastronomiche, artistiche, artigianali e turistiche del territorio dell’Alto Belìce, giunge all’ottava edizione e registra uno straordinario successo con circa sedicimila presenze, 50 aziende partecipanti per un pubblico di addetti ai lavori e appassionati winelovers sempre più attenti e curiosi. Con tali risultati, la manifestazione, si conferma l’evento più importante del vino siciliano, il cui nome è legato ad un singolo territorio. E registra ancora una volta il tutto esaurito per workshop, masterclass e visite guidate per scoprire da vicino la realtà delle cantine e degli oleifici del territorio.

Quest’anno, per la prima volta, una importante novità: due giorni, 3 e 4 ottobre, dedicati agli operatori di settore con incontri B2B, masterclass e press tour per la stampa specializzata a livello nazionale e regionale; e due giorni aperta al pubblico, con un programma ricco di appuntamenti, masterclass, visite guidate durante il fine settimana di sabato 8 e domenica 9 ottobre.

“Dopo le scorse edizioni, tutte positive e di successo, volevamo alzare ancora di più il livello qualitativo di questa manifestazione – ha affermato Benedetto Alessandro, presidente della Pro Loco -. Camporeale Days è diventato ormai l’evento del vino siciliano legato ad un singolo territorio, che sempre più persone riconoscono. Con la prima parte dei Camporeale Days, dedicata agli addetti ai lavori, abbiamo voluto offrire un supporto in più alle aziende per fare conoscere le risorse agroalimentari, turistiche e artigianali dell’Alto Belice. Il weekend è stato invece sorprendente, perché il numero dei visitatori ha superato le nostre aspettative, ma ciò che ci inorgoglisce e ci sprona ad andare avanti è la qualità del pubblico. Alla manifestazione è arrivato un target sensibile e attento al mondo del vino, desideroso di approfondire. Il risultato di oggi dunque ci inorgoglisce. Per noi significa tanto perché siamo partiti da un piccolo evento e sta crescendo l’attenzione verso la manifestazione. Anzi è cresciuta e si diffonde l’interesse per il territorio e per i suoi prodotti. Possiamo affermare che l’evento è adesso un vero punto di riferimento per appassionati winelovers e addetti al settore di tutta la Sicilia”.

Punto di forza di questa ottava edizione del Camporeale Days sono state le Masterclass e i Cooking Show che si rivelano sempre un grande momento di studio e approfondimento per capire e apprezzare un territorio, quello dell’Alto Belìce, ricco di eccellenze: dal vino al grano, dall’olio extra vergine di oliva agli allevamenti di razze autoctone come la vacca cinisara.

Masterclass dedicate ai vini del territorio, come il syrah e il catarratto che sono state al centro di due importanti degustazioni: la prima ha visto il confronto tra i syrah del territorio con i syrah californiani, mentre la seconda si è concentrata sull’evoluzione del catarratto. Prove di forza che i vini siciliano hanno superato egregiamente. Ma anche importanti Cooking Show per valorizzare i prodotti del territorio e guidati da chef stellati o consigliati dalle migliori guide enogastronomiche come Giuseppe Costantino, Nino Ferreri, Damiano Ferraro, Gioacchino Gaglio, Gaetano Verde e Tony Lo Coco.

L’olio extra vergine di oliva, tema di questa edizione del Camporeale Days, ha trovato grande spazio nelle degustazioni guidate da professionisti del settore. Mentre per la prima volta partecipa il Consorzio di tutela della razza bovina cinisara, razza diffusa nel palermitano e che ha rischiato l’estinzione passando da 14.000 capi a poco più di 3.000. Oggi grazie al lavoro di alcuni produttori e del Consorzio sta riacquistando valore e mercato.

A partecipare alla manifestazione sono stati perlopiù appassionati, addetti ai lavori, visitatori e turisti in cerca di produzioni agroalimentari e artigianali di nicchia, appassionati del turismo sostenibile e dei metodi di produzione tradizionali e biologici, desiderosi di saperne di più su un territorio ricco di coltivazioni che raccontano la storia del Mediterraneo come la produzione di frumento, quella olivicola e quella vitivinicola. Sold out le visite nelle cantine del territorio e gli approfondimenti tematici sul vino.

“Il comune di Camporeale e l’amministrazione tutta hanno sempre sostenuto l’evento e continueranno a farlo perché riconosciamo l’importanza e la grande opportunità che dà al nostro territorio e alle sue eccellenze. Questo successo ci dona l’entusiasmo di cui abbiamo sempre bisogno”, ha affermato il sindaco Gigi Cino al termine della kermesse.

Grande partecipazione e presenza del pubblico anche per gli spettacoli dal vivo serali con Lello Analfino dei Tinturia, Giuseppe Urso e la Combo Jazz band e Dj Delta, alternati a mostre di moto e auto d’epoca e numerose altre iniziative che hanno portato all’interno del Baglio e del Palazzo del Principe di Camporeale un numero di visitatori inaspettato.

 

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1° edizione "Perpetuo Wine Fest, vini a carattere ossidativo" a Marsala il 18 e 19 ottobre 2022

Perpetuo Wine Fest è l’evento che rimette al centro della scena vitivinicola i vini a carattere ossidativo, di cui la Sicilia vanta una storia secolare grazie al vino Marsala.

Scopo di questa prima edizione è anche quello di valorizzare il pesce povero portandolo dalle tavole delle famiglie ai ristoranti gourmet e abbinandolo al Perpetuo.

L’Ossidazione, ovvero questa particolare reazione chimica che ha la capacità di alterare le caratteristiche dei vini creando spesso un difetto, qui diventa fase fondamentale del processo produttivo, donando ai cosiddetti vini a carattere ossidativo quelle particolari caratteristiche che li rendono inimitabili. Il Marsala, il Vin Jaune, il Madeira, lo Sherry sono solo alcuni esempi dei migliori vini a carattere ossidativo prodotti al mondo. Grazie a questa particolare tecnica di produzione, oggi sempre più riscoperta da tanti produttori, si riesce ad apprezzare vini intriganti e a raggiungere frontiere aromatiche sempre più interessanti.

Il nome dell’evento vuole riprendere quel particolare vino che si produceva a Marsala prima del vino Marsala. Sembra un gioco di parole ma non lo è. Oggi conosciamo il vino Marsala così per come lo hanno voluto gli inglesi che, arrivati in Sicilia nella metà del ‘700 per cercare un vino da vendere al mondo, hanno trovato il perpetuo, ovvero quel vino che si produceva nel trapanese già da diversi secoli. A questo vino gli inglesi hanno aggiunto l’alcol, lo hanno quindi fortificato per riuscire a trasportarlo senza rovinarlo. Così nasce il vino marsala. Ma cos’era il Perpetuo? Era, ed è, un vino che si rinnova per sempre, perpetuamente. Ogni anno i produttori di vino perpetuo lasciano una quantità di questo vino in una singola botte dove affina per poi addizionarlo l’anno successivo con il vino nuovo. Così ogni anno il vino prodotto porta in sè un po’ del vino dell’anno precedente, rinnovandosi di anno in anno, all’infinito.

Una magia del vino che si era un po’ persa nei primi del ‘900 e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso da Marco De Bartoli, enologo e produttore di vini marsalese, visionario e lungimirante nelle sue scelte.

E proprio la cantina Marco De Bartoli sarà il palcoscenico del Perpetuo Wine Fest, qui il 18 ottobre ci sarà la presentazione dell’evento e la prima Masterclass AIS Trapani dedicata ai vini perpetui dal titolo Perpetuo, il marsala prima del marsala.

L’evento continua il 19 ottobre presso l’agriturismo Vultaggio nel comune di Misiliscemi dove si svolgerà una tavola rotonda sul tema Vini a carattere ossidativo e pesce povero, dalle tavole dei pescatori e dei contadini alle proposte gourmet per valorizzare il territorio con nuovi percorsi enogastronomici. Un incontro dove si confronteranno chef, ristoratori, produttori, giornalisti e sommelier per capire e sviluppare insieme idee che possano valorizzare al meglio i prodotti del mare abbinati ai vini a carattere ossidativo, riscoprendo anche i sapori di una volta. Al termine, le cantine, gli chef, i ristoratori e i produttori apriranno i banchi d’assaggio al pubblico per scoprire ed assaporare i vini, i prodotti e gli abbinamenti enogastronomici del territorio.

Programma completo su www.perpetuowinefest.it

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Si allarga la famiglia di AIS Trapani con 35 nuovi Sommelier. Presentata anche la nuova Delegazione Provinciale e il nuovo Presidente Regionale.

La Delegazione di Trapani dell’Associazione Italiana Sommelier consegna i diplomi a ben 35 nuovi Sommelier, un percorso che si conclude dopo anni di impegno, studio e degustazioni per i corsisti e che conferma l’AIS come punto di riferimento importante per la formazione professionale di alto livello.

 
Si è concluso lo scorso maggio il corso di 3° livello AIS Trapani e qualche giorno fa sono stati consegnati i diplomi a 35 nuovi Sommelier. Una grande festa partecipata non solo dai nuovi Sommelier ma anche dai tanti soci e sostenitori dell’Associazione che nel corso dell’anno supportano le attività associative del territorio. Un gruppo eterogeneo per genere, età e professionalità proveniente da tutta la provincia di Trapani, a dimostrazione che la passione per il vino e qualcosa che lega molti appassionati indistintamente dalle loro storie personali: ci sono tanti operatori del settore enogastronomico ma anche professionisti che provengono da altri mondi, tutti insieme per portare avanti la cultura del vino.

In un periodo in cui la ricerca di professionisti preparati e specializzati è un vero problema per chi fa ristorazione, accoglienza ed enoturismo di alto livello, l’Associazione Italiana Sommelier si conferma ente di alta formazione a supporto del territorio. Supporto che non si ferma con la consegna dei diplomi ai nuovi Sommelier ma che prosegue con nuovi corsi di formazione di 1° livello in partenza tra pochi giorni ad Alcamo e a Trapani. Inoltre AIS Trapani ha avviato da tempo una collaborazione con gli istituti alberghieri della provincia e anche lì continua a formare tanti Sommelier, come quelli che proseguiranno il percorso con il corso di 3° livello in programma a breve.

La serata di consegna dei diplomi ai nuovi 35 Sommelier è stata anche l’occasione per presentare ai soci della provincia di Trapani il nuovo Presidente Regionale AIS Sicilia Francesco Baldacchino e la Vice Presidente Mariagrazia Barbagallo. Prima uscita pubblica anche per il nuovo Delegato AIS Trapani Giuseppe Vultaggio e per tutto il Consiglio di Delegazione formato dai Sommelier Maria Grazia Sessa, Franco Rodriquez, Lorenzo Cudia, Michele Miceli, Stefano Cammarata, Ignazio Perez e Alessandro Sciacca Consigliere Regionale AIS Sicilia. Una compagine di delegazione ricca di professionalità ed esperienze che vanno dall’associazionismo, alla ristorazione, all’enoturismo, a professionisti della comunicazione e di altri settori. Ma soprattutto una delegazione presente a tutti i livelli associativi regionali e nazionali.

L’Associazione Italiana Sommelier con la sua Delegazione di Trapani conferma quindi una presenza importante sul territorio, presenza non meramente autoreferenziale ma attiva a supporto delle aziende che in provincia portano avanti attività enogastronomiche ed enoturistiche. La formazione del personale, gli eventi e le manifestazioni svolte nel corso degli anni, il gruppo servizi che mette a disposizione i Sommelier AIS per attività di servizio e di rappresentanza sono tutti elementi che prefigurano un rapporto diretto con il territorio e le sue realtà aziendali.

Un’associazione storica nel mondo della somellerie che porta avanti la cultura del vino a tutti i livelli il cui scopo e quello di valorizzare sempre più le eccellenze del territorio, non solo sul vino ma che sul cibo e sull’olio. Nello specifico AIS Trapani si sta impegnando a riportate in auge uno dei vini simbolo della provincia, il perpetuo, ovvero quel vino che si rinnova per sempre, perpetuamente e che era presente in tutte le famiglie contadine fino alla metà dell’800. Una magia del vino che si era un po’ persa e che è stata ripresa nella metà del secolo scorso da alcuni produttori visionari. Per riscoprire questo vino AIS Trapani organizzerà il 18 e il 19 ottobre a Marsala il Perpetuo Wine Fest, evento di cui saranno diffusi maggiori dettagli.

Una bella serata di festa per i nuovi Sommelier che terminano un percorso ma che iniziano un viaggio, quello nel mondo del vino che è fatto di bellezza e di scoperte continue. Sommelier che da oggi diffonderanno quella cultura del vino acquisita nei libri, nelle vigne e nelle cantine e che oggi mettono a disposizione dei tanti amati del vino che vogliono bere consapevolmente e responsabilmente.

Un pensiero affettuoso è stato rivolto a fine serata da tutti i nuovi Sommelier all’attuale Delegato Giuseppe Vultaggio e al Delegato uscente Franco Rodriquez ai quali è stato omaggiato un piccolo cadeau.

A suggellare la cerimonia è stata scattata la foto di rito alla quale è seguito, così come ci ha abituato l’amico, il Sommelier, il fondatore di AIS Trapani Franco Rodriquez alla fine di ogni lezione, un solo grido: TUTTI SOMMELIER!

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Sicilia in Bolle, l’evento che esalta il talento spumantistico dell’isola

La provincia di Agrigento è stata “capitale” delle bollicine con la manifestazione “Sicilia in bolle”: tre giorni dedicati alla spumantistica siciliana con 6 premi assegnati e oltre 600 presenze nella serata finale

 Giunta alla sua 8° edizione, Sicilia in Bolle, l’evento organizzato da AIS Agrigento e Caltanissetta e AIS Sicilia, ha visto confrontarsi per tre giorni produttori, sommelier e operatori del settore enologico. Le bollicine siciliane sono sempre più presenti e apprezzate nel panorama spumatistico nazionale e internazionale e Sicilia in Bolle ne è una degna rappresentazione.

La manifestazione più importante dedicata alle bollicine siciliane, che si è svolta nell’ultimo fine settimana di settembre a Realmonte (AG), è un successo che cresce di anno in anno, sia in termini di numeri che di qualità.

L’ottava edizione è stata aperta dalle “Donne del Vino”, associazione che raggruppa le donne protagoniste nel mondo del vino: enologhe, agronome, giornaliste, sommelier; figure diverse tra loro che vantano esperienze e professionalità nel mondo vitivinicolo. E proprio la sommelier e Vice Presidente AIS Sicilia Mariagrazia Barbagallo inaugura la manifestazione e le masterclass di Sicilia in Bolle con una degustazione che declina le bollicine al femminile.

5 le masterclass dell’evento, veri grandi punti di forza di Sicilia in Bolle: dagli spumanti dell’Etna di Murgo ai rifermentavi in bottiglia, dalle bollicine di Firriato e dei vari territori in cui produce spumanti agli Champagne di piccoli vigneron distribuiti da Gusto e Degusto. 5 masterclass guidate da sommelier e comunicatori del vino, 5 grandi momenti di vera cultura del vino.

Altro momento importante della kermesse tutta siciliana è stata la cena di gala con 6 portate a cura dello Chef Salvatore Gambuzza e del resident Chef del Madison Alfonso Zambuto, in abbinamento ai vini delle Donne del Vino Sicilia. E proprio il Madison, location ormai consolidata di Sicilia in Bolle, merita una menzione speciale per la perfetta organizzazione logistica oltre che per la meravigliosa vista sul mare della Scala dei Turchi. Inoltre durante la cena sono stati assegnati dal Presidente AIS Sicilia Francesco Baldacchino 6 premi intitolati alla memoria del socio “Alberto Gino Grillo”.

«La Sicilia è un piccolo continente enologico: i nostri metodo classico e charmat sono tipologie meno note in ambito nazionale e internazionale ma in poco tempo stanno crescendo molto – racconta Baldacchino – è il primo anno che assegnamo così tanti riconoscimenti ma era necessario sottolineare l’evoluzione enorme di queste case spumantistiche che si stanno facendo strada con prodotti eleganti e straordinari».

Ed eccoli i premi: “Sua Altezza 650” Brut Tenute Lombardo è stato il miglior Charmat in bianco, “Fushà” Brut rosé Baglio di Pianetto è stato il miglior Charmat in rosa, “Almerita” brut 2017 Tasca d’Almerita proclamato miglior metodo classico in bianco mentre Rosé Brut 2016 Donnafugata è risultato il miglior metodo classico in rosa. Altri due premi per altrettante cantine che si sono distinte come miglior performance aziendale: insignite le etichette “Perla” Brut di Bagliesi e Noblesse Brut 2017 di Benanti.

Momenti di convivialità e di festa, alternati a bei momenti di cultura del vino e di riconoscimenti importanti per quelle aziende che si sono fatte spazio nel mercato delle bollicine nazionale ed internazionale.

Nell’ultima serata gran finale con 43 banchi di degustazione e oltre 600 visitatori. E come di consueto ormai da otto anni, davanti ad un pubblico interessato e aspettando il taglio della torta che ricorda per forma la nostra regione, Sicilia in Bolle si conclude con la “sciabolata” finale, ovvero l’apertura delle bottiglie di spumante con la sciabola, pratica inconsueta per i sommelier ma che ci sta tutta per suggellare una festa ben riuscita e per darci l’arrivederci all’anno prossimo.

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Torna il Camporeale Days, in programma dall'8 al 9 ottobre la manifestazione che celebra le eccellenze turistiche ed enogastronomiche dell'Alto Belìce

L’ottava edizione del Camporeale Days sarà ricca di degustazioni, workshop, masterclass e visite guidate dedicate alle eccellenze del territorio dell’Alto Belice. E lunedì 3 ottobre incontri B2B per operatori del settore.

Torna Camporeale Days, la manifestazione che valorizza e promuove le risorse enogastronomiche, artistiche, artigianali e turistiche dell’Alto Belice, organizzata dall’Associazione Turistica Pro Loco Camporeale con il patrocinio del Comune di Camporeale. La kermesse del piccolo comune di quattromila abitanti, nella parte orientale del Val di Mazara, al confine delle province di Agrigento, Trapani e Palermo e a cavallo tra la Doc Alcamo e la Doc Monreale, giunge alla VIII edizione con importanti novità: non solo la due giorni rivolta al pubblico di appassionati del turismo sostenibile ed enogastronomico, che si terrà sabato 8 e domenica 9 ottobre, ma anche alcune giornate interamente dedicate ad addetti ai lavori e alla stampa di settore con incontri B2B.

“Camporeale Days è una manifestazione che è cresciuta negli anni – afferma Benedetto Alessandropresidente della Pro Loco -. Siamo giunti all’ottava edizione, superando con successo anche annate difficili come quelle della pandemia. Adesso è il momento di fare di più per questo territorio che ha tanto da raccontare. Ecco perché abbiamo dedicato alcune giornate solo alla stampa e agli addetti ai lavori, senza dimenticare il pubblico dei winelovers e degli appassionati. Come ogni anno, non mancheranno le masterclass dedicate ai vini del territorio, le degustazioni, le esposizioni artigianali e i momenti di intrattenimento”.

La manifestazione si appresta quindi a fare un ulteriore salto di qualità con lo scopo di valorizzare il territorio e di offrire importanti sbocchi economici, fornendo alla stampa nazionale e regionale nuove opportunità per conoscere l’areale dell’Alto Belice e le sue eccellenze turistiche ed enogastronomiche. 

Per addetti ai lavori, sommelier, ristoratori, enotecari e giornalisti, la rassegna si aprirà in anticipo, lunedì 3 ottobre a partire dalle ore 10 al Palazzo del Principe, a Camporeale, con incontri B2B. Ci sarà un maxi-banco di assaggio a cui parteciperanno circa 30 aziende del territorio, cantine e piccole e medie imprese dell’agroalimentare. Nel corso della giornata si susseguiranno diverse masterclass tematiche e si terrà una tavola rotonda per aprire un dibattito sul futuro del territorio. (Per partecipare, se operatori di settore, è necessario accreditarsi all’ingresso o attraverso l’apposito form sul sito dell’evento. Per chi arriva da Catania e da Agrigento è messo a disposizione un servizio bus. Tutte le info sul sito web della manifestazione). 

Si prosegue martedì 4 ottobre con un press tour per la stampa di settore, che prevede momenti di approfondimenti tramite visite e degustazioni presso alcune aziende agroalimentari. La manifestazione Camporeale Days aperta al pubblico si terrà invece sabato 8 e domenica 9 ottobre. Il programma è già online e disponibile visitando il sito www.camporealedays.it

Durante la kermesse, sarà possibile visitare anche alcune cantine del territorio. Come sempre, la manifestazione sarà scandita da un calendario di masterclass sul vino, affidate a professionisti della stampa di settore regionale e nazionale, e workshop sulle specialità agroalimentari del territorio, con sei cooking show e convegni dedicati al tema della nuova edizione: “l’olio extravergine d’oliva”. Partner della manifestazione, il quotidiano online di enogastronomia CronachediGusto.it.

In programma anche una mostra di moto e auto d’epoca, spettacoli di intrattenimento musicale con i concerti di Lello Analfino dei Tinturia e Giuseppe Urso Combo Jazz Band. Tornano gli spettacoli notturni con il dj set Delta. 

La manifestazione è rivolta a tutti coloro i quali siano alla ricerca di produzioni agroalimentari e artigianali di nicchia, agli appassionati del turismo sostenibile e dei metodi di produzione tradizionali, biologici e salutari, nonché a giornalisti e operatori del settore. Il programma della manifestazione è consultabile attraverso il sito www.camporealedays.it